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madreterra numer 32 - agosto 2012 - Madreterranews.it

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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA<br />

Anno III - N. <strong>32</strong> - AGOSTO <strong>2012</strong><br />

Dal 12 <strong>agosto</strong> noi<br />

GIOCHEREMO A PALMI!<br />

OMAGGIO<br />

PALMI & DINTORNI<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Parco Parpagliolo riprende v<strong>it</strong>a!


REGISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI<br />

Nr. 1 / 2010<br />

Anno III - Numero <strong>32</strong> - Agosto <strong>2012</strong><br />

Direttore respons.: Francesco Massara<br />

Coordinatore: Paolo Ventrice<br />

Collaboratori di REDAZIONE<br />

di questo <strong>numer</strong>o.<br />

Saverio Pet<strong>it</strong>to Walter Cricrì<br />

Cettina Angì Salvatore De Francia<br />

Nella Cannata Giuseppe Cricrì<br />

Hanno collaborato per questo <strong>numer</strong>o<br />

anche: Salvatore De Francia, Bruno Vadalà,<br />

Pasquale Frisina, Giuseppe Magazzù<br />

Ed<strong>it</strong>ore: Associazione Culturale Madreterrra<br />

Sede Palmi-Via ss.18 km 485.30<br />

P.I. 02604200804<br />

Cod. Fisc. 91016680802<br />

Mobile-Paolo Ventrice 335 6996255<br />

e-mail: redazione@<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Progetto Grafico:<br />

Saverio Pet<strong>it</strong>to-Walter Cricrì-Paolo Ventrice<br />

Impaginazione grafica:<br />

Paolo Ventrice<br />

Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />

S. De Francia-D. Galletta<br />

Stampa: GLF sas -Via Timpone Schifariello Zona<br />

P.I.P. II Traversa-87012 Castrovillari (Cs)<br />

2 3<br />

LETTERA APERTA AL NUOVO SINDACO DI PALMI<br />

Egregio dottor Giovanni Barone, le elezioni del 20 Maggio hanno decretato la sua v<strong>it</strong>toria sull’altro candidato, Dott.<br />

Boemi. La c<strong>it</strong>tadinanza palmese ha riconosciuto in lei il nuovo rappresentante della nostra beneamata c<strong>it</strong>tadina, dopo un<br />

periodo di turbolenze pol<strong>it</strong>iche e di commissariamento.<br />

Vogliamo innanz<strong>it</strong>utto congratularci per il brillante risultato ottenuto. Esso giunge a coronamento di una onorata carriera<br />

e di molti anni di dedizione e di impegno pol<strong>it</strong>ico.<br />

Desideriamo inoltre porgerle i nostri più fervidi auguri ed esprimere la speranza che durante il suo mandato possa lavorare<br />

bene nell’interesse della c<strong>it</strong>tadinanza e nel rispetto della sua onorabil<strong>it</strong>à.<br />

E’ desiderio di ogni uomo che le proprie opere ed il proprio pensiero possano essere tramandate ai posteri. In quest’ottica<br />

e nell’interesse comune, ci auguriamo che lei possa raggiungere tale obiettivo.<br />

Siamo consapevoli delle difficoltà di gestire la cosa pubblica con rett<strong>it</strong>udine, onestà e determinazione. Molti sono gli<br />

ostacoli che si frappongono in questo lungo cammino! Ciononostante, continuiamo a sperare in un uomo che riesca a risollevare<br />

le sorti della nostra c<strong>it</strong>tà e la riporti alle glorie del passato.<br />

La natura è stata molto generosa con questa perla del Tirreno, incastonata tra la costa ed il Monte Sant’Elia, baciata<br />

dal sole nove mesi all’anno e ventilata dalla dolce brezza marina anche nei mesi più caldi. Tuttavia gli uomini non sempre<br />

mer<strong>it</strong>ano i doni che la natura profonde a piene mani, vero è che nel corso degli ultimi anni, un vero patrimonio è<br />

stato letteralmente depredato e sperperato da molti ingrati c<strong>it</strong>tadini nonché amministratori in mala fede. E’ facile comunque<br />

prendersela con gli altri perché, in fondo ….”gli altri siamo noi”….<br />

Pertanto, r<strong>it</strong>engo che sia del tutto inutile riporre le speranze in un’unica persona. Il primo c<strong>it</strong>tadino deve essere sostenuto<br />

da tutti, perché solo l’unione può fare la forza, in particolare ciò risulta vero in questi momenti di grave crisi nazionale<br />

ed internazionale.<br />

Non le chiediamo dunque promesse, che spesso risultano vane ed irrealizzabili, ma solo impegno, determinazione e<br />

lavoro giornaliero per ricostruire, mattone su mattone, una nuova c<strong>it</strong>tà. Che rinasca dalle ceneri di un glorioso passato,<br />

ma che sia in grado di rimettersi al passo con i tempi, riscoprendo le proprie tradizioni di civiltà e cultura. Ci auguriamo<br />

inoltre che sappia crescere e rappresentare nuovamente il punto di riferimento sui comuni vicini, che non posseggono<br />

certamente le nostre fortune geografiche e l’immenso patrimonio culturale (Scuole, uffici, tribunale, san<strong>it</strong>à) che ci lasciarono<br />

i nostri nonni.<br />

Auspichiamo che la nostra amata Palmi torni a fornire nuove opportun<strong>it</strong>à di lavoro ai giovani, che siano in tal modo invogliati<br />

a restarvi e a non fuggire verso lidi migliori, risucchiando così la nuova linfa v<strong>it</strong>ale alla nostra c<strong>it</strong>tà.<br />

R<strong>it</strong>engo con queste poche parole di rappresentare i desideri e le speranze del suo fedele elettorato ed inv<strong>it</strong>o tutti i<br />

miei conc<strong>it</strong>tadini ad offrirle un supporto morale e materiale per sostenerla nel faticoso cammino che si appresta ad intraprendere.<br />

Ad maiora!<br />

Carmela Maria Gentile<br />

PALMI & DINTORNI<br />

SOMMARIO<br />

6 ROTARY PALMI<br />

di Palmiro Zappone<br />

11 IL RISvegLIO deI TAuReAnI<br />

di Walter Cricrì<br />

13 LA cOSTA vIOLA<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

14 IL “cAMMInO dI SAnTIAgO dI cOMPOSTeLA”<br />

di Pietro Scarano<br />

16 fRAnceScA ALbAneSe<br />

di Carmen Ierac<strong>it</strong>ano<br />

17 SOLO IL PARcO deI TAuRIAnI?<br />

di Felice Badolati<br />

19 dO YOu SPeAk? YeS, I AM<br />

20 PeRSOnAggI PIRAndeLLIAnI<br />

di Graecanicus<br />

20 LA febbRe deL SAbATO SeRA<br />

di Daniele Gianfreda<br />

21 IMAgORA’<br />

di Associazione Imagorà<br />

26 LA vILLA MAzzInI dI PALMI<br />

di Francesco Lovecchio<br />

28 IL gIORnALISMO cATTOLIcO A PALMI...<br />

di Rocco Liberti<br />

30 IL geLATO<br />

di Walter Cricrì<br />

<strong>32</strong> “YOguRT” eLISIR dI LungA vITA<br />

di Lo Staff di Yoking<br />

34 LA MedIcInA TRAdIzIOnALe e L’OMeOPATIA.<br />

di Carmela Gentile<br />

36 cORRIPALMI <strong>2012</strong><br />

di Running Palmi<br />

39 L’u.S. PALMeSe SI RIgeneRA<br />

di Rocco Cadile<br />

L’EDITORIALE<br />

di Paolo Ventrice<br />

arà retorica, eccesso o auto compiaci-<br />

Smento. Qualcuno potrebbe anche vederla<br />

sotto questo aspetto, ma ancora una<br />

volta mi soffermo sulle persone che stanno<br />

aiutando Prometeus nel suo cammino, quello<br />

che conduce alla “c<strong>it</strong>tà dei balocchi”, in senso<br />

metaforico, al Parco giochi “Parpagliolo”.<br />

Il motore, l’anima che spinge tutta la macchina,<br />

sono loro. Lo ribadisco e lo ribadisce<br />

chiunque si avvicina al cantiere dei lavori,<br />

non appena si rende conto di cosa stia succedendo<br />

e con quale spir<strong>it</strong>o stia avvenendo.<br />

Gente che, nonostante il difficile periodo che<br />

stiamo attraversando, non disdegna di dare<br />

una mano per un nobile obiettivo, gente che,<br />

operosa e motivata, dà tutto ciò che può.<br />

Il presidente di Prometeus, Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

(e tutto lo staff dell’associazione), è l’umile<br />

serv<strong>it</strong>ore di tutti coloro che profilano<br />

quest’oasi per bambini, non il fautore, ma,<br />

per mera competenza, il cocchiere, diligente<br />

ed applicato, equo e onnipresente.<br />

Ormai siamo ad un passo dal raggiungere<br />

quest’obiettivo, il 12 <strong>agosto</strong> sarà festa grande,<br />

per grandi e piccini; il 12 <strong>agosto</strong> un altro<br />

tassello di civiltà verrà posto all’interno di<br />

un mosaico ben più grande.<br />

Trovo importante, come segnale pos<strong>it</strong>ivo,<br />

porre l’accento sulla disponibil<strong>it</strong>à di due per-<br />

PARcO PARPAgLIOLO<br />

InaUGURazIone paRco GIochI<br />

ALLE ORE 18.30 DEL 12 AGOSTO<br />

Dal 12 <strong>agosto</strong> noi<br />

GIOCHEREMO A PALMI!<br />

sone, in particolare, che su diretta e gentilissima<br />

richiesta del Sindaco, hanno ripul<strong>it</strong>o<br />

il verde della piazzetta sovrastante il parco<br />

giochi, con grande senso di civiltà e amore<br />

per ciò che si sta realizzando. Gaetano Fortugno<br />

e ancor di più perché non palmese,<br />

Domenico Gullace (Rizziconi), si sono adoperati<br />

anche in questo, lanciando segnali nobili<br />

di partecipazione spassionata e disinteressata<br />

alla v<strong>it</strong>a c<strong>it</strong>tadina.<br />

Il mondo si trova sull’orlo di una voragine<br />

che noi non abbiamo cercato e viviamo una<br />

realtà economica che ci distrae dalle quotidian<strong>it</strong>à,<br />

che impegna il nostro intelletto in<br />

analisi di s<strong>it</strong>uazioni sconosciute e, apparentemente,<br />

senza vie d’usc<strong>it</strong>e. Siamo massacrati<br />

da eventi pol<strong>it</strong>ico-economici distanti da<br />

noi anni luce, impossibil<strong>it</strong>ati ad intervenire<br />

in qualsiasi modo e siamo costretti a subire<br />

tutto ciò che ci viene buttato addosso; immondizia<br />

pura!<br />

La ver<strong>it</strong>à, l’unica che può essere analizzata,<br />

è che la comod<strong>it</strong>à a cui la v<strong>it</strong>a ci aveva<br />

ab<strong>it</strong>uati, ci ha trasformati da piccoli e operosi<br />

folletti in abili sognatori del far nulla.<br />

Entrare in una fase di crisi d’ident<strong>it</strong>à perché<br />

la confusione attorno a noi non permette<br />

di essere razionali (parlo senza essere in possesso<br />

di t<strong>it</strong>oli per farlo, quindi esprimo solo<br />

un piccolo, misero pensiero), non aiuta ad<br />

uscire fuori dal tunnel e ostruisce qualsiasi<br />

via che possa avere luce.<br />

E allora? Dov’è la soluzione? Quale labirinto<br />

dobbiamo penetrare?<br />

Intanto c’è da dire che nel labirinto ci siamo<br />

già e Dedalo se la ride... Gli agi del passato<br />

stanno sfumando, lasciando il posto al<br />

nulla, ma noi tenaci, cocciuti anzi, ci ostiniamo<br />

a chiudere gli occhi, a non vedere, a<br />

scrollarci di dosso il cancro del secondo decennio<br />

del ventunesimo secolo come se non<br />

ci appartenesse, come se non ci sfiorasse.<br />

Brutta storia, questa.<br />

In questi giorni stiamo assistendo alle Olimpiadi,<br />

l’invenzione più entusiasmante per lo<br />

sport. Cosa c’è che accomuna le Olimpiadi<br />

con la realtà che, oggi, stiamo vivendo è facile<br />

intuirlo, ma forse ribadirlo non fa male.<br />

Ci sono atleti che non hanno altro scopo<br />

cOn LA PARTecIPAzIOne STRAORdInARIA dI:<br />

MAgO MeLAnIO e I PeRSOnAggI dISneY<br />

animazione per bambini, baby-dance e giochi con i FUoRI DI FeSTa..a cura di ...<br />

che quello di partecipare -in perfetta sintonia<br />

con lo spir<strong>it</strong>o che dovrebbe sostenere i<br />

giochi olimpici-, ci sono atleti che vivono la<br />

loro v<strong>it</strong>a sportiva solo per l’emozione di una<br />

gara e ci sono atleti che per quattro anni si<br />

sono massacrati di lavoro per giungere pronti<br />

e vincenti all’appuntamento olimpico.<br />

Tutto si gioca, poi, in una gara, in un attimo,<br />

e si vince o si perde perché qualcosa ha<br />

funzionato perfettamente oppure no.<br />

Mettiamoci per un momento nei panni di<br />

chi vi partecipa: Gioia, euforia, (soldi e medaglie)<br />

per chi vince, tristezza e lacrime, per<br />

chi perde. In caso di non v<strong>it</strong>toria, in un attimo,<br />

vengono bruciate tutte le aspettative<br />

e le speranze, in un attimo, crolla il mondo<br />

addosso.<br />

Eppure spesso gli stessi nomi, poi, quattro<br />

anni dopo, sono di nuovo li, ancora una<br />

volta a cercare di governare le stesse, ormai<br />

vecchie, emozioni. Non hanno avuto paura<br />

di rimettersi in gioco, hanno ancora sete di<br />

v<strong>it</strong>toria.<br />

Federica Pellegrini è, oggi, l’emblema della<br />

sconf<strong>it</strong>ta, ma non di una sconf<strong>it</strong>ta sul campo,<br />

bensì di una sconf<strong>it</strong>ta mentale, anzi, di<br />

una “auto sconf<strong>it</strong>ta”. Le vicende sue private,<br />

amplificate dalla perd<strong>it</strong>a del suo storico allenatore<br />

e dai repentini cambi di staff tecnico<br />

hanno minato la sua preparazione e la sua<br />

concentrazione. Hanno fatto si che giungesse<br />

scarica all’appuntamento (... Gli agi del passato<br />

stanno sfumando...). Un’atleta motivata,<br />

ma non focalizzata su ciò che deve fare,<br />

r<strong>it</strong>orna sconf<strong>it</strong>ta e allora dovrà, per forza, o<br />

rinunciare alla sua attiv<strong>it</strong>à sportiva, o rimettersi<br />

in gioco e ripartire; rimodellarsi su uno<br />

schema nuovo, finora sconosciuto.<br />

Rimettersi in gioco, ev<strong>it</strong>are gli alibi, percepire<br />

l’attimo, ripartire in nuove direzioni; in<br />

poche parole, darsi da fare.<br />

Non è il momento di piangersi addosso, ma<br />

è il momento di ev<strong>it</strong>are scelte istintive. E’<br />

il momento dei piccoli passi, ma che siano<br />

costanti, mai interrotti. Un cammino lento,<br />

lungo ci aspetta, finche, alla fine non usciremo<br />

dal tunnel, stanchi ma forgiati; nuovi.<br />

Il tunnel lo stanno costruendo anche gli<br />

uomini del Parco giochi; diamogli una mano!<br />

PROTOCOLLO D’INTESA CON<br />

IL coMUne DI paLMI<br />

paTRocInIo “TeLeFono azzURRo”<br />

paTRocInIo “UnIceF”


MERAVIGLIOSAMENTE<br />

4 5<br />

PALMI<br />

Continua ad inviare le tue foto all’indirizzo<br />

lettori@<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

PALMI NON FINISCE MAI DI STUPIRCI.<br />

LASCIAMOCI STUPIRE ANCORA!<br />

“PARMI SPLENDURI I PAISI”<br />

Di : Gianni Penna & Pasquale Foti<br />

Tratta dal CD “Calabrisandu”di Pasquale Foti & Gianni Penna<br />

O Parmi d’a Calabria sì la stella<br />

C’u munti ì Santu ‘Lia e à Marinella<br />

O Parmi cchjù ti guardu e cchjù m’ncantu<br />

Se pensu c’o Signuri t’ezi tantu!<br />

U’ mari, ù munti a costa, o chi bellizzi!<br />

M’inchjnu lu cori di carizzi<br />

E jeu dedicu a tia sta canzuni<br />

Pecchì ‘nto cori meu ti vogghiu beni…<br />

O Parmi d’a Calabria sì la stella<br />

Pè lì tò figghj tu sì la cchiù bella<br />

Mi tornanu non vidinu cchiù l’ura<br />

Tuttì i tò figghi chi sind’iru fora<br />

E u foresteru chi venì ‘n vacanza<br />

Quantu pè mi ti guarda s’arricrija…<br />

Cu occhi ì maravigghia iddhu ti spia<br />

Non sì poti scordari cchjù di tia…<br />

O quantu è bellu u mari d’a Tunnara<br />

E u Tunnarotu c’a palamatara<br />

Quandu lu pisci spata va a piscari<br />

Spettaculu iddhu duna ‘nta stu mari!<br />

O Parmi ch’ i to festi e i to culuri<br />

U ballu d’i Giganti e i to tamburi...<br />

O quantu gioia ‘nc’esti ‘nta lì strati<br />

C’a festa ì Santu Roccu protetturi…!<br />

Oh! Oh! Parmi d’a Calabria regginella!<br />

O Parmi terra i suli e di suduri<br />

Ora chi lì to figghi si ‘ndi vannu<br />

Luntanu da to costa hannu a partiri<br />

Però scuntenti sunnu ‘nto so cori...<br />

Lavuru e sacrificiu hannu a patiri<br />

Luntanu da to costa e du to mari<br />

Però sannu cha ‘n jornu hannu a tornari<br />

Pecchi luntanu i tia non sannu stari.


6 7<br />

ROTARY PALMI<br />

PALMIRO ZAPPONE E’ STATO<br />

CHIAMATO A PRESIEDERE IL<br />

ROTARY CLUB DI PALMI PER<br />

IL BIENNIO <strong>2012</strong>/2014.<br />

di Palmiro Zappone<br />

n un’elegante manifestazione<br />

Id’incontro tra i soci del Club<br />

di Palmi, le massime autor<strong>it</strong>à rotariane,<br />

civili e mil<strong>it</strong>ari si è tenuto<br />

lo “scambio delle consegne” tra<br />

il vecchio ed il nuovo Presidente.<br />

Prima di c<strong>it</strong>are alcuni punti del<br />

discorso programmatico di Palmiro<br />

zappone, occorre c<strong>it</strong>are un<br />

breve profilo del professionista<br />

che, nell’arco di un trentennio,<br />

ha riscosso consensi e riconoscimenti<br />

sia come Medico di Medicina<br />

Generale sia come Specialista<br />

di Otorinolaringoiatria.<br />

E non solo. Perché Palmiro,<br />

laureatosi a Messina nel 1977, ha<br />

svolto anche comp<strong>it</strong>i di Medicina<br />

Fiscale e di Medicina Pen<strong>it</strong>enziaria<br />

e ha ricoperto l’incarico<br />

di Dirigente San<strong>it</strong>ario della Casa<br />

Circondariale di Palmi; proprio<br />

in tale veste ha segu<strong>it</strong>o il prestigioso<br />

corso di Otologia presso<br />

gli Ospedali di Bergamo e Trento<br />

e ha svolto presso gli ist<strong>it</strong>uti<br />

pen<strong>it</strong>enziari di Cosenza e Vibo<br />

Valentia, attiv<strong>it</strong>à di consulenza<br />

specialistica ORL. E’ stato medico<br />

delle Ferrovie dello Stato e<br />

ha insegnato nei corsi biennali<br />

di Specializzazione Polivalente<br />

presso l’Ist<strong>it</strong>uto di Psicologia Applicata<br />

di Palmi.<br />

La Regione Calabria lo ha nominato<br />

Medico Tutor abil<strong>it</strong>ato alla<br />

Formazione Professionale e in<br />

atto eserc<strong>it</strong>a ricerca e sperimentazione<br />

clinico-farmaceutica in<br />

collaborazione con l’Ist<strong>it</strong>uto “Mario<br />

Negri” di Milano. A ciò va aggiunto<br />

che è stato Presidente del<br />

Consiglio di Amministrazione della<br />

società Medico-Scientifica “Il<br />

Cenacolo di Esculapio srl” nonché<br />

provider per l’organizzazione di<br />

corsi ai fini di attribuzione di cred<strong>it</strong>i<br />

formativi, e quindi, Segretario<br />

Regionale del Com<strong>it</strong>ato A.R.I.<br />

inser<strong>it</strong>o nel settore Radio-Comunicazione<br />

di Emergenza nell’amb<strong>it</strong>o<br />

della Protezione Civile.<br />

Il dr. zappone si è insediato alla<br />

guida del Rotary Club di Palmi,<br />

sottolineando tutti i punti chiave<br />

del suo discorso programmatico<br />

dello “Scambio delle consegne”.<br />

In particolare il Presidente eletto<br />

ha parlato di quelli che sono i<br />

comp<strong>it</strong>i peculiari di un club service<br />

per eccellenza, come il Rotary<br />

che ha visto la nasc<strong>it</strong>a a Palmi oltre<br />

50anni orsono, significando il<br />

dovere e l’obbligo di presentarsi<br />

a questa nostra società con una<br />

mental<strong>it</strong>à aperta alle esigenze<br />

della collettiv<strong>it</strong>à. Ha precisato<br />

inoltre il ruolo del Rotary in questo<br />

nostro contesto terr<strong>it</strong>oriale<br />

non come forza sost<strong>it</strong>utiva delle<br />

carenze della pubblica amministrazione<br />

e delle lat<strong>it</strong>anze del<br />

settore privatistico, ma Rotary<br />

come momento significativo<br />

di assunzione di responsabil<strong>it</strong>à<br />

da parte di una classe dirigente<br />

pronta a gestire la nostra realtà<br />

presente e futura, Rotary quindi<br />

come fatto enzimatico di trasformazione<br />

nella intim<strong>it</strong>à della coscienza<br />

individuale e generale.<br />

Ha esortato quindi ed indicato<br />

strategie di servizio in grado di<br />

raggiungere taluni obiettivi quali<br />

ispirare iniziative ai giovani,<br />

lottare contro il male che ci circonda,<br />

promuovere l’istruzione,<br />

combattere l’analfabetismo ed<br />

inv<strong>it</strong>ando tutti i soci a partecipa-<br />

re a questi progetti. Un particolare<br />

riferimento è stato rivolto ai<br />

giovani, spesso fragili e sprovveduti<br />

ad affrontare le immancabili<br />

difficoltà dell’età adulta.<br />

L’attuale crisi, non solo <strong>it</strong>aliana<br />

ma anche europea, non permette<br />

spiragli di sorta se non quelli<br />

di allontanare questi giovani dalla<br />

propria terra nella non facile<br />

ricerca di soddisfare altrove le<br />

loro ambizioni professionali e di<br />

lavoro.<br />

“Occorre pertanto - ribadisce il<br />

Presidente - far sì che la nostra<br />

comun<strong>it</strong>à sappia che cosa esattamente<br />

fa il Rotary. Dobbiamo<br />

far sapere all’opinione pubblica<br />

che il Rotary è qualcosa di più di<br />

un club dove i soci si riuniscono<br />

a pranzo; la nostra ragion d’essere<br />

è lo svolgimento di un servizio<br />

completo e sostanziale nella nostra<br />

comun<strong>it</strong>à.<br />

Il nostro stile di v<strong>it</strong>a presenta<br />

l’immagine del Rotary molto più<br />

di quanto non possono fare tutti<br />

quanti i nostri sforzi combinati.<br />

Occorre verificare in altri termini<br />

se l’ideologia rotariana non<br />

necess<strong>it</strong>i di un’ulteriore focalizzazione,<br />

quanto meno in riferimento<br />

alla realtà sociale nella<br />

quale oggi viviamo nel nostro<br />

Paese.<br />

Ed è alla luce di queste considerazioni<br />

che quando si parla di<br />

pol<strong>it</strong>ica nel Rotary si intende pol<strong>it</strong>ica<br />

in difesa della democrazia e<br />

pol<strong>it</strong>ica che deve tradursi in un’azione<br />

intesa a svegliare la pubblica<br />

opinione, a renderla conscia<br />

dei propri dir<strong>it</strong>ti e ad impegnarla<br />

a chiederne pubblicamente il rispetto<br />

più rigoroso. Ecco perché,<br />

si dovrebbe difendere la società<br />

in cui viviamo. Difendere la nostra<br />

democrazia e il potere stesso<br />

di coloro che scegliamo per servirla.”<br />

zappone r<strong>it</strong>iene infine che il<br />

suo impegno ma anche quello dei<br />

service debba perseguire gli scopi<br />

evidenziati al fine di onorare<br />

il servizio stesso sino a renderlo<br />

necessario ed insost<strong>it</strong>uibile, nonché<br />

pregno di tutte quelle buone<br />

soddisfazioni che si ricevono quotidianamente<br />

dalla loro incessante<br />

operos<strong>it</strong>à.<br />

Il nuovo Consiglio direttivo<br />

presidente zappone palmiro<br />

Vice Presidente Romeo Giuseppe Senior<br />

Past President Iellamo Salvatore<br />

Segretario Suriano Umberto<br />

Tesoriere Ricciardi Diego<br />

prefetto ciappina Sofia<br />

Consigliere Cavaliere Giovanni<br />

Consigliere Costa Miryam<br />

Consigliere Lucente Gianfranco<br />

Consigliere Napoli Francesco<br />

Consigliere Salerno Santo<br />

consigliere zampogna Giuseppe


8 9<br />

fOTO - TRIPOdInA ILARIA<br />

fOTO - gRASSO vALeRIA<br />

fOTO - MISALe cHRISTIAn<br />

fOTO - PATeRnOSTRO fRAnceScO


10 11<br />

Al Parco Archeologico dei Tauriani di Palmi, concluso il progetto dedicato alla<br />

trasposizione in chiave moderna della leggenda di Donna Canfora.<br />

di Walter Cricrì<br />

Il risveglio dei Tauriani<br />

Sei Artisti svelando le opere le offrono a Palmi. Iniziativa, unica nel suo genere<br />

ideata da Gianni Fedele e Maurizio Carnevali e curata da Italia Nostra (sezione<br />

di Reggio Calabria), in particolare dai soci palmesi; svolta in collaborazione con<br />

la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, la Provincia di Reggio<br />

