Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

agrinnovazione.regione.sicilia.it
from agrinnovazione.regione.sicilia.it More from this publisher
03.06.2013 Views

Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia foglie e restano all’interno erodendole completamente; a volte troncano anche l’apice del germoglio. Molte volte, negli ambienti olivicoli da mensa siciliani, le erosioni interessano anche la polpa delle olive, di solito dal mese di agosto in poi (fig. 74). Crisalide All’ultima età le larve mature formano un riparo unendo 2-3 foglie ed in esso s’incrisalidano in un rado bozzolo bianco (fig. 75). Solo in inverno l’attività dell’insetto rallenta e gli stadi presenti sono le larve, prevalentemente di seconda e terza età e le crisalidi. Tutti gli stadi di sviluppo del parassita sono molto resistenti alle alte temperature estive, mentre le temperature basse possono rappresentare un ostacolo alla loro attività essendo il limite termico inferiore di sviluppo pari a 9-10°C. Per questo motivo a luglio ed agosto troviamo sulle piante di olivo tutti gli stadi dell’insetto, mentre ad ottobre-novembre sono quasi del tutto assenti. dinamica della popolazione Le generazioni del fitofago sono 4-5 all’anno (da marzo ad ottobre), di solito si sovrappongono fra di loro, possono essere monitorate con delle trappole a feromone sessuale tipo Traptest (fig. 76). Il feromone femminile sintetizzato è costituito da due componenti. • 70% di E11-esadecen-1-il acetato; • 30% di E11-esadecenale. Il dosaggio della miscela feromonica è di circa 10 mg/cad. nonostante questa dose elevata ed inusuale, la scarsa stabilità di uno dei componenti, e forse la mancanza di qualche altro componente secondario non ancora identificato, rende gli erogatori poco attrattivi e di durata limitata. Questa scarsa stabilità del feromone è stata riscontrata dai tecnici della U.O.T. di Castelvetrano nel periodo che va dal 1997 al 1999, infatti fu effettuato un monitoraggio del volo degli adulti della Margaronia tramite delle Fig. 71 Larva di Margaronia su foglia di olivo Fig. 72 Crisalide di Margaronia Fig. 73 Giovane larvettina nella fase di alimentazione su un tenero germoglio di olivo pagina 81

Fig. 74 Danni sulle olive provocate dalle larve di Margaronia Fig. 75 Larva matura nella fase di trasformazione in crisalide pagina 82 trappole a feromone sessuale, ma i risultati erano stati piuttosto deludenti, in quanto i dati rilevati erano poco attendibili per la breve persistenza del feromone; infatti le catture degli adulti maschi del fitofago si riscontravano solamente quando il feromone era stato collocato da poco sul fondo collato, e diminuivano dopo appena una settimana fino ad annullarsi del tutto dopo 10-15 giorni dalla collocazione, anche se i tecnici che hanno effettuato il monitoraggio avevano modo di notare gli adulti di Margaronia in vicinanza delle piante di olivo dove erano posizionate le trappole (fig. 77). Tutto ciò era stato segnalato, a quel tempo, ai ricercatori dell’Istituto Donegani di Novara che avevano messo a punto il feromone. Ma a quanto sembra fino ad ora non si è riusciti a mantenerlo più stabile. Per questo motivo non si consiglia il monitoraggio con le trappole a feromone sessuale dato che i dati ottenuti non danno nessuna indicazione che possa servire per la difesa contro il fitofago. Mentre è consigliabile monitorare l’infestazione degli stati larvali e l’entità del danno sulle piante. danni L’insetto determina il danno allo stadio larvale, attaccando le giovani foglie, i teneri germogli apicali ed i frutti, sia delle piante giovani che di quelle adulte. Gli apici dei germogli attaccati sono facilmente riconoscibili perché si presentano rosicchiati e legati tra di loro da fili invisibili, tra cui restano imprigionati gli escrementi scuri delle larve (fig. 78). Le temperature elevate favoriscono lo sviluppo del lepidottero, e nell’arco della stagione è possibile osservarlo sulla pianta nei diversi stadi di sviluppo (uovo, larve di diversa età, crisalide ed adulto). In Sicilia gli attacchi alla vegetazione cominciano a notarsi nella tarda primavera (pre-fioritura) e proseguono fino alla raccolta delle olive (ottobre). Dapprima sono diretti ai polloni e successivamente ai giovani germogli presenti nella parte alta della chioma, successivamente passano nei

Fig. 74<br />

Danni sulle olive provocate<br />

<strong>da</strong>lle larve di Margaronia<br />

Fig. 75<br />

Larva matura nella fase di<br />

trasformazione <strong>in</strong> crisalide<br />

pag<strong>in</strong>a 82<br />

trappole a feromone sessuale, ma i risultati erano stati<br />

piuttosto deludenti, <strong>in</strong> quanto i <strong>da</strong>ti rilevati erano poco<br />

attendibili per la breve persistenza del feromone; <strong>in</strong>fatti<br />

le catture degli adulti maschi del fitofago si riscontravano<br />

solamente quando il feromone era stato collocato <strong>da</strong><br />

poco sul fondo collato, e dim<strong>in</strong>uivano dopo appena una<br />

settimana f<strong>in</strong>o ad annullarsi del tutto dopo 10-15 giorni<br />

<strong>da</strong>lla collocazione, anche se i tecnici che hanno effettuato<br />

il monitoraggio avevano modo di notare gli adulti di<br />

Margaronia <strong>in</strong> vic<strong>in</strong>anza delle piante di olivo dove erano<br />

posizionate le trappole (fig. 77).<br />

Tutto ciò era stato segnalato, a quel tempo, ai ricercatori<br />

dell’Istituto Donegani di Novara che avevano messo a<br />

punto il feromone. Ma a quanto sembra f<strong>in</strong>o ad ora non<br />

si è riusciti a mantenerlo più stabile.<br />

Per questo motivo non si consiglia il monitoraggio con<br />

le trappole a feromone sessuale <strong>da</strong>to che i <strong>da</strong>ti ottenuti<br />

non <strong>da</strong>nno nessuna <strong>in</strong>dicazione che possa servire per la<br />

difesa contro il fitofago. Mentre è consigliabile monitorare<br />

l’<strong>in</strong>festazione degli stati larvali e l’entità del <strong>da</strong>nno<br />

sulle piante.<br />

<strong>da</strong>nni<br />

L’<strong>in</strong>setto determ<strong>in</strong>a il <strong>da</strong>nno allo stadio larvale, attaccando<br />

le giovani foglie, i teneri germogli apicali ed i frutti, sia<br />

delle piante giovani che di quelle adulte.<br />

Gli apici dei germogli attaccati sono facilmente riconoscibili<br />

perché si presentano rosicchiati e legati tra di loro <strong>da</strong><br />

fili <strong>in</strong>visibili, tra cui restano imprigionati gli escrementi<br />

scuri delle larve (fig. 78).<br />

Le temperature elevate favoriscono lo sviluppo del lepidottero,<br />

e nell’arco della stagione è possibile osservarlo<br />

sulla pianta nei diversi stadi di sviluppo (uovo, larve di<br />

diversa età, crisalide ed adulto).<br />

In <strong>Sicilia</strong> gli attacchi alla vegetazione com<strong>in</strong>ciano a notarsi<br />

nella tar<strong>da</strong> primavera (pre-fioritura) e proseguono f<strong>in</strong>o<br />

alla raccolta delle olive (ottobre). Dapprima sono diretti<br />

ai polloni e successivamente ai giovani germogli presenti<br />

nella parte alta della chioma, successivamente passano nei

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!