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il quinto secolo<br />
studi di fi losofi a antica in onore di livio rossetti<br />
a cura di<br />
stefania giombini e fl avia marcacci<br />
aguaplano
Introduzione<br />
È l’occhio terrestre che scopre la verità,<br />
oppure l’occhio spirituale?<br />
Lev I. Šestov, Parmenide incatenato<br />
C hi conosce il prof. Livio Rossetti sa bene che egli, oltre ad essere un<br />
eminente studioso, è un uomo di eccezionale caratura. Il carattere<br />
mite ma deciso, il rigore del pensiero, la poliedricità delle prospettive<br />
con cui guarda il mondo e la disponibilità verso gli altri lo rendono agli<br />
occhi degli amici, dei colleghi e di tutti coloro che anche per brevi periodi<br />
hanno avuto modo di frequentarlo, una persona non comune. Il<br />
lato umano ha sempre accompagnato i suoi studi e questo ben si vede<br />
nella sua vastissima bibliografia che rivela insieme interessi molteplici<br />
e passioni particolari.<br />
Livio Rossetti (Jesi, Ancona, 1938) ha conseguito la laurea in Filosofia<br />
nel 1963 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di<br />
Roma (che non era ancora denominata “La Sapienza”) sotto la guida<br />
del prof. Enrico Castelli – un filosofo che ha lasciato un segno profondo<br />
nella cultura italiana – con una tesi su Lev I. Šestov nella quale spiccava<br />
l’analisi di un’operetta a lui rimasta molto cara, il Parmenide incatenato<br />
del 1938.<br />
Dopo alcuni anni di insegnamento nella scuola secondaria, è arrivato<br />
nel 1970 all’Università di Perugia come assistente di ruolo per la<br />
Storia della Filosofia, mentre prendevano il via le sue ricerche su Socrate<br />
e temi collegati con un articolo, Recenti sviluppi della questione<br />
socratica, che venne poi tradotto in tedesco e ripubblicato nell’autorevole<br />
Der historische Sokrates edito da Andreas Patzer (Darmstadt,<br />
1987) come unico contributo di autore italiano. Nell’anno accademico<br />
1975-1976 ha poi ricevuto l’incarico di docente di Storia della Filosofia<br />
Antica presso l’Università di Palermo dove, tra l’altro, ha subito stretto<br />
una forte amicizia con Giuseppe Mazzara. Dal 1976 e per sei anni è
12 Introduzione<br />
stato incaricato presso l’Università di Chieti: sono stati anni di intensa<br />
attività che lo hanno portato a organizzare a Chieti, nel marzo 1981,<br />
il Symposium Heracliteum 1 , a cui presero parte i maggiori specialisti<br />
dell’epoca. Tra questi, l’argentino Conrado Eggers Lan che, trasferitosi<br />
in Messico per motivi politici, nel 1986 organizzò a Città del Messico il<br />
Symposium Platonicum 1986. Al convegno messicano Rossetti, che vi<br />
partecipò insieme con Giuseppe Mazzara, Thomas M. Robinson, Christopher<br />
Rowe (i soli europei intervenuti), provò a lanciare l’idea di dare<br />
un seguito a quell’incontro con un secondo Symposium Platonicum da<br />
tenersi a Perugia – dove, nel 1983, era rientrato in veste di professore<br />
associato, per la Storia della Filosofia Antica – a distanza di tre anni.<br />
L’idea poté concretizzarsi e il Symposium perugino del 1989 fu onorato<br />
dalla presenza di studiosi provenienti anche da aree che, all’epoca, era<br />
normale non fossero rappresentate – la Cina, la Corea, il Giappone, la<br />
Russia, la Polonia, il Messico, il Venezuela e l’Argentina –, nonché dalla<br />
contestuale fondazione della International Plato Society (IPS), come<br />
ricorda il prof. Robinson nel suo secondo contributo al presente volume.<br />
Del 1987 è, invece, il volume Letture platoniche, frutto di un seminario<br />
specifico da lui organizzato all’Università di Perugia, seminario al<br />
quale contribuì lo stesso Robinson.<br />
Fin dagli anni di Chieti, il professore si aprì nuovi ambiti di indagine<br />
in direzione del diritto attico e della macroretorica, stimolato in questo<br />
dalla frequentazione di un maestro insigne dell’ateneo perugino, il<br />
filosofo del diritto Alessandro Giuliani. Tra i frutti di quella stagione si<br />
possono ricordare da un lato i contributi accolti dallo stesso Giuliani in<br />
L’educazione giuridica (Le magistrature nell’Atene classica: forme di<br />
controllo e forme di responsabilità nel 1981; La riforma delle istituzioni<br />
tra legislazione e educazione in Platone nel 1987; Processo e istituzioni<br />
giudiziarie nelle “Leggi” di Platone nel 1994), dall’altro il volume<br />
Strategie macro-retoriche: la “formattazione” dell’evento comunica-<br />
1. Gli atti del Symposium sono stati pubblicati in due volumi (Atti del Symposium<br />
Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, Roma 1983-1984). Seguì poi Eraclito. Bibliografia<br />
1970-1984 e complementi 1621-1969 (a cura di F. De Martino, L. Rossetti e P.P. Rosati,<br />
Napoli 1986). Il convegno di Chieti ha avuto un seguito particolarmente significativo<br />
venticinque anni dopo, per merito di Enrique Hülsz Piccone, con il Symposium Heracliteum<br />
Secundum di Città del Messico (2006, atti pubblicati nel 2010). Da notare che, in<br />
occasione del symposium messicano, venne lanciata l’idea di costituire un’International<br />
Association for Presocratic Studies (IAPS), nata appena due anni dopo.
Introduzione<br />
zionale 2 (Palermo 1994; traduzione spagnola, Messico 2009). Risale a<br />
questo periodo, crediamo, anche l’avvio di un interessante confronto<br />
con Stefania Nonvel Pieri in materia di filosofia e retorica 3 . In seguito,<br />
sempre sul fronte della ricerca, dopo aver dedicato le sue migliori energie<br />
a multiformi studi su Socrate, Platone e Socratici minori, Rossetti si<br />
produsse anche in ricerche bibliografiche, come nel caso della collaborazione<br />
con la Grande Antologia Filosofica (Milano 1984).<br />
L’Università di Perugia è stata l’Università del prof. Rossetti fino<br />
all’ottobre 2009, quando è giunta l’ora del pensionamento. Presso questa<br />
Università egli è stato docente di Storia della Filosofia Antica, corso<br />
che si è ben presto caratterizzato anche per il periodico Minicongresso<br />
di filosofia antica, la sessione in cui, a fine corso, gli studenti avevano<br />
modo di presentare i risultati delle loro ricerche in una sede ufficiale,<br />
facendo così la loro prima esperienza da ricercatori.<br />
Intanto, nei primi anni Novanta, ha preso forma anche un suo spiccato<br />
interesse per l’informatica applicata all’insegnamento, un pezzo di<br />
mondo al quale Rossetti si è affacciato sotto lo stimolo di due creativi<br />
Eutifrone ipertestuali apparsi negli Stati Uniti 4 . Come viene raccontato<br />
da Antonella Lignani nel volume da lei curato, Socrate al computer.<br />
L’informatica al servizio della filosofia (Città di Castello 1996) 5 l’esame<br />
di quei due prodotti lo indusse a testarli con alcune classi di liceo e poi a<br />
ideare un ipertesto in italiano che, pur seguendo le orme di uno dei due,<br />
fosse realizzato in autonomia progettuale. Fu così che, nel 1995, videro<br />
la luce sia l’ipertesto Dialoga con Socrate, realizzato con la collaborazione<br />
tecnica di David Lanari, sia tre diversi prodotti testuali: un corposo<br />
Eutifrone con traduzione, ampio saggio introduttivo, vasto apparato di<br />
note (e alcune appendici), un agile Invito a dialogare con Socrate (con<br />
2. La nozione di macro-retorica si è guadagnata il diritto di cittadinanza nella “repubblica<br />
delle lettere” proprio con questo volumetto di Rossetti.<br />
3. Si rinviene traccia di questo confronto in L. Ro s s e t t i, Biografia e autobiografia in<br />
Platone, in i. Ga L L o-L. Ni c a s t R i (a cura di), Biografia e autobiografia degli antichi e dei<br />
moderni (Napoli 1995, pp. 57-78), in part. p. 72 e in L. Ro s s e t t i, Le côté inauthentique<br />
du dialoguer platonicien, in F. co s s u t t a-M. Na R c y (éds.), La Forme dialogue chez Platon<br />
(Grénoble 2001, pp. 99-118), nota a p. 113.<br />
4. Sull’argomento è disponibile un suo articolo, L’Eutifrone di Platone in due recenti<br />
rielaborazioni al computer, «Atene e Roma», n.s., 1994 (XXIX), pp. 53-70.<br />
5. Rilevanti sono, in particolare, le pp. 14-18, peraltro da integrare con le pagine introduttive<br />
di Eros Lunani al volume da lui curato, L’apporto dell’informatica nell’insegnamento<br />
delle discipline filosofiche (Città di Castello 1997).<br />
13
14 Introduzione<br />
un volumetto destinato agli studenti) e una Guida per l’insegnante. Rispetto<br />
ai non pochi ipertesti che, all’epoca, vennero associati ai manuali<br />
di storia della filosofia, questo era molto più dinamico e soprattutto si<br />
guardava dal fornire un insegnamento appena mimetizzato, al punto da<br />
ritenere che gli insegnanti dovessero essere allertati riguardo ai molti<br />
passaggi nei quali l’ipertesto volutamente si perdeva.<br />
Partendo da lì ebbe inizio il fertile decennio (1995-2006) in cui Rossetti<br />
è stato docente di Informatica, oltre che di Storia della Filosofia<br />
Antica. In questo ambito, se da un lato ha svolto funzioni di apripista<br />
nelle facoltà umanistiche dell’Università di Perugia, dall’altro egli ha<br />
coltivato con speciale impegno la didattica attraverso le nuove tecnologie<br />
impegnandosi a ripensare, in particolare, l’insegnamento della<br />
propria disciplina. Dopo il Dialoga con Socrate di cui si è già riferito, il<br />
gruppo, che si era nel frattempo costituito, produsse un frammento di<br />
Dialoga con Cartesio (di Giovanni Stelli e David Lanari), un impegnativo<br />
Dialoga con Husserl (di Enrica Natalini e David Lanari) e svariati<br />
volumi pubblicati dall’IRRSAE Umbria, nonché tre versioni di un altro<br />
ipertesto interattivo, Il trenino della fantasia, realizzato in collaborazione<br />
con un’ex-alunna, Caterina Capuano; quindi nel 2006 una seconda<br />
edizione di Dialoga con Socrate caratterizzata non soltanto da un<br />
significativo sottotitolo, “Tentazioni esegetiche dissociate”, e dal completo<br />
rinnovamento della grafica (per merito di Alessandro Treggiari),<br />
ma anche dall’aggiunta di una ampia sezione pensata per avviare il dibattito<br />
in classe sul dialogo. A quegli anni risalgono, peraltro, anche la<br />
preparazione di un’Etica di Spinoza ipertestuale in sei lingue, non ancora<br />
edita, e l’edizione italiana di un creativo DVD nato in Grecia (per merito<br />
di Kostas Beys) e dedicato alla figura di Socrate. Massimo Capponi<br />
(Università degli Studi di Perugia), che ha affiancato il prof. Rossetti in<br />
questa singolare avventura, salvo poi a subentrare nell’insegnamento<br />
della disciplina, ci rende partecipi di questa fase, piuttosto creativa, che<br />
oltretutto diede luogo anche a una dispensa di informatica, alla collana<br />
“Pillole di informatica” (Morlacchi Editore, Perugia) e alla costituzione<br />
del LIFU (Laboratorio di Informatica delle Facoltà Umanistiche).<br />
L’interesse per le metodologie didattiche è un tratto costante del<br />
prof. Rossetti, che non ha mai smesso di pensare alla filosofia come a<br />