Calabria (Assessorato alla Cultura e alla Legal<strong>it</strong>à) e con il patrocinio del Comune<br />

di Palmi.<br />

a leggenda di Donna Canfora aleggia ancora tra i resti dell’antica Tauriana e ad interpre-<br />

Ltarla e reinventarla sono stati inv<strong>it</strong>ati sei scultori, arrivati da diversi angoli dell’Europa,<br />

per un’iniziativa unica nel suo genere: il primo Simposio di Scultura, nel Parco Archeologico<br />

dei Tauriani di Palmi. Il coordinatore artistico del progetto, lo scultore Maurizio Carnevali<br />

ci dice: «Siamo stati coinvolti e avvolti dall’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à di questa Gente, che è stata davvero<br />

straordinaria; è stato forse questo il segno più evidente, e credo che sia la traccia più profonda<br />

che ci porteremo con noi. La grande osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à che i nuovi Tauriani (n.d.r. i volontari<br />

del parco) hanno saputo darci e che, in qualche modo noi, forse, abbiamo trasfer<strong>it</strong>o nelle<br />

nostre opere».<br />

Artisti provenienti dalla Germania, Belgio, Lussemburgo, dalla Norvegia e dall’Italia hanno<br />

svelato le loro opere, una ad una. Lo spettacolo alla fine è stato una vera esaltazione del<br />

m<strong>it</strong>o; la luce del mare che si rifrange sul marmo bianco delle statue, diventa un’estensione<br />

naturale dell’arte, dalla bellezza della natura fino all’ingegno, all’estro dell’uomo. Una luce<br />

di un azzurro cangiante, a volte turchese, verde smeraldo, come le vesti di broccato, forse,<br />

indossate da Donna Canfora quando si lasciò scivolare nelle acque cristalline per sfuggire<br />

alla violenza e alla tirannia. La leggenda racconta che, quando l’eco delle onde raggiunge<br />

la campagna, quel suono è la voce di Donna Canfora che saluta la sua gente. Mentre la sua<br />

storia, immortalata nelle opere dei sei artisti, poste ad adornare ciò che resta del podio<br />

dell’antico tempio romano, ricorda ed esalta la sua straordinaria e leggendaria bellezza.


di Giuseppe Cricrì<br />

A Luvareddha<br />

A Petrusa<br />

ecantare con la prosa o la<br />

Dpoesia, con la p<strong>it</strong>tura, la<br />

musica e infine con la fotografia,<br />

tutto il bello che Madre Natura ha<br />

da sempre generosamente concesso<br />

al nostro terr<strong>it</strong>orio, è stato<br />

da tempi immemori esercizio<br />

quasi spontaneo per chi, viaggiatore<br />

o residente, in modo più o<br />

meno dotto, ha provato a raccontare<br />

quanto aveva sotto gli occhi,<br />

esprimendo i moti del proprio<br />

animo, impressionato dalle beltà<br />

di questo mare, di questo cielo,<br />

di questa terra.<br />

La Natura pone dei lim<strong>it</strong>i però,<br />

talvolta impone sacrifici a chi ambisce<br />

a goderla appieno, pertanto<br />

se vuole offrire a pochi eletti<br />

il meglio di se, lo fa lim<strong>it</strong>ando gli<br />

accessi, rendendo impervi i percorsi,<br />

quasi imponendo pedaggi e<br />

lim<strong>it</strong>azioni, utili a garantirle una<br />

seppur parziale inviolabil<strong>it</strong>à.<br />

Tutto ciò è quanto accade a<br />

chi vuol avere il privilegio di conoscere<br />

da vicino la nostra tanto<br />

celebrata Costa Viola, un frammento<br />

di Calabria, quasi inaccessibile<br />

a chi perviene da terra,<br />

raggiungibile solo da chi possiede<br />

un mezzo nautico. La Costa<br />

Viola, è impregnata di m<strong>it</strong>o e di<br />

storia, glorificata dai prodigi del<br />

Tirreno, imperlata da strapiombi<br />

di rocce che si tuffano nel cristallo<br />

del mare, facendosi abissi,<br />

coronata da tutte le gradazioni<br />

di verde della macchia med<strong>it</strong>erranea,<br />

con le sue essenze, con<br />

i suoi effluvi, dove l’oleastro si<br />

sposa con la ginestra spinosa, l’ulivo<br />

con il castagno, la v<strong>it</strong>e con<br />

l’armacia a pettu i palumba, l’e-<br />

12 13<br />

rica col corbezzolo, l’origano con<br />

la nep<strong>it</strong>ella, dove fra gole e precipizi<br />

riecheggiano suoni di brezza<br />

e terrano, di merli innamorati<br />

e cicale impazz<strong>it</strong>e, di ninfe e sirene,<br />

di gabbiani e diomedee, dei<br />

fragori della spuma salmastra,<br />

che percuote e modella la roccia,<br />

sin dalla notte dei tempi, senza<br />

mai tregua. E’ la luce diafana<br />

dei tramonti che regala epifanie<br />

violacee a questo magico tratto<br />

di costa, tingendolo con la tinta<br />

estrema dell’iride, quando il disco<br />

del sole, stancamente scivola<br />

giù, dietro le isole di Eolo, colorando<br />

di baratro gli scogli viscidi<br />

e muscosi, inghiott<strong>it</strong>i dalla superficie<br />

del mare, trasformati da<br />

essa in anfratti segreti, riparo per<br />

un tripudio di iridescenze, per<br />

torme di pesci multicolori, per<br />

cernie e murene, sarachi e orate,<br />

ombrine e gamberetti, cefali<br />

e polpi, stelle e cavallucci marini.<br />

Ogni cala, ogni approdo, ogni<br />

piccola rada, ogni scoglio cela un<br />

segreto o una storia, racconta una<br />

vicenda che può celarsi dietro un<br />

Marinella<br />

nome assegnato, chi sa quando,<br />

ci sa da chi, chi sa perché. Quel<br />

che importa, quel che auspichiamo,<br />

è che questa bellezza possa<br />

rimanere immutata nel tempo,<br />

che la Costa Viola possa ancora<br />

e per sempre dischiudere le sue<br />

meraviglie, offrendole solo a chi,<br />

come amante discreto, la brama,<br />

la spia con riguardoso rispetto,<br />

la vive e la preserva da oltraggi,<br />

conservandola per sempre, nel<br />

cuore e nell’anima.<br />

E’ per questo motivo che, adiuvato<br />

dalla garbata consulenza<br />

marinara degli amici, Saverio<br />

Rizz<strong>it</strong>ano e Pino Velardo e dalla<br />

competenza fotografica di Mimmo<br />

zoccali, abbiamo voluto offrire,<br />

alle pagine di Madre Terra,<br />

gli aspetti più immediati di questi<br />

nostri s<strong>it</strong>i marini, raccogliendone<br />

in una legenda i vari, bizzarri toponimi,<br />

per descrivere ciascuno<br />

dei quali si potrebbe raccontare<br />

una intera storia. Credo sia questa<br />

la prima volta in cui viene<br />

mostrata nel dettaglio la nostra<br />

costa invisibile da terra, tanti,<br />

troppi lettori scopriranno di avere<br />

vicino un altro tesoro, quasi<br />

sconosciuto, avranno la curios<strong>it</strong>à<br />

di scovarlo, vis<strong>it</strong>arlo e spero di<br />

amarlo ancora di più, pentendosi<br />

di non averlo cercato prima, sapendo<br />

che per conservarlo occorre<br />

avere tanto, tanto rispetto!<br />

cavajanculla<br />

La Costa Viola<br />

nei terr<strong>it</strong>ori di Palmi e Seminara<br />

NEI PROSSIMI NUMERI TRATTEREMO, IN MANIERA<br />

PIÙ APPROFONDITA, ALTRI RIFERIMENTI TOPO-<br />

NOMASTICI DELLA COSTA VIOLA, CON EVENTUALI<br />

FOTO, STORIE O LEGGENDE AD ESSI LEGATI.<br />

Tutti i riferimenti toponomastici del tratto di costa<br />

1) Luvareddha<br />

2) agghjastru (scoglio con oleastro, chiamato anche Scoglio degli uccelli)<br />

3) chianìti<br />

4) Surfalora (quando soffia il ponente le onde impattando sollevano un soffione di acqua)<br />

5) petrusa (spiaggetta cara allo scr<strong>it</strong>tore Leonida Repaci nei cui pressi egli dimorava)<br />

6) Tòmbaru<br />

7) Scogghju d’u Bastimentu (vi naufragò un bastimento)<br />

8) Buffari<br />

9) U campanaru (posto di vedetta prefer<strong>it</strong>o dai bombaroli)<br />

10) Scogghju d’u pauruni a largo fra Buffari e Rovagghiusu ha una estensione sottomarina di circa 80 metri<br />

11) a praiola (piccola spiaggetta)<br />

12) Grutta rosa<br />

13) Scogghiu tundu (a terra del 3° caruso)<br />

14) Scogghju d’u Rre<br />

15) Tri carusi (primu, secundu e terzu)<br />

16) Rovagghjusu<br />

17) acqua duci (vi sgorga una sorgente dalla quale si può bere con la bassa marea)<br />

18) Mussu d’u capu<br />

19) Bagnu d’i fimmani (i Rovagghjusu – ansa riparata dai marosi)<br />

20) porto oreste<br />

21) Mussu i pr<strong>it</strong>a<br />

22) Bagnu d’a gnura (ansa ove la baronessa Cordopatri amava bagnarsi)<br />

23) Scogghju jancu<br />

24) a zzipangulara (ove avvenne un naufragio di una nave che trasportava cocomeri)<br />

25) a Sirena<br />

26) a Scaletta (Centro Studi)<br />

27) capo Barbi<br />

28) Grutta azzurra (oggi parzialmente riemp<strong>it</strong>a da massi ivi crollati)<br />

29) Motta<br />

30) Scogghiu d’a menza luna<br />

31) Bagnu d’i fimmani (d’a Marina)<br />

<strong>32</strong>) cacìna<br />

33) piscicani<br />

34) palumbeddha<br />

35)Tri scogghjazzi<br />

36) pugnali<br />

37) arcuràci<br />

38) a Ficareddha<br />

39) Buttigghia<br />

40) Scogghju chi cadi<br />

41) Grutta perciata (detta anche grotta delle rondini)<br />

42) petra Galera<br />

43) zingara<br />

44) Sorrentinu<br />

45) Donna pagana (grotta con il profilo di una donna araba)<br />

46) ped’a lapa<br />

47) Leùni<br />

48) Monach<strong>it</strong>tu<br />

49) Grutta d’i tardar<strong>it</strong>i (grotta dei pipistrelli)<br />

50) cavajanculla


Sopra: La Cruz de Hierro;<br />

Sotto: La pietra della marina portata a Santiago;<br />

A lato: Pietro Scarano davanti la Cattedrale di Santiago.<br />

l cammino di Santiago e un<br />

Ipellegrinaggio lungo un percorso<br />

che attraversa la Francia<br />

e la Spagna settentrionale, per<br />

concludersi a Santiago, dove si<br />

trova la tomba dell’apostolo Giacomo<br />

il Maggiore.<br />

L’emozione, alla vista della<br />

Cattedrale di Santiago alle 8.00<br />

del mattino dell’11 giugno <strong>2012</strong> è<br />

stata grande!<br />

Significava per me la realizzazione<br />

di un sogno, la certezza di<br />

aver superato una difficile prova,<br />

ma allo stesso tempo la fine del<br />

dolore e del sacrificio durati quasi<br />

un mese!<br />

Ho iniziato il cammino il 16<br />

maggio <strong>2012</strong> da Saint-Jean Pied<br />

de port (confine francese) tirando<br />

un pesante carrello, diverso da<br />

quello, molto leggero, che avevo<br />

precedentemente preparato<br />

allo scopo e collaudato con cura<br />

in Aspromonte, con il mio amico<br />

di sempre Franco Luppino, che ha<br />

subìto sul bus, che mi ha portato<br />

in Francia, la rottura di una ruota<br />

per un errore di altri. Ho continuato,<br />

poi, per due tappe con<br />

lo zaino in spalla e, poiché non<br />

posso portare pesi addosso, ho<br />

prosegu<strong>it</strong>o rigorosamente a pie-<br />

di fino a Santiago di compostela,<br />

spingendo una bici con lo zaino<br />

sopra, concludendo, quindi, il<br />

percorso aggiuntivo in autobus<br />

(altri 100 Km) fino a Finisterre<br />

(fine della terra-lembo estremo<br />

dell’europa) dove i pellegrini si<br />

purificavano, bagnandosi nell’oceano<br />

Atlantico.<br />

Pensavo, dopo le prime tappe,<br />

che questa impresa, coltivata da<br />

tanto tempo, fosse la cosa più<br />

inutile che io avessi mai fatto nella<br />

mia v<strong>it</strong>a!<br />

Che senso aveva alzarci presto<br />

al mattino, preparare lo zaino e<br />

iniziare un percorso a tappe forzate,<br />

che si rivelava, giorno dopo<br />

giorno, non sempre facile, ma comunque<br />

faticoso e doloroso? Sì, il<br />

dolore..! Quotidiano compagno di<br />

viaggio! Il dolore fisico che non ti<br />

lascia mai e che non è lo stesso<br />

del giorno prima. Perché oggi ti<br />

fa male un piede, domani l›altro,<br />

poi una gamba, poi il ginocchio,<br />

poi la caviglia, poi il femore, poi<br />

arriva uno stiramento muscolare<br />

che ti porti appresso per qualche<br />

giorno, alleviato solo dall›olio degli<br />

Esseni che I’erborista mi aveva<br />

consigliato» e le vesciche, o come<br />

le chiamano gli spagnoli «las am-<br />

14 15<br />

IL “CAMMINO DI SANTIAGO DI COMPOSTELA’’<br />

pollas”, che non sono altro che le<br />

nostre “’mpudi”.<br />

Ma vi pare che vengono solo ai<br />

piedi? No! A me nelle prime tappe<br />

sono venute in un posto che<br />

non posso qui nominare, ma credo<br />

abbiate già indovinato dove!<br />

E, quando concludi la tappa non<br />

vedi l’ora di andare a riposare a<br />

letto, perché solo il riposo è il<br />

miglior medico in queste occasioni.<br />

E, poi, perché imporsi tanto<br />

dolore? Che senso aveva? Nonostante<br />

ciò e la tentazione di<br />

mollare tutto, si continuava ad<br />

andare, come se obbedissimo al<br />

richiamo di qualcosa o di Qualcuno!<br />

E la pioggia, il freddo del<br />

mattino e il vento, quasi sempre<br />

di fronte e freddo proveniente<br />

dall’Atlantico o il già’” caldo<br />

della meseta, dove l’albero te lo<br />

puoi solo sognare, il sudore e la<br />

sete che per essere placata non<br />

bastavano fiumi in piena, o le sal<strong>it</strong>e<br />

così ripide come se fossero<br />

state “progettate” solo per farti<br />

soffrire, per farti fare veramente<br />

‘” pen<strong>it</strong>enza” per chissà quali<br />

peccati commessi! E i chilometri,<br />

che qui ti sembravano sempre più<br />

lunghi, interminabili, specialmente<br />

gli ultimi di ogni tappa!<br />

Il Cammino di Santiago è, senza<br />

dubbio, un grande fenomeno di<br />

massa, forse oggi troppo m<strong>it</strong>izza-<br />

to dalla Tv e da Internet, per attirare<br />

così tanti “pellegrini” Supportato<br />

da una efficientissima organizzazione<br />

per soddisfare tutti<br />

i bisogni dei “pellegrini-turisti’,<br />

che vanno coccolati, vezzeggiati,<br />

assist<strong>it</strong>i per farli continuare ad<br />

andare, a camminare, a pedalare<br />

(sì, perché vi sono anche i ciclisti,<br />

per mantenere efficiente e<br />

remunerativo il sistema: 800 Km<br />

di strada lungo la quale milioni di<br />

persone (secondo le statistiche)<br />

“alimentano” un meccanismo<br />

molto ben oleato. Esso ha ridato<br />

v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à, in questi ultimi anni, a<br />

piccoli paesi del nord della Spagna<br />

che certamente non avresti<br />

mai vis<strong>it</strong>ato!<br />

Sono nati, infatti, lungo il Cammino,<br />

centinaia e centinaia di<br />

esercizi turistici e commerciali,<br />

“albergue” (così li chiamano gli<br />

spagnoli). Soprattutto questa, e<br />

non quella spir<strong>it</strong>uale o religiosa<br />

,sembra essere una delle ragione<br />

di questo fenomeno moderno.<br />

Ma, accanto a tutto ciò, vi è,<br />

per fortuna, un aspetto, per me,<br />

questo sì, molto pos<strong>it</strong>ivo, che è<br />

doveroso sottolineare e che è,<br />

oggi, una vera rar<strong>it</strong>à: l’uman<strong>it</strong>à,<br />

i compagni di viaggio, il mondo<br />

che incontri! Qui non sei mai solo.<br />

Sei sempre in contatto con altre<br />

persone provenienti da tutte le<br />

parti del mondo. A me non era<br />

Dopo 800 Km a piedi, finalmente, il cammino di Santiago di compostela è concluso!<br />

