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I Geositi della Provincia di Sondrio - Regione Lombardia

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Il censimento geositi in ambito<br />

“Conservazione del Patrimonio<br />

Geologico Italiano”<br />

Nato nel 2000 sotto il coor<strong>di</strong>namento dell’APAT, il Progetto<br />

“Conservazione del Patrimonio Geologico Italiano” (CPGI) promuove<br />

stu<strong>di</strong> in materia <strong>di</strong> monumenti geologici, geo<strong>di</strong>versità<br />

e siti <strong>di</strong> interesse geologico in senso lato, recuperando ed<br />

omogeneizzando i censimenti realizzati da regioni ed enti locali;<br />

l’obiettivo finale è un nuovo censimento su scala nazionale.<br />

Lo strumento principe del censimento è la Scheda<br />

Inventario, standar<strong>di</strong>zzata a scala nazionale, che nella sua impostazione<br />

concettuale evidenzia alcuni aspetti rilevanti <strong>di</strong><br />

cui si è tenuto conto anche nella realizzazione <strong>della</strong> presente<br />

guida: tra questi la necessità <strong>di</strong> evidenziare puntualmente<br />

per ciascun sito<br />

un motivo <strong>di</strong> interesse scientifico primario, a cui si associano<br />

eventuali motivi secondari;<br />

un livello territoriale <strong>di</strong> interesse (mon<strong>di</strong>ale, europeo, nazionale,<br />

regionale o locale);<br />

l’eventuale rischio <strong>di</strong> compromissione e degrado, in risposta<br />

a fattori naturali o antropici.<br />

Dal 2004, nel quadro delle attività <strong>di</strong> attuazione del Progetto<br />

CARG, la Direzione Generale Territorio e Urbanistica <strong>della</strong> <strong>Regione</strong><br />

Lombar<strong>di</strong>a ha aderito al Progetto CPGI. In tale contesto<br />

è stata avviata un’indagine a tappeto che ha comportato<br />

l’invio <strong>della</strong> Scheda Inventario APAT a numerosi soggetti, <strong>di</strong>stribuiti<br />

in modo il più possibile omogeneo sul territorio, e ripartiti<br />

fra uno spettro alquanto <strong>di</strong>versificato <strong>di</strong> categorie <strong>di</strong><br />

enti, che spaziano da musei a università, da comunità montane<br />

a istituti del CNR, fino a comprendere amministrazioni locali<br />

<strong>di</strong> vario or<strong>di</strong>ne.<br />

Per l’in<strong>di</strong>viduazione dei geositi si è tenuto conto <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse tipologie<br />

<strong>di</strong> fonti:<br />

siti precedentemente vincolati in quanto riserve o monumenti<br />

naturali;<br />

località-tipo o stratotipi <strong>di</strong> unità litostratigrafiche validate<br />

nell’ambito del Catalogo delle Formazioni Geologiche Italiane;<br />

siti <strong>di</strong> rilevanza geologica mon<strong>di</strong>ale (siti UNESCO definiti per<br />

caratteristiche naturali, GSSP);<br />

geoparchi e sentieri geologici esistenti;<br />

schede inventario compilate da soggetti in<strong>di</strong>viduati come referenti<br />

da <strong>Regione</strong> Lombar<strong>di</strong>a;<br />

situazioni ampiamente consolidate nella conoscenza <strong>di</strong>ffusa<br />

del territorio e nella letteratura, note alla Direzione Generale o<br />

segnalate per iniziativa autonoma <strong>di</strong> specialisti ed esperti;<br />

siti in<strong>di</strong>viduati ex novo nel corso dei rilevamenti effettuati<br />

in ambito CARG;<br />

stu<strong>di</strong> e pubblicazioni <strong>di</strong> settore (es. Pellegrini et al., 2005;<br />

Pellegrini & Vercesi, 2005).<br />

I geositi nel Piano Paesaggistico<br />

Regionale <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a<br />

<strong>Regione</strong> Lombar<strong>di</strong>a ha recentemente provveduto all’integrazione<br />

e all’aggiornamento del Piano Territoriale Paesistico Regionale<br />

vigente dal 2001, alla luce del nuovo quadro normativo<br />

nazionale e regionale, nell’ambito <strong>della</strong> definizione <strong>della</strong><br />

proposta <strong>di</strong> Piano Territoriale Regionale e correlato Piano Paesaggistico<br />