un sapere prezioso se condiviso, un sapere da rielaborare con l’energia<br />
e la curiosità di chi scopre qualcosa sempre per la prima volta. È in<br />
quest’ottica che si comprende meglio la nascita dell’associazione Amica
Introduzione<br />
Sofia, costituitasi nel 2002 a Perugia come gruppo di carattere locale e<br />
rifondata nel 2008 come associazione nazionale con la presidenza dello<br />
stesso professore. Chiara Chiapperini (Liceo classico “A. Mariotti”, Perugia),<br />
che ha attivamente partecipato alla vita dell’associazione sin dai<br />
suoi primissimi passi, rievoca questo produttivo dialogo in un vivace<br />
contributo in cui si rileva bene la libertà mentale che contraddistingue<br />
il presidente dell’associazione.<br />
Nel nuovo millennio, mentre continuava il flusso delle pubblicazioni<br />
dedicate a Socrate, ai Socratici e a Platone, e mentre l’associazione<br />
Amica Sofia prendeva forma e corpo, si è anche consolidato l’interesse<br />
di Rossetti per i Sofisti e, più in generale, per i Presocratici, con un<br />
flusso di contributi che ha avuto una cospicua accelerazione grazie a<br />
Eleatica.<br />
Eleatica è nata dall’idea di tornare a parlare di Parmenide e Zenone<br />
nei luoghi in cui essi sono vissuti, l’antica Elea, area archeologica situata<br />
nel comune di Ascea (provincia di Salerno). Nel 2003, a seguito di un<br />
breve ciclo di lezioni promosso dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici<br />
di Napoli e tenuto ad Ascea nella sede della Fondazione Alario per<br />
Elea-Velia onlus, il prof. Rossetti trovò nella Fondazione 6 e nella locale<br />
amministrazione comunale il giusto referente per cominciare a pensare<br />
alla realizzazione di un evento stabile che non fosse indegno del prestigio<br />
legato al nome dell’antica Elea. Da allora Eleatica, ormai prossima<br />
alla sesta edizione, si è venuta configurando come una sessione annuale<br />
di studi, con lezioni magistrali affidate ogni volta a uno specialista autorevole<br />
e una creativa molteplicità di eventi collaterali: non solo i volumi<br />
che hanno dato luogo a un’apposita collana, “Eleatica” 7 , ma anche<br />
importanti spettacoli teatrali, la Winter School on the Presocratics, una<br />
mostra “ipermediale”, una rassegna delle novità editoriali sui presocratici<br />
e altro ancora, in particolare il conferimento della Cittadinanza<br />
Onoraria dell’antica città di Elea a specialisti di riconosciuto valore. Al<br />
primo cittadino onorario di Elea, professor Nestor L. Cordero, dobbiamo<br />
una intensa rievocazione di quella toccante esperienza che egli ha<br />
condiviso, per l’appunto, con Rossetti 8 .<br />
6. E più particolarmente nel consigliere delegato avv. Franco Chirico e nella direttrice<br />
dott.ssa Paola de Roberto.<br />
7. La collana viene pubblicata dall’editore tedesco Academia Verlag.<br />
8. Nel 2010 è stato proclamato un terzo cittadino onorario nella persona del prof.<br />
Jonathan Barnes.<br />
15
16 Introduzione<br />
Quasi in parallelo, è decollata anche un’altra serie di incontri periodici,<br />
denominati Socratica, dedicati alla letteratura socratica antica e a<br />
tutto ciò che ruota attorno a Platone. Sulla scia di un convegno su Senofonte<br />
e Socrate, tenutosi ad Aix-en-Provence nel 2003 9 , il prof. Rossetti<br />
e Alessandro Stavru ebbero la forte impressione che nell’orizzonte<br />
degli studi socratici qualcosa stesse cambiando e ci si stesse allontanando<br />
dalla polarizzazione sul solo Platone. Da qui una prima edizione<br />
di Socratica tenutasi nel 2005 a Senigallia, nelle Marche, e una seconda<br />
edizione tenutasi a Napoli nel 2008, seguite dalla pubblicazione dei<br />
relativi atti nonché dalla preparazione dell’edizione 2011. Nell’ambito<br />
degli studi su Socrate, è attualmente in uscita in Francia il volume Le<br />
dialogue socratique, con prefazione di François Roustang, che raccoglie<br />
i più recenti contributi del professore. L’opera offre una sintesi dei<br />
risultati raggiunti in anni di ricerche e apre nuove prospettive nell’ambito<br />
delle interpretazioni del dialogo socratico.<br />
Tra gli impegni più recenti di Rossetti si deve ricordare la partecipazione<br />
come responsabile per l’Università degli Studi di Perugia del Dizionario<br />
delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, progetto PRIN<br />
(2006) che ha visto il coinvolgimento di altre tre università con i relativi<br />
referenti (l’Università degli Studi di Messina con la prof. Paola Radici<br />
Colace, coordinatrice del progetto, l’Università degli Studi di Salerno<br />
con Silvio Mario Medaglia e l’Università degli Studi di Trieste con Sergio<br />
Sconocchia).<br />
L’intensa attività lo ha condotto a stringere relazioni e a voler tessere<br />
amicizie con i luoghi dove la filosofia antica occidentale ha avuto storicamente<br />
tempi più lunghi di assorbimento, in particolar modo, con il<br />
mondo accademico messicano e brasiliano. Nel caso del Messico, i primi<br />
fruttuosi contatti si sono avuti con il Symposium Platonicum 1986, e<br />
la storia viene raccontata da Gerardo Ramírez Vidal e Omar D. Álvarez<br />
Salas nel loro secondo contributo al volume. La storia dei contatti con<br />
il Brasile è molto più recente, ancora in corso, ma anch’essa intensa e<br />
promettente, vista la grande capacità del prof. Rossetti di intessere proficue<br />
relazioni intellettuali e amicali, come risuona nella testimonianza<br />
di Marian Wesoły (Uniwersytet im. Adama Mickiewicza, Poznan) nel<br />
suo contributo al presente volume.<br />
9. M. Na R c y-a. to R d e s i L L a s (éds.), Xenophon et Socrate. Actes du colloque d’Aix-en-<br />
Provence (6-9 novembre 2003), Paris 2008.
Introduzione<br />
Questo breve tributo alla biografia del prof. Rossetti non riesce a<br />
ricomprendere tutto quello che questo studioso ha saputo costruire in<br />
più di quarant’anni di carriera che, ad ogni modo, non è terminata con<br />
il pensionamento dell’anno 2009. Le sue energie lo portano ancora a<br />
lavorare con passione e a produrre con l’eguale spinta che lo ha sempre<br />
caratterizzato.<br />
Le allieve, che intendono rendergli omaggio con la cura di questo<br />
volume in suo onore, sono piene di riconoscenza per le strade tracciate,<br />
gli insegnamenti ricevuti e le cure costanti che il maestro, nei tanti<br />
anni condivisi, non ha mai lesinato ma ha dato con gioia, attenzione e<br />
affetto.<br />
* * *<br />
E veniamo ora alla sezione dedicata agli studi. Prima di seguire le<br />
strade tematiche che essi hanno percorso ed esplorare i nodi storici e teoretici<br />
che hanno sollevato, sarà bene premettere qualche osservazione<br />
di contorno. Innanzi tutto si deve rilevare la positiva adesione di autori<br />
provenienti da tanti paesi diversi: la vivace e numerosa partecipazione<br />
al volume lascia una esplicita testimonianza su chi sia stato ed è questo<br />
intellettuale che, per natura, è pensatore libero e ricercatore autonomo,<br />
con una grande capacità di dare sempre valore a persone, cose e idee e<br />
con una spiccata attitudine a relazionarsi e lavorare con tante persone e<br />
studiosi anche di differente formazione.<br />
In secondo luogo va approntata qualche considerazione circa la scelta<br />
del tema intorno al quale tutti questi studi ruotano: il V secolo a.C. Il<br />
perché di tale scelta non dovrebbe faticare a mostrarsi, avendo appena<br />
presentato le vicende dello studioso Rossetti. È da sempre che egli si<br />
adopera su di un secolo così importante per la filosofia, avvicendando<br />
gli interessi per il naturalismo presocratico a quelli per la Sofistica fino a<br />
Socrate e Platone: potremmo, anzi, dire che su ogni decennio di questo<br />
secolo Rossetti non ha rinunciato a dire qualcosa, a scrivere qualcosa,<br />
a lasciare un’idea concretizzando i suoi impegni in lavori importanti<br />
che sono stati in vario modo punti di riferimento per altri specialisti,<br />
come anche si vede dalle abbondanti citazioni nei contributi di questo<br />
volume.<br />
Se questo è, per così dire, un valido motivo celebrativo, un altro<br />
motivo che ci sembra valido e di interesse più ampio è la mancanza<br />
17
18 Introduzione<br />
– almeno per quanto a noi consta – di un volume (che sia una miscellanea<br />
o una monografia) che si concentri sul V secolo in quanto tale:<br />
è d’altra parte risaputa la complessità e la ricchezza di questo secolo,<br />
complessità che è la sua ricchezza e ricchezza, che ne è la complessità.<br />
Non potremmo che confermare la difficoltà del compito: il nostro è un<br />
tentativo di esplorare questo periodo storico in varie direzioni e sotto<br />
molteplici punti di vista, senza con ciò pretendere di fornire una visuale<br />
definitiva e completa. Ma proprio su questo aspetto vorremmo tornare<br />
tra breve.<br />
La combinazione di queste due felici circostanze – la partecipazione<br />
di autori provenienti da ogni parte del mondo e la scelta di un ambito di<br />
approfondimento così affascinante – dà origine al nostro volume, che<br />
vanta di raccogliere abilità, formazioni culturali, modalità di fare ricerca<br />
estremamente variegate. Nello scorrere i contributi, questa varietà<br />
non potrà non saltare vivacemente agli occhi, e così offrire una nota<br />
piacevole alla lettura di saggi che sollevano sempre aspetti interessanti<br />
di un’epoca e dei suoi pensatori. Alla varietà dei contenuti, dunque, si<br />
assomma la varietà di stili e di sensibilità, varietà che fa di queste pagine<br />
un inaspettato crocevia nel quale incontrarsi con il passato, per<br />
orientare lo sguardo a ricerche future fecondate dal confronto tra mondi<br />
diversi. O almeno è questo ciò che le curatrici si augurano.<br />
Veniamo dunque al V secolo a.C., un secolo di guerre e intense lotte<br />
politiche: dalle Guerre Persiane a quella del Peloponneso, dalle alleanze<br />
alle ripetute stipule di pace, dalle battaglie combattute con toni<br />
quasi mitici (come quella di Maratona o di Salamina) alla discussione<br />
politica che contrappone modelli e città. Il secolo, che si era aperto con<br />
la rivolta dei Greci d’Asia contro la Persia, si chiudeva da lì a poco con<br />
il processo e la condanna di Socrate. Una sorta di parabola controversa<br />
– o discendente? – quasi a fare i conti con una idealità – quella della<br />
libertà e della democrazia – che per certi versi sembrava sconfitta dalla<br />
storia e dai suoi eventi. Ma se un simile bilancio spetta oggi agli storici<br />
ed esula dalla presente trattazione, è fuor di dubbio che i Greci si<br />
siano conquistati in questo secolo almeno una vittoria: la vittoria delle<br />
produzioni artistiche, letterarie e filosofiche, che dentro e fuori l’Atene<br />
di Pericle erano state prodotte in straordinaria abbondanza, lasciando<br />
nella storia del pensiero e della cultura un solco così originale che mai<br />
nessuna civiltà riprodusse con questa intensità.