mai accaduto! Qui ho incontrato<br />

spagnoli, francesi, inglesi olandesi,<br />

polacchi, croati, tedeschi,<br />

ungheresi, sudafricani, canadesi,<br />

giapponesi, coreani, maltesi,<br />

brasiliani, nigeriani, finlandesi,<br />

danesi, argentini, statun<strong>it</strong>ensi,<br />

i sol<strong>it</strong>i <strong>it</strong>aliani (che non mancano<br />

mai) che ti parlano in cento<br />

lingue diverse (quasi un caos linguistico)<br />

e che, senza alcuna barriera,<br />

familiarizzano facilmente<br />

con te, e con te condividono<br />

cibo, tempo, esperienze. Qui ci<br />

si aiuta a vicenda nelle difficoltà<br />

del Cammino: la solidarietà è di<br />

casa! E’ una bella uman<strong>it</strong>à quella<br />

che si vede qui e che passa da qui<br />

e che il microcosmo del Cammino<br />

“genera”. S<strong>it</strong>uazioni come queste<br />

ti fanno ben sperare in un mondo<br />

migliore. Qui realizzi che, in un<br />

mondo globalizzato, sarebbe oggi<br />

più che mai necessaria una lingua<br />

comune internazionale (non importa<br />

quale), per comunicare con<br />

gli altri, ev<strong>it</strong>ando separazioni tra<br />

popolazioni di lingue e culture diverse.<br />

Qui ho incontrato uomini e<br />

donne di tutte le età, alcuni troppo<br />

grandi, pensavo, per portarsi<br />

addosso un fardello così pesante<br />

(zaini di dieci/quindici chili) e<br />

per così lungo tempo (quasi fosse<br />

una pena!), pensionati, lavoratori<br />

in ferie, sacerdoti, seminaristi o<br />

chissà cos’altro; ma, comunque,<br />

camminavano, camminavano<br />

sempre, nonostante il dolore e le<br />

fer<strong>it</strong>e ai piedi, che venivano curate<br />

con cerotti o garze vistosamente<br />

applicate.<br />

Cosa li spingeva, cosa ci spingeva<br />

ad andare? Non lo so!<br />

Tanti zoppicavano, anche i giovani,<br />

molti, sempre allegri e v<strong>it</strong>ali,<br />

specialmente quando la sera<br />

ci si riuniva per la cena comuni-<br />

Sopra: Compagni di viaggio;<br />

In alto: Il Reliquiario di San Giacomo Apostolo;<br />

A lato: Pietro Scarano Con il ricercatore ungherese Pietro.<br />

taria. Un aspetto curioso che si<br />

notava al mattino presto: quello<br />

della sveglia! Le persone che,<br />

come se avessero occhi fosforescenti,<br />

si preparavano lo zaino<br />

al buio (l’ho fatto anch’io!), per<br />

non disturbare gli altri che ancora<br />

stavano dormendo (si dorme<br />

tutti insieme in camerate) pronti<br />

a partire come uno sciame di<br />

locuste per assaltare il prossimo<br />

campo di grano, oppure quando,<br />

come processionarie lungo<br />

il Cammino, segui quello che ti<br />

precede, perché, se ti distacchi<br />

molto, rischi di perdere la<br />

Strada, oppure osservare alcuni<br />

che, armati di tanta tecnologia<br />

moderna, controllavano il contapassi<br />

che portavano al polso<br />

(calcolando la media percorsa),<br />

come se partecipassero ad una<br />

maratona! Il Cammino non è una<br />

gara!<br />

Il Cammino può essere med<strong>it</strong>azione,<br />

pen<strong>it</strong>enza, promessa,<br />

voto, sogno, svago, sfida con se<br />

stessi, curios<strong>it</strong>à, silenzio, sol<strong>it</strong>udine,<br />

quando ti allontani dai compagni<br />

di viaggio, conoscenza, solidarietà,<br />

amicizia, altro ancora,<br />

ma non è una gara!<br />

E che dire del ricercatore ungherese<br />

Pietro che, partendo<br />

da Burgos (488 Km da Santiago)<br />

nonostante i gravi problemi alle<br />

gambe, mi aveva rivelato di aver<br />

deciso di fare il Cammino da solo<br />

con lo zaino in spalla come tutti?<br />

E’ stato, questo, un incontro<br />

che ha dato una svolta al “mio”<br />

Cammino: da allora, soffrendo<br />

in silenzio, non mi sono mai più<br />

lamentato con nessuno dei compagni<br />

di viaggio dei miei dolori,<br />

pensando a pietro ed alle difficoltà<br />

che avrebbe incontrato fino a<br />

Santiago.<br />

Non I’ho più rivisto, ma non<br />

l’ho più dimenticato! Per me ha<br />

rappresentato e rappresenta un<br />

esempio concreto di forza interiore<br />

e carica spir<strong>it</strong>uale non comuni,<br />

da im<strong>it</strong>are, e che mi hanno<br />

spinto ad andare avanti nei momenti<br />

di scoraggiamento, quando<br />

il Cammino diveniva pesante! Ma<br />

il Cammino non è solo fatica, sudore<br />

e dolore.<br />

C’è, pure, l’aspetto artisticoculturale<br />

di cui Esso è ricco: le<br />

magnifiche cattedrali gotiche di<br />

Burgos, di Léon (delizie per gli<br />

occhi e lo spir<strong>it</strong>o!), il monastero<br />

di Samos, le chiese spagnole,<br />

dove quasi tutte le sere si partecipava<br />

tutti insieme alla messa e<br />

alla benedizione dei pellegrini, la<br />

cattedrale di Santiago, i paesaggi<br />

che somigliano al nostro Aspromonte<br />

o alla Marinella Finisterre),<br />

a propos<strong>it</strong>o della quale comunico<br />

(come appare nelle foto)<br />

di aver deposto sotto la Cruz de<br />

hieno (il punto più alto del cammino:<br />

1504 metri di altezza e a<br />

231 Km da Santiago) una pietra<br />

(della Marinella) per onorare palmi<br />

ed i palmesi che in questi anni<br />

mi hanno accolto con generos<strong>it</strong>à<br />

ed amicizia.<br />

Se vi verrà voglia di fare il<br />

Cammino per qualunque motivo,<br />

fatelo pure, ma fate attenzione!<br />

E lo dico, non per raffreddare i<br />

facili entusiasmi di coloro i quali,<br />

avendo saputo del Cammino,<br />

mi hanno detto quanto deve essere<br />

stato emozionante e che mi<br />

hanno sugger<strong>it</strong>o di non inserire<br />

in questo mio narrare gli aspetti<br />

meno pos<strong>it</strong>ivi che ci sono e che<br />

non bisogna nascondere.<br />

Ho avuto I’impressione che<br />

queste mie opinioni, in un certo<br />

senso, avessero interfer<strong>it</strong>o col<br />

Raccontato da...<br />

“loro Cammino”, scalfendone<br />

la magia, il m<strong>it</strong>o, il sogno. Esso<br />

non è una semplice passeggiata<br />

lunga 800 Km tra campi infin<strong>it</strong>i<br />

di grano, fiumi, ruscelli, vigneti,<br />

montagne, campagna curatissima<br />

e quasi tutta coltivata, greggi,<br />

boschi, mesete, pecore, cavalli,<br />

tori, paesaggi più o meno<br />

insol<strong>it</strong>i, papaveri rossi, albe, tramonti,<br />

cielo stellato, canti di uccelli<br />

al mattino, nidi di cicogne<br />

sui campanili, puzze di cacca di<br />

vacca, case di fango e paglia, ristoranti,<br />

bar, chiese, cattedrali<br />

gotiche, strade deserte, paesi<br />

grandi e piccoli dign<strong>it</strong>osi e troppo<br />

pul<strong>it</strong>i, pale eoliche disseminate<br />

ovunque per la produzione<br />

di energia elettrica, persone<br />

che, quando ti incontrano, ti<br />

salutano con il beneaugurante<br />

“Buen Camino!”:è anche tutto<br />

questo.<br />

Ma è anche una via dolorosa<br />

(ho contato otto lapidi di pellegrini<br />

morti durante il viaggio):<br />

solo chi è un po’ folle può pensare<br />

di camminare per un mese<br />

intero per compiere un’impresa<br />

come questa (c’è chi l’ha fatta<br />

sette volte: vuol dire che è stato<br />

sette volte pazzo o “loco”, come<br />

si dice in Spagna!)<br />

Che effetto avrà adesso questa<br />

esperienza sul mio spir<strong>it</strong>o? Non lo<br />

so! So solo che essa ha messo a<br />

dura prova la mia resistenza fisica!<br />

E, per quanto mi riguarda, non<br />

voglio più sentire parlare, per<br />

ora, né di Cammini, né di escursioni.<br />

FINE!<br />

P.S: a propos<strong>it</strong>o! A quando la<br />

prossima escursione in Aspromonte?<br />

...Pietro Scarano


16 17<br />

FRANCESCA ALBANESE<br />

di Carmen Ierac<strong>it</strong>ano<br />

Un cUoRe che BaTTe peR La Danza<br />

l sogno di calcare un palcoscenico sulle punte, avvolta da veli impalpabili e<br />

Ipiroettando con altrettanta leggiadria, è stato almeno per un po’ nei sogni<br />

di moltissime bambine. Sono molte meno però quelle che riescono a realizzarlo,<br />

poiché dietro quel sogno si cela, oltre alla necess<strong>it</strong>à di essere dotate per predestinazione<br />

di struttura fisica idonea e talento innato, un mondo di disciplina e<br />

impegno che solo chi possiede vera passione e ferrea volontà può permettersi di<br />

affrontare. Tutte queste caratteristiche a Francesca Albanese, oggi sedicenne,<br />

di C<strong>it</strong>tanova, oggi allieva al V° anno al Teatro dell’Opera di Roma, il destino le<br />

ha regalate e lei le ha sfruttate pienamente sin da quando era bambina. La favola<br />

di Francesca comincia come quella di tutte le altre piccine che si lasciano<br />

incantare dal fascino della danza classica, alla tenera età di tre anni, muovendo<br />

i primi passi in una scuola di un paese della sonnolenta provincia, così come<br />

realmente è C<strong>it</strong>tanova. Sotto l’amorevole e costante guida dell’insegnante Graziella<br />

Fazzalari del Centro Danze Sportive. Passano alcuni anni, la passione della<br />

bambina non soccombe ad altre, poiché è questo il primo ostacolo che sulle vie<br />

lunghe e tortuose cap<strong>it</strong>a più spesso d’incontrare e, continuando i regolari studi<br />

con ottimo prof<strong>it</strong>to, Francesca continua a danzare. e’ cresciuta, longilinea e<br />

delicata, e a undici anni ha già imparato a padroneggiarsi splendidamente tra la<br />

grazia e la forza richieste da questa disciplina. E qui, durante uno spettacolo,<br />

viene notata dalla professoressa Gabriella Cutrupi, direttrice del Centro Studio<br />

Danza di Reggio Calabria. Non sfuggono all’occhio allenato di quella che, nel<br />

campo, è una vera autor<strong>it</strong>y regionale, le caratteristiche e il talento della ragazzina<br />

c<strong>it</strong>tanovese tanto da spingerla a chiedere alla sua insegnante il permesso di<br />

coltivarlo personalmente. Intu<strong>it</strong>e le potenzial<strong>it</strong>à di Francesca, tutti, insegnanti e<br />

familiari collaborano per quello che sarà un anno di sacrifici, un pomeriggio alla<br />

settimana, giovanissima pendolare tra C<strong>it</strong>tanova e Reggio Calabria, Francesca si<br />

dividerà tra scuola e lezioni di perfezionamento che la porteranno ad essere in<br />

grado, sotto la guida incoraggiante della stessa Gabriella Cutrupi, di compilare la<br />

domanda di ammissione all’Accademia di danza di Roma. E qui la favola comincia<br />

ad assumere le sembianze di una realtà. Ammessa tra le prime dieci, lo saranno<br />

solo in ventotto su trecento allieve, Francesca si trova catapultata in una realtà<br />

completamente diversa. Supportata tenacemente dalla famiglia, dovrà trasferirsi<br />

a Roma, continuare a frequentare le scuole medie cambiando completamente<br />

tutto, ambiente, compagni, insegnanti, e seguire contemporaneamente le lezioni<br />

all’accademia. Una dura prova per una ragazzina di quell’età, ma davanti alla<br />

quale la sua determinazione non è crollata. E’ così che nel luglio 2011, terminato<br />

il triennio accademico, Francesca è stata ammessa a frequentare il IV° corso<br />

al Teatro dell’opera di Roma, e oggi, superato l’esame finale frequenterà, per<br />

l’anno accademico <strong>2012</strong>-2013, il V° corso. E la favola continua, con grande orgoglio<br />

dei familiari e di tutta la comun<strong>it</strong>à c<strong>it</strong>tanovese, per una volta grata di salire<br />

alla ribalta delle cronache per mer<strong>it</strong>o del talento di questa propria giovanissima<br />

compaesana.<br />

SOLO IL PARCO<br />

DEI TAURIANI?<br />

di Felice Badolati<br />

’inaugurazione di questo<br />

L gioiello con quei “lavori” (si<br />

chiamano così!) regalatici da un<br />

gruppo di Artisti venuti da tutta<br />

Europa – e guidato, consent<strong>it</strong>emelo,<br />

dal NOSTRO Maurizio<br />

Carnevali - ha riemp<strong>it</strong>o tutti noi<br />

presenti di orgoglio ed emozione.<br />

C’era chi nascondeva la commozione<br />

dietro occhiali più o meno<br />

scuri, chi fotografando uomini e<br />

cose; ma tutti avevamo il cuore<br />

pieno di sentimento e il cervello<br />

in ebollizione nel parto di idee<br />

più o meno valide e realizzabili.<br />

Oppure di ricordi.<br />

Ormai ho assunto la veste del<br />

nonno che racconta il mondo di<br />

prima. Va bene così! Chi mi vuol<br />

bene mi perdona, chi mi trova noioso<br />

salta la pagina e va oltre, chi<br />

è convinto che la v<strong>it</strong>a sia diversa<br />

perché confonde la tecnica con<br />

la nostra natura biologica farà fatica<br />

o, magari, penserà che come<br />

sempre succede a chi ama, esaspero<br />

l’amore ed esagero. Certo,<br />

è possibile. E va bene lo stesso,<br />

perché è per me sommamente<br />

triste notare, ogni giorno, quanto<br />

i giovani virgulti della nostra<br />

terra, poco sappiano di chi, cosa<br />

e quanto questa terra ha dato al<br />

mondo. E continua a dare. Ecco,<br />

senza andare lontano, basta<br />

guardare a questo mensile che<br />

dà osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à a tanti ed a tanto,<br />

agli Amici di Prometeus o di Aura<br />

Loci che tanto fanno – GRaTUI-<br />

TAMENTE!!! - per il solo piacere<br />

di abbellire questa nostra c<strong>it</strong>tà,<br />

senza altra soddisfazione che il<br />

godere delle espressioni di gioia<br />

di chi guarda.<br />

Ma torniamo a noi, anzi al Parco.<br />

Ecco, il problema sta nel fatto<br />

che tutto il nostro terr<strong>it</strong>orio,<br />

o quasi, potrebbe diventare un<br />

parco o una mostra che racconti<br />

come la civiltà sia di casa su<br />

queste nostre terrazze ricche di<br />

palme.<br />

correvano gli anni 50 (si dice<br />

così perchè, mannaja ora, l’anni<br />

currinu veramenti. E cu i poti fermari?)<br />

ed io venivo onorato della<br />

confidenza del prof. Vincenzo Saletta<br />

(che peccato non avergli dedicata<br />

una via o un ricordo) che,<br />

tanto per cambiare forte della<br />

sua cultura classica cercava le<br />

prove della storia palmese. Io ero<br />

uno dei pochi ragazzi ad avere la<br />

patente ed ero stato suo allievo;<br />

per cui venivo convocato e lo accompagnavo<br />

nelle sue scorribande<br />

lungo la costa da Pietre Nere<br />

(allora per andarci dalla Tonnara<br />

bisognava pigliare la barca) al<br />

Petrace. Il Comune aveva allargata<br />

la strada di campagna che<br />

appunto dalla Vecchia Nazionale<br />

scende a ScIna’ (in quel bivio ora<br />

c’è un ristorante chiuso!) e così<br />

con la 1100 di mio padre andavamo<br />

dove ora ci sono ville case,<br />

camping ristoranti e niente più di<br />

quella vigna che dava quel vinello<br />

rosato, leggero, frizzante “u<br />

vinu i ll’u Scinà!”. Celebre.<br />

Un bel giorno, c’erano con noi i<br />

miei carissimi fraterni amici Bruno<br />

Mariano e Mimmo Arena, ci<br />

portò in un agrumeto, nel mezzo<br />

del quale si notava un rialzamento<br />

di terreno lungo almeno 15<br />

metri che andava da terra verso<br />

il mare. Il Prof. Saletta, armato<br />

di scalpello manicola e pennellone,<br />

si mise a scavare, mentre noi<br />

cercavamo m’arrobbamu ‘ncunu<br />

mandarinu.<br />

“Eccolo!” si misi mi grida.<br />

“Professore che è” noi corremmo<br />

verso di lui, che ci mostrò nel<br />

corpo di quella specie di rialzamento<br />

di terreno, là dove aveva<br />

scavato, l’esistenza di mattoni e<br />

pietrame – un muro quindi.<br />

“Ragazzi, questo è il molo del<br />

vecchio porto romano. Qui una<br />

volta arrivava il mare e i Romani<br />

utilizzavano questo porto<br />

perché ormai Medma non c’era<br />

più. Io sapevo che c’era ed ora lo<br />

abbiamo trovato”. Bontà sua ci<br />

nominava suoi assistenti…. (alla<br />

raccolta di mandarini).<br />

“Perché dovete sapere, ragazzi,<br />

che qui è sbarcato Oreste in<br />

fuga dall’Attica e qui nel “settimo<br />

fiume” – il Petrace- venne finalmente<br />

liberato dalla presenza<br />

delle Furie. Ricordate?”<br />

“E come no, Professore!!!...”<br />

“Poi dovete sapere che qui si<br />

insediò una Tribù degli Enotri e<br />

poi vennero i Romani e poi San<br />

Paolo che fece di Taureana la<br />

seconda Diocesi d’Europa, dopo<br />

Reggio. Tanto vero che molti c<strong>it</strong>tadini<br />

palmesi hanno collezioni<br />

di monete trovate su a Taureana,<br />

o a Monte Terzo o quaggiù a<br />

Scinà”.<br />

Fu così che germinò in me la<br />

passione per la storia e, in conseguenza,<br />

la frenesia della ricerca.<br />

Il Prof. Mazzù che della ricerca<br />

storico-archeologica ha fatto<br />

lo scopo della sua v<strong>it</strong>a – e che<br />

mi onora delle sue confidenze in<br />

materia - ha avuta, una volta una<br />

felicissima (parlava con me!!!)<br />

espressione = “Qui basta scavare<br />

10 centimetri e qualcosa si<br />

trova”. Ver<strong>it</strong>à assoluta dato che<br />

proprio lui, se mal non ricordo<br />

a Sant’Elia, ha trovato dell’ossidiana.<br />

Questa è un prodotto vulcanico<br />

tipico di Lipari; quindi gli<br />

Ausoni ab<strong>it</strong>atori di Lipari, e gli<br />

Enotri-Tauriani di qui, avevano<br />

scambi commerciali! Ve le immeginate<br />

le piroghe, o qualcosa di<br />

simile, che costeggiando la Costa<br />

Viola arrivavano alle Isole del<br />

dio dei venti? A forza di braccia,<br />

come i rematori degli ‘untri’ per<br />

la caccia al pescespada.<br />

Io stesso, durante uno scavo<br />

comunale nel viale delle Rimembranze<br />

(all’angolo dello studio<br />

Veneto) ho trovato un sarchiatorio<br />

in quarz<strong>it</strong>e.<br />

Così come nella grotta di Trachini<br />

(come ho comunicato alla<br />

Soprintendenza che poi vi ha<br />

esegu<strong>it</strong>o uno scavo scientifico)<br />

cercando fossili marini – che non<br />

ho trovati- ho rinvenuto un foco-<br />

lare con dentro e intorno, ossa di<br />

animale, cocci di argilla rossa dipinta<br />

di nero; ho mandato il tutto<br />

al prof Settis a pisa e quella Univers<strong>it</strong>à<br />

analizzandoli ha identificate<br />

le ossa in quelle, abbrustol<strong>it</strong>e,<br />

di un cervide (probabilmente<br />

un daino che era frequente qui<br />

da noi) e i reperti f<strong>it</strong>tili in “frammenti<br />

di coccio dell’epoca del<br />

Basso Bronzo, 1500-1200 a. C.”,<br />

cioè l’epoca della guerra di Troia…<br />

oreste? Ulisse?....<br />

Poi ancora, in un uliveto – non<br />

posso dire chi è il proprietario-<br />

per caso dato che vi si facevano<br />

lavori di aratura, ho trovata una<br />

tomba <strong>it</strong>aliota con dentro uno<br />

scheletro ed il suo corredo fumario.<br />

Tornato il giorno dopo ho<br />

avuta la sgrad<strong>it</strong>a sorpresa di vedere<br />

che TUTTo era stato arato e<br />

nULLa esisteva più.<br />

Un po’ come le tombe a cappuccina<br />

- tipicamente <strong>it</strong>aliote<br />

- trovate a Scinà vicino ad un<br />

maneggio, anch’esse andate perdute.<br />

Dunque ha ragione il prof.<br />

Mazzù, basta grattare il terreno<br />

e qualcosa si trova di sicuro.<br />

Dunque non solo la Torre e il<br />

Castello di Donna Canfora, ma<br />

una presenza antichissima, un<br />

prezioso scrigno di frequentazioni<br />

antiche, una ricchezza che<br />

DEVE essere conservata e conosciuta,<br />

alla quale aggiungere,<br />

ogni giorno, un poco di impegno<br />

da parte di tutti noi – quanto<br />

meno per non perdere quello che<br />

gli antichi ci hanno cortesemente<br />

lasciato -: un poco di pulizia, di<br />

attenzione.<br />

Per amore, semplicemente per<br />

amore, o, se prefer<strong>it</strong>e, per l’orgoglio<br />

di potere dire che la nostra<br />

terra non deve essere conosciuta<br />

solo come paese di mafiosi,<br />

di vagabondi che “consumanu<br />

i petti di scarpi passiandu ‘nta<br />

chiazza” ma per una civiltà qui<br />

sorta e presente addir<strong>it</strong>tura mille<br />

anni prima della venuta di Nostro<br />

Signore Gesù Cristo...


18 19<br />

concLUSo IL pRoGeTTo pon BIennaLe<br />

DeLL’ISTITUTo MaGISTRaLe c. aLVaRo.<br />

dO YOu SPeAk?<br />

YeS, I AM<br />

AI RAGAZZI RESTA UN’ESPERIENZA FANTASTICA, IRRI-<br />

PETIBILE CHE LASCIA DENTRO TRACCE INDELEBILI E<br />

UN PO’... DI CULTURA INGLESE.<br />

opo due anni di intensa at-<br />

Dtiv<strong>it</strong>à ed impegno si è concluso<br />

per un gruppo di studenti<br />

del Liceo “C. Alvaro” di Palmi un<br />

percorso formativo, in cui i ragazzi<br />

hanno consegu<strong>it</strong>o la certificazione,<br />

prima di livello B2 e poi<br />

C1, del CEF nella lingua inglese.<br />

Un progetto pon cofinanziato<br />

dalla Comun<strong>it</strong>à Europea, portato<br />

avanti grazie alla spinta motivazionale<br />

che ha animato lo<br />

spir<strong>it</strong>o di alcuni docenti, Prof.ssa<br />

Pane Luisa, Mura Ester e Marcelli<br />

Annar<strong>it</strong>a, coordinati dalla Prof.<br />

ssa Meduri Giuseppa e dal Dirigente<br />

Scolastico Prof. Francesco<br />

Bagalà. Il Liceo “C. Alvaro” si<br />

distingue nella piana e nella regione<br />

per questo tipo di attiv<strong>it</strong>à<br />

che prevedono molto impegno,<br />

sacrificio e un livello culturale<br />

elevato; infatti è una delle poche<br />

scuole che riesce a portare<br />

a termine un percorso così lungo<br />

ed altamente formativo. Lo<br />

scorso anno gli studenti hanno<br />

superato il livello B2 in inglese<br />

dopo 100 ore di lezione con docenti<br />

madrelingua. Gli studenti<br />

selezionati, Barone Francesco,<br />

Calabrò Mariapia, Chiodo Angela,<br />

Crisafulli R<strong>it</strong>a, Gentile<br />

Carmela, Longo Katia, Ortolani<br />

Silvio, Pagano Caterina, Panuc-<br />

ci Ferdinando, Raso Valentina,<br />

Riotto Vincenzo, S<strong>it</strong>à Patrizia,<br />

Solano Andrea, Speranza V<strong>it</strong>toria,<br />

Squillace Lucia, Tedesco<br />

Marielisa, Trentinella Martina,<br />

Tripodi Gianluca, Ventrice Alessia,<br />

Viola Carmelo, quest’anno<br />

hanno frequentato altre 100 ore<br />

di lezione pomeridiane per l’acquisizione<br />

del livello C1 in lingua<br />

inglese.<br />

Questi due anni si sono conclusi<br />

con uno stage di tre settimane<br />

ad Oxford, che prevedeva attiv<strong>it</strong>à<br />

all’esterno sul terr<strong>it</strong>orio ed<br />

escursioni presso musei e castelli<br />

inglesi. Il livello raggiunto dai ragazzi<br />

è altamente qualificativo e<br />

consentirà agli stessi di spendere<br />

le loro abil<strong>it</strong>à nel campo lavorativo<br />

a livello internazionale. Una<br />

scuola aperta e dinamica, il Liceo<br />

“C. Alvaro”, che garantisce ogni<br />

anno agli studenti livelli di preparazione<br />

e competenze compet<strong>it</strong>ive<br />

a livello Europeo.<br />

L’entusiasmo che ha animato<br />

questi studenti è un esempio per<br />

le generazioni future ed una dimostrazione<br />

come i nostri giovani<br />

siano disponibili al lavoro ed al<br />

sacrificio e possano porre le basi<br />

per una società calabrese culturalmente<br />

preparata ed aperta<br />

all’Europa ed al futuro.


