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Tariffe e ricavi da traffico nelle aziende del trasporto pubblico locale

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<strong>Tariffe</strong> e <strong>ricavi</strong> <strong>da</strong> <strong>traffico</strong> <strong>nelle</strong> <strong>aziende</strong> <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> <strong>pubblico</strong> <strong>locale</strong>: 1996 - 2004<br />

La distribuzione dei pesi, fra le città, può essere assai diversa, così come può esser diversa la<br />

variazione dei pesi nel corso <strong>del</strong> tempo. Infatti mentre la popolazione e la struttura regionale<br />

dei consumi non subiscono forti variazioni nel corso di 5 o 6 anni, per i passeggeri è diverso.<br />

Si osserva anche <strong>da</strong>i <strong>da</strong>ti elementari che la variazione <strong>del</strong> numero di passeggeri fra il 1996 e<br />

il 2002, presenta ampie differenze, <strong>da</strong> città a città. Ma la differenza fra le variazioni dei due<br />

aggregati, tariffe e <strong>ricavi</strong> per passeggero, può dipendere anche <strong>da</strong>lla mo<strong>da</strong>lità con cui i pesi<br />

sono utilizzati per arrivare ad una aggregazione dei <strong>da</strong>ti elementari.<br />

Il ricavo per utente che si deduce <strong>da</strong>l rapporto dei due aggregati nazionali (<strong>ricavi</strong> e passeggeri),<br />

equivale al risultato di un processo di aggregazione che partendo <strong>da</strong>l livello <strong>del</strong> ricavo per<br />

utente di ogni città, arriva, applicando i pesi dei passeggeri, ad una media nazionale <strong>del</strong><br />

ricavo per utente. Una volta ottenuto, in questo modo, il livello <strong>del</strong> 1996 e quello <strong>del</strong> 2002,<br />

si calcola la variazione percentuale. L’aggregazione <strong>del</strong>le tariffe col metodo ISTAT è invece<br />

diverso: infatti il <strong>da</strong>to elementare a livello di singola città viene prima trasformato in numero<br />

indice e successivamente i numeri indice (che riflettono le variazione dei livelli) vengono<br />

aggregati prima a livello regionale coi pesi <strong>del</strong>la popolazione e poi, <strong>da</strong>lle regioni al livello<br />

nazionale, coi pesi <strong>del</strong>la spesa per i consumi <strong>del</strong> capitolo di spesa.<br />

Quindi l’aumento <strong>del</strong> 9.5 per cento corrisponde ad una variazione dei livelli nazionali di<br />

ricavo per utente ottenuti ponderando i livelli provinciali (di singola azien<strong>da</strong>) con il numero<br />

di passeggeri. L’aumento <strong>del</strong> 16.1 per cento <strong>del</strong>l’ISTAT oppure l’aumento ben minore <strong>del</strong><br />

6.6 per cento <strong>del</strong>le tariffe ASSTRA, invece, sono medie nazionali di indici locali che a loro<br />

volta sono pesati con la popolazione e i consumi.<br />

In estrema sintesi, tralasciando la diversità dei pesi utilizzati, la prima variabile è un aumento<br />

calcolato su livelli ottenuti ponderando i <strong>da</strong>ti elementari, la secon<strong>da</strong> è ottenuta ponderando<br />

le variazioni dei <strong>da</strong>ti elementari. Questa differenza di calcolo, che dipende <strong>da</strong> cosa si vuole<br />

ponderare, se i livelli o le variazioni <strong>del</strong>le tariffe, può portare a risultati piuttosto diversi,<br />

soprattutto se, ponderando gli indici elementari (come fa l’ISTAT) ,si usano, come pesi,<br />

quantità fisiche (come la popolazione) anziché valori monetari (così come si fa ad esempio<br />

coi consumi, che però vengono usati solo per le aggregazioni degli indici regionali.).<br />

Non credo che, in questa sede, si debba affrontare ancor più in dettaglio questo problema di<br />

costruzione degli indici, però può essere utile, partendo <strong>da</strong>i <strong>da</strong>ti elementari, città per città,<br />

dei <strong>ricavi</strong> per passeggero, procedere ad una aggregazione simile a quella operata <strong>da</strong>ll’ISTAT,<br />

per controllare se anche in questo caso, almeno parte <strong>del</strong>la differenza possa essere attribuita<br />

ai criteri di aggregazione seguiti. E quanto si è fatto coi <strong>da</strong>ti riportai <strong>nelle</strong> ultime quattro<br />

colonne <strong>del</strong>la tavola 16.<br />

Il primo <strong>da</strong>to, un aumento <strong>del</strong> 9.5 per cento, corrispondente a quello <strong>del</strong>la tavola 15, è il<br />

semplice rapporto fra <strong>ricavi</strong> totali e totale passeggeri, a livello nazionale. E’ come avere<br />

un’unica grande azien<strong>da</strong> nazionale. In termini analitici il 9.5 per cento corrisponde all’aumento<br />

percentuale <strong>del</strong> livello medio nazionale <strong>del</strong> ricavo per passeggero ottenuto aggregando i <strong>da</strong>ti<br />

provinciali, di città, coi pesi dei passeggeri trasportati.<br />

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