Introduzione<br />
Un secolo esemplare, dunque, che, però, deve fare pur sempre i conti<br />
con il tempo. Il nostro tentativo è solo un modo di rappresentare questo<br />
secolo e la sua cultura trionfante, complessa, irriducibile. Il V secolo<br />
contiene in sé, infatti, una congerie di tentativi riusciti, funzionanti e<br />
interdipendenti che non sempre accettano facili “etichette”. I Greci tentarono,<br />
nel pensiero e sul campo di battaglia, di costruire l’hellēnikon,<br />
e si ritrovarono infine tra le mani un’incontenibile ricchezza di produzioni<br />
culturali, dal teatro alla poesia, dal diritto alla logografia e alla storiografia,<br />
fino all’invenzione della filosofia. I temi indagati e le domande<br />
sollevate in questo volume si richiamano tra loro e si comunicano nelle<br />
tante modalità di fare cultura che questo secolo ci restituisce. È anche<br />
un insegnamento dello stesso Rossetti quello di evitare riduzionismi<br />
semplicistici e limitarsi a illustrare e accostare logoi giustapposti per<br />
rispettare lo spirito di un’epoca 10 . Una sorta di prolungata polymathia<br />
che solo molto lentamente si disciplina in cornici metodologiche più<br />
specifiche e attorno a oggetti di indagine maggiormente definiti.<br />
Così, le visuali che avremmo potuto ottenere sul V secolo potevano<br />
essere tante, addirittura tantissime, e ognuna avrebbe connotato<br />
quest’epoca in un modo corretto. Ma i nostri autori hanno percorso piste<br />
preferenziali, e a pennellate ampie eppure particolareggiate hanno<br />
fatto emergere aspetti di un momento di cultura greca che possono essere<br />
ricondotti a quattro grandi aree tematiche secondo le quali il pensiero<br />
è andato declinandosi, quattro aree che proponiamo di ricondurre<br />
a quattro termini di forte carico semantico: la physis, il logos, l’ēthos, il<br />
pathos. Prima di chiarire il senso di queste quattro sezioni, è utile ricordare<br />
che si tratta di plessi concettuali che precedono la formazione della<br />
stessa filosofia e che solo in un secondo momento sono stati riconosciuti<br />
come parti di essa. È questo un tema affascinante intorno al quale lo<br />
stesso Rossetti ha avuto recentemente occasione di riflettere 11 : la cre-<br />
10. Rossetti ama dire che, mentre con Aristotele il sapere ha cominciato a disporsi<br />
come gli spicchi di una torta che sono contigui e complessivamente provano a individuare<br />
l’intero campo dello scibile, nel V secolo il sapere non ha espresso un principio d’ordine,<br />
per cui ogni nuovo ambito si direbbe simile alle foglie di fico che cadono sul prato e ognuna<br />
ne copre una porzione, spesso non senza sovrapporsi parzialmente ad altre foglie. Il risultato<br />
è che svariate porzioni di prato rimangono scoperte. Ne ha scritto, in particolare, in<br />
Elementi della polymathia di V secolo (in Lingue tecniche del greco e del latino, III, a cura<br />
di S. Sconocchia, L. Toneatto et al., Bologna 2000, pp. 345-365) alle pp. 353 s.<br />
11. In L’invenzione della filosofia, «Bollettino della Società Filosofica Italiana», n.s.,<br />
200, 2010, pp. 3-16.<br />
19
20 Introduzione<br />
azione di uno standard disciplinare da identificare come philosophia è<br />
da riferirsi almeno agli inizi del IV, se non alla fine del V, se ancora Platone<br />
si rifà ai predecessori come sophoi. Infatti c’è un pensiero che tra il<br />
VI e il V secolo inizia a muoversi e a volersi organizzare, ma che prima<br />
di identificarsi come sapere specifico cerca la propria identità intorno a<br />
macrotemi come quelli indicati dalle nostre sezioni. Temi che, peraltro,<br />
sovente si compenetrano e si confondono, rendendo problematica la<br />
stessa collocazione di alcuni contributi allorché essi vanno a collocarsi<br />
quasi sul confine tra una sezione e l’altra.<br />
Conformemente ai pensatori attivi proprio nei primi decenni del V<br />
secolo a.C., non poteva non trovare un considerevole spazio di riflessione<br />
la physis. È forse pleonastico ricordare quanto questo termine<br />
sia diverso dalla traduzione latina natura alla quale la maggior parte<br />
delle lingue neolatine si rifanno: se in natura (da nascor) vi è l’idea<br />
del nascere e del mostrarsi, in physis vi è il riferimento a un processo<br />
che dal nascere indirizza piuttosto verso la pienezza delle proprietà che<br />
determinano e specificano le cose. In entrambi si esprime la dinamicità,<br />
che non può mai esaurirsi, propria dell’atto generativo, ma nel termine<br />
greco si vuole dar conto delle cose nella loro più compiuta realizzazione.<br />
Qualcosa di più ampio, di più comprensivo che consentiva ai Greci di<br />
scrutare il mondo e comprenderne i molteplici aspetti: non poteva esserci<br />
terreno più fertile per avviare e alimentare il sapere filosofico, che<br />
è ricerca intorno alla totalità. Così vi è una physis dalla quale emerge<br />
(non necessariamente in senso generativo) una psiche e nella quale osservare<br />
e descrivere un kosmos. Come anche vi è una physis che diviene<br />
oggetto di uno specifico sapere, che riceve una sua qualche compilazione<br />
nei Peri physeos, come Rossetti ha sostenuto in più lavori negli<br />
ultimi anni 12 .<br />
Aiutano a comprendere l’ampiezza del concetto di physis gli studi di<br />
Beatriz Bossi (Universidad Complutense de Madrid) e Omar D. Álvarez<br />
Salas (Universidad Nacional Autónoma de México, México D.F.). La<br />
prima coglie l’occasione per riflettere su di un frammento parmenideo<br />
tra i più discussi e meno risolti, il frammento B16, che sembra stabilire<br />
un iniziale parallelismo tra le membra e il pensiero, tra le sensazioni e<br />
12. Caratteristiche tipologiche dei trattati Peri Physeos nei secoli VI-V a.C., in «Nova<br />
Tellus» [México], 2006 (XXIV.2), pp. 111-146. Inoltre la specifica voce Peri physeos nel<br />
Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, a cura di P. Radici Colace,<br />
S. Medaglia, L. Rossetti e S. Sconocchia, Pisa-Roma 2010.
Introduzione<br />
l’intelletto secondo un rapporto che l’autrice ridiscute profondamente;<br />
il secondo indaga il formarsi della concezione per cui in ogni essere vivente<br />
è presente una forma innata di intelligenza, disposta peraltro in<br />
tutto il corpo, confermando la reciprocità tra pensiero e materia e ritornando<br />
sul significato del termine stesso physis in Epicarmo – e dunque<br />
nella ricezione che la cultura di massa poteva avere del sostrato naturalistico<br />
ad esso pertinente. Sul senso del termine ha avuto ugualmente<br />
modo di riflettere Miriam Campolina Diniz Peixoto (Universidade Federal<br />
de Minas Gerais, Belo Horizonte), svolgendo una ampia indagine<br />
circa l’origine del processo educativo in Democrito, processo che questi<br />
ha ricondotto ad atomi. Su Democrito riflette anche Antonietta D’Alessandro<br />
(Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”), che indaga invece<br />
come una delle proprietà meno “materiali” della realtà, il colore, possa<br />
essere ricondotta ad atomi. È Carlo Santini (Università degli Studi di<br />
Perugia) a riprendere la questione della connessione tra anima e corpo<br />
mediante gli atomi in Democrito, ma per rilevare la distanza presa da<br />
parte di Lucrezio nei confronti di questa posizione nel De rerum natura.<br />
Daniela De Cecco (Università degli Studi di Trieste) si volge invece<br />
a un altro pluralista, Anassagora, esaminando la provenienza del frammento<br />
B4 e arricchendolo di ulteriori e importanti sottolineature che<br />
confermano l’intento del pensatore di ricondurre la realtà a una molteplicità<br />
di omeomerie. Il passaggio e l’intima connessione tra materia e<br />
pensiero viene spinto verso aspetti espressamente metafisici nella ricognizione<br />
e ricostruzione dell’esordio del libro di Eraclito svolta da Serge<br />
Mouraviev (Gaillard, Mosca), mentre Dario Zucchello (Liceo classico<br />
“A. Volta”, Como) fa emergere la complessità del nesso tra la tradizione<br />
dei fisici e la propensione all’astrazione ontologica in Parmenide,<br />
che pur resta la sua eccentricità e originalità. In compenso M. Laura<br />
Gemelli Marciano (Universität Zürich) invita a riflettere proprio circa<br />
le difficoltà suscitate in ambito medico dalla persistenza di una sophia<br />
che ingloba la totalità dei saperi e che si rivolge alla totalità del reale,<br />
rendendo sovente dispersivo il lavoro degli specialisti e rallentando la<br />
costituzione di un canone disciplinare. Il mondo della physis viene infine<br />
reso più comprensibile alla percezione contemporanea del sapere<br />
scientifico grazie a Daniel W. Graham (Brigham Young University,<br />
Provo, UT), che chiarisce l’alto grado di intelligibilità contenuto nelle<br />
dottrine presocratiche intorno agli eventi naturali, nonché il loro rigore<br />
metodologico.<br />
21
22 Introduzione<br />
Si giunge così alla seconda sezione del volume: logos. Anche in questo<br />
caso ci troviamo dinanzi a un termine dal forte valore evocativo,<br />
un termine che tutt’oggi rappresenta una pluralità di significati a volte<br />
sovrapponibili, a volte semplicemente giustapposti. Così il logos sta<br />
a indicare dapprima la notizia, il riferimento del fatto, la narrazione<br />
dell’evento tipica delle prime historiae, quelle che oggi chiameremmo<br />
cronache e racconti storici (Hdt. 1.184). Ma logos identifica anche il<br />
pensiero che si svolge, il ragionamento che si sviluppa e l’argomentazione<br />
che delucida, per poi significare anche l’insegnamento che viene<br />
offerto, il nucleo dottrinale e il calcolo chiarificatore. Così logos è anche<br />
la parola e la sua facoltà, fino ad essere la giustificazione e la causa.<br />
Si potrebbe continuare ancora, per meglio tratteggiare i significati qui<br />
elencati, ma è attorno a queste così variegate sfaccettature che si snoda<br />
un intero gruppo di contributi.<br />
A portare la riflessione su di un piano storico sono in maniera diversa<br />
e giustapposta Dmitri Panchenko (Bibliotheca classica Petropolitana<br />
e Saint-Petersburg State University) e Gianfranco Maddoli (Università<br />
degli Studi di Perugia): il primo fornisce un utile bilancio circa la percezione<br />
e, dunque, la narrazione del V secolo come secolo di straordinaria<br />
complessità e rilevanza di carattere panellenico, mentre il secondo<br />
va a interessarsi delle fonti che forniscono un dotto ritratto delle terre<br />
umbre nei loro contatti con il mondo greco in questa stessa epoca. Nel<br />
contributo di Emidio Spinelli (La Sapienza Università di Roma) si può<br />
vedere, invece, come la narrazione del passato e il reperimento di fonti<br />
antiche possa coniugarsi con gli intenti del narratore, nel caso specifico<br />
Arcesilao che, nel rendiconto ciceroniano, vuol guadagnare natali presocratici<br />
allo Scetticismo.<br />
Ai Presocratici continua a guardare Maria Michela Sassi (Università<br />
di Pisa) che si concentra su Senofane: riprendendo la celebre critica<br />
all’antropomorfismo, la studiosa ne esamina l’eventualità di un confronto<br />
con esperienze culturali non greche e con la tradizione orientale.<br />
L’importanza di circoscrivere le appartenenze culturali per poi erigere<br />
confronti davvero utili viene ribadita anche da Giuseppe Mazzara (Università<br />
degli Studi di Palermo), che invita a ragionare sulla figura del<br />
socratico Antistene in relazione ai suoi tratti gorgiani e pitagorici. È<br />
Ksenija Maricki Gadjanski (Università di Belgrado), ancora, che porta<br />
l’attenzione su quella che forse è una delle fonti meno lette dell’antichità,<br />
i Dissoi logoi, ravvisandone alcune peculiarità dalle quali la lingui-
Introduzione<br />
stica e le scienze umane moderne potrebbero trarre vantaggiose opportunità<br />
di riflessione.<br />
Con Stefania Giombini (Gualdo Tadino, Perugia) e Flavia Marcacci<br />