PERSONAGGI<br />

PIRANDELLIANI<br />

ondamentale è nel teatro di Piran-<br />

Fdello l’amara e sofferta riflessione<br />

sul rapporto che lega gli individui al contesto<br />

sociale in cui vivono. Secondo il<br />

Nostro l’uomo, per poter ricoprire il suo<br />

ruolo in una società dalle rigide convenzioni<br />

sociali, è costretto ad indossare una<br />

maschera. Al tempo stesso, però, quando<br />

egli - con un moto di reazione improvviso<br />

- prendendo coscienza della sua<br />

triste s<strong>it</strong>uazione esistenziale, si ribella -<br />

r<strong>it</strong>rova come per incanto la sua ident<strong>it</strong>à<br />

perduta, riuscendo così a spezzare il filo<br />

rosso della disgregazione dell’Io. Nella<br />

novella “Il treno ha fischiato” Belluca,<br />

un pover’uomo frustrato, bistrattato dai<br />

suoi colleghi di lavoro e condannato ad<br />

una tragica v<strong>it</strong>a familiare, riesce - dopo<br />

un sogno illuminante nel quale ha ud<strong>it</strong>o<br />

il fischio di un treno in trans<strong>it</strong>o - ad<br />

evadere dalla sua triste e dolorosa routine<br />

quotidiana e, nell’immaginazione di<br />

paesaggi lontani, a prendere consapevolezza<br />

di sé e invertire la rotta alla sua<br />

dolorosa e precaria esistenza.<br />

La tematica del gioco delle parti che<br />

caratterizza la narrativa pirandelliana,<br />

interessa sotto un altro aspetto il personaggio<br />

Rosario Chiarchiaro, isolato e<br />

ridotto alla miseria dalla maldicenza del<br />

popolino. Di diversa tematica è, infatti,<br />

la novella dai toni grotteschi “La patente”.<br />

Egli infatti stanco della schifosa<br />

uman<strong>it</strong>à, essendo dai suoi compaesani<br />

considerato uno jettatore, si rivolge al<br />

Giudice per ottenere la relativa patente.<br />

ciò al fine di trarre lucro dalla scaramanzia<br />

che lo persegu<strong>it</strong>a tutte le volte che,<br />

incontrandolo per strada, la gente fa gli<br />

scongiuri e quindi è pronta a pagare una<br />

“tassa” pur di restare indenne dal maleficio.<br />

Ma ciò che più colpisce è il finale<br />

di questa vicenda, legata all’ignoranza e<br />

alla superstizione in una società culturalmente<br />

arretrata, in cui lo stesso giudice<br />

crede al malocchio, a tal punto da<br />

rilasciargli il t<strong>it</strong>olo abil<strong>it</strong>ativo richiesto<br />

con la domanda giudiziale.<br />

Insomma, se Belluca è il simbolo di una<br />

ribellione morale contro le convenzioni<br />

sociali, in quanto riesce - attraverso il<br />

simbolismo del sogno – a cogliere il senso<br />

autentico della v<strong>it</strong>a, Chiarchiaro - nella<br />

sua disperazione facendo di necess<strong>it</strong>à<br />

virtù - riesce a volgere a proprio favore<br />

una s<strong>it</strong>uazione al lim<strong>it</strong>e del paradosso,<br />

maturata in un gretto ambiente della<br />

provincia isolana. Certo, non è facile<br />

liberarsi dai ceppi delle convenzioni sociali,<br />

ma si può uscire dalle forme più<br />

umilianti del crudele mascheramento in<br />

cui si è costretti a vivere, recuperando<br />

un autonomo spazio interiore e ascoltando,<br />

come Belluca, quell’intimo segnale<br />

di ribellione, che Pirandello metaforicamente<br />

chiama “il fischio del treno”.<br />

Graecanicus<br />

’ terribile dover pensare<br />

E che neanche durante il<br />

week-end possiamo considerarci<br />

liberi dall’alienazione<br />

a cui ci costringe la routine<br />

della v<strong>it</strong>a quotidiana. Sveglia<br />

alle 11.00, giro in centro, discoteca<br />

e stadio purtroppo,<br />

si rivelano essere in realtà<br />

non il simbolo dell’emancipazione<br />

dallo stress settimanale<br />

ma ben sì solo un suo corollario.<br />

Andiamo però con ordine,<br />

e definiamo prima di tutto<br />

cosa sol<strong>it</strong>amente intendiamo<br />

per routine, tralasciando<br />

ciò che avviene durante l’orario<br />

di lavoro classico (08.00<br />

- 18.00) e concentrandoci<br />

piuttosto su quella che si può<br />

definire la serata tipica del<br />

lavoratore medio. La giornata<br />

lavorativa si conclude “ufficiosamente”<br />

verso le 18.45<br />

con il raggiungimento della<br />

propria ab<strong>it</strong>azione dopo una<br />

lunga odissea tra macchine e<br />

strade trafficate. Una buona<br />

doccia anticipa il momento<br />

tanto agognato in cui ci<br />

si può finalmente crogiolare<br />

in un ozio totale, durante il<br />

quale è consent<strong>it</strong>o non impiegare<br />

alcun tipo di energia<br />

cerebrale, in attesa dell’ora<br />

di cena (20.00?) e del bacio<br />

della buona notte. Una tale<br />

condizione non permette sicuramente<br />

ad un individuo di<br />

coltivare interessi, hobbies,<br />

20 21<br />

LA FEBBRE DEL<br />

SABATO SERA<br />

di Daniele Gianfreda<br />

“Riposo”; monumento s<strong>it</strong>uato nel parco de “La cIUDaD De LaS<br />

