I Geositi della Provincia di Sondrio - Regione Lombardia
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15 Conoide Talamona<br />
del<br />
Motivo <strong>di</strong> interesse<br />
scientifico primario:<br />
geomorfologico<br />
Motivi secondari:<br />
se<strong>di</strong>mentologico<br />
Livello <strong>di</strong> interesse<br />
Accessibilità<br />
Valore estetico<br />
Tartano<br />
Rischio <strong>di</strong> compromissione<br />
Il Torrente Tartano nasce dalla confluenza<br />
dei torrenti <strong>di</strong> Val Corta e Val Lunga<br />
in Val Tartano: con una corsa complessiva<br />
<strong>di</strong> 14 chilometri, <strong>di</strong>stribuita<br />
su 1835 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello, il torrente<br />
si getta nella piana <strong>di</strong> fondovalle confluendo<br />
nell’Adda poco a monte dell’abitato<br />
<strong>di</strong> Talamona, fiorente paese <strong>della</strong><br />
Bassa Valtellina lambito dalla statate 38<br />
dello Stelvio.<br />
La conoide che il torrente forma al suo<br />
sbocco nella piana, in corrispondenza<br />
dell’improvvisa <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> pendenza,<br />
è unica in Valtellina non tanto<br />
per le sue <strong>di</strong>mensioni, non eccezionali<br />
con i suoi 190 ha = 1.9 km 2 , o per<br />
la sua simmetria, non perfetta, quanto<br />
per il suo elevatissimo grado <strong>di</strong> attività<br />
recente: la granulometria ciclopica dei<br />
detriti, l’ampiezza dei canali <strong>di</strong>stributori<br />
attivi e la <strong>di</strong>scontinuità <strong>della</strong> copertura<br />
vegetale ne fanno uno dei migliori<br />
esempi <strong>di</strong> conoide valliva attiva non<br />
solo in Lombar<strong>di</strong>a, ma nell’intero arco<br />
alpino. L’ultima fase <strong>di</strong> attività parossistica<br />
<strong>della</strong> conoide ha coinciso con<br />
l’evento alluvionale del 1987, quando il<br />
considerevole trasporto solido ha provocato<br />
un innalzamento generalizzato<br />
(aggradazione) <strong>della</strong> conoide. In seguito<br />
all’evento sono stati realizzati interventi<br />
<strong>di</strong> sistemazione idraulica. Alcuni<br />
spaccati, artificiali e naturali, consentono<br />
<strong>di</strong> effettuare interessanti osservazioni<br />
se<strong>di</strong>mentologiche sull’architettura del<br />
deposito. In rari casi è possibile riconoscere<br />
un’alternanza <strong>di</strong> ghiaie grossolane<br />
e angolose, relativamente pulite data la<br />
scarsità <strong>di</strong> matrice limoso-sabbiosa, e <strong>di</strong><br />
sabbie ciottolose con rozze laminazioni<br />
parallele; questi se<strong>di</strong>menti si organizzano,<br />
più che in strati regolari, in lenti<br />
grossolane, compatibilmente con una<br />
<strong>di</strong>namica alluvionale <strong>di</strong> alta energia dominata<br />
dai processi <strong>di</strong> trasporto in massa<br />
e flusso granulare. Sia in depositi relativamente<br />
antichi, esposti in spaccati<br />
trasversali, sia in depositi recentissimi<br />
esposti a piano campagna, è possibile<br />
apprezzare l’embricazione dei ciotto-<br />
li che si accavallano l’uno sull’altro nel<br />
verso <strong>della</strong> corrente e, in rari casi, veri e<br />
propri “depositi setaccio”, barre <strong>di</strong> blocchi<br />
grossolani che hanno trattenuto accumuli<br />
<strong>di</strong> ghiaia più fine, impedendone<br />
il deflusso.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista naturalistico-ambientale<br />
l’area presenta particolare interesse<br />
per la vegetazione forestale presente<br />
sulla conoide. I successivi spostamenti<br />
a “tergicristallo” dell’alveo attivo del<br />
torrente Tartano nel corso degli anni,<br />
hanno favorito la coesistenza <strong>di</strong> formazioni<br />
forestali a <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> evoluzione,<br />
in genere sviluppate su suoli <strong>di</strong><br />
spessore esiguo.<br />
WWF-Italia nel 1997, per le peculiarità<br />
ambientali del sito, ha proposto che<br />
esso venga tutelato come Parco Sovracomunale.<br />
A sinistra: l’estesa conoide<br />
del Tartano è uno dei<br />
migliori esempi <strong>di</strong> conoide<br />
valliva attiva nell’intero<br />
arco alpino<br />
In alto a destra:<br />
un’immagine <strong>della</strong> conoide<br />
durante l’alluvione del<br />
1987<br />
In basso a destra: la<br />
conoide visto dalla Colmen<br />
<strong>di</strong> Dazio<br />
In basso a sinistra:<br />
embricazioni da corrente<br />
nei ciottoli che riempiono i<br />
canali attivi<br />
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