(Pontificia Università Lateranense, Città del Vaticano) veniamo all’esame<br />
di una particolare figura dell’argomentazione antica, l’antilogia, nel<br />
contesto sofistico e con la probabile paternità zenoniana. La figura di<br />
Zenone viene quindi messa in dialogo con epoche molto più tarde da<br />
Rafael Ferber (Universität Luzern) da una parte, e da Marcella G. Lorenzi<br />
(Università della Calabria) e Mauro Francaviglia (Università della<br />
Calabria, Università degli Studi di Torino) dall’altra: Ferber ne usa il<br />
pensiero per gettare luce su un tema centrale della filosofia moderna,<br />
il problema mente-corpo in Descartes; Lorenzi e Francaviglia utilizzano<br />
viceversa il modello quantistico per rileggere i paradossi entro una<br />
chiave interpretativa unitaria.<br />
L’investimento di speculazione offerto da Platone alla storia della<br />
filosofia viene mostrato grazie a diversi contributi che si concentrano<br />
su un policromo insieme di argomenti. Abbiamo così Diskin Clay (Duke<br />
University, Durham, NC) che esamina un aspetto tecnico dei dialoghi<br />
platonici, l’utilizzo di citazioni. Tomás Calvo-Martínez (Universidad<br />
Complutense de Madrid) e Franco Ferrari (Università degli Studi di<br />
Salerno) si concentrano invece sulla dialettica: il primo ne chiarisce<br />
rispettivamente l’irrinunciabile e costitutiva dimensione dialogica; il<br />
secondo si concentra sulle idee platoniche e la conseguente ontologia,<br />
ripensando profondamente il ruolo di Parmenide nel dialogo omonimo.<br />
Anche altre figure di V secolo vengono studiate a partire dai dialoghi<br />
platonici: Michel Narcy (Centre National de la Recherche Scientifique,<br />
Paris) volge a problematizzare la posizione di Callicle nel Gorgia, mentre<br />
Graciela E. Marcos de Pinotti (Universidad de Buenos Aires) guarda<br />
a Protagora e al giudizio platonico circa l’identificazione tra essere e apparire.<br />
Thomas M. Robinson (University of Toronto), invece, esamina<br />
l’idea di anima, specificamente nella sua natura immortale, attribuibile<br />
a Socrate e meno facilmente a Platone.<br />
La terza sezione, Ethos, intende comprendere una gamma di temi<br />
ampia quanto il termine che le connette. Un po’ come logos, anche<br />
ēthos abbraccia diversi significati: certamente rimanda alla tradizione,<br />
ai costumi e alle abitudini comportamentali e sociali, capaci di favorire<br />
il “vivere bene” e così importanti da dover essere trasmesse alle giovani<br />
generazioni. Ethos, dunque, può rimandare anche all’“etica” greca,<br />
23
24 Introduzione<br />
andando a lambirne i contenuti più generali, dalla questione dell’eudamonia<br />
a quella dell’aretē fino all’intellettualismo morale: è evidente<br />
quella finalità pratica che tanto la avvicina e la innesta alla politica. Così<br />
questa terza sezione va a studiare gli aspetti legati alla dimensione etica<br />
e politica del pensiero greco, nonché al problema dell’educazione.<br />
In quanto tra i primi a stabilire un denominatore valido all’ēthos<br />
greco, non poteva mancare una riflessione sui Sette Saggi, riflessione offerta<br />
da Delfim F. Leão (Universidade de Coimbra), il quale va a irrobustirne<br />
la tradizione storiografica svincolando i Sette da una dipendenza<br />
eccessiva alla testimonianza platonica. Gabriele Cornelli (Universidade<br />
de Brasília) descrive i tratti peculiari e le abitudini delle comunità pitagoriche,<br />
sottolineando quegli usi che ne chiarificano la distanza dal<br />
nostro mondo e che, proprio nel prendere coscienza delle differenze,<br />
può usufruire delle ricchezze del proprio passato. Mario Vegetti (Università<br />
degli Studi di Pavia) dipinge la figura del medico nei secoli V a.C.<br />
e successivi, specificandone competenze e abitudini e soffermandosi in<br />
particolare sul passaggio dalla vita nomade alla vita stanziale che ha<br />
accompagnato il processo di determinazione del loro peculiare status<br />
sociale. Un altro interessante aspetto del vivere greco è presentato da<br />
Francesco De Martino (Università degli Studi di Foggia), che si concentra<br />
sulla Grecia al femminile, sulla morale ad essa collegata e, ben al di<br />
là dello stereotipo della “moglie migliore”, sull’intrecciarsi di bellezza e<br />
saggezza in alcune figure di donne note e meno note.<br />
Sul versante specificamente morale ha occasione di ragionare Francisco<br />
Bravo (Universidad Metropolitana de Caracas), intessendo un<br />
confronto tra la euthymia democritea e la eudamonia aristotelica, precisandone<br />
i punti di contatto e le discrepanze, sottolineando il valore<br />
dato in entrambi i casi alla stabilità dell’animo come scaturigine del<br />
vivere bene. Il rimando alla stabilità viene svolto, sia pure in direzioni<br />
diverse, anche da Chiara Robbiano (Universiteit Utrecht) e Renzo<br />
Vitali (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”): l’una sottolinea il<br />
valore etico, prima che metafisico ed epistemologico, dell’immobilità e<br />
dell’immutabilità, che da Parmenide a Platone è tale da dover essere appreso<br />
e connesso agli dei fin nelle favole narrate a quei bambini destinati<br />
ad essere guardiani della città; l’altro muove da un’indagine filologica<br />
per scoprire nella radice della stasis greca la scaturigine del concetto<br />
stesso di rivoluzione, volendo dare di questo termine un’accezione utile<br />
alla contemporaneità. Walter O. Kohan (Universidade do Estado do Rio
Introduzione<br />
de Janeiro) si sofferma sul rapporto tra Socrate e la verità negli ultimi<br />
scritti di Foucault, lasciandoci assaporare un Socrate parresiasta che<br />
propone vigorosamente il nesso vita-verità come giustificazione della<br />
bellezza della propria vita e soprattutto del sé.<br />
Più attenti alla descrizione di risvolti maggiormente politici della<br />
Grecia di V secolo sono i contributi di Giovanni Cerri (Università degli<br />
Studi Roma Tre), Christopher Rowe (Durham University) e Gerardo<br />
Ramírez Vidal (Universidad Nacional Autónoma de México, México<br />
D.F.). Cerri elabora una esegesi del processo a Socrate per mettere in<br />
luce gli intenti, propagandistici e antidemocratici, di Platone: così, il Socrate<br />
dell’Apologia ripropone la concezione della politica come di una<br />
technē purtroppo non posseduta da quanti governano la città, lasciando<br />
intendere tra le righe che fu proprio questa concezione di politica il motivo<br />
che scatenò l’odio e poi la condanna. Rowe commenta un passo del<br />
Politico (292E-293A) dove all’abilità del giocatore di petteia è connessa<br />
quella del politico riflettendo sulla possibile relazione tra la strategia<br />
del gioco e la dialettica. Ramírez Vidal espone la consistente difficoltà<br />
di riconoscere i “maestri di politica” del V secolo, non immediatamente<br />
identificabili con i retori, né con i Sofisti, sebbene tra questi due profili<br />
esistessero affinità, prima tra tutte la propensione didattica e educativa.<br />
Con questo contributo gli studi si spostano sul tema della paideia greca,<br />
tema attorno al quale vertono gli scritti di Rachel Gazolla (Pontifícia<br />
Universidade Católica de São Paulo) e Gilbert Romeyer Dherbey (Université<br />
Paris Sorbonne – Paris IV): la prima invita a un confronto tra<br />
la figura di Socrate (nelle sue diverse connotazioni) e quella dei Cinici;<br />
il secondo si concentra nell’analisi di un Socrate che educa attraverso il<br />
linguaggio, inteso come strumento privilegiato per la trasmissione della<br />
cultura e che si dipana in un dialogo libero da rigide impostazioni; la<br />
formazione attuata da Socrate si dimostra, così, cosciente e profonda al<br />
punto da segnare un’epoca.<br />
Attorno alla figura del re lidio Gige si muove il contributo di Giovanni<br />
Casertano (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), che nel<br />
comparare la narrazione di Erodoto e quella di Platone lascia scoprire<br />
nell’agire morale una necessità che può legarsi alla ragione della legge<br />
o alla ragione delle passioni. Così la dimensione dell’ēthos viene fatta<br />
trapassare in quella del pathos.<br />
È questa l’ultima sezione dei nostri saggi. Con il pathos siamo in<br />
qualche modo agli antipodi del logos, poiché esso è il movimento del-<br />
25
26 Introduzione<br />
la parte irrazionale dell’anima, sollevata nei propri sentimenti e nelle<br />
proprie emozioni. In molte occasioni la cultura greca crea uno spazio<br />
appropriato per questa dimensione: dapprima nell’arte e nel teatro,<br />
per provocare sentimenti con finalità catartica (cf. Arist. Poet. 1449b<br />
24-28). Così il teatro greco consente di esemplificare anche le passioni<br />
politiche più forti e si carica di idealità: il saggio di Maria de Fátima<br />
Silva (Universidade de Coimbra) permette di riflettere su questo aspetto,<br />
e, in stretto dialogo con la sezione precedente, ripercorre i ritratti<br />
euripidei di Atene per trarne indicazioni intorno alla tensione utopica<br />
e le aspirazioni sociali della polis greca. Idealità e storia, personaggi e<br />
fatti si intrecciano e rendono l’intero V secolo il protagonista indiscusso<br />
de Il romanzo di Calliroe di Caritone di Afrodisia, oggetto di puntuale<br />
analisi da parte di Patrizia Liviabella Furiani (Università degli Studi di<br />
Perugia). Di un altro potere evocativo e persuasivo ci parla Maria do<br />
Céu Fialho (Universidade de Coimbra) analizzando due tragedie sofoclee,<br />
Filottete e Edipo a Colono: è il potere dell’azione e dell’esistenza<br />
umana, che suscita pathos e philia, capaci di orientare solo chi è davvero<br />
saggio e, in quanto tale, può comprendere l’umana fragilità e indirizzarla.<br />
Ma il teatro greco si volge anche a rappresentare la dimensione<br />
culturale, in particolare filosofica, della grecità: Noburu Notomi (Keio<br />
University, Tokio) rintraccia le impressioni aristofanee attorno alla figura<br />
di Prodico, lasciando comprendere quanto la società del V secolo<br />
a.C. avesse già assorbito la teologia razionalistica del sofista. Enrique<br />
Hülsz Piccone (Universidad Nacional Autónoma de México, México<br />
D.F.) esamina il legame tra Eraclito ed Epicarmo, legame che potrebbe<br />
essere stato molto più profondo di quanto ci permettono di immaginare<br />
i pochi testi a nostra disposizione.<br />
Il pathos sa volgersi anche all’arte della persuasione, la forza della<br />
peithō che occorre al retore per condurre le anime. Il potere della parola,<br />
capace di oltrepassare il testo scritto, capace di sollevare le opinioni<br />
e condurle ovunque, viene ricordato nel ritratto che Alessandro Stavru<br />
(Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”) fornisce di alcuni<br />
passi dell’Encomio di Elena di Gorgia (Hel. 8-14), dal quale si evince<br />
il legame di seduzione che intercorre tra la peithō e il logos, quest’ultimo<br />
inteso come massimamente atto a produrre apparenza. È Lidia<br />
Palumbo (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) a insistere su<br />
questo potere della parola, rivolgendosi al teatro tragico e collocando<br />
proprio nelle raffigurazioni narrative che lo caratterizzano il luogo na-
Introduzione<br />
tivo dell’anima greca nella sua flessione filosofica. Il potere evocativo<br />
della parola, infine, viene richiamato da Nestor L. Cordero (Université<br />
de Rennes 1) nell’analisi della pratica terapeutica di Antifonte: questi,<br />
volendo spezzare il rapporto tra logos e verità, colloca il primo entro<br />
una dimensione soggettiva e lo usa come strumento privilegiato per la<br />
sua psicoterapia, richiamandosi alla dimensione pratica della ragione<br />
(gnōmē) e approfittando del legame profondo tra physis in generale e<br />
physis umana in particolare.<br />
* * *<br />
Desideriamo esprimere i nostri sentimenti di sincera gratitudine alla<br />