ARTES y LAS CIENCIAS” di Valencia<br />

fare viaggi, elaborare progetti<br />

o prefiggersi obiettivi<br />

a lungo termine; quindi già<br />

attraverso quest’analisi possiamo<br />

affermare che il lavoro<br />

non nobil<strong>it</strong>a l’uomo, come<br />

esprime la famosa massima<br />

ma piuttosto lo “mobil<strong>it</strong>a”,<br />

proprio perché lo costringe<br />

ad una frenesia al termine<br />

della quale non gli rimane in<br />

mano granché, se non il tempo<br />

sufficiente per recuperare<br />

le forze necessarie a ricominciare<br />

tutto quanto da capo,<br />

l’indomani stesso. L’analisi<br />

fin’ora proposta non tiene<br />

conto, ovviamente, degli impegni<br />

extra-lavorativi che ci<br />

costringono a continuare il<br />

nostro peregrinare lontano<br />

dal focolare domestico, fino<br />

a tarda ora. A questo punto<br />

nasce la convinzione, anche<br />

se avremo presto modo di<br />

chiamarla defin<strong>it</strong>ivamente<br />

“illusione”, che il week-end<br />

sia il momento culminante<br />

della settimana; durante il<br />

quale finalmente l’uomo si<br />

prende del tempo da dedicare<br />

a sé stesso. Sorge spontaneo<br />

chiedersi: Può un individuo<br />

costruire la propria v<strong>it</strong>a,<br />

sentirsi realizzato tram<strong>it</strong>e la<br />

concessione di un giorno e<br />

mezzo su sette? La risposta<br />

è ovviamente ‘no’. Ci viene<br />

quindi da pensare che non<br />

serva ad altro se non a recuperare<br />

le energie necessarie<br />

per riprendere lunedì mattina<br />

quello che è stato interrotto<br />

venerdì pomeriggio,<br />

esattamente come accade<br />

durante la settimana durante<br />

le soprac<strong>it</strong>ate “serate tipo”<br />

del lavoratore. Visto che neanche<br />

questa “mer<strong>it</strong>ata vacanza”<br />

sembra soddisfare la<br />

naturale necess<strong>it</strong>à dell’uomo<br />

a realizzare sé stesso, è normale<br />

che nel corso del tempo<br />

si sia arrivati a credere che<br />

l’unico modo per godersi il<br />

week-end sia quello di divertirsi.<br />

Con “divertirsi” la<br />

maggior parte della gente<br />

intende abbuffarsi del maggior<br />

<strong>numer</strong>o di emozioni nel<br />

minor tempo possibile, estraniarsi<br />

totalmente dalla realtà<br />

per rifugiarsi in un mondo alterato<br />

ed emozionante che ci<br />

liberi dai pensieri e dalle preoccupazioni.<br />

Tutto nasce dalla<br />

considerazione del fatto<br />

che non è possibile fare altro,<br />

non è possibile poter fare di<br />

meglio. Una triste consapevolezza<br />

che obbliga l’uomo<br />

ad abbondare i propri sogni<br />

per mancanza di tempo;<br />

senza contare l’enorme frustrazione<br />

che comporta l’obbligo<br />

di dover interrompere<br />

un’impresa o un progetto che<br />

ci entusiasmi per tornare a<br />

concentrarci su quello che<br />

davvero ci hanno insegnato<br />

essere più importante: il “dovere”.<br />

Così, cresce sempre di<br />

più il senso di sconforto e di<br />

rinuncia che obbligano l’uomo<br />

a comprimere le aspirazioni<br />

in un cassetto mentale<br />

sulla cui targhetta è scr<strong>it</strong>ta la<br />

parola “Impossibile”.<br />

a storia di Imagorà comin-<br />

Lcia nel luglio 2011, quando la<br />

Proloco di Palmi ha patrocinato e<br />

reso possibile la realizzazione di<br />

un corso gratu<strong>it</strong>o di fotografia di<br />

base. Il corso è stato pubblicizzato<br />

anche sulla pagine di questa<br />

rivista ed è stato realizzato su<br />

proposta di Giancarlo Parisi, fotografo<br />

non professionista che da<br />

anni si dedica alla pratica ed allo<br />

studio della fotografia per mero<br />

interesse personale, pur svolgendo<br />

tutt’altro mestiere. Giancarlo<br />

ha anche tenuto personalmente<br />

le lezioni del corso, non solo introducendo<br />

i <strong>numer</strong>osi partecipanti<br />

alla scoperta dei rudimenti<br />

della fotografia, ma anche gettando<br />

le basi per la formazione<br />

di un gruppo affiatato che condividesse<br />

la medesima passione e<br />

la voglia di viverla assieme.<br />

Quel gruppo è poi cresciuto,<br />

grazie all’ingresso di nuovi elementi;<br />

i suoi componenti hanno<br />

iniziato a frequentarsi ed a realizzare<br />

delle usc<strong>it</strong>e di gruppo<br />

e delle escursioni, fino a quando<br />

non fu presa la decisione, già<br />

da tempo latente, di fondare una<br />

vera e propria associazione.<br />

Imagorà nasce principalmente<br />

allo scopo di diffondere la cultura<br />

fotografica, prospettandosi<br />

quale punto di riferimento per<br />

tutti gli amanti della fotografia,<br />

che vogliono approfondirne la conoscenza<br />

e che cercano persone<br />

vere con le quali condividere<br />

la propria passione e crescere,<br />

umanamente e fotograficamente.<br />

Uno degli amb<strong>it</strong>i sui quali puntiamo<br />

molto riguarda il terr<strong>it</strong>orio<br />

Calabrese, troppo spesso<br />

dimenticato, maltrattato e misconosciuto.<br />

Per questo credia-<br />

mo fermamente che, attraverso<br />

la fotografia, si possa e si debba<br />

instaurare quella relazione tra<br />

l’uomo e il terr<strong>it</strong>orio medesimo,<br />

creando dei documenti e avvicinando<br />

la collettiv<strong>it</strong>à alla scoperta<br />

dei tesori naturalistici che offre<br />

la nostra terra.<br />

Il nostro è un gruppo eterogeneo,<br />

che dà spazio a persone di<br />

ogni generazione, che condividono<br />

lo stesso amore per la fotografia<br />

e per la natura. Tutto questo<br />

è alla base di un sano accrescimento<br />

culturale ed umano. Tutto<br />

questo è Imagorà.<br />

Imagorà si propone, dunque,<br />

di promuovere ladivulgazione a<br />

360° della Fotografia, e ciò attraverso:<br />

• la pubblicazione di articoli di<br />

interesse generale legati alla fotografia;<br />

• la pubblicazione tutorial tecnici;<br />

• l’organizzazione di eventi di<br />

gruppo, quali escursioni e vis<strong>it</strong>e<br />

guidate, che coniugano l’amore<br />

per la fotografia con quello per<br />

il terr<strong>it</strong>orio;<br />

• la promozione di corsi base<br />

ed avanzati di fotografia e postproduzione;<br />

• la realizzazione di letture<br />

portfolio;<br />

• la realizzazione di mostre fotografiche,<br />

collettive e personali;<br />

• la promozione di concorsi fotografici<br />

e contest a premi;<br />

• l’organizzazione, insieme anche<br />

ad altre associazioni culturali,<br />

di incontri e di progetti al fine<br />

rendere ancora più efficace e<br />

proficua l’affermazione della cultura<br />

fotografica.<br />

La nostra attiv<strong>it</strong>à è strettamente<br />

legata al portale internet<br />

www.imagora.<strong>it</strong>, sul quale vengono<br />

pubblicate le notizie sul<br />

mondo della fotografia, i bandi<br />

di concorso, le escursioni e<br />

le vis<strong>it</strong>e guidate e molto altro, e<br />

dove trovate tutte le informazioni<br />

necessarie per entrare a far<br />

parte dell’Associazione.<br />

Imagorà verrà presentata ufficialmente<br />

al pubblico il 7 <strong>agosto</strong><br />

alla Villa Comunale Mazzini,<br />

nell’amb<strong>it</strong>o di un evento pubblico<br />

al quale è inv<strong>it</strong>ata tutta la<br />

c<strong>it</strong>tadinanza e che comprenderà<br />

anche una esposizione di fotografia.<br />

Non mancate, vi attendiamo<br />

<strong>numer</strong>osi!<br />

CONTATTI:<br />

Presidente:<br />

amministrazione@imagora.<strong>it</strong><br />

Vicepresidente:<br />

massimocollini@imagora.<strong>it</strong><br />

L’amministrazione<br />

associazione Fotografica culturale<br />

“Imagorà”<br />

Via Gramsci, 3 - 89015 palmi(Rc)<br />

C.F. 91021080808<br />

www.imagora.<strong>it</strong> - info@imagora.<strong>it</strong>


22 23


ecco chi ha donato…<br />

BELLOMO ANTONIA<br />

ABRAMO TERESA<br />

aGenzIa VIaGGI “VUeLTa<br />

Vacanze”<br />

ALAMPI PAOLO<br />

aLIBeRTI GIUSeppe<br />

ALIMENTARI TEDESCO<br />

aLonGI FaUSTo<br />

ALONGI GIORGIA<br />

AMBESI CELESTINO<br />

AMBROGIO CATERINA<br />

AMEDEO SANTINA<br />

AMMENDOLEA FRANCESCO<br />

AMOROSO DANILO<br />

ANANIA ANTONELLA<br />

anDIDeRo GIUSeppe<br />

aneDDa annUnzIaTa<br />

ANEDDA ANTONELLA<br />

ANGALO’ ROBERTO<br />

ANGEMI ELENA<br />

ANGI’ CARMELA<br />

ANGI’ CETTINA<br />

ARABIA ALBERTO<br />

ARABIA ALBERTO<br />

aRcURI anToneLLo<br />

aRcURI anTonIo<br />

aRcURI SanTo<br />

ARENA CARMELO<br />

ARENA FRANCESCA<br />

aRReDaMenTI SeRR. aRcURI<br />

ASS.SPORTIVA KOLBE<br />

aUDDIno VIncenzo<br />

BAGALA’ PIETRO<br />

BAGALA’ PIETRO<br />

BAGALA’ ANTONIETTA<br />

BAGALA’ FRANCESCA<br />

BAGALA’ PIETRO<br />

BaLzaMa’ conceTTa<br />

BaRBaRo GIUSeppe<br />

BARBARO IMMOBILIARE<br />

BARBARO SALVATORE<br />

BaRBeRa GIUSeppe<br />

BARBERA MARCO<br />

BARBERA NINO<br />

BARBERA SARA<br />

BaRBeRa VIncenza<br />

BaRBIeRI GRoUp (altomonte)<br />

BARONE ANDREA<br />

BARONE ANTONIO<br />

BARONE CONCETTA<br />

BARONE GIOVANNI<br />

BARONE GIOVANNI<br />

BaRone GIUSeppe<br />

BARONE MARIA<br />

BELLAFIORE PAOLA MARIA<br />

BELLAFIORE PAOLA MARIA<br />

BELLAFIORE PAOLA MARIA<br />

BENDINI ROBERTO<br />

BENFATTO ANNA MARIA<br />

BeRnaRDInI MaRIa LUISa<br />

BONACCORSO ANTONIO<br />

BONACCORSO GABRIELE<br />

BONACCORSO GIAMPIERO<br />

BONACCORSO GIOVANNI<br />

BONACCORSO LIBERTO<br />

BONASERA ANTONIO<br />

BonGIoVannI LUca<br />

BORRELLO ANGELA<br />

BOVA ALESSANDRO<br />

BOVI CRISTOFORO MARIA<br />

BRacco GIUSeppe<br />

BRanDo GIUSeppe<br />

BRanDo GIUSeppe<br />

BRANDO ROBERTO<br />

BRIzzI MaRILena<br />

BRUzzeSe MaTTIa<br />

BRUzzeSe MaTTIa<br />

CAIA CARMELA<br />

CALABRIA GIOVANNI<br />

CALABRO’ DANIELA<br />

CALI’ MARIO<br />

CALI’ MASSIMO<br />

CALOGERO DANIELA<br />

CALOGERO SALVATORE<br />

CALOGERO SALVATORE<br />

CALVO CICCIO<br />

CAMBARERI PINO<br />

CAMERA ANTONIO<br />

CAMERA FRANCESCO<br />

CAMMARERI MARIA TERESA<br />

CANNISTRA’ SAVERIO<br />

canTIne zaGaRI<br />

caRaTozzoLo FRanceSco R.<br />

CARBONE RAFFAELANGELO<br />

(DeLIanUoVa)<br />

CARDONE VERA<br />

CARIDDI PINA<br />

CARMELITANO MATTEO<br />

CARNEVALE RODOLFO<br />

CARONE DOMENICO<br />

CARONE TINA<br />

CARPANO SALVATORE<br />

CASADONTE SERGIO<br />

CASEIFICIO “IL GRANATORE”<br />

CATALANO MARIA ROSARIA<br />

CAVALLO IVAN<br />

CELI ALESSANDRO<br />

CELI ALESSANDRO<br />

CELI ANNA<br />

CELI ERICA<br />

CELI ERIKA<br />

CHINE.TER.<br />

choTeaU paScaLe<br />

CICCONE CARMELO<br />

cILona GIUSeppe<br />

CIPRI FRANCA<br />

CIPRI FRANCESCO<br />

COFANO ACHILLE<br />

COGLIANDRO CARMINE<br />

coLLURa eLena<br />

coLLURa LUcIa<br />

coLLURa SaBRIna<br />

COLOSI CARMELO<br />

COLOSI FRANCESCO<br />

COMMISSO ELVIRA<br />

coSenza FRanceSco<br />

COSTA MARIA CONCETTA<br />

COSTANTINO DARIO<br />

COSTANTINO SALVATORE<br />

COVELLO CARLO PIO<br />

COVELLO CARLO PIO<br />

COVELLO CARLO PIO<br />

COVELLO FRANCESCO PIO<br />

COVELLO FRANCESCO PIO<br />

COVELLO FRANCESCO PIO<br />

COVELLO MATTEO<br />

CREA CARMELA<br />

cRea eUGenIo<br />

CRICRI’ ALBERTO<br />

CRICRI’ ALBERTO<br />

cRIcRI’ aURoRa<br />

cRIcRI’ cLaUDIo<br />

CRICRI’ FILIBERTO<br />

cRIcRI’ FILIBeRTo junior<br />

cRIcRI’ GIUSeppe<br />

cRIcRI’ GIUSeppe junior<br />

cRIcRI’ WaLTeR<br />

cRocITTa MaURIzIo<br />

cRUcITTI JULIa<br />

cRUcITTI paoLo<br />

cRUcITTI paoLo<br />

D’AGOSTINO A. CONCETTA<br />

D’AGOSTINO DOMENICO<br />

D’AGOSTINO FRANCESCO<br />

D’ELIA TERESA<br />

DaVI’ GIUSeppe<br />

DE FRANCIA SALVATORE<br />

De FRancIa VIncenzo<br />

De GIoRGIo TIzIana<br />

DE LEONARDIS MARIA ROSA<br />

De LUca SaLVaToRe<br />

DE MARCO ROCCO<br />

DE MARIA ELISABETTA<br />

DE NICOLA Agenzia Viaggi<br />

DE SALVO PAOLA<br />

DE SANTIS MARTA<br />

DE SANTIS MATTEO<br />

DE SANTIS NOEMI<br />

De VIncenzo MaURIzIo<br />

DE VIVO BIAGIO<br />

DELLA SPINA LOREDANA<br />

DELLO IACOVO CAMILLO<br />

DI LoRenzo GIoVannI<br />

DOMINICI CARMELA<br />

DonaTo GIUSeppe<br />

DonaTo GIUSeppe<br />

DoRIa GIUSeppe<br />

EPIFANIO FRANCESCO<br />

ESPOSITO MARCO<br />

ESPOSITO NATALE<br />

ESPOSITO PIERO<br />

FARMACIA SAFFIOTI<br />

FaVazzo caRLo<br />

FeBBo GIUSeppe<br />

FERRARO ANTONIO<br />

FERRARO CARMINE<br />

FERRARO DOMENICO<br />

FeRRaRo GIUSeppe<br />

FERRARO MARGHERITA<br />

FILIPPONE ANGELA<br />

FILIPPONE CARMELA<br />

FILIPPONE CARMELO<br />

FILIPPONE DANIELA<br />

FILIppone GIUSeppe<br />

FILIPPONE ROBERTO<br />

FIoRaMonTe cInzIa<br />

FIORILLO MARINA<br />

FIORILLO MONICA<br />

FIORINO ANGELA<br />

FIORINO ANTONINO<br />

FIORINO CARMELA<br />

FIoRIno GRazIeLLa<br />

FISIOFIT<br />

FIUMaRa SaVeRIo<br />

FoRTUGno caRLa<br />

FoRTUGno caRLa<br />

FoRTUGno GaeTano<br />

FoRTUGno GIUSeppe<br />

FoRTUGno SaMUeLe<br />

FoRTUGno SaMUeLe<br />

FoRTUGno SanTo<br />

FoRTUGno SanTo<br />

FoTI paSQUaLe<br />

FOTIA ANTONELLO<br />

FOTIA CARMELO<br />

FRanconIeRI paSQUaLe<br />

FRanconIeRI paSQUaLe<br />

FRISINA ANTONIA<br />

FRISINA MARIA<br />

FRISINA MARIA ANTONIETTA<br />

FRISINA MATTIA<br />

FRISINA MATTIA<br />

FRISIna paSQUaLe<br />

FURFaRo FaUSTo<br />

FURFaRo FaUSTo<br />

FURFaRo FaUSTo<br />

FURFaRo FeLIce<br />

FURFaRo GaBRIeLLa<br />

FURFaRo GaBRIeLLa<br />

FURFaRo GaBRIeLLa<br />

FUSaRo FRanceSco<br />

FUSaRo nIcLa<br />

GAGLIARDO ALICE<br />

GAGLIARDO GIORGIA<br />

GAGLIARDO ILARIA<br />

GAGLIOSTRO ANTONINO<br />

GAGLIOSTRO CONCETTA<br />

GaGLIoSTRo Rocco(new<br />

Jersey)<br />

GAGLIOTI FRANCO<br />

GaLLeTTa enzo<br />

GaLLeTTa GIanLUca<br />

Mace GIUSeppe<br />

peRna IGnazIo<br />

SCARCELLA ALICE E NICOLA<br />

24 Mace paSQUaLe<br />

PETITTO ANTONIO<br />

SCARCELLA MIRELLA<br />

25<br />

GaLLeTTa GIanLUca<br />

GaLLeTTa GUIDo<br />

GaLLeTTa GUIDo<br />

GaLLeTTa VIncenzo<br />

GALLICO CATERINA<br />

GALLO GIORGIA<br />

GANGEMI PINO<br />

GARGANO ERNESTO<br />

GaUDIoSo Rocco<br />

GENOVESE NINO<br />

GENTILE DARIO<br />

GENTILE FRANCESCO<br />

GENTILE FRANCESCO<br />

GenTILe GIUSeppe<br />

GENTILE ROSARIO<br />

GenTILUoMo MaTTeo<br />

GenUa nIco<br />

GEROCARNI ROSA<br />

GIOE’ FILIPPO<br />

GIORDANO NICOLA<br />

GRASSO DAVIDE<br />

GRaSSo eManUeLa<br />

GRASSO LINA<br />

GRaSSo LUIGIa<br />

GRASSO MARIA TERESA<br />

GRILLEA GIOVANNI<br />

GRILLo paTRIzIa<br />

GRUppo zULULanDIa<br />

GUaRnaccIa anTonIo pIo<br />

GUaRnaccIa caTeRIna<br />

GUeRReRa cRISTIan<br />

GUeRReRa GIUSeppe<br />

GUeRReRa ManUeLa<br />

GUGLIeLMo FaBIana<br />

GULLo anToneLLa<br />

GULLo DoMenIco anTonIo<br />

HyERACE FRANCA<br />

HyERACE FRANCA<br />

IANNELLI ERIKA<br />

IANNELLI FRANCESCO<br />

IanneLLI GIUSeppe<br />

IANNELLI LILLO<br />

IanneLLI VIncenzo<br />

IANNELLO MICHELE<br />

IANNINO DARIO<br />

IANNINO FRANCESCO<br />

IMpIoMBaTo ManUeLa<br />

InFanTIno VIncenzo<br />

IR IMPIANTI ELETTRICI DI<br />

IANNELLI R.<br />

ISOLA BERNADETTE CARLA<br />

ISOLA CARMELO<br />

ISoLa GIUSeppe<br />

ISOLA PEPPINO<br />

ISOLA ROCCO<br />

ISOLA SILVIA<br />

ISoLa VIncenzo<br />

LA FACE DOMENICO<br />

LA PORTA GIORGIO<br />

LaGana’ LUcIana<br />

LAGANA’ MARIA<br />

LaGana’ conSUeLo<br />

LAGANA’ STEFANO<br />

LaMBeRTI GIUSeppe<br />

LAMBERTI PIETRO<br />

LANDOLFO CARMINE<br />

LANGONE MICHELE<br />

Lanza GIULIa<br />

LENTINO MICHELE V.<br />

LENTINO ROSA<br />

LEONARDIS ANNA M.<br />

LEONARDIS FRANCESCO<br />

LeonaRDIS GIULIa<br />

LEONARDIS SANTINA<br />

LeonaRDIS VIncenzo<br />

LEONELLO ANGELA<br />

Lo BaRToLo GIUSeppe<br />

LO PREVITE STEFANO<br />

LoVecchIo M.LUISa<br />

LUppIno DoMenIco<br />

LUppIno Rocco<br />

LUppIno SIMone<br />

LUVeRo ceSaRe<br />

MACE CETTA<br />

MaGazzU’ anTonIno<br />

MaGazzU’ anTonIo<br />

MaGazzU’ GIUSeppe<br />

MaGazzU’ MaRco<br />

MaGazzU’ MIcheLanGeLo<br />

MAGLIANO RENATO<br />

MAISANO GIORGIA<br />

MALGERI ANTONIO<br />

MaMBRIno VIncenzo<br />

MAMMOLITI DOMENICO<br />

MANAGO’ BIANCA<br />

MANAGO’ FRANCESCO<br />

ManaGo’ VIncenzo<br />

ManUcRa FRanceSco<br />

ManUcRa SIna<br />

MARCO FIORINO<br />

MARIANO CAMELA<br />

MATARESE GIOVANNI<br />

MATINA FRANCO<br />

MaURo SILVana<br />

Mazza anTonIeTTa<br />

MazzaFeRRo SanTIna<br />

MeLISSaRI LoRenzo<br />

MELISSARI MINO<br />

MELISSARI SERENA<br />

MICARI ROCCO ANTONIO<br />

MILIDONO CONCETTA<br />

MILITANO ANNA<br />

MILITANO CONCETTA<br />

MILITano GIUSeppe<br />

MILITano VIncenzo<br />

MINASI SALVATORE<br />

MISALE ANTONIO<br />

MISALE ANTONIO<br />

MISALE CHIARA<br />

MISALE SALVATORE<br />

MONTEBIANCO LILIANA<br />

MONTELEONE SILVANA<br />

MONTEROSSO ANTONIO<br />

MORGANTE ANTONIO<br />

MURaToRe LUIGI<br />

MURaToRe nUccIo<br />

MURaToRe pIeRLUIGI<br />

MUSIco’ anTonIno<br />

NASO PINO<br />

NASO PINO<br />

NASTRI CARMINE<br />

nIzzaRI MIcheLa<br />

noTo VIncenzo<br />

OLIVA CARLO<br />

OLIVERI DOMENICO<br />

OLIVERIO FRANCESCO<br />

OLIVERIO ROBERTO<br />

ORLANDO DOMENICO<br />

ORLANDO MARIA<br />

ORLANDO TONINO<br />

OTTOBRE ANTONINO<br />

pacILe VIncenzo<br />

PALERMO PIETRO<br />

PAPALIA MARCELLO<br />

PARDEO ANGELA<br />

PARDEO FRANCESCO<br />

PARDEO GAETANO<br />

PARDEO ROCCO<br />

PARISI NINO<br />

paRISI VIncenzo<br />

paRReLLo annUnzIaTo<br />

paRReLLo aUReLIo<br />

PARRELLO CARMELA<br />

paRReLLo LUcIano<br />

PARRELLO NICOLA E IDA<br />

paRReLLo nUnzIaTIna<br />

paSSaLacQUa TeReSa<br />

paSSaReLLI MaURo<br />

PATAMIA CARLOTTA<br />

paTaMIa LoRenzo<br />

PATTI ANTONELLA<br />

peDULLa’ LUcIa<br />

PELLEGRINO EMILIO<br />

PELLEGRINO<br />

paSQUaLe(VaRapoDIo)<br />

peRna enzo (Tessano)<br />

PETITTO ROSA<br />

PETITTO SAVERIO<br />

PICCOLO GIOVANNI<br />

PICCOLO GIOVANNI<br />

PICCOLO MARIA<br />

pIpIno GIUSeppe<br />

PIPINO ROBERTO<br />

PIRROTTINA ANTONIO<br />

PISANO ROBERTO<br />

PITERA’ GRETA<br />

pITITTo LUIGI<br />

PITTI PIETRO<br />

pIzzUTo SaBIna(TaURIanoVa)<br />

poLIMenI GIULIa<br />

pozzoLInI WaLTeR<br />

PRINCI ROCCO<br />

pUccI FRanco<br />

pUGLIeSe aUReLIo<br />

pUGLIeSe caRMeLIna<br />

pUGLIeSe eLIo<br />

pUGLIeSe eLIo<br />

pUGLIeSe GIoRGIa<br />

pUGLIeSe MaRTa<br />

pUnTo VeRDe<br />

pUTRIno GIancaRLo<br />

pUTRIno GIULIana<br />

RaMonDIno enzo<br />

RanDazzo aLDo pres. cT<br />

RanDazzo anTonIo<br />

RanIeRI enza<br />

REPACI ADOLFO<br />

REPACI GIOVANNI<br />

RESIDENCE “LA MARINELLA”<br />

RICCIARDI MARCO<br />

RIGITano paLMeRIno eUGenIo<br />

RIOLO GERARDINA<br />

RIOLO MARISA<br />

RIOLO MARISA<br />

RIOTTO LILLO<br />

RIOTTO ROBERTO<br />

RIOTTO ROCCO<br />

RISO ANDREA<br />

RIzzITano aLeSSanDRo<br />

RIzzITano FILIppo<br />

RIzzITano GIUSeppe<br />

ROMANO DOMENICO<br />

ROMANO’ CATERINA PAOLA<br />

ROMEO ANASTASIA<br />

RoMeo annUnzIaTa<br />

ROMEO FRANCO<br />

ROMEO MEME’<br />

RoMeo RoBeRTo(MaRopaTI)<br />

ROMEO TINA<br />

RoMeo VIncenzo<br />

ROMOLA GIOVANNI<br />

RonDanInI enzo<br />

RoSace GIUSeppe<br />

ROSITANI DOMENICA<br />

ROTOLO ANTONELLA<br />

RUGGeRo GIUSeppe<br />

RUoppoLo anTonIo<br />

RUSSo GIUSeppe<br />

S.S.P.A. “G.SERGI”<br />

SACCA’ NATALE<br />

SACCA’ NATALE<br />

SAFFIOTI ANTONINO<br />

SaFFIoTI aURoRa<br />

SAFFIOTI ETTORE<br />

SaFFIoTI GIUSeppe<br />

SaFFIoTI InG.GIUSeppe<br />

SAFFIOTI MARIA<br />

SAFFIOTI ROBERTO<br />

SALERNO ANTONIO<br />

SALERNO CARMELO<br />

SALVO FRANCESCO<br />

SALVO MARIA<br />

SALVO ROSA<br />

SanToRo annUnzIaTo<br />

SanToRo GIUSeppe<br />

SANTORO MARIA TERESA<br />

SANTORO SERGIO<br />

SCAGLIOLA ANTONELLA<br />

ScaRceLLa TIzIana<br />

SCARFONE DAVIDE<br />

SCHIPILLITI ANTONINO<br />

SCHIPILLITI CARMELO<br />

SCHIPILLITI NINI’<br />

ScIGLIaTno GIanLUca<br />

ScIGLITano GIanLUca<br />

SCOPELLITI ANTONELLA<br />

SCOPELLITI CARLA<br />

ScopeLLITI LaURa<br />

SEMINARA DOMENICO<br />

SeMInaRa eUGenIo<br />

SEMINARA GIANNI E LILLA<br />

SEMINARA GIOVANNI<br />

SEMINARA GIROLAMO<br />

SIRIGATTI SILVANO<br />

SIRIO MARIA TERESA<br />

SoBRIo DeSIRee (S.eufemia)<br />

SOLANO FRANCESCO<br />

SOLANO ROSA<br />

SOLLEVANTE SNC<br />

SpeRanza naTaLIna<br />

SpRIzzI DIna<br />

SpRIzzI FRanceSca<br />

SpRIzzI MaRIo<br />

SURace DeMeTRIo<br />

SURace GIoRGIa<br />

SURace MaRTIna<br />

SURace RenaTo<br />

SURace Rocco<br />

SURace VIncenzo<br />

SURace VITToRIa<br />

SURacI enzo<br />

SURIano anna<br />

TABACCHERIA RIC.EDIC.<br />

TEDESCO<br />

TEDESCO ALESSANDRO<br />

TEDESCO ANDREA<br />

TEDESCO CHRISTIAN<br />

TEDESCO FRANCESCANTONIO<br />

TEDESCO GIOVANNA<br />

TEDESCO ROSARIO<br />

TEDESCO SARINO<br />

TEDESCO SARINO<br />

TEDESCO SARINO<br />

TeDeSco VIncenzo<br />

TEGANO FLAVIO<br />

TeGano GIanLUca<br />

TILOTTA GIOVANNI<br />

TOPOLINIA<br />

TORCHIA FRANCESCO<br />

TRENTINELLA MARTINA<br />

TRIPODI ANTONINO<br />

TRIPODI COSIMO<br />

TRIPODI GABRIELE<br />

TRIpoDI GIUSeppe<br />

TRIpoDIna cLaUDIa<br />

TRIPODINA MATTEO<br />

TRIPODINA MATTEO<br />

UnIVeRSITa’ TeL. caLaBR.<br />

VENTRICE ALBERTO<br />

VENTRICE LOREDANA<br />

VenTRIce ManUeL<br />

VENTRICE PAOLO<br />

VeRSI’ VIncenzo<br />

VIGLIaRoLo VIncenzo<br />

VILLIVA’ ANTONINO<br />

VIoLa nUccIo<br />

zaccURI STeFanIa<br />

zaGaRI VIncenzo<br />

zappaToRe nIcoLa<br />

zappone anTonIo<br />

zappone VIncenzo<br />

zappone VIncenzo<br />

zaVaGLIa DoMenIco<br />

zIMBeLLo anna<br />

zIRIno GIUSeppe<br />

zIRIno paSQUaLe<br />

zoccaLI anTonIo<br />

zoccaLI caRMeLo<br />

zoccaLI DoMenIco<br />

zoccaLI MeLISSa<br />

HOMe deSIgneR dI giuseppe Magazzù: progetto e direzione;<br />

gAeTAnO fORTugnO: agronomo, allestimento del verde;<br />

bO.ge .cO SRL: apporto tecnico e movimento terra;<br />

- fRAnceScO fIcARRA: Autodemolizioni;<br />

cRucITT I gROuP SRL-PAdRe & fIgL I : forn<strong>it</strong>ura cemento, e apporto tecnico sulla sistemazione dei singoli giochi;<br />

gAgLIOTI ,ceRAMIcHe ed ARRedI di bARRITTe RI: forn<strong>it</strong>ura materiale per i bagni e spogliatoi;<br />

L’ARTe deL fALegnAMe SRL di Massimiliano Arcuri e Oreste Pace; forn<strong>it</strong>ura della zona sosta in legno lamellare;<br />

-fRAnceScO cIPRI: sistemazione panchine in ferro battuto esistenti nel parco;<br />

EDIL DECORO di Santo Fortugno, Enzo Saffioti e Nino Porcino: Forn<strong>it</strong>ura e costruzione bagno per disabili;<br />

IMPReSA edILe di domenico cannistrà, forn<strong>it</strong>ura e costruzione bagni per disabili;<br />

3L PARQUET di Lello Leuzzi : forn<strong>it</strong>ura infissi per i bagni dei disabili;<br />

edIL ceRAMIcHe PALMI di Antonio Schipill<strong>it</strong>i: forn<strong>it</strong>ura san<strong>it</strong>ari accessori, rivestimenti per i bagni dei disabili e forn<strong>it</strong>ura della scacchiera, in<br />

collaborazione con LITOkOL;<br />

Sud gROnd A di giusepp e Russo –TAuRIAnOvA: forn<strong>it</strong>ura materiale per i bagni dei disabili;<br />

ALLeAnz A TORO SPA Agenzia generale di Palmi: campetto di basket, canestri e tabelloni;<br />

IMPRESA EDILE di Saffioti Carmelo: messa in opera pavimentazione zona sosta;<br />

cOSTRuedIL di gagliostro & c. impresa di costruzioni: sistemazione e ripristino zona aiuole, pavimentazione e realizzazione della fontana;<br />

dAvIde gRASSO: Irrigazione parco, con forn<strong>it</strong>ura del materiale con la collaborazione ATTILIO cORvO di Antonio Mollica -gioia Tauro-;<br />

PASQuALe fOnTAnA in collaborazione con gebeRIT s.a.: realizzazione Impianti idraulici bagni e spogliatoi, bagno diversamente Abili e fontanella con<br />

forn<strong>it</strong>ura del materiale;<br />

bRunO cRucITT I: forn<strong>it</strong>ura parte del cemento;<br />

ARRedAMenT I & SeRRAMenTI SAS di Lello Arcuri: montaggio giochi, con forn<strong>it</strong>ura al prezzo di costo di tutto il parco giochi;<br />

RA.dI. SRL: servizi vari;<br />

cOLORIfIcIO guIdO gALLeTT A e gIuSePPe nASO AgenTe OIkOS : forn<strong>it</strong>ura del materiale per la p<strong>it</strong>turazione dell’intero parco;<br />

TOP de cORATIve LIne di giuseppe barbaro: p<strong>it</strong>turazione delle ringhiere e panchine;<br />

IMPReSA edILe di Pino Iannelli: lavori edili bagni e spogliatoi;<br />

IMPReSA edILe di franco Pardeo: realizzazione scacchiera, lavori edili bagni e spogliatoi;<br />

IMPReSA edILe cO.gI.MI. srl costruzioni generali: Scavo, Preparazione fondo e forn<strong>it</strong>ura ghiaia per area giochi, ecc.;<br />

ROCCO TRIMBOLI: rifin<strong>it</strong>ura e sistemazione alcune opere edili;<br />

enzO ARducA: movimento terra;<br />

PASQuALe fOTI: trivellazioni e perforazioni ;<br />

vIncenzO MORAbITO: forn<strong>it</strong>ura sabbia;<br />

MARA DORA VENETO e VINCENZO TEDESCO agenti Unipol Assicurazione Spa di Palmi: finanziamento laghetto;<br />

fILIPPO SPeRAnzA catramista;<br />

ROccO SAffIOTI e MARTInO MAISAnO livellamento campo da basket;<br />

IMPReSA edILe carmine Scarcella, ripristini;<br />

IMeX P-TRAde SRL dI enzO ScIgLITAnO: via giordano bruno, 4 - forn<strong>it</strong>ura Torba;<br />

AzIendA AgRIcOLA TORneSe vIncenzA - di Rizziconi: forn<strong>it</strong>ura Terriccio;<br />

ARcHIecOSTudIO dI ARcH. IAnnInO vIncenzO - Supporto tecnico;<br />

IMPReSA edILe giuseppe cilona: sabbiatura vecchia fontana e forn<strong>it</strong>ura terriccio;<br />

EUROELETTRA di Nicolosi Franco e Saffioti Carmelo: impianto elettrico bagni;<br />

IMPReSA edILe ScHIPILLITI vIncenzO e fIgLIO - Ripristino muratura perimetrale;<br />

edIL cOSTRuzIOne di vigliarolo giovanni: rivestimenti spogliatoio;<br />

IMPReSA edILe di enzO SIMOneTTA: rampa disabili e opere ornamentali;<br />

IMPReSA edILe AnTOnIO TRIMbOLI: facciata e pavimentazione esterna spogliatoi;<br />

Prof. dOMenIcO guLLAce: potatura e sistemazione del verde dell’intero parco;<br />

PubLIc SeRvIce: forn<strong>it</strong>ura gru con cestello;<br />

IMPReSA edILe TOnInO ORLAndO: ripristino scala;<br />

euROInfISSI di Mil<strong>it</strong>ano francesco: forn<strong>it</strong>ura gru per piantumazioni magnolie;<br />

TECNOVIDEO dei fratelli Laganà: forn<strong>it</strong>ura amplificazione per serata inaugurale;<br />

RISTORAnTe PIzzeRIA LA cOLLInA: cena alle Maestranze compimento lavori;<br />

dITTA fAzIO PASQuALe: p<strong>it</strong>turazione bagni, facciata esterna e spogliatoi;<br />

THInk TAnk di daniela Mazzullo: forn<strong>it</strong>ura palloncini per inaugurazione parco.<br />

cOMe AIuTARcI<br />

c/c n. 000094156981 INTESTATo aD aSSocIazIon<br />

e cU LT U R a L e pRo M e T e U S co n c aU S a L e: ” pa Rco GI o c h I”;<br />

BONIFICO CODICE IBAN:<br />

IT39P0760116300000094156981<br />

- poSTe ITaLIane paLMI cenTRo - aSSocIazIone<br />

cULTURaLe pRoMeTeUS.<br />

oppURe RITIRa L’aTTeSTaTo DI paRTecIpazIone, DIReT-<br />

TaMenTe DaI VoLonTaRI DeLLe aSSocIazIonI coInVoLTe<br />

e neI cenTRI aUToRIzzaTI.<br />

LA dOnAzIOne e’ deTRAIbILe dAL-<br />

Le TASSe cOnSeRvAndO LA cOPIA deL<br />

bOnIfIcO O deLL’ASSegnO.<br />

LA SATIRA di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

poWeReD THE DICTATOR<br />

prometeus<br />

prometeus


Il balcone pIù Incantevole sul mare tIrreno<br />

di Francesco Lovecchio<br />

arcando il cancello della Vil-<br />

Vla comunale dall’ingresso di<br />

via Augimeri e leggendo l’indicazione<br />

“Villa Mazzini 1998” composta<br />

da sampietrini di colore<br />

bianco, si potrebbe pensare che<br />

l’anno si riferisce alla costruzione<br />

dello splendido balcone sul Tirreno.<br />

La data del 1998 ha invece la<br />

pretesa di voler tramandare ai posteri<br />

quando i viali furono selciati<br />

con sampietrini. La supposizione<br />

potrebbe essere leg<strong>it</strong>tima perchè<br />

non tutti sono a conoscenza, che<br />

l’idea di creare un’oasi verde nel<br />

luogo più bello di Palmi, si formò<br />

nella mente fervida degli antichi<br />

amministratori quasi un secolo e<br />

mezzo fa, man mano che il terrapieno<br />

utilizzato come discarica<br />

pubblica incominciò a diventare<br />

una grande spianata. Alla sua formazione<br />

concorse lo smaltimento<br />

delle macerie dei fabbricati rasi<br />

al suolo dal terremoto del 5 febbraio<br />

1783 che per la sua violenza<br />

fu defin<strong>it</strong>o il “Flagello”. per<br />

sostenere l’altipiano che aveva<br />

anche creato un pericoloso strapiombo<br />

e per rendere fruibile ai<br />

c<strong>it</strong>tadini l’incantevole luogo panoramico,<br />

si rese necessario costruire<br />

una grande muro di mattoni<br />

sostenuti da imponenti arcate<br />

e solidi blindi. Per tale motivo,<br />

prima ancora che il manufatto faraonico<br />

fosse ultimato, il luogo fu<br />

chiamato dai Palmesi “Piano delle<br />

Muraglie”; denominazione che<br />

scomparve quando si int<strong>it</strong>olò la<br />

Villa prima al Re Umberto I e nel<br />

1946 a Giuseppe Mazzini. Anche<br />

se per la sua realizzazione contribuirono<br />

diverse amministrazioni<br />

comunali, il mer<strong>it</strong>o maggiore va<br />

ascr<strong>it</strong>to soprattutto al più grande<br />

Sindaco che la C<strong>it</strong>tà ha avuto:<br />

Casimiro Coscinà. Già tre anni<br />

prima dell’ultimazione dell’opera<br />

avvenuta nel 1871, il Consiglio comunale<br />

riun<strong>it</strong>o sotto la Presidenza<br />

del Sindaco Pasquale Suriano,<br />

decideva di ampliarla nel modo<br />

seguente: “Il Presidente letto la<br />

proposta all’ordine del giorno di<br />

utilizzare lo spiazzo rimasto tra<br />

la Villa Muraglie e le case circostanti.<br />

Il Consigliere Saffioti<br />

ottenuta la parola propone al<br />

consiglio di costruirsi nel locale<br />

predetto il Teatro. Il Consigliere<br />

Iannelli ottenuta la parola propone<br />

aggregarsi alla Villa Muraglie<br />

in costruzione. Il Consiglio prese<br />

in esame le due proposte, ha r<strong>it</strong>enuto<br />

quella d’ingrandire la Villa<br />

in costruzione; a maggioranza<br />

di voti 14 contro 3 quattro astenuti<br />

delibera d’ingrandirsi la villa<br />

in costruzione aggregandovi lo<br />

spiazzo rimasto attualmente tra<br />

la detta villa e le case circostanti<br />

dei Signori Iannelli, e Baldari,<br />

con voti 15 contro due, 4 astenuti<br />

delibera costruirsi fra le dette<br />

case, e lo spiazzo una strada larga<br />

quanto quella del Tribunale.<br />

Sempre nello stesso anno il<br />

Consiglio decise di far abbattere<br />

“i pilastri di fabbrica in atto in<br />

costruzione” e di sost<strong>it</strong>uirli con<br />

manufatti in ferro: “Che l’inferriata<br />

sia tutta intorno sostenuta<br />

da colonnette di ferro”. Deliberò<br />

di abbellirla con degli alberi,<br />

vietando di piantare quelli di alto<br />

fusto nello spiazzo perchè “ivi<br />

dovrà costruirsi il Palco per la<br />

musica” e, inoltre, che “La fontana<br />

dovrà essere s<strong>it</strong>uata dirimpetto<br />

alla strada dei Tribunali”.<br />

26 27<br />

Villa Mazzini - “Il Busto di V<strong>it</strong>torio Emanuele II e la vasca dei pesci<br />

