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della comunione fraterna,
alla quale Dio chiama la Chiesa
e l’umanità intera;
sia, infine, attraverso il servizio della carità,
manifestazione dell’amore di Dio nel mondo.
E quando,
al termine della tua esistenza terrena,
incontrerai Dio, bellezza infinita,
sarai trasfigurato nella sua luce
e godrai per sempre di Lui
che è il bene, il sommo bene,
la pienezza del bene,
il grande e ammirabile Signore,
il Dio onnipotente,
il misericordioso Salvatore”.
Fr. Michele ha rilasciato questa intervista a “Vita Trentina”
Michele Passamani ha fatto la professione solenne a Pergine. -
25/10/2009 - [Ivan Maffeis]
“Il mio lebbroso”
Domenica scorsa, nel convento di Pergine, Michele Passamani ha fatto sua
la Regola del Santo di Assisi, divenendo frate.
Come un film può segnare la vita e portare un giovane ad abbracciare la
vita francescana.
“Qualcuno forse sorriderà, ma se dovessi raccontare che cosa mi ha orientato ad
abbracciare la vita religiosa, dovrei dire che a diciotto anni è stata la visione di un
film, dedicato a S. Francesco”.
Sono passati dieci anni, il film continua, si arricchisce anzi di nuove
sequenze. L’ultima in ordine di tempo, domenica scorsa, nel convento di
Pergine, dove Michele Passamani ha fatto sua la Regola del Santo di Assisi,
divenendo frate.
Fr. Michele, allo studente odontotecnico di ieri cosa ha detto Francesco?
La sua letizia di uomo semplice, povero tra i poveri, segnato dall’incontro con il
Gesù del Vangelo, mi ha contagiato: ho sentito nascere il desiderio di seguirne le
orme.
Non poteva essere il sogno di un adolescente?
Infatti. Per capire e discernere è stata decisiva l’esperienza del servizio civile. L’ho
svolto al Punto d’Incontro, fra le persone più bisognose.
Un “set” diverso da quello di “Fratello Sole e Sorella Luna…”.
Ha rappresentato il mio incontro con il lebbroso, mi ha aiutato ad accogliere chi al
vedersi suscitava l’“amaro”, l’attenzione per le cose che non andavano.
Cosa ha rappresentato quest’incontro con il lebbroso?
Mi ha insegnato, con il tempo, a cogliere anche il “dolce” che abita l’altro;
soprattutto, mi ha fatto sentire a mia volta lebbroso davanti a Dio: sentivo che mi