prof.ssa Antonietta D’Alessandro e al dott. Lorenzo Chiuchiù, i quali<br />
hanno sostenuto a diverso titolo il nostro lavoro con consigli e suggerimenti<br />
insostituibili.<br />
In maniera particolarissima vogliamo ringraziare la giovane casa<br />
editrice <strong>Aguaplano</strong>―Officina del Libro che, nella persona di Raffaele<br />
Marciano, ha fin da subito accolto questo progetto e vi ha collaborato<br />
attivamente con la migliore professionalità auspicabile e con competenza<br />
davvero rara, tanto da accrescere in noi curatrici una stima<br />
già profonda che ha radici nel passato. Con Raffaele, infatti, abbiamo<br />
condiviso un buon tratto di strada, proprio in quegli anni di studio<br />
che ci hanno fatto incontrare nelle aule universitarie e seguire Livio<br />
Rossetti: è stato quindi naturale condividere l’entusiasmo verso questa<br />
“impresa editoriale”, mossi da un comune affetto verso il professore.<br />
Questo momento celebrativo viene così a offrirsi a noi come un’occasione<br />
irripetibile per ricongiungere le strade professionali a quelle<br />
dell’amicizia, sotto il segno della filosofia antica quale “custode speciale”<br />
che proprio il professore ci ha lasciato in eredità.<br />
27<br />
Stefania Giombini, Flavia Marcacci
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
1. Recenti sviluppi della questione socratica, «Proteus» [Roma], 6, 1971 (II), pp. 161-<br />
187 [cf. 47].<br />
2. Platone biografo di Socrate: un riesame, «Proteus» [Roma], 12, 1973 (IV), pp. 63-<br />
101.<br />
3. Socratica, in Fedone di Elide, «Studi Urbinati» [Urbino], n.s. B, 1973 (XLVII),<br />
pp. 364-381.<br />
4. Spuren einiger Erotikoi Logoi aus der Zeit Platons, «Eranos» [Stockholm], 1974<br />
(LXXII), pp. 185-192.<br />
5. Le Nuvole di Aristofane: perché furono una commedia e non una farsa?, «Rivista<br />
di cultura classica e medievale» [Roma], 1974 (XVI), pp. 131-136.<br />
6. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti, «Rivista di Studi Classici» [Torino], 1974<br />
(XXII), pp. 424-438.<br />
7. Therapeia in the Minor Socratics, «Theta-Pi (A Journal for Greek and Early Christian<br />
Philosophy)» [Leiden], 1974 (III), pp. 145-157.<br />
8. Due momenti della polemica tra Policrate e i Socratici all’inizio del IV secolo a.C.,<br />
«Rivista di cultura classica e medievale» [Roma], 1974 (XVI), pp. 289-298.<br />
9. Socrate e il ruolo della dissimulazione nel processo educativo, «Pedagogia e Vita»<br />
[Brescia], 1974 (XXXVI), pp. 41-59.<br />
10. Le aporie di Parmenide, «Logos» [Napoli], 1974 [s.n.], pp. 171-176.<br />
11. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti (II), «Rivista di Studi Classici» [Torino],<br />
1975 (XXIII), pp. 87-99.<br />
12. Platone e la tradizione filosofica preplatonica, «Atti dell’Accademia di Scienze Morali<br />
e Politiche» [Napoli], 1975 (LXXXV), pp. 180-197.<br />
13. Tracce di un logos Sokratikos alternativo al Critone e al Fedone platonici, «Atene e<br />
Roma» [Firenze], n.s., 1975 (XX), pp. 34-43.<br />
14. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti (III), «Rivista di Studi Classici» [Torino],<br />
1975 (XXIII), pp. 361-381.<br />
[1971]<br />
[1973]<br />
[1974]<br />
[1975]
[1976]<br />
[1977]<br />
[1978]<br />
[1979]<br />
[1980]<br />
[1981]<br />
[1982]<br />
[1983]<br />
30 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
15. Il momento conviviale dell’eteria socratica e il suo significato pedagogico, «Ancient<br />
Society» [Leuven], 1976 (VII), pp. 29-77.<br />
16. Aspetti della letteratura socratica antica, Università degli Studi di Chieti, Chieti<br />
1977 [170 p.].<br />
16 a . Aspetti della riflessione contemporanea sul mondo morale, «Verifiche» [Trento],<br />
1977 (III), pp. 589-603.<br />
17. La morale popolare dell’antica Grecia (a proposito di un libro recente), «Atene e<br />
Roma» [Firenze], n.s., 1978 (XXIII), pp. 45-51.<br />
18. Ancora sul Milziade di Eschine Socratico: P.Oxy. 2890 (Back), «Zeitschrift für<br />
Papyrologie und Epigraphik» [Köln], 1979 (XXXIII), pp. 47-56 [in collaborazione<br />
con Claudio Lausdei].<br />
19. Su P.Oxy. 2890 Front (dal Milziade di Eschine Socratico), «Aegyptus», 1979 (LIX),<br />
pp. 91-96 [in collaborazione con Claudio Lausdei].<br />
20. Socratico-Laertiana, «Studi Italiani di Filologia Classica» [Firenze], 1979 (LI),<br />
pp. 72-83 [in collaborazione con Claudio Lausdei].<br />
21. Per studiare Platone, «Verifiche» [Trento], 1979, pp. 245-250.<br />
22. Ricerche sui ‘dialoghi socratici’ di Fedone e di Euclide, «Hermes» [Wiesbaden],<br />
1980 (CVIII), pp. 183-200.<br />
23. Tre studi sui Dissoi Logoi, «Studi Filosofici» [Napoli], 1980 (III), pp. 27-54.<br />
24. P. Oxy. 2889 e il Milziade di Eschine Socratico, «Rheinisches Museum für Philologie»<br />
[Frankfurt am Main], N.F., 1981 (CXXIV), pp. 154-165 [in collaborazione con<br />
Claudio Lausdei].<br />
25. L’arte del dire nell’Atene dei secc. V e IV, «Giornale Italiano di Filologia» [Roma],<br />
n.s., 1981 (XII), pp. 261-266.<br />
26. Le magistrature nell’Atene classica: forme di controllo e forme di responsabilità,<br />
in L’educazione giuridica, IV: Il pubblico funzionario, a cura di A. Giuliani e N. Picardi,<br />
vol. I, Università degli Studi di Perugia, Perugia 1981, pp. 3-42.<br />
27. Dikastai anhupeuthunoi, «Quaderni di Storia» [Bari], 1982 (XV), pp. 181-202.<br />
28. La ‘questione socratica’: un problema malposto, «Rivista Critica di Storia della Filosofia»<br />
[Milano], 1983 (XXXVIII), pp. 3-24.<br />
29. Atti del Symposium Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, vol. I, Edizioni dell’Ateneo,<br />
Roma 1983 [475 p.].
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
30. Eraclito (e Solone) sulla stasis, in Atti del Symposium Heracliteum [= 29], I,<br />
pp. 347-359.<br />
31. K.J. Dover, La morale popolare greca all’epoca di Platone e di Aristotele, tr. it. di<br />
Livio Rossetti, Paideia, Brescia 1983 [Greek Popular Morality, Blackwell, Oxford<br />
1974; 558 p.].<br />
32. Atti del Symposium Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, vol. II, Roma, Edizioni<br />
dell’Ateneo [280 p.].<br />
33. Socrate, Alcibiade, Temistocle e i ‘Dodici Dèi’, «Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik»<br />
[Köln], 1984 (LIV), pp. 27-35 [in collaborazione con Antonio Esposito].<br />
34. Socrate et la rhétorique de la culpabilité, in Justifications de l’Ethique [XIXe Congrès<br />
de l’Assoc. des Société de Philosophie de Langue Française, Bruxelles-Louvainla-Neuve],<br />
Editions de l’Université Libre de Bruxelles, Bruxelles 1984, pp. 383-<br />
388.<br />
35. Collaborazioni al vol. XXXII della Grande antologia filosofica. Aggiorn. bibliografico,<br />
a cura di A. Negri, Marzorati, Milano 1984 [pp. 1-189, 243-260, 371-379].<br />
36. Encore une inconséquence dans Euthphr. 10, «Apeiron» [Newcastle NSW], 1984<br />
(XVIII), pp. 26-30.<br />
37. Rhétorique des Sophistes-Rhétorique de Socrate, in H ARCHAIA SOFISTIKE. The<br />
Sophistic Movement, ed. by K. Boudouris, Kardamitsa, Athens 1984, pp. 137-145.<br />
38. Le inferenze pseudoanalogiche, in Metafore dell’invisibile: ricerche sull’analogia, a<br />
cura di G. Santinello, Morcelliana, Brescia 1984, pp. 271-283.<br />
39. Come instaurare un nuovo assetto costituzionale secondo Platone (La ‘spiacevole<br />
necessità’: chi, se non il demos?), «Gerión» [Madrid], 1985 (III), pp. 63-77.<br />
40. L’aisthesis come referente ultimo in Protagora: peritropē e antiperitropē, in Studi<br />
di filosofia preplatonica, a cura di M. Capasso, F. De Martino e P. Rosati, Bibliopolis,<br />
Napoli 1985, pp. 173-190.<br />
41. Lo scambio secundum quid/simpliciter nel Peri tou me ontos, in Gorgia e la Sofistica.<br />
Atti del convegno internazionale (Lentini-Catania, 12-15 dicembre 1985),<br />
a cura di F. Romano e L. Montoneri [= «Siculorum Gymnasium», n.s., 1-2, 1985<br />
(XXXVIII)], pp. 107-118].<br />
42. Eraclito: Bibliografia 1970-1984 e complementi 1621-1969, a cura di F. De Martino,<br />
L. Rossetti e P. Rosati, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1986 [178 p.].<br />
43. Altri quindici anni di studi su Eraclito, in Eraclito: Bibliografia 1970-1984 e complementi<br />
1621-1969 [= 42], pp. 9-27.<br />
44. La certitude subjective inébranlable, in Positions de la Sophistique, éd. par B. Cassin,<br />
Vrin, Paris 1986, pp. 195-209.<br />
45. Recensione di a. ca p i z z i, Platone nel suo tempo: l’infanzia della filosofia e i suoi<br />
pedagoghi [Edizioni dell’Ateneo, Roma 1984], «Bollettino della Società Filosofica<br />
Italiana» [Roma], n.s., 126, 1986, pp. 61-64.<br />
46. Recensione di a. pa t z e R, Bibliographia Socratica [Verlag Karl Alber, Freiburg-München<br />
1985], «Rivista di Storia della Filosofia» [Milano], 1986 (XLI), pp. 811-814.<br />
31<br />
[1984]<br />
[1985]<br />
[1986]
[1987]<br />
[1988]<br />
[1989]<br />
32 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
47. Neueste Entwicklungen in der sokratische Frage, in Der historische Sokrates, hg. v.<br />
A. Patzer, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1987, pp. 391-433 [cf. 1].<br />
48. Letture platoniche, a cura di L. Rossetti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1987<br />
[Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia», 4; 146 p.].<br />
49. Linguaggio allusivo e comunicazione occultante in Platone, in Letture platoniche<br />
[= 48], pp. 11-23.<br />
50. How to Make a Paradox out of Something Lacking Paradoxical Qualifications,<br />
in Argumentation: Perspectives and Approaches. Proceedings of the Conference<br />
on Argumentation 1986, ed. by F.H. Van Eemeren, R. Grootendorst, J.A. Blair,<br />
Ch.A. Willard, Foris, Amsterdam 1987, pp. 283-288.<br />
51. Informe sobre la Logica Informal, «Revista Venezolana de Filosofía» [Caracas],<br />
1987 (XXIII), pp. 93-107 [cf. 54, 91].<br />
52. Sui rischi di un’attitudine troppo benevola dell’interprete verso il testo: il caso del<br />
Politico, in Platón: Los Diálogos Tardíos. Actas del Symposium Platonicum 1986,<br />
comp. por C. Eggers, Lan Univ. Nacional Autónoma de México, México pp. 9-34.<br />
53. La riforma delle istituzioni tra legislazione ed educazione in Platone, in L’educazione<br />
giuridica, V: Modelli di legislazione e scienza della legislazione, a cura di A. Giuliani<br />
e N. Picardi, vol. I, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1987, pp. 29-56.<br />
54. Sull’uso greco di incolpare gli dei per discolparsi, «Nova Tellus» [México], 1988<br />
(V), pp. 19-41 [cf. 66 e 75].<br />
55. Rapporto sulla logica informale, «Bollettino della Società Filosofica Italiana»<br />
[Roma], n.s., 133, 1988, pp. 2-31 [ripresa di 51; cf. 91].<br />
56. Come cambia il filosofare quando il linguaggio allusivo entra in scena (con note di<br />
commento a Plat. Gorg. 447-8), in Questioni di etica e metafisica, a cura di F. Bosio,<br />
Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1988, pp. 29-41 [Università degli Studi di<br />
Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia» 6].<br />
57. L’«Achille» di Zenone: logica e retorica, «Criterio» [Napoli], n.s. 1988 (VI), pp. 67-<br />
76.<br />
58. Una funzione per i filosofi nella metropoli del sapere, «Il Contributo» [Roma], 1988<br />
(XII), pp. 73-80.<br />
59. Eléments d’une morale juridique dans les Lois de Platon, «Archives de Philosophie<br />
du Droit» [Paris], 1988 (XXXIII), pp. 229-242.<br />
60. Plat. Lach. 187D6-188C2: tra le pieghe del dichiarato, in Problemi dell’uomo, a<br />
cura di F. Bosio, pp. 51-71 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto<br />
di Filosofia», 7].<br />
61. The Rhetoric of Zeno’s Paradoxes, «Philosophy and Rhetoric» [University Park,<br />
PA], 1988 (XXI), pp. 145-152.<br />
62. Aeschines Socraticus 1,2,3 [= edizione e commento di P.Oxy 1608, 2889 e 2890], in<br />
Corpus dei papiri filosofici greci e latini, a cura di F. Adorno e coll., vol. I 1*, Olschki,<br />
Firenze 1989, pp. 120-146 [in collaborazione con Maria Serena Funghi].
