Scarica l'estratto - Università degli Studi di Salerno
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un tempo le aree più basse erano malsane e acquitrinose. Essi, infatti, sono particolarmente fitti in tutta la fascia<br />
periferica della pianura, perché da una parte la zona pantanosa dei Regi Lagni e dall’altra quella costiera bassa<br />
e paludosa sono state repulsive per l’inse<strong>di</strong>amento. Molti <strong>di</strong> questi agglomerati ormai si sono fusi, sì da costituire<br />
dei centri doppi. In alcuni <strong>di</strong> essi l’espansione segue una sola <strong>di</strong>rettrice, che generalmente è una strada, in<br />
altri invece si verifica uniformemente in più <strong>di</strong>rezioni (Casoria, Arzano, Villaricca, Afragola, Frattamaggiore,<br />
S. Antimo, Acerra), con la piazza principale in posizione quasi sempre centrale.<br />
Per quanto riguarda la struttura urbana, Aversa è il centro più interessante. Nella parte più antica, quasi<br />
circolare, si notano alcune strade quasi concentriche, che evidentemente corrispondono alla posizione <strong>di</strong> cinte<br />
murarie e ai limiti successivi raggiunti dall’abitato me<strong>di</strong>evale. Quando non c’è stato più bisogno della <strong>di</strong>fesa<br />
delle mura, l’espansione si è verificata al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> esse, con pianta regolare, con isolati più gran<strong>di</strong> e con strade<br />
ad angolo retto, che testimoniano l’adozione <strong>di</strong> schemi urbanistici nuovi.<br />
Conseguenza del fitto inse<strong>di</strong>amento è anche la sviluppata rete stradale, le cui arterie principali si <strong>di</strong>partono<br />
a raggiera da Napoli e si <strong>di</strong>rigono verso Caserta e Capua, nell’interno, o costeggiano il mare. Lungo le stesse<br />
<strong>di</strong>rettrici sono orientate anche le ferrovie a scartamento ridotto (Circumvesuviana, Cumana) hanno la funzione<br />
<strong>di</strong> collegare Napoli con i centri viciniori e <strong>di</strong> smaltire gran parte della massa dei viaggiatori che giornalmente,<br />
per ragioni <strong>di</strong> lavoro o <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, si spostano con movimento pendolare verso la metropoli partenopea.<br />
Per quanto concerne le isole, Procida si presenta molto bassa e frastagliata, con due ampie falcature rivolte<br />
ad est. Essa si <strong>di</strong>stingue per la fittissima densità <strong>di</strong> popolazione, dato che risulta cosparsa <strong>di</strong> numerosi casali<br />
allineati lungo le strade, le quali si irra<strong>di</strong>ano dal centro principale.<br />
L’alta densità, forse eccessiva rispetto all’estensione territoriale dell’isola, si spiega col fatto che gran parte<br />
della popolazione trae le proprie risorse dall’attività marina e dal turismo e in minima parte da quella agricola.<br />
Molto più ampia e morfologicamente più varia è, invece, l’isola d’Ischia, <strong>di</strong> natura vulcanica, come si<br />
deduce dalla presenza <strong>di</strong> lave (Lave dell’Arso) e <strong>di</strong> alcuni crateri periferici, tra i quali il porto <strong>di</strong> Ischia, che fu<br />
collegato col mare nel 1854 per mezzo <strong>di</strong> un canale, oltre che dall’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> alcuni toponimi legati a<br />
fenomeni secondari del vulcanesimo (fumarole, terme).<br />
Il rilievo è dominato dall’Epomeo (788 m s.m.) nella parte centrale e dal Monte dei Vezzi (395 m s.m.) in<br />
quella sud-orientale, separati da un’ampia valle. I versanti settentrionale ed occidentale declinano a mare con<br />
pendenze più dolci rispetto a quello meri<strong>di</strong>onale, che ha coste ripide e franose (Scarrupata <strong>di</strong> Barano).<br />
L’idrografia è costituita da corsi d’acqua temporanei, che hanno inciso nel tufo valloni profon<strong>di</strong>, detti localmente<br />
cave, e che sono più numerosi nella parte settentrionale dell’isola. Le sorgenti, non numerose, sono<br />
generalmente termominerali e sono note da tempo per le loro proprietà terapeutiche.<br />
L’inse<strong>di</strong>amento, per conseguenza, è stato richiamato dalle parti più pianeggianti costiere ed interne ed è<br />
costituito <strong>di</strong> alcuni centri cospicui, uno dei quali è doppio (Ischia Ponte-Ischia Porto), da molti nuclei e da<br />
numerose case sparse.<br />
La viabilità è prevalentemente costiera ed è imperniata su un’unica arteria ad andamento circolare, che nella<br />
parte meri<strong>di</strong>onale si allontana dal mare e s’innalza, con parecchi tornanti, fin oltre i 500 metri. Molte, però,<br />
sono le <strong>di</strong>ramazioni costruite <strong>di</strong> recente per raggiungere le spiagge, presso le quali la valorizzazione turistica ha<br />
portato alla costruzione <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> ville, alberghi e ristoranti. Il turismo, infatti, attualmente costituisce<br />
una base importantissima dell’economia locale. Questa fino a qualche anno ad<strong>di</strong>etro era legata in prevalenza<br />
alla coltura della vite, che ricopre ancora la maggior parte della superficie agraria dell’isola, ma la recente<br />
valorizzazione turistica ha portato al rinnovamento delle strutture inse<strong>di</strong>ative, al miglioramento dei servizi e<br />
anche all’abbandono <strong>di</strong> alcuni campi».<br />
Il fenomeno, purtroppo, ha assunto connotati patologici e l’isola, specie nella sezione centro-occidentale, è<br />
stata fatta oggetto <strong>di</strong> una feroce speculazione e<strong>di</strong>lizia, causa soprattutto l’assenza <strong>di</strong> un piano regolatore. Dopo vari<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> frane o smottamenti e continue denunce sulla stampa nazionale, la magistratura ha deciso l’abbattimento<br />
<strong>di</strong> parecchie case abusive incontrando una protesta collettiva <strong>di</strong> notevole ed esplosiva portata sociale.<br />
Ancora sulla terraferma: la geografia amministrativa<br />
Anche l’analisi dell’andamento dei limiti amministrativi riflette molto bene la storia dell’inse<strong>di</strong>amento umano<br />
e delle attività che nel tempo si sono svolte nel territorio qui esaminato. Intanto, rileviamo che il Foglio<br />
ospita per quasi tutta la sua ampiezza il territorio della provincia <strong>di</strong> Napoli, ma anche, in un immaginario e<br />
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