LA VILLA MAZZINI DI PALMI<br />

Stabilì infine, che il muro di cinta<br />

si realizzasse con pietra gran<strong>it</strong>ica<br />

“e portare l’acqua della fontana<br />

condotta col tubolato piombo venuto<br />

da Messina, facendo la perizia<br />

al maestro Mezzatesta”.<br />

Nel 1870, sotto la presidenza<br />

dell’assessore Casimiro Coscinà,<br />

si svolse una storica seduta del<br />

Civico Consesso durante la quale<br />

furono approvate importante<br />

opere pubbliche delle quali ancora<br />

oggi ne traiamo grande beneficio.<br />

La prima delibera adottata<br />

fu quella di espropriare l’ab<strong>it</strong>azione<br />

del Sindaco Pasquale Suriano<br />

e di abbatterne una parte,<br />

per prolungare il Corso V<strong>it</strong>torio<br />

Emanuele per dargli una visuale<br />

sul mare e di arieggiare il centro.<br />

Per lo stesso motivo il Consigliò<br />

stabilì di demolire tutte le ab<strong>it</strong>azioni<br />

del Borgo superiore per<br />

congiungere la via Tribunali (oggi<br />

via Roma) con l’ingresso della Villa.<br />

Contraendo un mutuo di 425<br />

mila lire si approvò la spesa per<br />

creare nuove strade, per costruire<br />

il Teatro, per lastricare i due<br />

corsi con gran<strong>it</strong>o, per dotare la<br />

c<strong>it</strong>tà della rete fognaria, per ampliare<br />

la strada della Marinella e<br />

sgomberare i massi che pregiudicavano<br />

l’approdo dei piroscafi e<br />

per costruire la casa comunale.<br />

Nella stessa seduta si destinarono<br />

5.000 lire per completare la<br />

costruzione della Villa: “Considerando<br />

che la Villa in costruzione,<br />

detta delle Muraglie, reclama<br />

ancora delle altre piccole opere<br />

perché sia portata a termine<br />

questa amena e ridente passeggiata,<br />

che tanto sollievo e ricreazione<br />

apporta agli ab<strong>it</strong>anti”.<br />

Ben presto la Villa diventò il<br />

luogo prediletto dei Palmesi e di<br />

tutti coloro che vis<strong>it</strong>andola rimanevano<br />

affascinati dall’incomparabile<br />

panorama che si godeva<br />

dalla sua balconata. Per consentire<br />

di poterla frequentare nelle<br />

ore notturne e di ascoltare la<br />

musica che si esibiva “nelle ore<br />

che secondo la stagione saranno<br />

determinate dal Sindaco stesso e<br />

cioè in tutte le domeniche ed i<br />

giovedì, nonché in tutti i giorni<br />

di festa così civili che religiose”,<br />

venne dotata di un’illuminazione<br />

anche se si rivelò alquanto carente<br />

come evidenziava “Il Popolano”<br />

nel <strong>numer</strong>o del 19 giugno<br />

1881: “benché col <strong>numer</strong>o dei<br />

fanali che vi è si potrebbe ottenere<br />

una luce più viva – lascia a<br />

desiderare…ed ora che siamo a<br />

parlare della Villa, raccomandiamo<br />

all’Amministrazione di provvedere<br />

a che i <strong>numer</strong>osi monelli<br />

che, specialmente sera di giovedì<br />

e di Domenica, fanno tanto baccano<br />

nei pressi della medesima,<br />

ne vengano imped<strong>it</strong>i”. Evidentemente<br />

i monelli disturbavano i<br />

concerti che i giornali locali quasi<br />

sempre esaltavano. “Domenica<br />

sera, pubblicò “La Ragione” del<br />

1° luglio 1887, al nostro giardino<br />

pubblico abbiamo inteso suonare<br />

dalla Banda ed ammirato il<br />

bell’inno-marcia del Maestro Jonata,<br />

int<strong>it</strong>olato Fiori ed una lacrima<br />

agli Eroi di Dogali”.<br />

Due anni prima Rosario Jonata,<br />

noto per aver composto la famosa<br />

marcetta che accompagna<br />

la Varia durante il trasporto, fu<br />

incaricato dalla Giunta di suonare<br />

nella Villa con la sua Banda.<br />

“Sent<strong>it</strong>o inoltre il bisogno del paese<br />

d’avere una banda musicale<br />

per suonare nella Villa, fino a che<br />

non sarà formata la banda musicale<br />

del Comune, ad unanim<strong>it</strong>à<br />

- Delibera - D’inv<strong>it</strong>are il Maestro<br />

Sig.Jonata Rosario onde nei gior-<br />

ni festivi facesse suonare la sua<br />

banda nella Villa, finchè dall’Amministrazione<br />

non sarà provveduto<br />

per una banda Comunale,<br />

mandando il Sindaco di fare per<br />

ciò le pratiche occorrenti”.<br />

Due mesi dopo Jonata rischiò di<br />

avere comminata una multa dalla<br />

Giunta che si era riun<strong>it</strong>a “per deliberare<br />

in ordine alla mancanza<br />

commessa ier sera dal Maestro di<br />

musica Sig.Jonata Rosario, avendo<br />

sciolto la banda di propria autor<strong>it</strong>à,<br />

mentre suonava alla Villa<br />

per la ragione che erano cadute<br />

poche goccie di acqua. Sulla proposta<br />

del Sig.Sindaco, il quale riferisce<br />

d’essersi il detto Maestro<br />

a lui spontaneamente presentato<br />

questa mattina adducendo d’avere<br />

sciolta la musica non solo<br />

perché cominciava a piovere ma<br />

anche perché erasi rotto un cosi<br />

detto pistone della tromba a cui<br />

erano obbligati i pezzi da eseguire,<br />

e che appena ricevuto l’avviso<br />

di tornare sull’orchestra, vi r<strong>it</strong>ornò<br />

dove eseguì il programma”.<br />

L’abbellimento della Villa fu<br />

sempre oggetto di particolare attenzione<br />

dagli amministratori che<br />

si alternarono nella guida della<br />

C<strong>it</strong>tà. Incalzati dei giornali locali<br />

che quasi sempre erano schierati<br />

uno a favore e l’altro contro il governo<br />

c<strong>it</strong>tadino in carica, realizzarono<br />

importanti miglioramenti<br />

come quella della vasca dei pesci<br />

che “La Ragione” del 9 settembre<br />

1888 non mancò di elogiare:<br />

“Finalmente si è tolto di mezzo<br />

alla vasca della Villa comunale<br />

quell’ammasso di pietre e cemento,<br />

d’orridezza ciclopica, sost<strong>it</strong>uendolo<br />

con una fontanina di<br />

ghisa dai contorni elegantemente<br />

civettuoli, da cui zampilla gaiamente,<br />

instancabilmente tanti<br />

schizzetti d’acqua che fanno un<br />

bel vedere. Lode a colui che ebbe<br />

un tal pensiero, e lode ancora<br />

all’ingegnere Sig.Pucci il quale ha<br />

saputo utilizzare quel sottile filo<br />

d’acqua che vi si conduce in quella<br />

vasca da farne tanti zampilli e<br />

disporli si vagamente che, alcuni,<br />

dall’alto, descrivendo una linea<br />

parabolica, scendono in basso,<br />

ed altri s’innalzano fino alla vaschetta<br />

a chiocciola della fontanina<br />

medesima, dove cadono in<br />

pioggia”.<br />

Fin dal 1878 nel giardino pubblico<br />

era stato collocato il primo<br />

monumento scolp<strong>it</strong>o da Rocco<br />

Larussa per immortalare V<strong>it</strong>torio<br />

Emanuele II. “Si passa quindi<br />

a deliberare per l’erezione di un<br />

mezzo busto in marmo nella pubblica<br />

villa al nostro Estinto Sovrano,<br />

ed il Sig.Silvestri propone che<br />

il Comune deliberasse due mila<br />

lire. Il Consiglio - Considerando<br />

che questa c<strong>it</strong>tà, memore del<br />

riscatto della Patria, compiuto<br />

dall’estinto Eroe, debba anch’essere<br />

a nessuna altra seconda,<br />

dare un segno di sent<strong>it</strong>o affetto<br />

a Colui che ci volle liberi - Unanime<br />

delibera d’innalzarsi nella<br />

pubblica villa un busto in marmo<br />

al Primo Re d’Italia, adottando<br />

in quanto alla spesa la proposta<br />

Silvestri ed unendo ancora alla<br />

somma votata dal Consiglio, ciò<br />

che verrà raccolto dalle sottoscrizioni<br />

volontarie, che a tale uopo<br />

si sono aperte in questa c<strong>it</strong>tà”.<br />

Il 15 aprile 1879 moriva all’età<br />

di 49 anni Casimiro Coscinà e la<br />

Società Operaia di Mutuo Soccorso,<br />

che lo aveva voluto come<br />

Presidente Onorario, gli innalzò<br />

nel 1882 un busto marmoreo nella<br />

Villa scolp<strong>it</strong>o da Belardinelli di<br />

Messina, “R<strong>it</strong>enuto che col fatto<br />

il locale allora assegnato per la<br />

sua conformazione e posizione è<br />

poco adatto a collocarvi un mezzo<br />

busto in marmo, che anche<br />

deve servire a decorare la villa,<br />

e perciò è mestiere scegliere un<br />

locale più adatto alla scopo tenendo<br />

presente la conformazione<br />

della villa. Unanime delibera<br />

- Assegnare la quarta aiola a sinistra<br />

entrando dalla porta della<br />

villa che prospetta la chiesa del<br />

Soccorso, onde innalzare il mezzo<br />

busto in marmo al defunto Cav.<br />

Coscinà revocando così la precedente<br />

deliberazione 6 settembre<br />

1881 presa sull’oggetto”.<br />

Nel 1883, sempre per iniziativa<br />

della SOMS, venne incaricato<br />

ancora Belardinelli di scolpire il<br />

busto marmoreo di Garibaldi che<br />

per contrasti pol<strong>it</strong>ici fu posizionato<br />

nella Villa dopo due anni. Nel<br />

1913, per tramandare ai posteri<br />

il genio musicale Nicola Antonio<br />

Manfroce, venne collocata nel<br />

viale centrale la sua immagine<br />

scolp<strong>it</strong>a nel marmo da Vincenzo<br />

Jerace di Polistena.<br />

In una scultura in bronzo realizzata<br />

da Antonio Badolati nel 1963<br />

è ricordato il Sindaco Francesco<br />

carbone e, dal 2004 i busti dei filosofi<br />

Felice Battaglia e Domenico<br />

Antonio Cardone realizzati da Alfredo<br />

Lucifero a cura dell’Ordine<br />

degli Avvocati di Palmi.<br />

Anche il cannone recuperato<br />

dai Sub di Palmi e dedicato<br />

a “Mimmo Arena” ha una storia<br />

che risale alla guerra tra francesi<br />

e spagnoli dopo la ribellione di<br />

Messina del 1675. Evidentemente<br />

faceva parte delle navi da guerra<br />

spagnole affondate nel nostro<br />

mare come testimonia questo<br />

riferimento del tempo. “Qui (il<br />

Principe di Montesarchio) essendo<br />

stato assal<strong>it</strong>o da una fiera<br />

tempesta la notte del quarto dì<br />

di Novembre 1675, fu costretto a<br />

veder nel giorno seguente perire<br />

senza rimedio ne’ lidi della Calabria<br />

fra Scilla, e Palmi tre Navi di<br />

guerra, ed un brulotto di fuoco”.<br />

Oltre all’abbellimento e alla<br />

musica, anche allora esisteva un<br />

chiosco per smerciare dei rinfreschi<br />

durante l’estate come si legge<br />

in un atto di Giunta del 1894.<br />

“R<strong>it</strong>enuto che la concessione fatta<br />

dal Comune al Sig.Gelardi Tommaso<br />

di edificare nel pubblico<br />

giardino un chiosco per smerciare<br />

dei rinfreschi durante l’estate è<br />

scaduta fin dal 1893, senza che<br />

si sia fino ad oggi rinnovata la<br />

convenzione. Attesocchè il Comune<br />

ha bisogno di far cessare tale<br />

stato di cose nell’interesse pubblico.<br />

Attesocchè la concessione<br />

era stata fatta al Gelardi per un<br />

quinquennio gratu<strong>it</strong>amente. R<strong>it</strong>enuto<br />

essere giusto che il Gelardi<br />

debba corrispondere al Comune<br />

un canone per l’occupazione del<br />

suolo comunale su cui è eretto<br />

quel chiosco. R<strong>it</strong>enuto che un certo<br />

utile viene dal Gelardi ricavato.<br />

Che la concessione può essere<br />

fatta pel periodo di tre anni;<br />

che dovrà scadere con la fine di<br />

dicembre 1897. Presi accordi verbali<br />

con lo Gelardi, il quale ha dichiarato<br />

di accettare le condizioni<br />

propostegli - Delibera unanime -<br />

E’ concessa a Gelardi Tommaso di<br />

Antonino l’uso del chiosco da lui<br />

eretto nella Villa Comunale per la<br />

durata di anni tre…”<br />

Durante le calde giornate di<br />

luglio, che mi ha visto assiduo<br />

frequentatore del chiosco dove<br />

mi recavo per trovare refrigerio<br />

e per sorbire l’eccezionale caffè<br />

di Peppe Latella, reso più gradevole<br />

dal sorriso e dalla gentilezza<br />

della graziosa Elena, ho pensato<br />

che sarebbe doveroso che la Villa<br />

venisse int<strong>it</strong>olata a Cosimiro<br />

Coscinà e che si indicasse il 1871<br />

come anno della sua costruzione.<br />

Sono certo che anche Mazzini<br />

sarebbe d’accordo! E Voi?<br />

Sopra, Il Busto marmoreo di Casimiro Coscinà; Pietro Milone in posa davanti al busto.<br />

Sotto, una vista panoramica di Villa Mazzini; La Banda in occasione della festa della Madonna della Sacra Lettera


di Rocco Liberti<br />

ino al giugno del 1943 si dif-<br />

Ffondeva a Palmi, e r<strong>it</strong>engo<br />

anche in altre zone, il bollettino<br />

mensile int<strong>it</strong>olato “Il buon angelo<br />

delle famiglie”, ch’era un’iniziativa<br />

nazionale, ma che riservava<br />

alle singole parrocchie un<br />

certo <strong>numer</strong>o di pagine. A detta<br />

dell’arcidiacono palmese, in uno<br />

scr<strong>it</strong>to apparso l’anno successivo<br />

sulla rassegna, che poi è venuto<br />

a sost<strong>it</strong>uirlo, almeno per la circoscrizione<br />

del SS. Rosario, «recava<br />

la buona parola nelle famiglie<br />

anche più lontane dalla Chiesa,<br />

e, modestamente, ma costantemente,<br />

eserc<strong>it</strong>ava il suo tenue<br />

apostolato».<br />

Ha ered<strong>it</strong>ato istanze e passioni<br />

del “Buon Angelo”, il foglio quindicinale<br />

della Gioventù di Azione<br />

Cattolica S. Antonio di Padova,<br />

“Ascendere”, con sottot<strong>it</strong>olo «ven<strong>it</strong>e<br />

seorsum», la cui direzione<br />

e amministrazione risulta<br />

insediata presso la medesima<br />

chiesa parrocchiale. Realizzato<br />

con la locale tipografia Giuseppe<br />

Genovesi, questo secondo<br />

impegno ha avuto come responsabile<br />

prima Gesuele De Salvo,<br />

quindi il giovane francescano p.<br />

Antonio Gallo, il vero animatore<br />

di una folta schiera, della quale<br />

facevano parte il De Salvo stesso,<br />

Domenico Ferraro, Giuseppe<br />

Minasi, Vincenzo Mazzullo, Franco<br />

palaja ed il p. Giovanni cagliolo,<br />

che se ne occupavano con<br />

entusiasmo giovanile. Nel primo<br />

<strong>numer</strong>o datato 30 gennaio 1944<br />

così, dopo lo sfacelo della guerra,<br />

ch›era già passata almeno nelle<br />

nostre contrade, i giovani cattolici<br />

palmesi si rivolgevano nel<br />

triste frangente agli altri giovani:<br />

28 29<br />

Il gIornalIsmo cattolIco a PalmI<br />

tra bollettInI e <strong>numer</strong>I unIcI<br />

«Vogliamo con l’apostolato della<br />

stampa dare al popolo, nella gioventù<br />

educata agli alti ed eterni<br />

princìpi del Cristianesimo, un<br />

esempio luminoso e trascinatore<br />

di levatura morale, un esempio di<br />

v<strong>it</strong>a e d’azione che concorrerà a<br />

dare il vero volto a quest’attuale<br />

società diruta e rovinosa». In tutti<br />

i 12 <strong>numer</strong>i esaminati (l›ultimo<br />

giunge al 2 luglio) sono presenti<br />

scr<strong>it</strong>ti di G. zappone, G. Repaci,<br />

G. Parrello, p. Antonio Gallo ed<br />

altri celati dietro l›indicazione<br />

delle rispettive cariche ricoperte<br />

in seno all›organizzazione. A fare<br />

la parte del leone sono, logicamente,<br />

temi di problematica giovanile<br />

ed apostolato (La purezza<br />

nei giovani) o questioni prettamente<br />

religiose (La Vergine; S.<br />

Francesco patrono dell’Azione<br />

Cattolica), ma non sono assenti<br />

gli articoli di carattere letterario,<br />

pure se trattati in rapporto<br />

al messaggio cristiano (Carducci<br />

cristiano?; Cristianesimo di Pascoli)<br />

e l’angolo dello storico. a<br />

quest’ultima funzione ha atteso<br />

talora Antonino Basile, che ha<br />

maneggiato la penna per dire di<br />

Tauriana, la probabile progen<strong>it</strong>rice<br />

di Palmi. Il giornale, che si è<br />

reso promotore di una raccolta a<br />

favore dei profughi per motivo di<br />

guerra, ha osp<strong>it</strong>ato spesso carrellate<br />

di notizie e giochi a premio.<br />

Dal 1948 si è manifestata a Palmi<br />

l’intensa attiv<strong>it</strong>à della FUcI,<br />

che fino al 1950 ha offerto alla<br />

pubblicistica locale due <strong>numer</strong>i<br />

unici. In un primo foglio del 19<br />

dicembre 1948, con responsabile<br />

Rocco Camera e dal t<strong>it</strong>olo “Ricreazione<br />

fucina”, dove sono trattate<br />

le questioni puramente legate<br />

all’associazione e si inseriscono<br />

amen<strong>it</strong>à goliardiche, è rilevante<br />

un fondo di Nino Salvaneschi. In<br />

una seconda pubblicazione dell’8<br />

gennaio 1950 articolata in 4 pagine,<br />

con identica intestazione e<br />

responsabile Giuseppe Di Francia,<br />

si espongono, in particolare,<br />

scopi, spir<strong>it</strong>o e metodi del movimento.<br />

Entrambi sono stati impressi<br />

nella tipografia Genovesi.<br />

Di pari passo con la FUcI anche<br />

il Movimento Studenti di Azione<br />

Cattolica ha svolto a Palmi la sua<br />

attiv<strong>it</strong>à ed<strong>it</strong>oriale. Un primo foglio,<br />

“Bel Mondo Studentesco”,<br />

curato in occasione della Pasqua<br />

del 1949 (29 aprile) dalla prof.<br />

ssa Romilde Cocciol<strong>it</strong>o, oltre al<br />

consueto umorismo di marca studentesca,<br />

è venuto a comprendere<br />

un articolo di apertura del<br />

prof. alfio nicotra, «In Cristo» e<br />

altri di don Creazzo e del prof.<br />

Buda, più una bella poesia di Ada<br />

Negri. È stato stampato dalla tipografia<br />

Genovesi. L’11 febbraio<br />

1950 anche l’AIMC si è esposta e<br />

l’ha fatto in occasione dell’inaugurazione<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à col foglio<br />

“Noi maestri”, con responsabile<br />

Domenico Ferraro. Nella pubblicazione<br />

le facezie in prosa ed in<br />

versi hanno fatto da corona ad un<br />

fondo di alfio nicotra su «Doveri<br />

e responsabil<strong>it</strong>à del maestro»<br />

e ad un pensiero cristiano di d.<br />

Giovanni Ammendolìa.<br />

Dopo i primi due <strong>numer</strong>i unici<br />

lanciati dalla FUcI a palmi nel<br />

1948 e 1950, un terzo <strong>numer</strong>o<br />

articolato in quattro pagine, col<br />

t<strong>it</strong>olo “Stelle filanti”, che rimonta<br />

al 20 febbraio 1955, è usc<strong>it</strong>o<br />

per il carnevale e, quindi, appare<br />

in perfetta sintonìa con quel<br />

festoso momento. A siglarlo quale<br />

responsabile è stato Oreste<br />

di Francia, mentre alla stampa<br />

ha provveduto la tip. zappone.<br />

“Sputnik ‘58”, che reca per sottot<strong>it</strong>olo<br />

“Telescopio c<strong>it</strong>tadino”, è<br />

stato concep<strong>it</strong>o per il Natale ‹57.<br />

Usc<strong>it</strong>o dai torchi della tip. Siclari<br />

di Reggio Cal. con direttore Giuseppe<br />

Di Francia, ha pubblicato,<br />

tra l›altro, pezzi di bravura di<br />

Antonio Altomonte e Domenico<br />

zappone ed una simpatica ode di<br />

Maria De Maria (Il paese di Gesù<br />

Bambino), sempre naturalmente<br />

con in aggiunta le varie amen<strong>it</strong>à<br />

studentesche. Ultima manifestazione<br />

fucina conosciuta è “La<br />

dolce v<strong>it</strong>a che si conduce a Palmi”,<br />

ed<strong>it</strong>a in quattro pagine nel<br />

marzo del 1960 per i caratteri tipografici<br />

di Genovesi e con direttore<br />

Salvatore Saffioti. Il giornale<br />

si è lim<strong>it</strong>ato a riportare soltanto<br />

cronaca e frizzi c<strong>it</strong>tadini.<br />

Contemporaneamente, lo abbiamo<br />

visto, si sviluppa a Palmi<br />

il Movimento Studenti di A. C.<br />

Dopo la prima sort<strong>it</strong>a del 1949,<br />

ecco il 6 gennaio 1952 “La Cometa”,<br />

<strong>numer</strong>o speciale in 4 pagine<br />

per la festa della matricola ed<strong>it</strong>o<br />

presso la medesima tip. Genovesi<br />

per la responsabil<strong>it</strong>à di Giuseppe<br />

Repaci e, naturalmente,<br />

adeguato al frangente. Il 25 ottobre<br />

1954, per l’inaugurazione<br />

dell’anno scolastico, è apparso<br />

un altro foglio, “Periscopio”,<br />

che, allest<strong>it</strong>o nella tip. zappone,<br />

officiava quale direttore responsabile<br />

Armando Veneto, oggi valente<br />

penalista ed uomo pol<strong>it</strong>ico.<br />

Nella nuova tornata gli studenti<br />

cattolici, che non hanno mancato<br />

di misurarsi nelle sol<strong>it</strong>e amen<strong>it</strong>à<br />

goliardiche, hanno preso in<br />

esame la realtà e vocazione studentesca<br />

e quindi rivolto un inv<strong>it</strong>o<br />

ai giovani a non allontanarsi<br />

dall’idea di Dio e della religione.<br />

“Tempo libero” è nato il 16-17<br />

maggio 1958 in 4 pagine nella<br />

tip. Genovesi ed a sottoscriverlo<br />

sono stati, come responsabile,<br />

ancora Armando Veneto e, come<br />

direttore, antonio Minasi, fin<strong>it</strong>o<br />

giornalista alla RAI. Pensato alla<br />

stregua dei precedenti, ha riportato<br />

un articolo del preside Giacomo<br />

D›Africa, ch›era tutto un<br />

inv<strong>it</strong>o ai giovani a «Volersi bene»<br />

ed un›intervista alla poetessa<br />

Maria De Maria. Ultimo parto è<br />

stato “Noi studenti” del febbraio<br />

1961, ed<strong>it</strong>o in 6 pagine dalla Genovesi,<br />

con due direttori, Nino<br />

Parisi ed Enzo Tripodi e responsabile<br />

Armando Veneto, che si<br />

proponeva quale inv<strong>it</strong>o a dare<br />

«un contributo di idee ed azioni<br />

al movimento, aiutare tutta la<br />

classe studentesca», ed ha offerto<br />

una ricerca storica di Antonio<br />

Basile, «Garibaldi a Palmi nel<br />

1860». Il 6 dicembre 1959 è stata<br />

invece la volta degli Scouts, che,<br />

per festeggiare la celebrazione<br />

del VI anniversario del Riparto I<br />

di Palmi, sono venuti fuori con<br />

“Noi Scouts”, di cui era responsabile<br />

Gaetano Suriano. Oltre<br />

ad intrattenere su questioni di<br />

scoutismo, il giornale ha presentato<br />

un articolo di apertura<br />

di don Rimedio, poi vescovo di<br />

Lamezia Terme (Significato della<br />

ricorrenza) e la leggenda del<br />

Sant’Elia.<br />

Gli studenti cattolici di Palmi<br />

nel 1962, coinvolgendo tanti loro<br />

colleghi della Piana, ma anche di<br />

fuori Piana, hanno dato il via ad<br />

una rivista di più serio impegno<br />

che non i goliardici fogli unici.<br />

La nuova nata, che aveva t<strong>it</strong>olo<br />

“Fuori-classe” e si qualificava<br />

periodico della gioventù studentesca<br />

di C<strong>it</strong>tanova, Gioia Tauro,<br />

Palmi, Polistena, Taurianova,<br />

Vibo Valentia, in un primo momento<br />

ha avuto come direttore<br />

responsabile il palmese Antonio<br />

Minasi e come vice il polistenese<br />

Mimmo Laruffa, oggi ed<strong>it</strong>ore<br />

affermato, quindi ancora il Minasi<br />

ed il palmese Mario Ieropoli.<br />

Stampata variamente presso l’Industria<br />

Meridionale di Reggio Calabria<br />

e nelle tipografie zona di<br />

Messina, Arte e V<strong>it</strong>a di Giffone e<br />

zannoni di Roma, “Fuori-classe”<br />

è pervenuta, in due riprese, fino<br />

al 1967 con un supplemento natalizio,<br />

ma nella seconda serie ha<br />

dovuto subìre il declassamento a<br />

giornale con 4 pagine. La pubblicazione,<br />

nella quale si offrivano<br />

temi che dibattevano problemi<br />

giovanili o di più vistosa attenzione,<br />

quali la fame nel mondo<br />

e l›emigrazione, ma anche di<br />

letteratura (Garcia Lorca) e attual<strong>it</strong>à<br />

(Ricordo di Kennedy) e si<br />

trovava arricch<strong>it</strong>a di rubriche di<br />

cinema, sport, costume, recensioni,<br />

poesie e molta pubblic<strong>it</strong>à,<br />

veniva considerata dagli ideatori<br />

«strumento nuovo che impegnasse,<br />

all›interno, ad un livello<br />

più elevato, i nostri mil<strong>it</strong>anti, e<br />

che ci consentisse, all›esterno,<br />

di dialogare con i più lontani,<br />

con coloro i quali mai avremmo<br />

l›occasione d›un colloquio diretto<br />

e personale».<br />

Il giornalismo cattolico nella<br />

Piana - lo conferma il pullulare<br />

dei tanti periodici laici riscontrati<br />

- si è venuto a sviluppare<br />

maggiormente nei centri in cui<br />

esistevano delle tipografie, i cui<br />

t<strong>it</strong>olari certe volte n›erano anche<br />

la parte principale. Ne sono un<br />

palp<strong>it</strong>ante esempio Palmi e Polistena,<br />

anche se per altro verso<br />

occorre convenire che nel capoluogo<br />

di circondario, più che altrove,<br />

per effetto dei tanti ist<strong>it</strong>uti<br />

scolastici od uffici presenti,<br />

si trovavano molti più individui<br />

capaci di accogliere istanze di un<br />

certo livello. Le intraprendenze<br />

più serie e durature sono attecch<strong>it</strong>e<br />

in quelle comun<strong>it</strong>à che, oltre<br />

al beneficio di possedere delle<br />

tipografie, avevano dalla loro<br />

un retaggio di tradizioni culturali<br />

di maggiore respiro ed un peso<br />

superiore in fatto di popolazione<br />

od enti di riconosciuto prestigio<br />

come Oppido, Palmi, Polistena,<br />

Taurianova. Le testate cattoliche<br />

sono fior<strong>it</strong>e nella piana prima e<br />

dopo il Fascismo. Anzi, ove si eccettuino<br />

la sporadica “Unione Sacra“<br />

usc<strong>it</strong>a a Polistena forse per<br />

qualche <strong>numer</strong>o appena ed il bollettino<br />

vescovile, si può senz’al-<br />

tro affermare che nel periodo in<br />

cui imperava la d<strong>it</strong>tatura nessun<br />

tentativo giornalistico autonomo<br />

ha avuto modo di venir fuori. Ma<br />

questo è un fatto più che logico.<br />

In un regime, nel quale uno pensava<br />

e decideva per tutti, non<br />

era offerta alcuna possibil<strong>it</strong>à di<br />

esprimersi liberamente e, ove in<br />

qualche modo fosse stata offerta,<br />

non c’erano né lo spir<strong>it</strong>o né la<br />

volontà per operare diversamente<br />

dagli altri.<br />

per le considerazioni fin qui<br />

espresse e ponendo mente soprattutto<br />

al fatto che si è trattato<br />

quasi sempre di iniziative<br />

saltuarie e di breve durate originatesi<br />

in una società, nella quale<br />

la disorganizzazione resta una<br />

regola, un servizio giornalistico<br />

cattolico ha avuto perciò nella<br />

Piana scarso successo e, di conseguenza,<br />

modesta incisiv<strong>it</strong>à.<br />

Tuttavia, i tanti sforzi impegnati<br />

qua e là non saranno stati compiuti<br />

invano e le varie testate,<br />

che hanno fatto spesso da palestra<br />

ad una schiera di persone,<br />

che si sarebbero poi tanto affermate<br />

in diversi campi, sono state<br />

sicuramente, come scriverà d.<br />

Bellissimo in “Alzare le Vele”, dei<br />

semi di bene, che se non sono arrivati<br />

a diventare alberi grandi,<br />

avranno prodotto anch’essi i loro<br />

modesti frutti.