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
63. About the incompleteness of the overlap between ethical and legal requirements in<br />
Plato’s Laws, in On Justice / Peri Dikaiosunes, a cura di K. Boudouris, Hell. Philos.<br />
Etaireia, Athens 1989, pp. 385-390.<br />
64. La filosofia penale di Ippodamo e la cultura giuridica dei Sofisti, «Rivista Internazionale<br />
di Filosofia del Diritto» [Roma], n.s., 1989 (LXVI), pp. 315-335.<br />
65. The Rhetoric of Socrates, «Philosophy and Rhetoric» [University Park, PA], 1989<br />
(XXII), pp. 225-238.<br />
66. Sobre la costumbre griega de culpar a los dioses, «Analogía» [México], 2, 1989<br />
(III), pp. 39-63 [ripresa di 60; cf. 75].<br />
67. About the Disunity of Heraclitus’ Thought, in Ionian Philosophy, a cura di K. Boudouris,<br />
International Association for Greek Philosophy, Athens 1989, pp. 353-362.<br />
68. Socrate: l’eloquenza dei gesti, in La naissance de la raison en Grèce, a cura di J.-F.<br />
Mattéi, Presses Universitaires de France, Paris 1990, pp. 307-313.<br />
69. Sulla dimensione retorica del dialogare socratico, in «Méthexis» [Buenos Aires],<br />
1990 (III), pp. 15-32.<br />
70. Ritoriceskie elementi b nekotor’ch paradoksach Zenona eleïskogo [“Elementi retorici<br />
in alcuni paradossi di Zenone di Elea”], «Vestnik Drevnej Istorii» [Moscow],<br />
1990 (CXCIV), pp. 20-33.<br />
71. Sulla differenza tra il fenomenismo di Protagora e il fenomenismo scettico, in Le<br />
Scepticisme antique. Perspectives historiques et systématiques, a cura di H.-J. Voelke,<br />
Genève-Lausanne-Neuchâtel 1990 [«Cahiers de la Revue de Théologie et de<br />
Philosophie», 15], pp. 55-68.<br />
72. La Paideia de Sócrates: entre verdad y retórica, «Limes» [Santiago del Chile], 1990<br />
(II), 73-88.<br />
73. Postfazione a M. Meyer, Problematologia. Filosofia, scienza e linguaggio, Pratiche<br />
editrice, Parma 1991, pp. 417-431 [2009 2 cf. 203].<br />
74. Logoi Sokratikoi anteriori al 399 a.C., in Logos e Logoi, a cura di L. Rossetti e<br />
O. Bellini, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1991, pp. 21-40 [Università degli<br />
Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia» 9].<br />
75. Se sia lecito incolpare gli dei (da Omero a Aristotele), in Studi di Filologia Classica<br />
in onore di Giusto Monaco, vol. I, Università degli Studi di Palermo, Palermo 1991,<br />
pp. 37-53 [ripresa di 66; cf. 59].<br />
76. Sull’intreccio di logica e retorica in alcuni paradossi di Zenone di Elea, «Archiv für<br />
Geschichte der Philosophie» [Berlin-New York], 1990 (LXXIV), pp. 1-25 [cf. 86].<br />
77. Understanding the Phaedrus. Proceeedings of the II Symposium Platonicum, a<br />
cura di L. Rossetti, Academia Verlag, Sankt Augustin 1992 [328 p.].<br />
78. Quale skoteinotes? Sul rapporto che Eraclito instaura con il suo uditorio potenziale,<br />
«Philologica» [Parma], 1992 (I), pp. 3-28.<br />
79. Esope et le “miracle” du paradoxe à l’aube de la civilisation grecque, in Le miracle<br />
grec, a cura di A. Thivel, Universite de Nice Sophia Antipolis, Nice 1992, pp. 69-79.<br />
33<br />
[1990]<br />
[1991]<br />
[1992]
[1993]<br />
[1994]<br />
[1995]<br />
34 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
80. «If we link the essence of rhetoric with deception»: Vincenzo on Socrates and Rhetoric,<br />
«Philosophy and Rhetoric» [University Park, PA], 1993 (XXVI), pp. 311-321.<br />
81. Where Philosophy and Literature Merge in the Platonic Dialogues, «Argumentation»<br />
[Amsterdam], 1993 (VI), pp. 433-443.<br />
82. Sulle tracce della letteratura socratica antica, «Giornale Italiano di Filologia»<br />
[Roma], 1993 (XLV), p. 263-274.<br />
83. Rodi. Un profilo della cultura rodiese dei secoli V a.C.-I d.C., in Lo spazio letterario<br />
della Grecia antica, a cura di G. Cambiano, L. Canfora e D. Lanza, vol. I.2,<br />
Salerno Editrice, Roma 1993, pp. 657-715 [in collaborazione con Patrizia Liviabella<br />
Furiani].<br />
84. Il ricorso alla pena detentiva nelle Leggi di Platone, in Il problema della pena criminale<br />
tra filosofia greca e diritto romano, a cura di O. Diliberto, Jovene, Napoli,<br />
pp. 347-369.<br />
85. La versione informatica di un dialogo platonico: l’Eutifrone, in AICA97. Atti del<br />
Congresso annuale, Gallipoli, 1993, vol. I, pp. 771-781.<br />
86. La “formattazione”: una metafora per i filosofi, «Informazione Filosofica» [Milano],<br />
13-14, 1993 (IV), pp. 32-34.<br />
87. Sull’intreccio di logica e retorica in alcuni paradossi di Zenone di Elea, in Verso la<br />
scienza regale. Studi in memoria di Giorgio Imbraguglia, a cura di P.P. Ottonello,<br />
Japadre, L’Aquila-Roma 1993, 87-121 [ripresa di 76].<br />
88. L’Eutifrone di Platone in due recenti rielaborazioni al computer, «Atene e Roma»<br />
[Firenze], n.s., 1994 (XXIX), pp. 53-70 [cf. 203].<br />
89. Strategie macro-retoriche: la “formattazione” dell’evento comunicazionale, Aesthetica,<br />
Palermo [70 p.].<br />
90. La dimension retórica de los mitos platónicos, «Revista de Occidente» [Madrid],<br />
1993 (CLVIII-CLIX), pp. 71-91.<br />
91. Processo e istituzioni giudiziarie nelle “Leggi” di Platone, in L’educazione giuridica,<br />
vol. VI (Modelli storici della procedura continentale), a cura di A. Giuliani e N. Picardi,<br />
Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1994, pp. 3-26.<br />
92. Raport o “logice nieformalnej”, «Poznanskie Studia z Filozofii Humanistyk» [Poznan]<br />
XIV 233-245 [è la trad. polacca di 53].<br />
93. I paradossi di Zenone nell’interpretazione di A. Koyré, in Alexandre Koyré. L’avventura<br />
intellettuale, a cura di C. Vinti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1994,<br />
pp. 423-435.<br />
94. Socrate al computer, in La rhétorique grecque. Actes du colloque “Octave Navarre”,<br />
Nice 17-19 décembre 1992, Textes rassemblés par J.-M. Galy et A. Thivel, Université<br />
de Nice Sophia Antipolis, Nice 1994, pp. 123-129 [cf. 104].<br />
95. Platone, Eutifrone [traduzione, introduzione, commento, appendici], Armando,<br />
Roma 1995 [227 p.].
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
96. Dialoga con Socrate [simulazione interattiva dell’Eutifrone platonico, su floppydisk],<br />
Università degli Studi di Perugia, Perugia 1995 [in collaborazione con David<br />
Lanari].<br />
96 a Dialoga con Socrate sulla base dell’Eutifrone platonico. Guida per l’insegnante,<br />
Armando, Roma 1995 (48 p.).<br />
97. Invito a dialogare con Socrate, Armando, Roma 1995 [64 p.; con allegato il n. 95; in<br />
collaborazione con David Lanari].<br />
98. Biografia e autobiografia in Platone, in Biografia e autobiografia degli antichi e<br />
dei moderni, a cura di I. Gallo e L. Nicastri, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli<br />
1995, pp. 57-78.<br />
99. Un topos attico di V secolo: il logos amarturos, «Nova Tellus» [México], 1995 (XIII),<br />
pp. 27-58 [cf. 111].<br />
100. Filosofia per i non vedenti. Dialogare con Socrate via computer e soundblaster,<br />
in Atti del 4° Convegno Nazionale Informatica, Didattica e Disabilità, a cura di A.<br />
Saba, vol. III, A.I.D.D., Napoli 1995, pp. 711-716.<br />
101. La sindrome perversa: stravincere nelle Americhe, in L’universalità dei diritti<br />
umani e il pensiero cristiano del ’500, a cura di S. Biolo, Rosenberg & Sellier, Torino<br />
1995, pp. 149-162 [cf. 109].<br />
102. Riuscire ad intendersi con gli Indios. Il nuovo mondo visto da Diego Valadés (1579),<br />
in L’universalità dei diritti umani e il pensiero cristiano del ’500 [= 101], pp. 163-<br />
173.<br />
103. Fare filosofia al computer: ipertesti e altri possibili standard, in Filosofia & Informatica.<br />
Atti del primo incontro italiano sulle applicazioni informatiche e multimediali<br />
nelle discipline filosofiche, a cura di L. Floridi, Paravia, Torino 1996, pp. 48-<br />
56.<br />
104. Un programma con cui frugare nelle pagine di Platone, in Socrate al computer.<br />
L’informatica al servizio della filosofia, a cura di A. Lignani, GESP-IRRSAE<br />
dell’Umbria, Perugia 1996, pp. 33-57.<br />
105. Besedovat s Sokratom pri pomosci kompjutera [Dialogare con Socrate con l’aiuto<br />
del computer], «Vestnik Drevnej Istorii» [Moscow], 1996 (CCXLIII), pp. 235-238<br />
[cf. 94].<br />
106. Il ‘kairos’ comunicazionale, in ODOI DIZESIOS. Le vie della ricerca. Studi in onore<br />
di Francesco Adorno, a cura di S. Funghi, Olschki, Firenze 1996, pp. 415-426.<br />
107. Le tableau de Cléanthe, in Chypre et les origines du Stoïcisme, a cura di E. Moutsopoulos,<br />
Publications du Centre Culturel Hellénique de Paris, Paris 1996, pp. 118-<br />
124.<br />
108. Sulla struttura macro-retorica del Filebo, in Il Filebo di Platone e la sua fortuna, a<br />
cura di P. Cosenza, D’Auria, Napoli 1996, pp. 321-352.<br />
109. El momento epíkairos (kairós «espontáneo», kairós negativo, kairós inducido, contra-kairós),<br />
«Analogía Filosófica» [México], 1996 (X), pp. 3-29.<br />
110. Stravincere nelle Americhe, «Nao. Revista de la cultura del Mediterráneo» [Buenos<br />
Aires], 58, 1996 (XVI), pp. 17-25 [ripresa di 100].<br />
35<br />
[1996]
[1997]<br />
[1998]<br />
36 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
111. La primogenitura del ceramista, nobile ‘decaduto’. A proposito di “Virtualità del<br />
Vaso”, «Faenza. Bollettino del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza»,<br />
1996 (LXXXII), pp. 275-283.<br />
112. Il ricorso al computer nell’insegnamento: studio ma pure addestramento, con un<br />
corso mirato e con attività collaterali, in Università di Perugia. Scienze della Formazione<br />
[Supplemento a «L’Università»], 2, 1996 (XV), pp. 16-17.<br />
113. Il “mito filosofico”: un ossimoro di troppo?, «Giornale di Metafisica» [Genova], n.s.,<br />
1997 (XIX), pp. 319-352.<br />
114. Il logos amarturos nel contesto della retorica attica, in Lingue tecniche del latino e<br />
del greco [Atti del II Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica<br />
greca e latina, Trieste. 4-5 ottobre 1993], vol. II, a cura di S. Sconocchia, L. Toneatto<br />
et al., Pàtron, Bologna 1997, pp. 129-149 [ripresa di 98].<br />
115. Autore dell’Athenaion Politeia fu forse un socratico, omonimo di Senofonte erchieo?,<br />
in M. Gigante e G. Maddoli (a cura di), L’Athenaion Politeia dello Pseudo-<br />
Senofonte, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1997, pp. 141-158.<br />
116. Erodoto, Storie, Newton Compton, Roma 1997 (560 p.) [revisione della trad. di P.<br />
Sgroj; Introduzione; Note e Indici redatti con la collaborazione di Graziano Ranocchia;<br />
v. anche 179].<br />
117. Tucidide, La guerra del Peloponneso, Newton Compton, Roma 1997 (448 p.) [revisione<br />
della trad. di P. Sgroj; Note e Indici redatti con la collaborazione di Graziano<br />
Ranocchia].<br />
118. Il computer in classe, ma per farci cosa?, «Insegnare Filosofia» 3, 1997 (I), pp. 12-<br />
16.<br />
119. Lo specifico dei supporti informatici per l’insegnamento della filosofia, in L’apporto<br />
dell’informatica nell’insegnamento delle discipline filosofiche, a cura di E. Lunani,<br />
GESP-IRRSAE dell’Umbria, Perugia 1997, pp. 21-34.<br />
120. Arguing and suggesting within a Platonic dialogue: towards a typology, in Plato’s<br />
Dialogues. The Dialogical Approach, ed. by R. Hart and V. Tejera, Edwin Mellen<br />
Press, Lewinston (NH) 1997, pp. 215-245.<br />
120 a . Ricerca specialistica e politica culturale nell’opera di Conrado Eggers Lan, «Méthexis»,<br />
1997 (X), pp. 125-128.<br />
121. La comunicazione asimmetrica, «Anuari de la Societat Catalana de Filosofia» [Barcelona],<br />
1997 (IX), pp. 9-24.<br />
122. Retorica e verità. Le insidie della comunicazione, a cura di L. Rossetti e O. Bellini,<br />
Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni<br />
dell’Istituto di Filosofia», 13; 258 p.].<br />
123. Insidie della comunicazione “seria” (ad es. del libro di filosofia) ed esercizi di analisi,<br />
in Retorica e verità. Le insidie della comunicazione [122], pp. 45-74.<br />
124. Le lezioni di filosofia di Johann Jakob Engel del 1780: una mera rarità bibliografica<br />
o qualcosa di più? Nota introduttiva, in Retorica e verità. Le insidie della comunicazione<br />
[122], pp. 151-165.
