sommario - Provincia Tridentina - Pcn.net
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266. Assemblea provinciale per studiare la funzione da attribuire nel prossimo futuro alle case di Trento e di Pergine e come usufruirne gli spazi non utilizzati NdF 199 Trento – S. Bernardino, 19-10-2009 Saluto e introduzione del Ministro provinciale Carissimi fratelli, 1. Grazie della partecipazione numerosa, grazie a fra Germano che ha presieduto la Commissione e ha accettato di introdurci nella riflessione di questa mattina; grazie ai membri della Commissione che hanno preparato le schede per la riflessione (fr. Pio Fontanari, fr. Claudio Righi e fr. Pietro Stablum); grazie a coloro che si sono resi disponibili per la conduzione di questa assemblea, per i lavori di gruppo e per i momenti di preghiera; grazie a ciascuno di voi che avete lasciato le vostre occupazioni quotidiane per vivere insieme questa giornata di riflessione, dialogo fraterno e preghiera. 2. Il Capitolo provinciale 2008 ha dato mandato al Definitorio provinciale “in dialogo con le Fraternità e in una eventuale Assemblea provinciale” di studiare “la funzione da attribuire nel prossimo futuro alle case di Trento e di Pergine e come usufruirne gli spazi non utilizzati” (PP 2008,21). La Commissione apposita si è radunata per approntare le schede, che sono state poi inviate alle fraternità per essere fatte oggetto di studio. Ora siamo alla tappa dell’Assemblea provinciale, che è un ulteriore momento di sensibilizzazione, confronto, sguardo prospettico. 3. Come ricordavo anche nella presentazione del Piano provinciale: “Siamo tutti consapevoli che stiamo vivendo un momento molto delicato nella storia della nostra Provincia, un momento che ci chiede un supplemento di fede ma anche un supplemento di coraggio per vivere, come fraternità provinciale, da ‘pellegrini e forestieri’. Non ci è richiesta solo la disponibilità al cambiamento di luogo o di mentalità, ma soprattutto la disponibilità a camminare con la fiducia di Abramo verso una nuova realtà, a collocarci dentro orizzonti nuovi, rispetto a quelli nei quali siamo cresciuti”. 4. Gli ambiti sui quali ci siamo fermati a riflettere durante il Capitolo e poi nell’elaborazione del progetto di vita fraterna costituiscono anche l’orizzonte di ciò che affronteremo in questa giornata. La riflessione sulle case della nostra Provincia e sull’utilizzo degli spazi a nostra disposizione, non avviene in astratto, ma ha a che fare con: • il cammino interprovinciale, verso la nuova Entità nel Nord Italia; non è realistico che arriviamo a conservare tutte le strutture che abbiamo • la fraternità, come luogo vitale nel quale incarnare la nostra vocazione, da questo punto di vista ricordiamo che le strutture sono in funzione della fraternità e della missione, non viceversa; • la missione, che ci richiama il principio della minorità, dell’evangelicità e della condivisione anche in materia di strutture. 5. Se diamo un’occhiata veloce all’andamento demografico della nostra Provincia, ci accorgiamo subito che non è realistico ipotizzare di conservare nei
267. prossimi anni tutti i conventi che abbiamo attualmente, proprio perché verrebbe compromessa la qualità della vita fraterna e la salute vocazionale dei frati, ma anche la coerenza con la nostra vocazione di minori e perfino la sostenibilità economica delle stesse strutture. numero nume ro frati numero numero frati 170 150 130 110 90 70 50 1986 13 11 9 7 5 3 1 157 147 145 1988 141 1990 138 135 134 135 1992 1994 131 professi solenni 128 1996 125 122 1998 119 anni 113 Differenza tra entrate e uscite 00 109 106 106 -1 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 00 02 04 06 08 30 25 20 15 10 5 0 7 6 5 4 3 2 1 0 22 1 2 Numero frati per gruppi di età 3 3 5 26 02 103 04 99 94 06 novizi usciti+morti 20-24 25-30 31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-85 86... e t à numero di frati per ogni età 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 età media 15 88 10 79 08 80 11 61 63 65 67 69 71 73 75 77 79 81 83 85 87 89 91 93 95 76 NdF 199
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futuro alle case di Trento e di Pergine e come usufruirne gli spazi non utilizzati<br />
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Trento – S. Bernardino, 19-10-2009<br />
Saluto e introduzione del Ministro provinciale<br />
Carissimi fratelli,<br />
1. Grazie della partecipazione numerosa, grazie a fra Germano che ha<br />
presieduto la Commissione e ha accettato di introdurci nella riflessione di questa<br />
mattina; grazie ai membri della Commissione che hanno preparato le schede per la<br />
riflessione (fr. Pio Fontanari, fr. Claudio Righi e fr. Pietro Stablum); grazie a coloro<br />
che si sono resi disponibili per la conduzione di questa assemblea, per i lavori di<br />
gruppo e per i momenti di preghiera; grazie a ciascuno di voi che avete lasciato le<br />
vostre occupazioni quotidiane per vivere insieme questa giornata di riflessione,<br />
dialogo fraterno e preghiera.<br />
2. Il Capitolo provinciale 2008 ha dato mandato al Definitorio provinciale “in<br />
dialogo con le Fraternità e in una eventuale Assemblea provinciale” di studiare “la<br />
funzione da attribuire nel prossimo futuro alle case di Trento e di Pergine e come<br />
usufruirne gli spazi non utilizzati” (PP 2008,21). La Commissione apposita si è<br />
radunata per approntare le schede, che sono state poi inviate alle fraternità per essere<br />
fatte oggetto di studio. Ora siamo alla tappa dell’Assemblea provinciale, che è un<br />
ulteriore momento di sensibilizzazione, confronto, sguardo prospettico.<br />
3. Come ricordavo anche nella presentazione del Piano provinciale: “Siamo<br />
tutti consapevoli che stiamo vivendo un momento molto delicato nella storia della<br />
nostra <strong>Provincia</strong>, un momento che ci chiede un supplemento di fede ma anche un<br />
supplemento di coraggio per vivere, come fraternità provinciale, da ‘pellegrini e<br />
forestieri’. Non ci è richiesta solo la disponibilità al cambiamento di luogo o di<br />
mentalità, ma soprattutto la disponibilità a camminare con la fiducia di Abramo verso<br />
una nuova realtà, a collocarci dentro orizzonti nuovi, rispetto a quelli nei quali siamo<br />
cresciuti”.<br />
4. Gli ambiti sui quali ci siamo fermati a riflettere durante il Capitolo e poi<br />
nell’elaborazione del progetto di vita fraterna costituiscono anche l’orizzonte di ciò<br />
che affronteremo in questa giornata. La riflessione sulle case della nostra <strong>Provincia</strong> e<br />
sull’utilizzo degli spazi a nostra disposizione, non avviene in astratto, ma ha a che<br />
fare con:<br />
• il cammino interprovinciale, verso la nuova Entità nel Nord Italia; non è<br />
realistico che arriviamo a conservare tutte le strutture che abbiamo<br />
• la fraternità, come luogo vitale nel quale incarnare la nostra vocazione, da<br />
questo punto di vista ricordiamo che le strutture sono in funzione della fraternità<br />
e della missione, non viceversa;<br />
• la missione, che ci richiama il principio della minorità, dell’evangelicità e della<br />
condivisione anche in materia di strutture.<br />
5. Se diamo un’occhiata veloce all’andamento demografico della nostra<br />
<strong>Provincia</strong>, ci accorgiamo subito che non è realistico ipotizzare di conservare nei