Bibbia - Tracce di geroglifici nel Pentateuco-(2° parte) - Bibbiaweb
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ebraico <strong>di</strong> cammelli.<br />
Sul fatto che l’asina sia un animale profetico basta ricordare:<br />
- l’asina <strong>di</strong> Balaam ( Nm 22);<br />
- re, nobili e profeti in Israele cavalcavano asine bianche (Canto <strong>di</strong> Deborah<br />
Gd 5,10);<br />
- il Messia avrebbe cavalcato “un puledro figlio d’asina”(Zc 9,9);<br />
- Gesù Cristo per la Sua glorificazione entra in Gerusalemme su un<br />
asi<strong>nel</strong>lo come precisano tutti e quattro gli evangelisti, “cavalca un asino,<br />
un puledro figlio d’asina”, l’evidenziano i vangeli <strong>di</strong> Giovanni (Gv12,12-15)<br />
e <strong>di</strong> Matteo (Mt 21,1-9) citando la richiamata profezia <strong>di</strong> Zaccaria.<br />
Il messaggio è che il Dio unico <strong>di</strong> Israele ha la sua incarnazione non <strong>nel</strong> Sole<br />
come Aton, il Dio unico <strong>di</strong> Achenaton, ma <strong>nel</strong>lo stesso Dio fatto uomo.<br />
Dio è Signore anche del Sole e come segno cavalcherà un asino che quale<br />
figlio <strong>di</strong> asina ricorda il <strong>di</strong>o sole egiziano Aton.<br />
L’Apocalisse poi conclude profetizzando sulla Nuova Gerusalemme: “La città<br />
non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria <strong>di</strong><br />
Dio la illumina e la sua lampada è l’Ag<strong>nel</strong>lo. “ (Ap21,23)<br />
Il vero Aton è l’Ag<strong>nel</strong>lo!<br />
Torniamo ora alla rivelazione a Mosè.<br />
Questi, sentito qual'è il <strong>di</strong>segno, si preoccupa che gli Israeliti non gli<br />
crederanno quando <strong>di</strong>rà che ha parlato con Dio ed allora:<br />
“Il Signore gli <strong>di</strong>sse: che hai in mano? Rispose: un bastone. Riprese: Gettalo<br />
a terra! Lo getto a terra e il bastone <strong>di</strong>ventò un serpente, davanti al quale<br />
Mosè si mise a fuggire. Il Signore <strong>di</strong>sse a Mosè: sten<strong>di</strong> la mano pren<strong>di</strong>lo per<br />
la coda! Stese la mano lo prese e <strong>di</strong>ventò <strong>di</strong> nuovo un bastone <strong>nel</strong>la sua<br />
mano.” (Es 4,2-4)<br />
Esaminiamo questo <strong>di</strong>scorso per vedere se nasconde dei significati che<br />
abbiano attinenza con la scrittura egiziana antica, in quanto c'è l'insistenza<br />
sulle parole bastone e mano e serpente.<br />
“Il Signore gli <strong>di</strong>sse: che hai in mano? Rispose: un bastone.” (Es 4,2)<br />
Un bastone, in egiziano MeDU, anche da solo, per l'egiziano antico è<br />
abbreviabile con “parola”.<br />
Un uomo, una mano, un bastone sono, infatti, la visione plastica d’un<br />
geroglifico.<br />
Avviene così che in questo primo colloquio Dio a Mosè spezza il geroglifico<br />
<strong>di</strong> “parlare”: bastone+mano col determinativo dell’uomo seduto (non in pie<strong>di</strong>),<br />
per questo motivo <strong>nel</strong> racconto ha fatto piegare Mosè facendogli togliere i<br />
sandali.<br />
E’ in definitiva: "parole”.<br />
Con quel “Riprese:gettalo a terra! Lo gettò a terra ed il bastone <strong>di</strong>ventò un<br />
serpente ...”(Es 4,3a) si ha un nuovo geroglifico:<br />
- “<strong>di</strong> terra” che è come un bastone orizzontale con sotto tre gra<strong>nel</strong>li <strong>di</strong> sabbia<br />
corrispondente la biconsonante TA (A=alef);<br />
- esiste poi un geroglifico DT con la terra ed il serpente: che significa<br />
“eternità, per sempre”.