Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

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Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia Sia i predatori che i parassitoidi in base alla propria dieta si distinguono in: a) Monofagi - Si nutrono di una sola specie ospite per compiere il ciclo. b) olifagi - Si nutrono di un numero limitato di specie. c) polifagi - Si nutrono di molte specie. I parassitoidi sulla base della posizione occupata dalle larve possono essere: a) endofagi - Le larve attaccano e divorano l’insetto ospite dall’interno. b) ectofagi - Le larve attaccano e divorano l’insetto ospite dall’esterno. Il controllo biologico (tramite il rilascio di insetti parassitoidi e predatori) soprattutto per la Mosca, insetto chiave dell’oliveto, non ha sortito fino ad ora effetti significativi, mentre l’introduzione di parassitoidi esotici ha sortito vantaggiosi effetti nei confronti della Cocciniglia mezzo grano di pepe. Tab. 1 - mezzi biotecnici disponibili per i fitofagi dell’olivo Insetto Nome Volgare Monitoraggio Cattura Confusione Massale sessuale Bactocera oleae Mosca delle olive SI SI NO Palpita unionalis Margaronia SI NO NO Prays oleae Tignola dell’olivo SI NO NO Zeuzera pyrina Rodilegno giallo SI SI SI pagina 33
Fig. 12 Principali parassiti dell’olivo Fig. 13 Parassiti secondari dell’olivo (illustrazioni tratte da: Le avversità delle piante agrarie - REDA) pagina 34 ATTIVITÀ SULLA DIFESA FITOSANITARIA DELL’OLIVO IN SICILIA Nella regione Sicilia la difesa della coltura dell’olivo si basa, principalmente, sul controllo di alcuni parassiti che si presentano in forma epidemica ogni anno, quali Mosca delle olive, Tignola dell’olivo, Margaronia dell’olivo, Cocciniglie, Occhio di pavone e Piombaggine. Tale controllo, in passato, veniva eseguito dagli olivicoltori isolani in maniera piuttosto empirica, soprattutto per la mancanza di informazione sugli agrofarmaci e sulle conseguenze che il loro uso comportava (fig. 12). L’impiego irrazionale dei prodotti chimici da parte del settore agricolo, su iniziativa propria o su consiglio dei rivenditori, ha contribuito in maniera determinante a far ritenere l’agricoltura come una delle principali cause d’inquinamento e di degrado ambientale, in particolare nelle aree ad agricoltura intensiva. Il ricorso ai trattamenti a calendario ha avuto come conseguenza: a) efficacia bassa o nulla nei confronti del parassita (per la scarsa conoscenza del ciclo biologico dello stesso), spesso con azione nociva nei riguardi dell’entomofauna utile; b) selezione di parassiti sempre più resistenti ed impiego di prodotti più tossici (molte volte in miscela fra di loro) con turni ravvicinati; c) aggravio dei costi di produzione per l’elevato numero degli interventi di difesa fitosanitaria. Per questo motivo, i Servizi allo Sviluppo della Regione Sicilia attraverso i suoi organi periferici (ex SOAT) oggi Unità Operative Territoriali (U.O.T.), con gli Osservatori delle Malattie di Palermo (OMP) e Acireale (OMA), hanno messo a punto un programma di difesa integrata contro le principali malattie dell’olivo, con particolare riferimento alla Mosca delle olive (Bactrocera oleae), alla Tignola (Prays oleae), alla Margaronia (Palpita unionalis),
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