Anche con Caronte, Minosse e Ulisse, gli anticicloni che hanno caratterizzato le nostre calde giornate, un<br />

piacevole, dolce e fresco dessert può portare il giusto sollievo.<br />

IL GELATO<br />

Dalle origini aD oggi, ripercorriamo l’affascinante storia Di un alimento<br />

Digeribile e nutriente, vanto Della migliore traDizione gastronomica <strong>it</strong>aliana.<br />

di Walter Cricrì<br />

intracciare le origini del ge-<br />

Rlato nell’antich<strong>it</strong>à è complesso:<br />

i riferimenti alla refrigerazione<br />

di frutta, latte e miele si<br />

incontrano sia negli antichi testi<br />

sia nelle cronache delle scoperte<br />

archeologiche più note.<br />

Nelle Sacre Scr<strong>it</strong>ture, Isacco offre<br />

ad Abramo latte di capra misto<br />

a neve: uno dei primi mangia<br />

e bevi della nostra storia.<br />

Esiste uno studio europeo sui<br />

cibi conservati tra i ghiacci, da<br />

parte di popolazioni Neanderthaliane,<br />

le quali nascondevano<br />

tra le nevi, allo scopo di preservare<br />

la loro durata, bacche e pezzi<br />

di carne di cervide, nonché<br />

frutti secchi. In segu<strong>it</strong>o popoli<br />

più evoluti conobbero attraverso<br />

l’allevamento quello che<br />

era il latte ghiacciato, alimento<br />

tutt’altro che raro nei periodi invernali.<br />

Una memoria storica riferisce<br />

che re Salomone era un grande<br />

consumatore di sciroppi ghiacciati<br />

e che Alessandro Magno,<br />

durante le sue battaglie in India,<br />

reclamasse un continuo rifornimento<br />

di neve da impiegare,<br />

mescolata a miele e frutta, durante<br />

le marce e i combattimenti.<br />

C’è chi fa risalire l’origine del<br />

gelato a circa 3.000 anni prima<br />

di Cristo, presso le popolazioni<br />

dell’estremo Oriente, verosimilmente<br />

cinesi: mediante le invasioni<br />

mongoliche, il gelato sarebbe,<br />

in segu<strong>it</strong>o, sbarcato in Grecia<br />

e in Turchia, offrendosi agli altri<br />

paesi del bacino del Med<strong>it</strong>erraneo.<br />

Negli scavi archeologici<br />

dell’antica Troia, sono state portate<br />

alla luce delle ghiacciaie,<br />

fosse destinate a conservare il<br />

ghiaccio e la neve, accumulata<br />

in strati, ricoperta con foglie e<br />

paglia.<br />

Nell’Antica Grecia era diffuso<br />

l’uso di bevande preparate con<br />

un po’ di limone, miele e molto<br />

succo di melagrana, con neve o<br />

ghiaccio, mentre a Roma venivano<br />

serv<strong>it</strong>e le nivatae potiones,<br />

preparate mescolando ghiaccio,<br />

tr<strong>it</strong>ato finemente, e miele ad altro<br />

ghiaccio mescolato con succo<br />

di frutta, in modo da realizzare<br />

una specie di crema ghiacciata.<br />

Ci viene trasmesso che il<br />

generale Quinto Fabio Massimo<br />

inventò una ricetta tipo sorbetto;<br />

Quinto Massimo Gorgo afferma<br />

che il primo ad introdurre ufficialmente<br />

nei banchetti l’uso del<br />

gelato fu l’imperatore Nerone, il<br />

quale, nell’anno 62 d.C., offrì ai<br />

suoi inv<strong>it</strong>ati una bevanda consistente<br />

in frutta tr<strong>it</strong>ata, miele e<br />

neve.<br />

Durante il Medioevo, in Oriente,<br />

venne realizzata la decisiva<br />

scoperta del sistema per congelare<br />

i succhi di frutta ponendoli<br />

30 31<br />

in recipienti circondati di ghiaccio<br />

tr<strong>it</strong>ato.<br />

I Crociati, di r<strong>it</strong>orno dalla Terra<br />

Santa, portarono sulle mense<br />

dei ricchi d’europa raffinatissime<br />

ricette di sorbetti a base<br />

di agrumi, gelsi e gelsomini. Il<br />

salto di qual<strong>it</strong>à verso un gelato<br />

moderno si ha con l’arrivo in<br />

Sicilia nel XI secolo degli Arabi,<br />

che iniziano a utilizzare non più<br />

il miele ma la canna da zucchero<br />

che trovano lì. La parola sorbetto<br />

sembra tragga origine proprio<br />

dall’arabo scherbet=dolce<br />

neve; oppure dall’etimo, sempre<br />

arabo, sharber=sorbire, da cui<br />

passando attraverso la lingua<br />

turca, sarebbe stato coniato il<br />

termine chorbet.<br />

Verso la fine del XIII secolo,<br />

Marco Polo porta dalla Cina nuove<br />

tecniche per il congelamento<br />

artificiale, mescolando acqua<br />

e saln<strong>it</strong>ro. Nel Cinquecento viene<br />

decretato il successo del<br />

gelato presso le corti <strong>it</strong>aliane<br />

ed europee: presso la corte di<br />

Caterina de’ Medici venne band<strong>it</strong>o<br />

un concorso culinario e a<br />

vincere fu il sorbetto preparato<br />

da Ruggeri; sempre a Firenze<br />

Bernardo Buontalenti perfezionò<br />

la conservazione della<br />

neve. Il siciliano Francesco Procopio<br />

de’ Coltelli con una rudimentale<br />

sorbettiera, costru<strong>it</strong>a e<br />

lasciatagli in ered<strong>it</strong>à dal nonno,<br />

affrontò l’avventura di un lungo<br />

viaggio sulle strade della nostra<br />

penisola infestate dai briganti,<br />

con l’intento di conquistare<br />

Parigi.<br />

Nell’anno 1686 aprì il suo primo<br />

caffè-gelateria nella cap<strong>it</strong>ale<br />

transalpina. Luigi XIV, il Re<br />

Sole, lodò pubblicamente i suoi<br />

prodotti contribuendo ad aumentare<br />

il suo successo. In segu<strong>it</strong>o<br />

ampliò il suo locale e si trasferì<br />

alla rue de l’Ancienne Comédie<br />

Française, aprendo un r<strong>it</strong>rovo<br />

al quale diede il proprio nome,<br />

chiamandolo Café Procope, diventato<br />

poi uno dei più celebri<br />

caffè letterari d’Europa. Nel ‘900<br />

inizia la produzione industriale<br />

del gelato.<br />

Oggi dal punto di vista produttivo<br />

e della lavorazione, esistono<br />

due varietà ben distinte di<br />

gelato: il gelato artigianale e il<br />

gelato industriale.<br />

La prima tipologia di gelato,<br />

che ered<strong>it</strong>a le caratteristiche<br />

storiche peculiari di ogni terr<strong>it</strong>orio<br />

gastronomico, è caratterizzato<br />

dall’uso di materie prime<br />

fresche. Rispetto a quello industriale<br />

può presentare le seguenti<br />

differenze:<br />

. il prodotto è sol<strong>it</strong>amente fresco<br />

e prodotto dallo stesso rivend<strong>it</strong>ore;<br />

. minor quant<strong>it</strong>à di grassi (6-<br />

10% in quello prodotto artigianalmente<br />

8-12% in quello industriale);<br />

. minor quant<strong>it</strong>à d’aria (max<br />

35% negli artigianali, min 70% in<br />

quelli industriali);<br />

Nel gelato artigianale propriamente<br />

detto, l’ingrediente<br />

presente in maggiore quant<strong>it</strong>à è<br />

il latte (almeno il 60 percento)<br />

segu<strong>it</strong>o dagli zuccheri (14~24<br />

percento) e dalla panna (5~20<br />

percento).<br />

Spesso è presente anche una<br />

certa quant<strong>it</strong>à di latte magro in<br />

polvere, per garantire un adeguato<br />

apporto di proteine e solidi<br />

del latte, di v<strong>it</strong>ale importanza<br />

per il mantenimento della struttura:<br />

il lattosio, presente in circa<br />

50%, serve per assorbire l’acqua<br />

libera, mentre le proteine per<br />

dare corpo e stabil<strong>it</strong>à.<br />

La ricetta di un buon gelato artigianale,<br />

oltre alla selezione di<br />

ingredienti di alta qual<strong>it</strong>à, dovrà<br />

presentare un corretto bilanciamento<br />

dei componenti solidi dei<br />

vari ingredienti. Tali componenti<br />

sono il grasso vaccino, un<strong>it</strong>o talvolta<br />

a quello del tuorlo d’uovo<br />

di gallina, gli zuccheri, i solidi<br />

magri del latte. Si trovano anche<br />

altri ingredienti solidi, quali stabilizzanti<br />

dell’emulsione acquagrasso,<br />

addensanti di legame per<br />

l’acqua, determinati ingredienti<br />

dipendenti dal gusto, come per<br />

esempio i prodotti derivati dal<br />

cacao, semi a guscio (nocciola,<br />

pistacchio, mandorla, noce,<br />

pinoli).<br />

Purtroppo ci siamo disab<strong>it</strong>uati<br />

ai sapori, distinguiamo con difficoltà<br />

le divers<strong>it</strong>à e le caratteristiche<br />

organolettiche; spesso ci<br />

basta che un gelato sia vaporoso,<br />

per scambiarlo per una crema<br />

finissima, che un cioccolato<br />

abbia un sapore molto forte per<br />

immaginarlo “chissà quanto fondente”<br />

e cosi via. Il buon gelato<br />

artigianale, talvolta, può essere<br />

riconosciuto dalla percezione<br />

del singolo gusto, ognuno sarà<br />

diverso perché realizzato con<br />

una determinata ricetta specifica,<br />

quasi come un piatto di<br />

alta cucina, e poi da una verifica<br />

attenta delle proposte rigorosamente<br />

stagionali e non eccessivamente<br />

“straordinarie”; molto<br />

semplicemente quelle offerte<br />

dal terr<strong>it</strong>orio.<br />

Per riconoscer i difetti grossolani,<br />

fare attenzione alla presenza<br />

di grandi cristalli di ghiaccio;<br />

ciò potrebbe indicare che in quel<br />

gelato è stata utilizzata troppa<br />

acqua che si è “righiacciata”; in<br />

sintesi potrebbe trattarsi di un<br />

gelato vecchio e mal conservato.<br />

Colori troppo accesi e “straordinari”<br />

dovrebbero far dub<strong>it</strong>are.<br />

Ultimo consiglio, guardate anche<br />

quanti gusti offre la gelateria: oltre<br />

i 20, di sol<strong>it</strong>o, diventa molto<br />

difficile garantire una produzione<br />

artigianale, sia per i tempi<br />

di lavorazione che per “dare un<br />

senso ai gusti”.


“YOGURT”<br />

ELISIR DI<br />

LUNGA VITA<br />

accogliamo con immenso piacere l’opportun<strong>it</strong>à che c’è stata data<br />

Rdi raccontare ai lettori di MadreTerra il progetto: “INVITO ALLA<br />

conoScenza DeLLo YoGURT” rivolto alla scuola Rocco De zerbi<br />

e S. Francesco di Palmi, che ha lo scopo di informare i bambini sui<br />

benefici dello yogurt, la storia di questo, i processi di produzione e i<br />

contenuti nutrizionali. Mettiamo a disposizione struttura e competenza<br />

e offriamo lo yogurt naturale alle scolaresche. La nostra iniziativa<br />

vuole attirare l’attenzione dei bambini su un alimento importante<br />

della nostra dieta e la nostra ricerca si basa su dati raccolti da nostro<br />

franchising yoking, il quale rivela che noi <strong>it</strong>aliani siamo fan dello yogurt,<br />

alimento che consumiamo volentieri e spesso, perché ci nutre<br />

in modo fresco e leggero ma anche perché ci infonde sensazioni di<br />

calma e distensione e ci aiuta a raggiungere l’equilibrio psico-fisico.<br />

Da sempre allo yogurt sono riconosciuti effetti benefici se non addir<strong>it</strong>tura<br />

curativi sul nostro organismo. Ad isolare il lactobacillus preposto<br />

alla fermentazione che trasforma il latte in yogurt fu Metchnikov,<br />

biologo allievo di Pasteur, il quale scoprì che l’assunzione di questo<br />

alimento sconfiggeva i batteri dell’intestino e sosteneva che il consumo<br />

di questo alimento allungasse la v<strong>it</strong>a e ne fu incurios<strong>it</strong>o dal fatto<br />

che le popolazioni della Bulgaria fossero longeve e alla base della loro<br />

alimentazione c’era propio lo yogurt. E’ dimostrato che lo yogurt migliora<br />

la digestione, aiuta contro i problemi di st<strong>it</strong>ichezza, aumenta le<br />

difese immun<strong>it</strong>arie, viene impiegato durante le terapie antibiotiche<br />

e si ipotizza un’azione cancro-protettiva al colon e mammella. Insomma<br />

oltre ad essere un alimento goloso e piacevole al palato viene<br />

impiegato per curare <strong>numer</strong>osi problemi del nostro organismo. Ed è<br />

per questo che è fondamentale la scelta di una materia prima di alta<br />

qual<strong>it</strong>à per far si che questo alimento goda davvero di tutte quelle<br />

proprietà che lo rendono un elisir di lunga v<strong>it</strong>a. La nostra attiv<strong>it</strong>à di<br />

tipo artigianale garantisce al consumatore tutto questo; il latte di<br />

altissima qual<strong>it</strong>à, i fermenti lattici e nessuna aggiunta di sostanze che<br />

lo renderebbero “artefatto” e non possiederebbe tutte quelle qual<strong>it</strong>à<br />

che lo dovrebbero distinguere per i benefici salutari, ma non solo, gli<br />

darebbero un sapore alterato (fasullo) e non quel gusto acidulo intenso<br />

fresco unico nel suo genere che fa capire al consumatore che sta<br />

assaporando un prodotto artigianale che si distingue dagli altri per i<br />

suoi benefici sub<strong>it</strong>o costatabili. Infatti la qual<strong>it</strong>à e la sicurezza sono i<br />

requis<strong>it</strong>i di fondamentale importanza per ogni prodotto da noi realizzato<br />

sopratutto perché i nostri principali consumatori sono i bambini.<br />

Per questo yOKING ha strutturato un sistema volto ad assicurare che<br />

gli standard di qual<strong>it</strong>à si mantengano ai più alti livelli utilizzando<br />

come materie prime latte di alta qual<strong>it</strong>à per lo yogurt, cioccolate<br />

senza grassi idrogenati per le farc<strong>it</strong>ure, nutella Ferrero e frutta di<br />

<strong>32</strong> 33<br />

“Non c’è uomo che non mangi e non<br />

beva; pochi però sono quelli che apprezzano<br />

il buon sapore”<br />

(CHUNG UNG)<br />

stagione e inoltre crepes, waffel e Pancake americani sono tutti prodotti<br />

freschissimi, cotti al momento in quanto, il nostro franchising<br />

yoking,non utilizza prodotti precotti, di scarsa qual<strong>it</strong>à, di basso valore<br />

nutrizionale e a rischio di contaminazione batterica. Vogliamo far sapere<br />

che abbiamo avuto la possibil<strong>it</strong>à di partecipare alla trasmissione<br />

“I FATTI VOSTRI DI RAI 2” condotta da Giancarclo Magalli preparando<br />

un dolce della tradizione calabrese e ricevendo l’apprezzamento in<br />

diretta per il nostro operato, e ringraziare per questo l’amico Angelo<br />

che ci ha dato questa visibil<strong>it</strong>à nazionale, credendo nelle nostre<br />

capac<strong>it</strong>à. Per concludere, il progetto: “ALLA SCOPERTA DELLO yO-<br />

GURT” (che ci vedrà anche il prossimo anno scolastico presenti nelle<br />

scuole palmesi e non solo) ci ha arricch<strong>it</strong>o dal punto di vista umano e<br />

professionale e per noi che amiamo il nostro lavoro e che vogliamo<br />

primariamente diffondere la cultura del consumo dello yogurt abbiamo<br />

raggiunto il nostro obbiettivo. Per questo vogliamo ringraziare<br />

in primis il dirigente scolastico, Nunzio Santoro, per averci aperto<br />

le porte della scuola e la gentilissima collaborazione del corpo insegnanti<br />

che ci hanno sostenute e incoraggiate veicolando ai bambini<br />

il nostro lavoro. e per finire ringraziamo caRToon SToRe del porto<br />

degli Ulivi che ci ha forn<strong>it</strong>o i gadget da donare ai bambini.<br />