(Deliberazione <strong>di</strong> Giunta Regionale n. VIII/6447<br />

del 16 gennaio 2008). Mentre la cartografia e i repertori del<br />

Piano risultano imme<strong>di</strong>atamente vigenti, l’articolato normativo<br />

che lo correda sarà pienamente efficace dopo l’approvazione<br />

in Consiglio Regionale, attesa entro il 2008.<br />

Un forte elemento <strong>di</strong> novità del suddetto articolato sta<br />

nell’aver incorporato i geositi come nuova categoria <strong>di</strong> tutela<br />

e valorizzazione del territorio. L’art. 22 <strong>della</strong> normativa <strong>di</strong><br />

Piano definisce i geositi, ne stabilisce una classificazione se-<br />

condo i motivi <strong>di</strong> interesse scientifico prevalente (mutuati dalla<br />

Scheda Inventario APAT) e, a seconda <strong>di</strong> quali siano questi<br />

motivi, li assoggetta a tre tipologie <strong>di</strong> tutela alternative. Attribuisce<br />

inoltre alle province e ai parchi, tramite i Piani Territoriali<br />

<strong>di</strong> rispettiva competenza, l’onere <strong>di</strong> perimetrare i siti<br />

in<strong>di</strong>viduati puntualmente nel Piano Paesaggistico Regionale e<br />

la facoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare ulteriori geositi <strong>di</strong> rilevanza locale.<br />

Nei collegati repertori e nella cartografia <strong>di</strong> Piano, che come<br />

si è detto sono imme<strong>di</strong>atamente vigenti, in Lombar<strong>di</strong>a si in<strong>di</strong>viduando<br />

264 geositi, 34 dei quali <strong>di</strong> livello locale; in <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong> si in<strong>di</strong>viduano 44 siti, uno solo dei quali è ritenuto<br />

<strong>di</strong> livello locale.<br />

I geositi nell’ambito del PTCP <strong>di</strong><br />

<strong>Sondrio</strong><br />

I Piani Territoriali <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento <strong>Provincia</strong>le sono strumenti<br />

<strong>di</strong> pianificazione dalla duplice valenza: essi rappresentano,<br />

ad un tempo, piani urbanistici territoriali “con finalità <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

dei valori paesistici e ambientali” e piani <strong>di</strong> tutela<br />

“nei settori <strong>della</strong> protezione <strong>della</strong> natura, <strong>della</strong> tutela dell’ambiente,<br />

delle bellezze naturali, delle acque e <strong>della</strong> <strong>di</strong>fesa del<br />

suolo” (art. 57 D.Lgs. 112/1998). Strumenti <strong>di</strong> iniziativa provinciale,<br />

essi naturalmente rivestono un importante ruolo <strong>di</strong><br />

gestione delle <strong>di</strong>namiche territoriali e <strong>di</strong> prefigurazione <strong>di</strong> linee<br />

<strong>di</strong> sviluppo del territorio, raccordandosi alla pianificazione<br />

urbanistica comunale e alla programmazione socio-economica<br />

regionale, ma proprio la loro summenzionata valenza in termini<br />

<strong>di</strong> conservazione li rende particolarmente idonei al censimento<br />

dei geositi, alla loro delimitazione e all’apposizione<br />

<strong>di</strong> norme a loro tutela. In Lombar<strong>di</strong>a, esempi in questo senso<br />

vengono dalle Province <strong>di</strong> Milano, Bergamo e <strong>Sondrio</strong>.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong>, nella bozza <strong>di</strong> PTCP attualmente in <strong>di</strong>scussione,<br />

in<strong>di</strong>vidua 21 “Aree <strong>di</strong> particolare interesse geolitologico,<br />

mineralogico e paleontologico” e un numero ben più<br />

elevato <strong>di</strong> “Aree <strong>di</strong> particolare interesse geomorfologico”, con<br />

specifiche norme <strong>di</strong> tutela.<br />

Esperienze <strong>di</strong> geoconservazione<br />

realizzate o avviate da altri enti sul<br />

territorio <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong><br />

In collaborazione o in modo in<strong>di</strong>pendente dall’attività degli<br />

enti locali, la sfida <strong>della</strong> geoconservazione in Lombar<strong>di</strong>a è stata<br />

raccolta da una molteplicità <strong>di</strong> soggetti, in una grande varietà<br />

<strong>di</strong> forme accomunate da uno spiccato carattere settoriale<br />

su base tematica. Di seguito si elencano soltanto le principali<br />

attività compiute o in corso.<br />

CNR-IDPA. L’istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali-<br />

Sezione <strong>di</strong> Milano del CNR ha realizzato, in località Chiareggio<br />

