Lo straniero “xenos o barbaros” - Liceomachiavelli-Capponi.It
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<strong>Lo</strong> storico Cornelio Nepote(1) parlò di multiculturalità e osservò che non<br />
bisognava giudicare con pregiudizio gli stranieri.<br />
Cosi scrive:<br />
[…]sono sicuro, Attico, che molti lettori, quando leggeranno il nome di<br />
chi insegnò la musica ad Epaminonda, e vedranno ricordate, tra le doti di<br />
quest’ ultimo, la grazia nel danzare e la perizia nel suonare il flauto,<br />
giudicheranno frivola e poco intonata ai grandi caratteri questa mia<br />
maniera di esporre: ma si tratterà presumibilmente di persone digiune di<br />
cultura greca, convinte che nulla vi sia di buono, se non in quello che si<br />
conforma alle loro abitudini. Se costoro invece si renderanno conto che<br />
non sono uguali per tutti il concetto di bene e il concetto di male, e che<br />
ogni azione viene giudicata a seconda delle consuetudini degli antenati<br />
non si stupiranno che nell’esporre i meriti dei greci io mi sia rifatto allo<br />
spirito di quel popolo[…] (2)<br />
E’ evidente che lo <strong>straniero</strong> non è la persona diversa con cui confrontarsi o<br />
in cui riconoscersi ma è la persona da accettare senza pregiudizi.<br />
Cornelio Nepote non riconosceva l’importanza e l’esistenza di un’unica<br />
etnia: solo chi conosce la storia può accettare e riconoscere il diverso.<br />
L’insegnamento di Cornelio Nepote non è valso nel momento in cui la<br />
Roma Imperiale e quella cristiana vollero rendere a propria immagine e<br />
somiglianza la condizione degli altri popoli.<br />
(1) Scrittore storico latino vissuto nel I secolo a.c.<br />
(2) G.Garbarino,Opera 1B Paravia 2003,Cornelio Nepote, Praefatio De<br />
viris illustribus, sezione intitolata De excellentibus ducibus exterarum<br />
gentium pag. 477-478<br />
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