Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

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03.06.2013 Views

Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia all’Occhio di pavone (Spilocaea oleaginea) e alla Piombaggine (Mycocentrospora cladosporioides), considerati non a torto i più dannosi per l’olivicoltura da olio e ancor più da mensa del comprensorio olivicolo siciliano. Naturalmente sono state sottoposte a controllo anche altre avversità secondarie dell’olivo ogni qual volta che si manifestavano (fig. 13). La necessità di un intervento mirato a razionalizzare l’uso degli agrofarmaci nel comprensorio olivicolo isolano è nato da un precedente studio effettuato negli anni novanta dai tecnici dei Servizi allo Sviluppo e coordinato dai due Osservatori delle Malattie per le piante di Palermo e di Acireale, mentre sul territorio agivano gli uffici periferici denominati, a quel tempo, Unità di Zona (due per Provincia). Per il controllo dei parassiti dell’olivo si è proceduto a suddividere il territorio olivicolo in zone omogenee (fasce altimetriche, cultivar, metodo di coltivazione, destinazione delle produzione ecc.), in ciascuna delle quali sono state individuate alcune stazioni di rilevamento e di studio, i dati del monitoraggio delle avversità sono stati messi in correlazione ai dati delle stazioni meteorologiche in telemisura del Servizio SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano). Il territorio della Regione Sicilia è interamente coperto da una rete di stazioni in telemisura (collegate per via telematica con postazioni informatiche remote), costituita da n. 94 stazioni elettroniche (fig. 14) che memorizzano su supporto magnetico i dati rilevati con strumentazione elettrico-elettroniche. Le stazioni rilevano le seguenti grandezze meteorologiche: temperatura e umidità relativa dell’aria, precipitazioni, velocità e direzione dei venti a 2 metri e bagnatura fogliare; alcune di esse rilevano anche radiazione solare globale, velocità e direzione dei venti a 10 metri dal suolo e pressione atmosferica; solo in quelle di alta quota viene pure rilevata l’altezza della neve. Fig. 14 Ubicazione delle stazioni meteorologiche automatiche del SIAS in Sicilia pagina 35

Fase Fenologica: Maturazione olive da mensa pagina 36 In ogni stazione di monitoraggio fenologico gli adulti di alcuni fitofagi (Mosca, Tignola e Margaronia) sono rilevati tramite delle trappole a feromoni sessuali, per rilevare la dinamica della popolazione che viene messa in relazioni alla fase fenologica della pianta e alle variabili meteo (temperatura, umidità relativa, precipitazioni, vento, ecc.). Per accertare l’andamento delle popolazioni dei fitofagi, sono utilizzate delle trappole a feromone sessuale tipo Traptest (fig. 15) per la Mosca, tignola e Margaronia o Daco Trap per la Mosca. Il monitoraggio dei parassiti dell’olivo oltre ad essere correlato con i dati meteo, viene completato con l’analisi dello stato vegetativo delle piante e con il campionamento di parti vegetali (drupe, foglie, rami, apici vegetativi), osservate in laboratorio tramite un binoculare stereoscopico, per verificare l’eventuale presenza di uova, larve e crisalidi per la Tignola e la Margaronia, di punture sterili o fertili (uova, larve e pupe) per la Mosca, mentre per rilevare la presenza delle infezioni di Occhio di pavone e Cercospora nelle foglie, si ricorre al campionamento e alla immersione delle stesse in una soluzione al 5% di idrossido di sodio per evidenziare l’eventuale attacco prima che compaia all’esterno della foglia. Nell’ambito della Regione Siciliana è attivo un servizio di allertamento fitosanitario per le principali avversità biotiche delle colture, in particolare dell’olivo, chiamato SAFe (Strumenti Agrometeorologici per la diFEsa fitosanitaria) implementato e gestito dal SIAS; esso è costituito da programmi applicativi destinati al miglioramento e alla razionalizzazione della difesa fitosanitaria integrata delle colture agrarie. Attualmente attraverso SAFE sono gestite le informazioni per la Cocciniglia rossa forte degli agrumi (Aonidiella aurantii), per la Tignoletta della vite (Lobesia botrana) e la Mosca delle olive (Bactrocera oleae), veicolate e diffuse attraverso pagine Web, e-mail ed SMS sui cellulari degli utenti. Registrando la propria azienda alla SEZIONE AGROSER- VIZI del sito web del SIAS (www.sias.regione.sicilia.it) ed inserendo alcuni dati (anagrafici e degli appezzamenti, compresa la localizzazione aziendale elettronica guidata su cartografia IGM) è possibile ottenere informazioni

