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I Geositi della Provincia di Sondrio - Regione Lombardia

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5 Marmitte Chiavenna<br />

dei<br />

Motivo <strong>di</strong> interesse<br />

scientifico primario:<br />

geomorfologico<br />

Motivi secondari:<br />

petrografico<br />

paesistico<br />

Livello <strong>di</strong> interesse<br />

Accessibilità<br />

Valore estetico<br />

Altri vincoli che insistono<br />

nell’area:<br />

Riserva naturale<br />

Marmitte dei giganti<br />

Giganti<br />

Alle spalle <strong>di</strong> Chiavenna, all’imbocco <strong>della</strong><br />

Val Bregaglia, si trova un piccolo mondo<br />

ombroso, fatto <strong>di</strong> fitte foreste e <strong>di</strong><br />

rocce rossastre che affiorano qua e là,<br />

interrompendo il mantello verde. Queste<br />

rocce sono completamente <strong>di</strong>verse da<br />

quelle che caratterizzano gran parte <strong>della</strong><br />

Valchiavenna e <strong>della</strong> Val Bregaglia elvetica<br />

dove predominano gli gneiss e i graniti.<br />

Si tratta infatti, <strong>di</strong> un affioramento<br />

<strong>di</strong> rocce sensibilmente più dure, dette<br />

comunemente pietre ver<strong>di</strong> o serpentini,<br />

ma più precisamente oliviniti e anfiboliti,<br />

che sono tipiche nella non lontana<br />

Valmalenco. Il ghiacciaio, che millenni<br />

or sono ricopriva tutta la vallata, confluiva<br />

più o meno in questo punto con<br />

la grande lingua che scendeva dal valico<br />

dello Spluga. La grande massa glaciale fu<br />

costretta dalla morfologia valliva a mo<strong>della</strong>re<br />

le rocce serpentinose in rilievo,<br />

lasciando i segni del suo pesante passaggio<br />

con striature e arrotondamenti inequivocabili.<br />

Contemporaneamente, sulle<br />

rocce, nei punti ove si trovavano delle<br />

piccole concavità, le acque <strong>di</strong> fusione si<br />

invorticarono e i detriti che trasportavano<br />

agirono da macina approfondendo<br />

gradualmente il buco. Altri detriti più<br />

gran<strong>di</strong> aumentarono l’efficacia dell’azione<br />

delle acque, fino a formare delle marmitte<br />

<strong>di</strong> pietra che, in certi casi, assunsero<br />

<strong>di</strong>mensioni enormi tanto da essere<br />

dette “Marmitte dei Giganti”. Si tratta <strong>di</strong><br />

un fenomeno <strong>di</strong>ffuso in tutte le Alpi e in<br />

ogni altro luogo dove scorra, o sia passato<br />

per lungo tempo, un corso d’acqua<br />

vorticoso.<br />

I motivi <strong>di</strong> interesse scientifico sono indubbiamente<br />

<strong>di</strong> carattere prevalentemente<br />

geomorfologico: la presenza in un’area<br />

piuttosto concentrata <strong>di</strong> tutti quegli elementi<br />

quali rocce montonate e striate,<br />

canali <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong> gronda, pozzi o<br />

vaschette - marmitte dei giganti - conferiscono<br />

al territorio una forte identità legata<br />

agli eventi glaciali quaternari.<br />

Le località principali dove insistono gli<br />

aspetti più scenografici sono i rilievi <strong>di</strong><br />

Belmonte e <strong>di</strong> Sasso Dragone, dossi rocciosi<br />

le cui litologie appartengono al<br />

Complesso Ofiolitico <strong>di</strong> Chiavenna. Sul<br />

versante nord del Sasso Dragone è stato<br />

allestito un sentiero glaciologico e alcuni<br />

affioramenti <strong>di</strong> “pietra ollare” - in passato<br />

sfruttati per la produzione <strong>di</strong> olle =<br />

calici, pentole - sono stati recuperati e<br />

attrezzati ai fini <strong>di</strong>dattici.<br />

La continuità dell’area con la citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Chiavenna, i resti delle antiche cinte<br />

murarie e la cava o “Caürga <strong>di</strong> Chiavenna”<br />

sono motivo <strong>di</strong> ulteriore interesse<br />

culturale, paesaggistico ed etnografico<br />

del sito, che è stato riconosciuto dalla<br />

<strong>Regione</strong> Lombar<strong>di</strong>a come riserva naturale<br />

regionale negli anni ottanta (DCR<br />

III/1803 del 15.11.1984). I siti rilevati e<br />

proposti per l’inventario dei geositi italiani<br />

sono compresi all’interno <strong>della</strong> riserva<br />

regionale.<br />

Particolari <strong>della</strong> riserva<br />

naturale delle Marmitte<br />

dei Giganti: assieme alle<br />

molte decine <strong>di</strong> marmitte<br />

glaciali numerose sono le<br />

rocce montonate e striate<br />

e i massi erratici che<br />

spiccano con il bianco del<br />

granito sul grigio scuro<br />

delle rocce mafiche e<br />

ultramafiche<br />

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