Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia
Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia
Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia soglia di intervento. Il controllo associato al superamento della soglia di danno può essere di varia natura. Nel caso di mezzi adulticidi consiste in un trattamento chimico eseguito con insetticidi di contatto, nell’uso di esche avvelenate, nel mass trapping. Nel caso di mezzi larvicidi si ricorre secondo i casi al trattamento chimico con insetticidi di nuova generazione (ad esempio inibitori dello sviluppo) o più semplicemente con insetticidi convenzionali attivi per ingestione e/o per contatto oppure al lancio di un antagonista (es. un predattore oofago) o di un parassita (es. trattamenti a base di Bacillus thuringiensis). In molti casi l’uso delle trappole per monitoraggio, anche se richiede un’adeguata competenza dell’olivicoltore, semplificano notevolmente la difesa rendendo applicabili metodi che altrimenti avrebbero scarso successo (fig. 190). Un esempio è l’impiego del Bacillus thuringiensis contro i Lepidotteri (Tignola e Margaronia): la maggiore vulnerabilità delle larve si ha nella fase che intercorre fra la schiusura delle uova e la penetrazione all’interno dell’organo; un trattamento eseguito troppo tardi ha uno scarso successo e così pure uno eseguito troppo presto. Dal momento che è molto difficile eseguire campionamenti delle uova, il mezzo migliore per rilevare la soglia d’intervento è quello di ricorrere al monitoraggio dei voli e intervenendo sulla base degli intervalli di tempo, tipici di ogni specie, che intercorrono fra picchi dei voli e inizio delle infestazioni. In alternativa si deve ricorrere a trattamenti preventivi eseguiti a calendario, con un notevole impatto sia economico sia ambientale, oppure a trattamenti curativi al rilevamento delle infestazioni, spesso con un danno già in atto. L’affidabilità delle trappole per il monitoraggio è legata alla densità dei dispositivi e questa, a sua volta, dipende sostanzialmente dalla specie e dal tipo di attrattivo. In genere con trappole cromotropiche si deve ricorrere ad una maggiore densità a causa del ridotto raggio d’azione (fig. 191). L’affidabilità degli attrattivi nella determinazione della soglia d’intervento varia molto di specie in specie. Fig. 190 Trappola bidirezionale a feromone sessuale per il monitoraggio dei Lepidotteri (Tignole) Fig. 191 Trappola cromotropica gialla collata in ambedue i lati pagina 179
Fig. 192 Fondo collato di una trappola a feromone sessuale con presenza di Mosca delle olive Fig. 193 Fondo collato di una trappola a feromone sessuale con numerose Tignole dell’olivo catturate. pagina 180 Ad esempio, per la Mosca dell’olivo la taratura del monitoraggio effettuato con le trappole cromotropiche e sessuali è ampiamente collaudata, mentre ci sono ancora difficoltà per trovare una buona correlazione con le catture effettuate dalle trappole a feromoni per alcune specie che, a causa della notevole volatilità del feromone, hanno un potere di richiamo che decresce sensibilmente in poche settimane (vedi feromone Margaronia). La forma di una trappola per monitoraggio varia dalla semplice tavoletta, che si può realizzare in azienda, alla capannina o pagoda come quelle prodotte dall’industria (fig. 192). Le prime sono realizzate in materiale plastico (es. plexiglas, vetroresina) e sono semplici fogli rettangolari rigidi di dimensioni dell’ordine di 250-350 cm 2 . Le trappole a capannina (bidirezionali o mutidirezionali) sono in genere realizzate in polipropilene alveolare e hanno forme diverse secondo il costruttore; le trappole si appendono alle piante. Il meccanismo di cattura più frequente consiste nel cospargere la superficie della trappola con vischio entomologico: l’insetto, una volta entrato a contatto con il vischio viene trattenuto per le zampe, per le ali, per l’intero corpo (fig. 193). Le trappole a feromoni hanno avuto una larghissima diffusione negli ultimi decenni, con la scoperta della composizione chimica del feromone sessuale di molte specie e con la possibilità di riprodurlo sinteticamente su scala industriale. Questi dispositivi sono pertanto reperibili soprattutto nei canali commerciali delle industrie