Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

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03.06.2013 Views

Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia Un discorso a parte va fatto per la generazione antofaga (che colpisce i fiori); bisogna intervenire solo in presenza di forti attacchi (60% di grappoli fiorali infestati) o in presenza di fioritura piuttosto scarsa con presenza di larve, utilizzando possibilmente (all’inizio della fioritura) l’insetticida microbiologico Bacillus thuringiensis var. kurstaki. Controllo nell’olivicoltura biologica In base alle conoscenze acquisite sulla biologia ed etologia del fitofago si è cercato di impostare linee di controllo che avessero un basso impatto per l’ambiente, escludendo di fatto gli agrofarmaci chimici. L’individuazione e la produzione su scala commerciale del feromone sessuale di questa specie ha permesso l’utilizzo in campo di trappole a feromone per monitorare la dinamica della popolazione e rilevare i picchi di sfarfallamento. Contro la Tignola sono disponibili dei mezzi biotecnologici di cui il batterio Bacillus thuringiensis è stato il capostipide, utilizzato come un normale mezzo tecnico contro i Lepidotteri, nella pratica agricola biologica. Contro la Tignola dell’olivo sono state realizzate prove di controllo biologico adoperando diversi formulati di Bacillus thuringiensis, contro gli ultimi stadi larvali della generazione fillofaga, di quella antofaga e carpofaga. In effetti il Bacillus thuringiensis avrebbe una discreta efficacia contro la Tignola, ma non si ottengono buoni risultati contro la generazione carpofaga, l’unica potenzialmente dannosa. Ciò è dovuto al comportamento della larva neonata che penetra presto nell’oliva senza alimentarsi in superficie. Quindi il controllo deve essere esercitato sulla generazione che attacca i fiori, con l’obiettivo di diminuire la successiva popolazione di adulti ovideponenti sulle olivine. Prove di efficacia di tale metodologia hanno evidenziato una elevata mortalità delle larve sui fiori e riduzione del grado d’infestazione della generazione successiva. Risulta importante ripetere l’intervento se si verificano piogge dopo pochi giorni, non essendo il prodotto assorbito dalla pianta. pagina 77

pagina 78 Se attraverso il monitoraggio della generazione antofaga ci accorgiamo di una forte infestazione delle infiorescenze, che lascia presagire un successivo massiccio attacco alle giovani drupe, allora si può intervenire con: • Bacillus thuringiensis var. kurstaki (sulle larve presenti sui fiori per abbassare l’entità della popolazione che colpirà i frutticini). • Olio di paraffina (agisce per contatto e per asfissia creando una sottile pellicola sulle larve, oltre ad avere anche una leggera azione anti-schiusura nei confronti delle uova).

<strong>Il</strong> <strong>controllo</strong> <strong>fitosanitario</strong> dell’olivo <strong>da</strong> <strong>mensa</strong> e <strong>da</strong> <strong>olio</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong><br />

Un discorso a parte va fatto per la generazione antofaga<br />

(che colpisce i fiori); bisogna <strong>in</strong>tervenire solo <strong>in</strong> presenza<br />

di forti attacchi (60% di grappoli fiorali <strong>in</strong>festati) o<br />

<strong>in</strong> presenza di fioritura piuttosto scarsa con presenza di<br />

larve, utilizzando possibilmente (all’<strong>in</strong>izio della fioritura)<br />

l’<strong>in</strong>settici<strong>da</strong> microbiologico Bacillus thur<strong>in</strong>giensis var. kurstaki.<br />

Controllo nell’olivicoltura biologica<br />

In base alle conoscenze acquisite sulla biologia ed etologia<br />

del fitofago si è cercato di impostare l<strong>in</strong>ee di <strong>controllo</strong> che<br />

avessero un basso impatto per l’ambiente, escludendo di<br />

fatto gli agrofarmaci chimici.<br />

L’<strong>in</strong>dividuazione e la produzione su scala commerciale del<br />

feromone sessuale di questa specie ha permesso l’utilizzo<br />

<strong>in</strong> campo di trappole a feromone per monitorare la<br />

d<strong>in</strong>amica della popolazione e rilevare i picchi di sfarfallamento.<br />

Contro la Tignola sono disponibili dei mezzi<br />

biotecnologici di cui il batterio Bacillus thur<strong>in</strong>giensis è<br />

stato il capostipide, utilizzato come un normale mezzo<br />

tecnico contro i Lepidotteri, nella pratica agricola biologica.<br />

Contro la Tignola dell’olivo sono state realizzate prove<br />

di <strong>controllo</strong> biologico adoperando diversi formulati di<br />

Bacillus thur<strong>in</strong>giensis, contro gli ultimi stadi larvali della<br />

generazione fillofaga, di quella antofaga e carpofaga. In<br />

effetti il Bacillus thur<strong>in</strong>giensis avrebbe una discreta efficacia<br />

contro la Tignola, ma non si ottengono buoni risultati<br />

contro la generazione carpofaga, l’unica potenzialmente<br />

<strong>da</strong>nnosa. Ciò è dovuto al comportamento della larva neonata<br />

che penetra presto nell’oliva senza alimentarsi <strong>in</strong><br />

superficie. Qu<strong>in</strong>di il <strong>controllo</strong> deve essere esercitato sulla<br />

generazione che attacca i fiori, con l’obiettivo di dim<strong>in</strong>uire<br />

la successiva popolazione di adulti ovideponenti<br />

sulle oliv<strong>in</strong>e. Prove di efficacia di tale metodologia hanno<br />

evidenziato una elevata mortalità delle larve sui fiori<br />

e riduzione del grado d’<strong>in</strong>festazione della generazione<br />

successiva. Risulta importante ripetere l’<strong>in</strong>tervento se si<br />

verificano piogge dopo pochi giorni, non essendo il prodotto<br />

assorbito <strong>da</strong>lla pianta.<br />

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