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
125. Introduzione alla filosofia antica. Premesse filologiche e altri “ferri del mestiere”,<br />
Levante, Bari 1998 [382 p.; cf. 165].<br />
126. Retorica del discorso giusto, in «Il contributo», 1998 (XIX) [= La giustizia tra etica<br />
e diritto, a cura di G. Ciaravolo], pp. 29-40.<br />
127. Il mito escatologico in Platone e il suo dubbio statuto epistemico, in J.L. Calvo Martínez<br />
(ed.), Religión, Magia y Mitología en la Antigüedad Clásica, Editorial Universidad<br />
de Granada, Granada 1998, pp. 265-282.<br />
128. “Rhétorique de l’anti-rhétorique” et effet de surprise”: à l’origine de l’image négative<br />
des sophists, «Noesis. Revue de Philosophie» [Nice] 2, 1998, pp. 105-118 [Actes du<br />
colloque “Pourquoi a-t-on tué les Sophistes?” tenu à Nice le 14 Novembre 1996].<br />
129. Lettura filosofica di un testo, «Insegnare Filosofia» [Milano], 1, 1998 (II), pp. 22-24.<br />
130. El ateísmo como delito extremo en las Leyes de Platón, «Theoría» [Revista del Colegio<br />
de Filosofia, Facultad de Filosofía y Letras, Universidad Nacional Autónoma de<br />
México], 1998 (VI), pp. 75-86.<br />
131. Presentazione, in F. Cossutta, Elementi per la lettura dei testi filosofici, Calderini,<br />
Bologna 1999, pp. IX-XVI.<br />
132. Aristotele, Teofrasto e la letteratura giuridica attica del IV secolo a.C., «Rivista<br />
Internazionale di Filosofia del Diritto» [Roma], 1999 (LXXVI), pp. 651-682.<br />
133. L’etica socratica è espressa da un (piccolo) insieme di enunciati?, in L’homme grec<br />
face à la nature et face à lui-même. Hommage à Antoine Thivel, éd. par M. Galy,<br />
Nice, Association des Publications de la Faculté des Lettres de Nice, Nice 1999,<br />
pp. 221-241.<br />
134. I valori etici propugnati da Socrate, in Il dibattito etico e politico in Grecia tra il V<br />
e il IV secolo, a cura di M. Migliori, Città del Sole, Napoli 1999, pp. 73-95.<br />
135. Elementi della polymathia di V secolo (Parmenide, gli Storici, Aristofane, Teleas),<br />
in Lingue tecniche del greco e del latino, vol. III [Atti del III Seminario internazionale<br />
sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina: Trieste 1998], a cura di<br />
S. Sconocchia, L. Toneatto et al., Pàtron, Bologna 1999, pp. 333-353.<br />
136. La confutazione virtuale dei paradossi nell’Eutidemo, in Plato: Euthydemus, Lysis,<br />
Charmides. Proceedings of the V Symposium Platonicum, Selected Papers, ed. by<br />
T.M. Robinson and L. Brisson, Academia Verlag, Sankt Augustin 1999, pp. 98-114.<br />
137. L’ideologia filosofica: il caso di Platone, in Retórica, política e ideología. Desde la<br />
Antuigüedad clasica hasta nuestros días [Actas del II Congreso Internacional, Salamanca,<br />
noviembre 1997], Volumen III (Ponencias), a cura di A. López Eire, Logo,<br />
Salamanca 1999, pp. 169-183.<br />
138. Informatica per usi comunicazionali, s.n.t. [sed Perugia, Morlacchi 1999; 131 p.].<br />
139. Invito a dialogare con Husserl via computer. Istruzioni e idee per l’uso dell’ipertesto,<br />
Roma, Armando 2000 [59 p.; in collaborazione con E. Natalini; con allegato<br />
l’ipertesto Dialoga con Husserl, di E. Natalini].<br />
140. Le ridicule comme arme entre les mains de Socrate et de ses élèves, in Le rire des<br />
Grecs. Anthropologie du rire en Grèce ancienne, éd. par M.-L. Desclos, Jérôme Millon,<br />
Grenoble 2000, pp. 253-268.<br />
37<br />
[1999]<br />
[2000]
[2001]<br />
[2002]<br />
[2003]<br />
[2004]<br />
38 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
140 a . A che serve il dialogo, conversazione con gli studenti registrata e trasmessa dalla<br />
RAI nel 2000.<br />
141. Le dialogue socratique in statu nascendi, «Philosophie Antique. Problèmes, Renaissances,<br />
Usages» [Lille], 2001 (I), pp. 11-35.<br />
142. Le coté inauthentique du dialoguer platonicien, in La forme dialogue chez Platon.<br />
Evolution et réceptions, éd. par F. Cossutta et M. Narcy, Jérôme Millon, Grenoble<br />
2001, pp. 99-118.<br />
143. La nascita di un nuovo genere letterario all’inizio del IV secolo a.C.: il “logos sokratikos”,<br />
«Classica Cracoviensia» [Kraków], 2001 (VI), pp. 187-202.<br />
144. Socrate e il dialogo “ad alta interattività”, «Humanitas» [Coimbra], 2001 (LIII),<br />
pp. 171-181.<br />
145. La rhétorique de Socrate, in Socrate et les Socratiques, Etudes sous la direction de<br />
Gilbert Romeyer-Dherbey réunies et éditées par Jean-Baptiste Gourinat, Vrin, Paris<br />
2001, pp. 161-185.<br />
146. Retórica de la filosofía, Filosofía de la retórica, in El horizonte interdisciplinario<br />
de la retórica, comp. Por H. Beristáin, Universidad Nacional Autónoma de México,<br />
México 2001, pp. 13-34.<br />
147. Le Leggi di Platone nel contesto della letteratura giuridica attica, Plato’s Laws<br />
and its historical significance. Selected papers of the I Intern. Congress on Ancient<br />
thought, Salamanca 1998, ed. by F.L. Lisi, Academia Verlag, Sankt Augustin 2001,<br />
pp. 203-220.<br />
148. Il più antico decreto ecologico a noi noto e il suo contesto, in Thinking about the<br />
Environment. Our Debt to the Classical and Medieval Past, ed. by T.M. Robinson<br />
and L. Westra, Lexington Books, Lanham (MD), 2002, pp. 43-57.<br />
149. Non solo dottrine politiche. L’apporto di Platone, Aristotele, Teofrasto e altri peripatetici<br />
alla cultura giuridica, in Gigantomachia. Convergenze e divergenze tra<br />
Platone ed Aristotele, a cura di M. Migliori, Morcelliana, Brescia, 2002, pp. 357-<br />
377.<br />
150. Parmenide e il “saper di sapere”, in Discorsi per Giuseppe Martano Senior, a cura<br />
di G. Martano jr., Martano Editore, Napoli 2002, pp. 147-158.<br />
151. Modi diversi di fare storia della filosofia (antica): l’approccio comunicazionale, in<br />
Pensare all’antica. A chi servono i filosofi?, a cura di V. Andò e A. Cozzo, Carocci,<br />
Roma 2002, pp. 32-57.<br />
152. Informatica per gli studi classici: un settore non omogeneo, in Som e imagem no<br />
ensino dos estudos clássicos, org. por J. Ribeiro Ferreira e P. Barata Diaz, Istituto de<br />
Estudos Clássicos da Universidade de Coimbra, Coimbra 2003, pp. 221-238.<br />
153. Greek Philosophy in the New Millennium, Essays in honour of Thomas M. Robinson,<br />
ed. by L. Rossetti, Academia Verlag, Sankt Augustin 2004 [346 p.].