chimico-farmaceutiche, anche se è possibile realizzare trappole con materiale di fortuna ricorrendo all’acquisto del solo feromone. Il vantaggio delle trappole a feromoni è l’elevata selettività e il notevole raggio d’azione: ad esempio, il maschio della Tignola dell’olivo è in grado di captare il feromone anche a distanza di qualche chilometro e una sola trappola a capannina, disposta in un oliveto nel periodo degli sfarfallamenti della generazione antofaga, può catturare anche migliaia di maschi in una settimana. Le trappole utilizzate per il monitoraggio degli insetti sono di solito di colore giallo, formate da un tettuccio e da un fondo collato, in cui viene posto un dispenser contenente una sostanza chimica di sintesi, di odore molto
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<strong>Il</strong> <strong>controllo</strong> <strong>fitosanitario</strong> dell’olivo <strong>da</strong> <strong>mensa</strong> e <strong>da</strong> <strong>olio</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong><br />
soglia di <strong>in</strong>tervento. <strong>Il</strong> <strong>controllo</strong> associato al superamento<br />
della soglia di <strong>da</strong>nno può essere di varia natura. Nel caso<br />
di mezzi adulticidi consiste <strong>in</strong> un trattamento chimico<br />
eseguito con <strong>in</strong>setticidi di contatto, nell’uso di esche avvelenate,<br />
nel mass trapp<strong>in</strong>g.<br />
Nel caso di mezzi larvicidi si ricorre secondo i casi al trattamento<br />
chimico con <strong>in</strong>setticidi di nuova generazione (ad<br />
esempio <strong>in</strong>ibitori dello sviluppo) o più semplicemente<br />
con <strong>in</strong>setticidi convenzionali attivi per <strong>in</strong>gestione e/o per<br />
contatto oppure al lancio di un antagonista (es. un pre<strong>da</strong>ttore<br />
oofago) o di un parassita (es. trattamenti a base di<br />
Bacillus thur<strong>in</strong>giensis).<br />
In molti casi l’uso delle trappole per monitoraggio, anche<br />
se richiede un’adeguata competenza dell’olivicoltore,<br />
semplificano notevolmente la difesa rendendo applicabili<br />
metodi che altrimenti avrebbero scarso successo (fig.<br />
190).<br />
Un esempio è l’impiego del Bacillus thur<strong>in</strong>giensis contro<br />
i Lepidotteri (Tignola e Margaronia): la maggiore vulnerabilità<br />
delle larve si ha nella fase che <strong>in</strong>tercorre fra la<br />
schiusura delle uova e la penetrazione all’<strong>in</strong>terno dell’organo;<br />
un trattamento eseguito troppo tardi ha uno scarso<br />
successo e così pure uno eseguito troppo presto. Dal momento<br />
che è molto difficile eseguire campionamenti delle<br />
uova, il mezzo migliore per rilevare la soglia d’<strong>in</strong>tervento<br />
è quello di ricorrere al monitoraggio dei voli e <strong>in</strong>tervenendo<br />
sulla base degli <strong>in</strong>tervalli di tempo, tipici di ogni<br />
specie, che <strong>in</strong>tercorrono fra picchi dei voli e <strong>in</strong>izio delle<br />
<strong>in</strong>festazioni.<br />
In alternativa si deve ricorrere a trattamenti preventivi<br />
eseguiti a calen<strong>da</strong>rio, con un notevole impatto sia economico<br />
sia ambientale, oppure a trattamenti curativi al<br />
rilevamento delle <strong>in</strong>festazioni, spesso con un <strong>da</strong>nno già<br />
<strong>in</strong> atto.<br />
L’affi<strong>da</strong>bilità delle trappole per il monitoraggio è legata<br />
alla densità dei dispositivi e questa, a sua volta, dipende<br />
sostanzialmente <strong>da</strong>lla specie e <strong>da</strong>l tipo di attrattivo. In genere<br />
con trappole cromotropiche si deve ricorrere ad una<br />
maggiore densità a causa del ridotto raggio d’azione (fig.<br />
191). L’affi<strong>da</strong>bilità degli attrattivi nella determ<strong>in</strong>azione<br />
della soglia d’<strong>in</strong>tervento varia molto di specie <strong>in</strong> specie.<br />
Fig. 190<br />
Trappola bidirezionale a<br />
feromone sessuale per il<br />
monitoraggio dei Lepidotteri<br />
(Tignole)<br />
Fig. 191<br />
Trappola cromotropica gialla<br />
collata <strong>in</strong> ambedue i lati<br />
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