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Fig. 117. Elementi distintivi di una Tavoletta. A partire da sinistra in alto si osservi il piccolo rettangolo diviso in 16 parti (con una annerita); subito dopo segue il numero del Foglio cui appartiene la Tavoletta (F°185); al centro sono posti invece, ben visibili, il nome (Castellammare di Stabia) e, sull’estrema destra, la posizione della Tavoletta in uno dei quattro quadranti in cui è diviso il Foglio (III S. O.), indicata appunto dal rettangolino nero. fra le isoipse. Sul margine destro, dove è presente, si trova il sistema per l’identificazione di un punto mediante le coordinate chilometriche, il coordinatometro che, se trasparente, consente di tradurre in ettometri i quadrati di un chilometro di lato (4 cm) e, infine, l’indicazione della declinazione magnetica e della convergenza. 212
e. Lettura ed interpretazione di carte topografiche nei contenuti geografici e.1. Criteri orientativi per leggere e interpretare geograficamente le carte topografiche Le indicazioni qui offerte per la lettura e la decodifica del contenuto del disegno cartografico, per le carte topografiche in genere e le tavolette dell’I.G.M. in particolare, non possono che essere esemplificativi, visto che ognuna di esse è diversa dalle altre. È tuttavia consigliabile, per una corretta decodifica, procedere leggendo in successione la parte fisica, antropica ed economica e ciò pur senza alcun preconcetto di tipo deterministico, ma considerando semplicemente che i fenomeni fisici occupano comunque, salvo rari casi, uno spazio prevalente rispetto agli altri. Fermo restando che non esiste uno schema interpretativo fisso, che possa valere per tutte le aree e tutte le persone e situazioni e scopi, finalizzato a interpretare gli aspetti naturali e antropici, con relative correlazioni, si offrono qui alcuni consigli orientativi, una traccia che possa condurre a una efficace lettura di una carta topografica. Il primo quesito che sorge spontaneo, nell’osservare, ad esempio, una tavoletta, riguarda la posizione assoluta e relativa dell’area rappresentata. Mentre, per quanto riguarda la seconda posizione, ci si può regolare badando al toponimo assegnato alla tavoletta, che corrisponde al fatto geografico più rilevante della zona (di solito centri, monti, fiumi principali), alla sua posizione nel Foglio o nel Quadro d’Unione (che comprendono una superficie molto più vasta, entro cui si inscrive la superficie della tavoletta), alla presenza o meno del mare (donde il carattere marittimo o continentale del territorio) e/o ad altri indizi utili a farci capire dove ci troviamo, per la posizione assoluta o astronomica dei margini o di qualsiasi punto interno alla tavoletta bisognerà leggere i valori (segnati nei quattro spigoli della cornice) delle coordinate geografiche, ossia della latitudine e della longitudine, e procedere a semplici calcoli. Non occorre dimostrare quanto sia importante questa operazione preliminare nel fornirci utili indizi generali e di ambientazione sui caratteri del paesaggio fisico, culturale ed economico del territorio considerato. Fig. 118. Le coordinate geografiche di un punto (Latitudine e Longitudine). Ricordiamo intanto che per latitudine di un punto (Fig. 119 A) si intende la distanza angolare, misurata in gradi e frazioni di grado (minuti primi e minuti secondi) sul meridiano che passa per quel punto a partire dall’equatore, donde la caratterizzazione settentrionale (lat. Nord) per tutti i punti che ricadono nel nostro emisfero boreale, e la caratterizzazione meridionale (lat. Sud) per tutti i punti che ricadono nell’emisfero opposto, chiamato anche australe, come è noto. 213
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