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
154. Studi sul pensiero e la lingua di Empedocle, a cura di L. Rossetti e C. Santaniello,<br />
Levante, Bari 2004 [328 p.].<br />
155. Empedocle scienziato, in Studi sul pensiero e la lingua di Empedocle [= 154], pp. 95-<br />
198.<br />
156. La demonizzazione della Sofistica nella conversazione tra Socrate ed Ippocrate, in<br />
Il Protagora di Platone: struttura e problematiche, a cura di G. Casertano, Loffredo,<br />
Napoli 2004, vol. I, pp. 104-127.<br />
157. The Sokratikoi Logoi as a Literary Barrier. Toward the Identification of a Standard<br />
Socrates Through the Dialogues, in Socrates 2400 Years Since His Death. International<br />
Symposium Proceedings, Athens-Delphi 13-21 July 2001, ed. by V. Karasmanis,<br />
European Cultural Centre of Delphi, Delphi 2004, pp. 81-94.<br />
158. NOMOS: Direito e sociedade na Antiguidade Clássica. Derecho y sociedad en la<br />
Antigüedad Clásica, comp. por D.F. Leão, L. Rossetti, M. do Ceu G.Z. Fialho, Ediciones<br />
Clásicas-Imprensa da Universidade de Coimbra, Madrid-Coimbra 2004.<br />
159. Materiali per una storia della letteratura giuridica attica, in NOMOS [= 159],<br />
pp. 51-73.<br />
160. Plato on the Pre-Socratics, in Uses and Abuses of the Classics. Western Interpretations<br />
of Greek Philosophy, ed. by J.J.E. Gracia and J. Yu, Ashgate, Aldershot 2004,<br />
pp. 11-35.<br />
161. A Holistic Approach to the Earlier Socratic Literature, «Sbornik Matice Srpske sa<br />
klassicne studije» [Novi Sad], 7, 2005, pp. 7-13.<br />
162. Logoi Sokratikoi. Le contexte dans lequel Platon a écrit, in La Philosophie de Platon,<br />
éd. par M. Fattal, L’Harmattan, Paris 2005, vol. II, pp. 51-80.<br />
163. Dagli enigmi al metadiscorso. “Qualcosa di filosofico” per la scuola media, «Cooperazione<br />
educativa» [Roma], 54, 2005, pp. 29-36.<br />
164. Introdução à filosofia antiga. Premissas filológicas e outras “ferramenta de trabalho”,<br />
Editorial Paulus, São Paulo 2006 [440 p.; cf. 125].<br />
165. Caratteristiche tipologiche dei trattati PERI PHYSEOS nei secoli VI-V a.C., «Nova<br />
Tellus» [México], 2006 (XXIV.2), pp. 111-146.<br />
166. Oltre il demonstrandum. La dimensione metacognitiva dei testi paradossali<br />
nell’età dei Sofisti, «Méthexis» [México], 2006 (XIX), pp. 125-138.<br />
167. Il proemio del Timeo. Una strategia comunicazionale molto protetta, in CONCEN-<br />
TUS EX DISSONIS. Scritti in onore di Aldo Setaioli, a cura di C. Santini, L. Zurli,<br />
L. Cardinali, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2006, pp. 593-608.<br />
168. The Rehabilitation of the Sophists, «Zbornik matice srpska sa klasicne studije»<br />
[Novi Sad], 2006 (VIII), pp. 25-35 [in serbo].<br />
169. Due libri sui sophoi di Mileto e un grande repertorio bibliografico, «Zbornik matice<br />
srpska sa klasicne studije» [Novi Sad], 2006 (VIII), pp. 195-201.<br />
170. Un Eutifrone interattivo. Tentazioni esegetiche dissociate, Morlacchi, Perugia 2006<br />
[libretto di 54 p. e Cd-rom; soluzioni informatiche di A. Treggiari].<br />
39<br />
[2005]<br />
[2006]
[2007]<br />
[2008]<br />
40 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
171. Kostas E. Beys, ORA APIENAI. È tempo di andare. Time to go, Un DVD sul processo<br />
e la morte di Socrate, edizione italiana a cura di L. Rossetti, con una nota<br />
introduttiva di M. Vegetti, Morlacchi, Perugia 2006.<br />
172. Socrate davanti ai giudici. Elementi di un contesto, in ORA APIENAI [= 171], pp. 19-<br />
24.<br />
173. Filosofare con i bambini e i ragazzi. Atti delle giornate di studio di Villa Montesca<br />
(Città di Castello, 31 marzo-3 aprile 2005), a cura di L. Rossetti e C. Chiapperini,<br />
Morlacchi, Perugia 2006.<br />
174. Filosofia anche alle Medie?, in Filosofare con i bambini e i ragazzi [= 173], pp. 105-<br />
118.<br />
175. O diálogo socrático “abierto” e sua temporada mágica, «Hypnos» [São Paulo],<br />
2006 (XVI), pp. 1-16.<br />
176. Rodolfo Mondolfo storico della filosofia antica, in Rodolfo Mondolfo 1877-1976, a<br />
cura di G. Crinella, s.n.t. 2006 [sed Centro Studi Don Giuseppe Riganelli, Fabriano],<br />
pp. 27-49.<br />
177. Dialogo socratico, in Enciclopedia Filosofica, diretta da V. Melchiorre, Bompiani,<br />
Milano 2006, vol. III, pp. 2821-2822.<br />
178. A Context for Plato’s Dialogues, in Philosophy and Dialogue. Studies on Plato’s<br />
Dialogues, ed. by A. Bosch-Veciana and J. Montserrat-Molas, Barcelonesa d’Edicions,<br />
Barcelona 2007, vol. I, pp. 15-31.<br />
179. Metacognition and Philosophy, Metacognition and Dialectic, «Dike» [Athens], 38,<br />
2007, pp. 639-645 [greco]; pp. 645-650 [inglese].<br />
180. Umbria-Messico, Perugia-UNAM: frammenti di una lunga amicizia, Testimonianze<br />
raccolte da Livio Rossetti, Presentazione di Pier Augusto Petacco, Morlacchi, Perugia<br />
2007.<br />
181. Un nuovo tipo di lessici dedicati ai più famosi filosofi greci, «Zbornik matice srpska<br />
sa klasicne studije» [Novi Sad], 9, 2007, pp. 239-242.<br />
182. L’affiorare di un mondo ‘sommerso’: i bambini alle prese con la filosofia, «Bollettino<br />
degli insegnanti del Circolo Didattico di Corciano», a.s. 2006-2007, s.n.t. [sed<br />
Corciano 2007], pp. 73-75.<br />
183. Il dialogo socratico come unità comunicazionale ‘aperta’, in Il Socrate dei dialoghi.<br />
Seminario palermitano del gennaio 2006, a cura di G. Mazzara, Levante, Bari 2007,<br />
pp. 33-52.<br />
184. L’Eutidemo di Senofonte: Memorabili IV 2, in Il Socrate dei dialoghi [= 183], pp. 63-<br />
103.<br />
185. La componente metacognitiva della filosofia e del filosofare, «Giornale di Metafisica»<br />
[Genova], n.s., 2008 (XXX), pp. 3-30.<br />
186. Erodoto, Storie, Newton Compton, Roma 2008 [560 p.; ripresa del n. 116, con parziale<br />
rifacimento di introduzione e bibliografia].<br />
187. Estratégias no tratamento das paixões (de Antifonte a Sócrates), «Hypnos» [São<br />
Paulo], 2008 (XX), pp. 1-17.
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
188. Savoir imiter c’est connaître: le cas de Mémorables III, 8, in Xénophon et Socrate.<br />
Actes du colloque d’Aix-e-Provence (6-9 novembre 2003), éd. par M. Narcy et<br />
A. Tordesillas, Vrin, Paris 2008, pp. 111-127.<br />
189. SOCRATICA 2005. Studi sulla letteratura socratica antica presentati alle Giornate<br />
di studio di Senigallia, a cura di L. Rossetti e A. Stavru, Levante, Bari 2008<br />
[390 p.].<br />
190. Introduzione a SOCRATICA 2005 [= 189], pp. 11-36.<br />
191. I Socratici della prima generazione: fare filosofia con i dialoghi anziché con trattati<br />
o testi paradossali, in SOCRATICA 2005 [= 189], pp. 39-75.<br />
192. Filosofare a 5 anni, «Rocca» [Assisi], 18, 2008 (LXVII), pp. 40-42.<br />
193. N.-L. Cordero et al., ELEATICA 2006: Parmenide scienziato?, a cura di L. Rossetti<br />
e F. Marcacci, Academia Verlag, Sankt Augustin 2008 [167 p.].<br />
194. Perché Parmenide non rinunciò alla seconda sezione del poema, mentre i suoi allievi<br />
diretti lo fecero?, in ELEATICA 2006: Parmenide scienziato? [= 193], pp. 133-<br />
141.<br />
195. El panfleto sofístico, o la comunicación en dos niveles, in Cultura clásica y su tradición.<br />
Balance y perspectivas actuales, comp. por O.D. Álvarez Salas, UNAM, México<br />
2008, pp. 293-309.<br />
196. La filosofia torna a scuola, «Chora» [Milano], 2008 (XVI), pp. 105-107 [Intervista<br />
a cura di M. Cappuccio].<br />
197. Socrate enkrates, «Zbornik Matice srpske za klasicne studije» [Novi Sad], 2008<br />
(XX), pp. 65-79.<br />
198. Filosofia e retorica: storiche liti tra vicini, «Arkete» [Arezzo], 2008 (IV), pp. 3-9.<br />
199. Sócrates y la cultura del autocontrol, «Limes» [Santiago de Chile], 2008 (XX),<br />
pp. 39-52.<br />
200. El “drama filosófico”, invención del s. V a.C. (Zenón y los Sofistas), «Revista de<br />
Filosofía de la Univ. de Costa Rica», 2008 (XLVI), pp. 29-38.<br />
201. I sophoi di Elea: Parmenide e Zenone, Levante, Bari 2009 [77 p.; con Appendice<br />
iconografica a cura di F. De Martino].<br />
202. Metacognitive Hypertexts, «Discourse» [York], 2009 (VIII).<br />
203. Estrategias macro-retóricas: el “formateo” del hecho comunicativo, UNAM, México<br />
DF 2009 [cf. 89].<br />
204. La legge ambientale più antica del mondo, «Uomo & Società» [Palermo], n.s., 2009<br />
(I), pp. 49-58.<br />
205. Filosofía consignada en los tratados y filosofía consignada en los Diálogos: un dilema<br />
de los tiempos de Platón, «Revista de Filosofía y Teoría Política» [La Plata],<br />
2009 (XL), pp. 141-155.<br />
206. Ipertesti metacognitivi e pratiche filosofiche informali, in Il mestiere dello storico<br />
tra ricerca e impegno civile. Studi in memoria di Maria Cristina Giuntella, a cura<br />
di L. Proietti, Aracne, Roma 2009, pp. 185-205.<br />
207. Polymathia e unità del sapere in Eraclito: alle origini di una anomalia, in Nuevos<br />
Ensayos Sobre Heráclito. Actas del Segundo Symposium Heracliteum, comp. por<br />
E. Hülsz Piccone, UNAM, México DF 2009, pp. 337-360.<br />
41<br />
[2009]
[2010]<br />
42 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti<br />
208. Socrate ha segnato un’epoca?, in Dialéctica histórica y compromiso social. Homenaje<br />
a Domingo Plácido, comp. por C. Fornis, J. Gallego, P. López Barja y M. Valdés,<br />
Pórtico, Zaragoza 2010, pp. 191-204.<br />
209. Zenone di Elea, maestro in comunicazione, in Dic mihi, musa, virum. Homenaje al<br />
Profesor Antonio López Eire, comp. por F. Cortés Gabaudan y Y.J.V. Méndez Dosuna,<br />
Universidad de Salamanca, Salamanca 2010, pp. 595-602.<br />
210. SOCRATICA 2008. Studies in Ancient Socratic Literature, ed. by L. Rossetti and<br />
A. Stavru, Levante, Bari 2010 [353 p.].<br />
211. I Socratici ‘primi filosofi’ e Socrate ‘primo filosofo’, SOCRATICA 2010 [= 210],<br />
pp. 59-70.<br />
212. L’invenzione della filosofia, «Bollettino della Società Filosofica Italiana» [Roma],<br />
n.s., 200, 2010, pp. 3-16.<br />
* * *<br />
Il trenino della fantasia è in partenza per… Perugia, a cura di Caterina Capuano e Livio<br />
Rossetti, Morlacchi, Perugia 2001 [opuscolo di 64 p. per gli insegnanti; opuscolo di<br />
48 p. per i bambini; ipertesto interattivo].<br />
Il trenino della fantasia è in partenza per… Roma, a cura di Caterina Capuano e Livio<br />
Rossetti, Morlacchi, Perugia 2005 [opuscolo di 64 p. per gli insegnanti; opuscolo di<br />
48 p. per i bambini; ipertesto interattivo].<br />
Il trenino della fantasia è in partenza per… il lago di Bracciano, a cura di Caterina Capuano<br />
e Livio Rossetti, DENEB, Roma 2005 [opuscolo di 37 p. per gli insegnanti;<br />
opuscolo di 48 p. per i bambini; ipertesto interattivo].<br />
In corso di stampa<br />
Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, a cura di Paola Radici Colace<br />
(coord.), Silvio Mario Medaglia, Livio Rossetti e Sergio Sconocchia, Fabrizio Serra Editore,<br />
Pisa-Roma 2010 [voci curate, in tutto o in parte, da L. Rossetti: Accademia; Anassimandro;<br />
Anassimene; Aristotele; Cosmologia; Democrito; Diritto; Empedocle; Epicuro;<br />
Eraclide Pontico; Eraclito; Eudemo di Rodi; Filolao; Filosofia; Liceo; Parmenide; Peri<br />
Physeos; Pitagora; Platone; Presocratici; Senofonte; Simone; Talete; Teofrasto; Zenone<br />
di Elea. L’opera include inoltre una sua Appendice intitolata Alle origini dell’idea occidentale<br />
di scienza e tecnica].<br />
Le dialogue socratique, con prefazione di François Roustang, Encre Marine-Société<br />
d’Édition Les Belles Lettres, Paris.<br />
La structure du poème de Parménide, «Philosophie Antique».<br />
Talete sophos (ad Atene, sotto l’arcontato di Damasia), «Humanitas».<br />
Consumismo epistemico e primato della domanda sulla risposta. A proposito della Problematologia<br />
di M. Meyer, «Giornale di Metafisica».
aguaplano.eu