Lo staff di Yoking<br />

Luana, Eleonora, Caterina,<br />

la piccola Fermentina ed il monello Herpes


LA MEDICINA TRADIZIONALE<br />

di Carmela Gentile<br />

E L’OMEOPATIA<br />

’omeopatia (dal greco ὅμοιος,<br />

L simile, e πάθος, sofferenza) è<br />

un metodo terapeutico alternativo,<br />

i cui principi teorici sono stati formulati<br />

dal medico tedesco Samuel<br />

hahnemann verso la fine del XVIII<br />

secolo. Questo metodo oggi viene<br />

adottato sia nell’uomo che negli<br />

animali, per la cura di determinate<br />

patologie e ad usarlo sono anche<br />

medici regolarmente laureati ed<br />

iscr<strong>it</strong>ti agli albi professionali.<br />

In realtà possiamo dire, senza<br />

tema di offendere nessuno, che<br />

l’omeopatia è in realtà “un principio”<br />

di cui ci si innamora, e cioè<br />

la possibil<strong>it</strong>à di curare alcune malattie<br />

senza gli effetti collaterali<br />

della medicina tradizionale. Indubbiamente<br />

esistono anche delle casistiche<br />

sui risultati clinici di tale<br />

terapia. Ma se questi risultati siano<br />

stati ottenuti con metodo scientifico,<br />

cioè con studi in doppio cieco, è<br />

tutta un’altra storia. La convinzione<br />

della comun<strong>it</strong>à scientifica internazionale<br />

è quella che l’efficacia di<br />

tale terapia sia da attribuire interamente<br />

al suo effetto “placebo”, e<br />

cioè a quella straordinaria capac<strong>it</strong>à<br />

della mente umana di convincersi<br />

della reale efficacia di un farmaco<br />

e di voler guarire a tutti i costi.<br />

In Gran Bretagna, nel 2010, per<br />

iniziativa di una organizzazione<br />

senza scopo di lucro che si propone<br />

la promozione dello scetticismo<br />

scientifico, è nata una campagna<br />

di sensibilizzazione e di pressione<br />

nei confronti della Boots, la più<br />

nota catena di farmacie del Regno<br />

Un<strong>it</strong>o, in segu<strong>it</strong>o alla decisione di<br />

quest›ultima di distribuire anche<br />

prodotti omeopatici. Il motto della<br />

campagna è: “Omeopatia: non c›è<br />

niente dentro», e l›iniziativa ha già<br />

prodotto una dimostrazione pubblica,<br />

durante la quale centinaia di<br />

volontari hanno letteralmente ingurg<strong>it</strong>ato<br />

interi flaconi di prodotti<br />

omeopatici, senza riscontrare alcun<br />

effetto pos<strong>it</strong>ivo o negativo.<br />

Alla base dell›omeopatia vi è il<br />

cosiddetto principio di simil<strong>it</strong>udine<br />

del farmaco («similia similibus<br />

curantur»), concetto privo di<br />

fondamento scientifico enunciato<br />

dallo stesso Hahnemann, secondo<br />

il quale il rimedio appropriato per<br />

una determinata malattia sarebbe<br />

dato da quella sostanza che, in una<br />

persona sana, induce sintomi simili<br />

a quelli osservati nella persona<br />

malata. Tale sostanza, detta anche<br />

«principio omeopatico», una volta<br />

individuata viene somministrata al<br />

malato in una quant<strong>it</strong>à fortemente<br />

dilu<strong>it</strong>a; la misura della diluizione è<br />

defin<strong>it</strong>a dagli omeopati potenza.<br />

Allo stato attuale, nessuno studio<br />

scientifico pubblicato su riviste<br />

mediche di valore riconosciuto ha<br />

potuto dimostrare che l’omeopatia<br />

presenti, per una qualsiasi malattia<br />

un’efficacia clinica. Inoltre, l’omeopatia<br />

viene cr<strong>it</strong>icata dagli scienziati<br />

per la sua debolezza teorica<br />

(cioè l’incompatibil<strong>it</strong>à dei suoi postulati<br />

con le odierne conoscenze<br />

chimiche) e per la mancanza di un<br />

meccanismo plausibile che ne possa<br />

spiegare il funzionamento. Per l’insieme<br />

di queste ragioni l’omeopatia<br />

è stata defin<strong>it</strong>a una pseudoscienza.<br />

L’opinione non dimostrata degli<br />

omeopati, e contraria all’evidenza<br />

scientifica in campo chimico,<br />

biologico e farmacologico, è che<br />

34 35<br />

diluizioni maggiori della stessa sostanza<br />

non provocherebbero una<br />

riduzione dell’effetto farmacologico,<br />

bensì un suo ipotetico potenziamento.<br />

In realtà le diluizioni usate<br />

nell’omeopatia sono tanto alte da<br />

rendere il prodotto omeopatico un<br />

semplice composto di zucchero.<br />

La tradizione omeopatica successiva<br />

(ad esempio con lo statun<strong>it</strong>ense<br />

James Tyler Kent) ha dato<br />

molto risalto alla dimensione psicologica<br />

della malattia.<br />

I rimedi sono elencati nella materia<br />

medica, che illustra per ogni<br />

sostanza i sintomi corrispondenti.<br />

La diluizione, concetto fondamentale<br />

e sul quale si appuntano<br />

le cr<strong>it</strong>iche maggiori, viene detta<br />

in omeopatia potenza. Le potenze<br />

sono in realtà diluizioni 1 a 100 o<br />

diluizioni 1 a 10 .<br />

Ogni sostanza omeopatica pronta<br />

per l’impiego riporta il tipo di diluizione<br />

e la potenza.<br />

Numerosi preparati omeopatici<br />

sono dilu<strong>it</strong>i a potenze ancora maggiori.<br />

A fronte di questi dati, gli omeopati<br />

credono nella cosiddetta<br />

memoria dell’acqua. Secondo tale<br />

tesi, anche dopo <strong>numer</strong>ose trasformazioni<br />

e a grande distanza dal<br />

luogo di origine, le molecole conserverebbero<br />

per un determinato<br />

periodo di tempo una geometria<br />

molecolare derivata dagli elementi<br />

chimici con cui sono venute a<br />

contatto. Senza l’effetto memoria<br />

dell’acqua, le concentrazioni di<br />

principio attivo in queste soluzioni<br />

acquose sono così basse da essere<br />

prive di effetti terapeutici. Tuttavia,<br />

a parte i problemi concettuali<br />

(non è chiaro perché l’acqua conserverebbe<br />

soltanto le proprietà<br />

terapeutiche e non quelle tossiche<br />

delle sostanze con cui è stata a<br />

contatto) non esiste, almeno finora,<br />

alcuna prova scientifica della<br />

presunta “memoria dell’acqua”.<br />

Gli unici risultati statisticamente<br />

significativi sono confrontabili con<br />

quelli derivanti dall’effetto placebo,<br />

come ho già spiegato in precedenza,<br />

indotto anche dalla particolare<br />

attenzione che l’omeopata presta al<br />

paziente e alla sua esperienza soggettiva<br />

della malattia, e quindi non<br />

dal farmaco assunto dal paziente.<br />

Studi che hanno provato a quantificare<br />

il grado di soddisfazione<br />

soggettiva dei pazienti in cura<br />

omeopatica hanno mostrato risultati<br />

ragguardevoli e spiegano il<br />

successo sociale di tale pratica terapeutica.<br />

Assai meno univoco è il risultato<br />

di studi clinici condotti su singoli<br />

rimedi o sul trattamento di specifiche<br />

patologie, dove gli es<strong>it</strong>i appaiono<br />

assolutamente in linea col noto<br />

effetto placebo.<br />

In Italia l’immissione in commercio<br />

di un prodotto omeopatico è regolata<br />

dal Decreto Legislativo n. 185/95<br />

del 17 marzo 1995. All’articolo 3 della<br />

legge inoltre si fa divieto di pub-<br />

blicizzare i prodotti omeopatici.<br />

Personalmente r<strong>it</strong>engo che ci si<br />

possa anche innamorare di un principio<br />

terapeutico “che non nuoccia<br />

”, tuttavia, nel momento in cui<br />

entra in gioco una patologia grave,<br />

che necess<strong>it</strong>a di un trattamento la<br />

cui efficacia sia dimostrata, bisogna<br />

senza dubbio sgombrare il campo<br />

dalle terapie alternative ed intraprendere<br />

la strada sicura della ben<br />

consolidata medicina tradizionale,<br />

con tutti i lim<strong>it</strong>i ed i possibili effetti<br />

collaterali che si porta dietro.<br />

Sicuramente oggi si tende a fare<br />

un abuso di farmaci; ogni piccolo<br />

fastidio necess<strong>it</strong>a prontamente di<br />

una terapia. c’è un rifiuto categorico<br />

verso il dolore e tolleranza zero<br />

verso qualsivoglia problema fisico.<br />

In quest’ottica ci si ab<strong>it</strong>ua ad abusare<br />

dei farmaci con evidente danno<br />

fisico e psichico dell’organismo.<br />

E’ facile dunque convincersi a<br />

“sposare” un principio terapeutico<br />

che, se non altro, promette di<br />

non causare danni. Dunque prendiamo<br />

pure farmaci omeopatici<br />

per le difese immun<strong>it</strong>arie, per le<br />

allergie stagionali al polline, per il<br />

mal di testa, male non fa! Ma guai<br />

a mettersi nelle mani di filosofi e<br />

ciarlatani quando siamo affetti da<br />

una vera malattia! In Italia vi è un<br />

rigido controllo dei principi farmacologici<br />

ad opera della farmacopea<br />

ufficiale e tutte le terapie ufficiali<br />

devono passare attraverso un rigido<br />

banco di prova che comprende prove<br />

tossicologiche su animali di laboratorio<br />

e sull’uomo, prima di essere<br />

ammesse. Un farmaco inoltre deve<br />

possedere effetti farmacologici dimostrati<br />

con studi in doppio cieco.<br />

Gli effetti collaterali ( tutti!) devono<br />

essere minuziosamente descr<strong>it</strong>ti<br />

nel foglio illustrativo e vi è obbligo<br />

da parte dei medici di segnalare su<br />

appos<strong>it</strong>e schede eventi avversi derivanti<br />

dall’uso di un farmaco, che<br />

non siano già stati descr<strong>it</strong>ti.<br />

In quest’ottica dunque, la vecchia<br />

medicina tradizionale risulta<br />

l’unica strada davvero sicura e affidabile<br />

per la cura delle malattie<br />

umane e animali. Indubbiamente,<br />

l’invasione di prodotti chimici ed<br />

un certo comportamento disinvolto<br />

che nel passato hanno adottato<br />

alcune aziende farmaceutiche<br />

e anche alcuni medici con pochi<br />

scrupoli che si sono fatti distogliere<br />

dalla loro “missione”, ha consent<strong>it</strong>o<br />

la nasc<strong>it</strong>a di una pletora di farmaci,<br />

molti dei quali inutili doppioni<br />

ed alcuni anche privi di efficacia se<br />

non pericolosi. Oggi devo dire che<br />

da parte del Ministero della Salute<br />

viene operato un rigido controllo<br />

sulle nuove molecole che vengono<br />

immesse sul mercato. Per cui, senza<br />

dubbio, si può dire che il nostro<br />

paese abbia finalmente adottato il<br />

giusto approccio nella cura delle<br />

malattie, inv<strong>it</strong>ando anche i medici<br />

a non fare abusi nella prescrizioni<br />

di farmaci che, come gli antibiotici<br />

sono preziosi, ma facilmente<br />

possono generare delle resistenze.<br />

L’argomento risulta piuttosto complesso<br />

e necess<strong>it</strong>erebbe di un maggiore<br />

approfondimento. Lim<strong>it</strong>iamoci<br />

pertanto a considerare piuttosto<br />

sicura ed affidabile la vecchia medicina<br />

tradizionale, ricorrere ad<br />

essa per la cura delle malattie acute<br />

e croniche di un certo rilievo e<br />

a diffidare sempre da tutti coloro<br />

che vogliono “vendere salute”.


corripalmi <strong>2012</strong><br />

II° Edizione<br />

36 37<br />

classifica gara non compet<strong>it</strong>iva donne 2km 800m<br />

1) SaFFIoTI conceTTa 13:04<br />

2) GenTILe MaRIa GIUSeppa 13:38<br />

3) STancaneLLo MaRIa 13:39<br />

classifica gara non compet<strong>it</strong>iva uomini 2km 800m<br />

1) MeLISSaRI MaRco 09:45<br />

2) SpIneLLI GIUSeppe 10:00<br />

3) STRanIeRI cLaUDIo 10:11<br />

classifica gara compet<strong>it</strong>iva donne 5km 600m<br />

1) De Leo paLMa VIoLeTTacLUB 20:44<br />

2) ScIonTI GaeTana a.S.D. STILeLIBeRo 20:50<br />

3) coSTanTIno aLeSSIa aTLeTIca ReGGIna 21:59<br />

classifica gara compet<strong>it</strong>iva uomini 8km 400m<br />

1) pRanno anDRea aTL cIVITaS oLBIa 25:50<br />

2) GIoFRe› MIcheLe aTL. caSTeLLo 26:50<br />

3) coSTanTIno conSoLaTo IcaRo 26:55<br />

____<br />

Grazie, grazie, grazie<br />

on è solo mer<strong>it</strong>o del RunningPalmi, del suo direttivo e di tutti quei soci che hanno voluto e<br />

Nsono riusc<strong>it</strong>i a dedicare un po’del loro tempo, a rendere la II Edizione della Corripalmi <strong>2012</strong><br />

un grande successo di organizzazione e di pubblico. Il mer<strong>it</strong>o è, soprattutto, di tutti i bambini,<br />

i giovani, i ragazzi diversamente abili, le donne e gli uomini di ogni età che hanno partecipato,<br />

gareggiato e sudato su è giù per il centro di Palmi, trasformando per un giorno la nostra C<strong>it</strong>tà in<br />

una piccola oasi di sport, di uno sport, il running o podismo, appunto, che dalla sua esige tanta<br />

fatica, tanto sacrificio, tanta disciplina ma scarsa popolar<strong>it</strong>à.<br />

Ma che importa, se questo sport non è come il calcio, fatto di tanti soldi, tanta immagine e<br />

molta presunzione, ma che importa la fatica ed il sacrifico di tanti allenamenti, se poi alla fine<br />

di ogni gara, come a conclusione della “Corripalmi”, della nostra “Corripalmi”, la “Corripalmi”<br />

di chi ha partecipato e lavorato, arriva il premio più amb<strong>it</strong>o che ripaga di ogni sforzo: una C<strong>it</strong>tà<br />

che si veste dei colori della festa, un cielo verso il quale si sollevano le braccia di coloro che sono<br />

arrivati per primi al traguardo, ma anche di coloro che dicono: “ce l’ho fatta, non ho mollato,<br />

sono arrivato anch’io in fondo!”; i sorrisi dei bambini per una medaglia che per loro vale come<br />

quella per un atleta alle Olimpiadi.<br />

Grazie ed ancora grazie…ma proprio a tutti, per avere creduto che una piccola gara di corsa<br />

potesse regalare tante sensazioni pos<strong>it</strong>ive, e, soprattutto, grazie di avere partecipato, ci impegneremo<br />

affinché l’edizione 2013 sia ancora più bella ed appassionata!!!<br />

Un caloroso ringraziamento va alla sponsor ufficiale Mizuno per la sua collaborazione.<br />

Associazione di volontariato “Presenza”, centro socio-riabil<strong>it</strong>ativo diurno “emmanuele”<br />

- elenco degli utenti che hanno partecipato alla 2 corripalmi -<br />

1-Rocco, 2-Enzo, 3-Cettina, 4-Vincenzo, 5-Enzina, 6-Francesco, 7-Francesco, 8-Saverio, 9-Silvana,<br />

10-Ilaria, 11-Fortunato, 12-Maria Pia, 13-Alex, accopagnati degli educatori profssionale del centro:<br />

Ruggero Ceravolo, dott. Matteo Covello e dott. Enzo De Masi nonche da alcuni familiari degli<br />

utenti.


Per maggiori informazioni riguardanti il torneo<br />

è possibile contattare giuseppe Riotto al<br />

<strong>numer</strong>o 340/0677250 oppure via mail scrivendo<br />

a riottogiuseppe@libero.<strong>it</strong><br />

38 39<br />

I° TORNEO DI<br />

PALLACANESTRO<br />

“VIVI APPASSIONATAMENTE”<br />

25-26 <strong>agosto</strong> <strong>2012</strong> Ulivarella di Palmi<br />

DUE SERATE DEDICATE ALLO SPORT E AL DIVERTIMENTO<br />

ARRICCHITE DA UN PENSIERO SPECIALE RIVOLTO A CHI HA<br />

PIÙ BISOGNO DELLA NOSTRA ATTENZIONE.<br />

di Daniela Cipri<br />

l 25 e il 26 <strong>agosto</strong> presso la Tonnara di Palmi, sul lungomare nei<br />

Ipressi dell’Ulivarella, si terrà il primo torneo di pallacanestro “ Vivi<br />

Appassionatamente”, realizzato in collaborazione con la Fondazione<br />

Patrizio Paoletti (www.fondazionepatriziopaoletti.org). L’intero incasso<br />

della manifestazione andrà a sostenere i progetti dell’ente no prof<strong>it</strong> per<br />

la tutela e la promozione dei dir<strong>it</strong>ti dell’infanzia e dell’adolescenza in<br />

tutto il mondo.<br />

L’appuntamento di Palmi, una delle tre tappe previste in<br />

Calabria, nasce da un’idea di Giuseppe Riotto, c<strong>it</strong>tadino palmese<br />

e volontario della Fondazione Patrizio Paoletti.<br />

Per lo svolgimento del torneo verrà allest<strong>it</strong>o un campo da basket<br />

sul lungomare, che avrà come sfondo il nostro meraviglioso Scoglio<br />

dell’Ulivo, una location suggestiva che certamente promuoverà<br />

l’immagine del terr<strong>it</strong>orio Palmese. Il torneo si svolgerà in due<br />

giornate: ogni squadra sarà composta da tre persone più una<br />

riserva, il giorno 25 <strong>agosto</strong> sarà dedicato alla categoria “Under<br />

19” ( potranno parteciparvi tutti i nati tra 1993 e il 1997) e alla<br />

categoria “Mista” (squadre composte sia da donne che uomini<br />

), mentre la giornata del 26 <strong>agosto</strong> sarà interamente dedicata<br />

agli “Open”, ovvero la categoria maschile senza lim<strong>it</strong>i di età. In<br />

entrambe le giornate, sarà possibile partecipare a gare di “uno<br />

contro uno” e gare di “tiro da tre punti”.<br />

Scopo dell’iniziativa è creare un evento che dia spazio agli<br />

appassionati di pallacanestro, i quali potranno esprimere il loro<br />

amore per questo sport. Non ci saranno solo squadre palmesi, ma<br />

anche team provenienti da tutta la Provincia, ed oltre. Saranno<br />

due giornate all’insegna dello sport ma anche della solidarietà.<br />

L’obiettivo principale è sensibilizzare più persone possibili alle<br />

iniziative per l’infanzia della “Fondazione Patrizio Paoletti”,<br />

regalando momenti di puro divertimento e condividendo<br />

l’importanza della responsabil<strong>it</strong>à di ognuno nel garantire a<br />

bambini ed adolescenti un futuro di prosper<strong>it</strong>à fondato sulla<br />

protezione dei loro dir<strong>it</strong>ti.<br />

L’evento, inoltre, affiancherà La carovana del cuore, un’iniziativa<br />

di sensibilizzazione a carattere nazionale, giunta quest’anno<br />

alla sua ottava edizione, ideata e realizzata da Fondazione<br />

Patrizio Paoletti per diffondere e promuovere il messaggio “ Vivi<br />

Appassionatamente”: una visione più appassionata della v<strong>it</strong>a che<br />

metta al centro la relazione tra le persone, il vero valore aggiunto<br />

per la nostra società.<br />

La Carovana del Cuore è una campagna che promuove i dir<strong>it</strong>ti<br />

dell’infanzia e dell’adolescenza. Ogni anno, i volontari della<br />

Fondazione percorrono, per tutta l’estate, 3.000 km sulle coste e le<br />

piazze più belle della nostra Italia. Riconoscibili dall’inconfondibile<br />

maglietta arancione, dai pantaloncini bianchi, borsa a tracolla e<br />

armati di tanta passione, dialogano con le migliaia di persone<br />

che incontrano durante l’estate, portando alla loro attenzione<br />

tematiche importanti come la ricerca scientifica, l’educazione, le<br />

problematiche più urgenti nei paesi in via di sviluppo.<br />

“Carovana del Cuore <strong>2012</strong> promuoverà l’individuo come risorsa<br />

capace di mettere in campo le migliori energie per il futuro – ha<br />

affermato Patrizio Paoletti, Presidente dell’omonima Fondazione<br />

- Ognuno di noi può fare la differenza e può diventare risorsa per<br />

il contesto sociale in cui vive, ognuno di noi può riconciliarsi con<br />

il suo destino non delegando più le scelte della sua v<strong>it</strong>a. Bisogna<br />

chiedersi: sto facendo abbastanza per me e per gli altri? Con la<br />

giusta dose di passione di ogni <strong>it</strong>aliano, questo paese può rialzarsi<br />

e diventare esempio per il mondo”.<br />

I volontari della Fondazione vi aspettano <strong>numer</strong>osi<br />

all’appuntamento del 25 e del 26 <strong>agosto</strong>, certi che ognuno vorrà<br />

dare il proprio contributo.<br />

Un piccolo gesto è capace di cambiare il mondo.<br />

Buona estate a tutti!!!<br />

L’U.S. Palmese si rigenera<br />

di Rocco Cadile<br />

a nuova stagione sportiva<br />

Ldell’U.S. palmese, dopo la<br />

deludente retrocessione dello<br />

scorso campionato, si apre nel<br />

segno del rinnovamento sotto<br />

tutti i punti di vista. Negli ambienti<br />

sportivi, si avverte grande<br />

fermento per la notizia della<br />

costruzione di una solida società<br />

in grado di garantire stabil<strong>it</strong>à al<br />

sodalizio nero-verde. Una palmese,<br />

quindi, che trova nuova linfa<br />

con il coinvolgimento di persone,<br />

consapevoli di dare il proprio<br />

contributo alla cresc<strong>it</strong>a sociale<br />

della nostra C<strong>it</strong>tà. E’ stato proprio<br />

questo il motivo principale<br />

che ha convinto il neo-presidente<br />

dott. Pino Carbone, uomo di<br />

sport, (è stato un eccellente giocatore<br />

di pallavolo) a “scendere<br />

in campo”, per creare le condizioni<br />

di un concreto rilancio della<br />

squadra locale. “E’ intendimento<br />

di tutti i dirigenti consolidare e<br />

far r<strong>it</strong>ornare ai fasti del passato<br />

il nome della Palmese, la squadra<br />

tra le più famose e vecchie<br />

nel panorama regionale, quella<br />

che ha formato intere generazioni<br />

di giovani locali, un patrimonio<br />

che, purtroppo, negli anni si è disperso.<br />

“Ringrazio la precedente<br />

società che, ha responsabilmente<br />

r<strong>it</strong>enuto, dopo tanti anni di sacri-<br />

&<br />

fici, cedere gratu<strong>it</strong>amente il t<strong>it</strong>olo.<br />

Sono onorato –continua il Presidente-<br />

di rivestire questa carica<br />

perché ho cap<strong>it</strong>o che l’amore per<br />

la squadra è ancora acceso e che<br />

sono tanti i tifosi che attendono<br />

la rinasc<strong>it</strong>a del sodalizio. M’impegnerò<br />

a fondo in un progetto<br />

serio, con la consapevolezza di<br />

svolgere questo importante ruolo,<br />

con autentica professional<strong>it</strong>à<br />

e passione, permeato da sentimenti<br />

di responsabil<strong>it</strong>à e orgoglio,<br />

tutto questo per il bene della<br />

c<strong>it</strong>tà e dei giovani. Vogliamo<br />

far r<strong>it</strong>ornare i tifosi e ripopolare<br />

lo stadio “Lo Presti” che, probabilmente<br />

sarà ristrutturato, qualora<br />

l’Amministrazione, con la<br />

quale vogliamo creare un’efficace<br />

sinergia, ci darà l’autorizzazione<br />

per impiantare il manto sintetico.<br />

Ricordo con tanta nostalgia<br />

quando la squadra era sostenuta<br />

dall’entusiasmo e dall’ardore<br />

popolare e ogni palmese sentiva<br />

forte il senso di appartenenza e<br />

proiettava quegli antichi valori<br />

che tenevano alta l’illusione di<br />

riscatto della nostra c<strong>it</strong>tà. Abbiamo<br />

deciso, di cambiare radicalmente<br />

la pol<strong>it</strong>ica gestionale, per<br />

costruire un gruppo di ragazzi<br />

prevalentemente palmesi che,<br />

non giochino solo per “mestiere”,<br />

ma che abbia un’anima sportiva,<br />

dimostrando ai tifosi l’orgoglio di<br />

indossare la leggendaria maglia.<br />

Atleti con la passione nel sangue,<br />

che lottano senza arrendersi mai,<br />

così come ci avevano ab<strong>it</strong>uati in<br />

passato. Per mantenere fede al<br />

nostro programma, era d’obbligo,<br />

quindi, far r<strong>it</strong>ornare alcuni<br />

rappresentanti che hanno fatto<br />

la storia della locale squadra,<br />

come Gianni Bonaccorso, oggi V.<br />

Presidente, persona speciale per<br />

serietà e capac<strong>it</strong>à, Peppe Perna<br />

nella veste di allenatore che, ha<br />

dimostrato per il forte legame<br />

al sodalizio di avere il “cuore a<br />

strisce neroverdi”, Enzo De Francia,<br />

con la mansione di Direttore<br />

Generale, Ciccio Iannello responsabile<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à giovanile,<br />

Domenico Fiorino con la doppia<br />

funzione di calciatore e Direttore<br />

Sportivo. Ma era anche importante,<br />

aprire la porta ai nuovi ed<br />

autorevoli dirigenti come Giuseppe<br />

Zampogna, noto commercialista,<br />

Daniele Margiotta, Pasquale<br />

Mattiani, dott. Pino Garzo, Pino<br />

Restuccia, Domenico Latino e<br />

ad altri che sono in procinto di<br />

sposare il nostro progetto. Per<br />

non disperdere le energie e farle<br />

propendere in un’unica direzione,<br />

con l’intento di costruire un<br />

settore giovanile all’altezza delle<br />

nostre tradizioni, si è anche pensato<br />

di coinvolgere tutte le scuole<br />

di calcio locali che, attraverso<br />

i loro rappresentanti, hanno dato<br />

sensatamente l’adesione. Un accordo<br />

a tutto tondo, dunque, che<br />

non potrà far altro che bene al<br />

movimento calcistico palmese.<br />

R<strong>it</strong>eniamo che l’esistenza, nella<br />

c<strong>it</strong>tà di una società di calcio,<br />

sport molto praticato dai bambini,<br />

attenta alle esigenze dei<br />

giovani che, goda di un ambiente<br />

sano, possa essere una vera<br />

agenzia educativa per la loro<br />

sana cresc<strong>it</strong>a sportiva e umana.<br />

Abbiamo r<strong>it</strong>enuto necessaria e<br />

importante la scelta di aprire<br />

la sede sociale che mancava da<br />

tanto tempo, quel luogo magico<br />

dove si respira aria di accoglienza<br />

e amicizia, arricchendola<br />

di documenti di servizi scr<strong>it</strong>ti e<br />

fotografici che rievocano la storia<br />

calcistica palmese. Sul fronte<br />

mercato, si sta lavorando alacremente<br />

e sono in corso trattative<br />

serrate per allestire un organico<br />

di qual<strong>it</strong>à da mettere a disposizione<br />

del tecnico Peppe Perna,<br />

con l’aspettativa di vincere al<br />

primo tentativo il campionato”.<br />

Dalle parole del Presidente Pino<br />

Carbone si evince chiaro l’impegno<br />

che la sua società prende<br />

nei confronti dei tifosi e della<br />

c<strong>it</strong>tà. Siamo sicuri, conoscendo<br />

le ambizioni dei dirigenti che la<br />

rinasc<strong>it</strong>a della Palmese sia ormai<br />

possibile.

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