<strong>di</strong> Chiesa Valmalenco (SO), il Parco Geologico <strong>della</strong> Valmalen-<br />

co: un allestimento a cielo aperto <strong>di</strong> tipi petrologici rappresentativi<br />

dell’intera Valtellina, la cui comprensione è facilitata<br />

da una serie <strong>di</strong> supporti <strong>di</strong>dattici <strong>di</strong>stribuiti lungo un percorso<br />

guidato (attilio.montrasio@unimi.it).<br />

Università <strong>di</strong> Milano. Il Dipartimento <strong>di</strong> Scienze <strong>della</strong> Terra<br />

da tempo opera, anche in collaborazione con il Comitato Glaciologico<br />

Italiano, nello stu<strong>di</strong>o e nella promozione <strong>di</strong> siti <strong>di</strong><br />

interesse glaciologico (es. Ghiacciaio dei Forni in Valfurva –<br />

SO: Casartelli et al., 1995) e geomorfologico (es. Val Viola Bormina<br />

a Val<strong>di</strong>dentro – SO; Diolaiuti et al., 2003; clau<strong>di</strong>o.smiraglia@unimi.it).<br />

Servizio Glaciologico Lombardo. Ha attrezzato e promosso i<br />

Sentieri Glaciologici <strong>di</strong> Fellaria a Lanzada (SO) e <strong>della</strong> Ventina<br />

a Chiesa Valmalenco (SO) (http://sgl.cluster.it/NuovoSGL/<br />

pag7.htm).<br />

Ente Speleologico Regionale Lombardo. Nell’arco <strong>di</strong> oltre 25<br />

anni <strong>di</strong> attività ha prodotto una serie <strong>di</strong> catasti parziali delle<br />

cavità carsiche lombarde, spesso su base provinciale; alcune<br />

sintesi sono state pubblicate (es. Bini, 1981), mentre la progettazione<br />

e l’aggiornamento <strong>di</strong> un catasto regionale complessivo<br />

sono attualmente allo stu<strong>di</strong>o (alfredo.bini@unimi.it).<br />

La Fabbrica <strong>di</strong> Mercurio ONLUS. In collaborazione con la Direzione<br />

Generale Turismo <strong>della</strong> <strong>Regione</strong> Lombar<strong>di</strong>a, è stata realizzata<br />

una serie <strong>di</strong> visite virtuali (“Lezioni <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a”),<br />

una delle quali interessa la Valmalenco. Il formato degli au<strong>di</strong>ovisivi,<br />

agile e <strong>di</strong>vulgativo, non impe<strong>di</strong>sce che esperti <strong>di</strong> riconosciuto<br />

valore offrano con competenza un inquadramento<br />

geografico, etnografico e geologico <strong>di</strong> un’area chiave per la<br />

comprensione dell’intero arco alpino (http://www.lafabbrica<strong>di</strong>mercurio.org/lezioni<strong>di</strong>lombar<strong>di</strong>a/valmalenco_lez.htm).<br />

Bibliografia<br />

Bini A. (1981) – Le Grotte (III ed.). <strong>Regione</strong> Lombar<strong>di</strong>a, 220 pp., Milano.<br />

Casartelli G., Pelfini M., Smiraglia C. (1995) – Il Ghiacciaio dei Forni in Valfurva.<br />

Sentiero glaciologico del centenario. Ed. Polaris, <strong>Sondrio</strong>.<br />

Diolaiuti G., Lombar<strong>di</strong> A., Mauri A., Pelfini M., Smiraglia C. (2003) – Il GIS per<br />

la gestione e valorizzazione turistica <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> alta montagna. MondoGIS, lug./<br />

ago. 2003, 39-43, Roma.<br />

Gray M. (2004) – Geo<strong>di</strong>versity – Valuing and conserving abiotic nature. John<br />

Wiley & Sons, Chichester.<br />

Heiddeger M. (1951) – Bauen Wohnen Denken. In Saggi e <strong>di</strong>scorsi, Mursia,<br />

Milano.<br />

Odum E.P. (1966) – Ecologia. Zanichelli, Bologna.<br />

Panizza M. & Piacente S. (2003) – Geomorfologia culturale. Pitagora, Bologna.<br />

Pellegrini L., Boni P., Vercesi P.L., Carton A., Laureti L., Zucca F. (2005) – The<br />

Geomorphosites in Lombardy. Il Quaternario, n.s. in stampa, Torino.<br />

Pellegrini L. & Vercesi P.L. (2005) – I geositi <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pavia. L. Ponzio<br />

& F.o E<strong>di</strong>tori, 228 pp., Pavia<br />

<strong>Regione</strong> Lombar<strong>di</strong>a (1982) – Biotopi e Geotopi. Natura in Lombar<strong>di</strong>a, 261 pp.,<br />

Milano.<br />

Sei Shōnagon (993-1000?) – Note del guanciale, 13. Mondadori, Milano.<br />

20 <strong>Geositi</strong> <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong><br />

<strong>Geositi</strong> <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong> 21

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