<strong>Il</strong> <strong>controllo</strong> <strong>fitosanitario</strong> dell’olivo <strong>da</strong> <strong>mensa</strong> e <strong>da</strong> <strong>olio</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong><br />

all’Occhio di pavone (Spilocaea oleag<strong>in</strong>ea) e alla Piombagg<strong>in</strong>e<br />

(Mycocentrospora cladosporioides), considerati non a<br />

torto i più <strong>da</strong>nnosi per l’olivicoltura <strong>da</strong> <strong>olio</strong> e ancor più <strong>da</strong><br />

<strong>mensa</strong> del comprensorio olivicolo siciliano. Naturalmente<br />

sono state sottoposte a <strong>controllo</strong> anche altre avversità<br />

secon<strong>da</strong>rie dell’olivo ogni qual volta che si manifestavano<br />

(fig. 13).<br />

La necessità di un <strong>in</strong>tervento mirato a razionalizzare l’uso<br />

degli agrofarmaci nel comprensorio olivicolo isolano è<br />

nato <strong>da</strong> un precedente studio effettuato negli anni novanta<br />

<strong>da</strong>i tecnici dei Servizi allo Sviluppo e coord<strong>in</strong>ato <strong>da</strong>i<br />

due Osservatori delle Malattie per le piante di Palermo<br />

e di Acireale, mentre sul territorio agivano gli uffici periferici<br />

denom<strong>in</strong>ati, a quel tempo, Unità di Zona (due per<br />

Prov<strong>in</strong>cia).<br />

Per il <strong>controllo</strong> dei parassiti dell’olivo<br />

si è proceduto a suddividere il territorio<br />

olivicolo <strong>in</strong> zone omogenee<br />

(fasce altimetriche, cultivar, metodo<br />

di coltivazione, dest<strong>in</strong>azione delle produzione<br />

ecc.), <strong>in</strong> ciascuna delle quali<br />

sono state <strong>in</strong>dividuate alcune stazioni<br />

di rilevamento e di studio, i <strong>da</strong>ti del<br />

monitoraggio delle avversità sono stati<br />

messi <strong>in</strong> correlazione ai <strong>da</strong>ti delle stazioni<br />

meteorologiche <strong>in</strong> telemisura del<br />

Servizio SIAS (Servizio Informativo<br />

Agrometeorologico <strong>Sicilia</strong>no).<br />

<strong>Il</strong> territorio della Regione <strong>Sicilia</strong> è <strong>in</strong>teramente<br />

coperto <strong>da</strong> una rete di stazioni<br />

<strong>in</strong> telemisura (collegate per via telematica<br />

con postazioni <strong>in</strong>formatiche remote), costituita<br />

<strong>da</strong> n. 94 stazioni elettroniche (fig. 14) che memorizzano<br />

su supporto magnetico i <strong>da</strong>ti rilevati con strumentazione<br />

elettrico-elettroniche. Le stazioni rilevano le seguenti<br />

grandezze meteorologiche: temperatura e umidità relativa<br />

dell’aria, precipitazioni, velocità e direzione dei venti a 2<br />

metri e bagnatura fogliare; alcune di esse rilevano anche radiazione<br />

solare globale, velocità e direzione dei venti a 10<br />

metri <strong>da</strong>l suolo e pressione atmosferica; solo <strong>in</strong> quelle di alta<br />

quota viene pure rilevata l’altezza della neve.<br />

Fig. 14<br />

Ubicazione delle stazioni<br />

meteorologiche automatiche<br />

del SIAS <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong><br />

pag<strong>in</strong>a 35

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