Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

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03.06.2013 Views

Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia Imenotteri parassiti, gli Afelinidi Aphytis mytilaspidis ed Aphytis lignanensis, mentre sono innocui nei confronti dei Coleotteri Coccinellidi (Cryptolaemus montrouzieri, Rodolia cardinalis, Stethorus picipes) e dei Neurotteri Crisopidi (Crysopa carnea). In natura, si degrada in elementi praticamente innocui come zolfo e calcio per cui l’impatto ambientale è limitato. I trattamenti con polisolfuri devono essere distanziati di almeno 15 giorni da eventuali interventi con oli minerali. Il polisolfuro di calcio, a causa della sua alcalinità, non è generalmente miscibile con altri prodotti. Inoltre, è molto corrosivo per le attrezzature impiegate per i trattamenti (parti metalliche e gomme), che devono essere perciò ben lavate dopo l’impiego - Impiego: contro Cocciniglie, Fumaggine e Occhio di pavone. - dose: 4,7 kg/hl in primavera e fine estate e 12-15 kg/ hl in inverno. - tempo di sicurezza o carenza: 30 giorni. CerA d’ApI prodotto naturale non soggetto a registrazione in quanto in Italia, così come in altri Stati Europei, non è considerato prodotto fitosanitario. La Cera d’api viene secreta dalle ghiandole cerarie delle api operaie di età compresa tra 12 e 18 giorni, cioè al termine del periodo in cui le api svolgono funzioni nutrici e prima di diventare bottinatrici. Come tutti i prodotti naturali, presenta aspetto, composizione e caratteristiche non strettamente costanti. Risulta costituita da una miscela di sostanze grasse (palmitato di miricile 33%, cerotato di miricile 12%, palmitoleato di miricile 12%, palmitato di cerile 6% ed altri). Contiene, inoltre, acidi liberi, idrocarburi ed altre sostanze. È un composto chimicamente inerte ed estremamente stabile; resiste all’azione degli acidi, alla digestione, alla fermentazione e alle ossidazioni. Favorisce la formazione di callo cicatriziale in ferite (da potatura, innesto, grandine) su organi legnosi. Forma una barriera idrorepellente e protettiva sui tessuti vegetali che rimane, tuttavia, facilmente asportabile. Settore d’impiego: protezione di ferite e tagli di potatura. - Impiego: per proteggere i tagli provocati dalla potatura. pagina 169

pagina 170 olIo MINerAle > 80% di insolfonabilità (U.R.). Classificazione CE: Non classificato (Nc). Situazione in europA: Valutazione in corso - L’autorizzazione all’immissione in commercio e all’impiego del preparato è prorogata fino al 31/12/2008. L’olio minerale è una miscela di idrocarburi, in prevalenza saturi, ottenuti mediante distillazione e raffinazione del petrolio grezzo. Possono contenere idrocarburi paraffinici, naftalenici ed aromatici; poiché i naftalenici non sono attivi come insetticidi e gli aromatici sono fitotossici, essi debbono contenere la più alta percentuale possibile di idrocarburi paraffinici. Si ottengono dalla distillazione e dalla raffinazione del petrolio grezzo. Per questo motivo gli oli di petrolio vengono sottoposti a raffinazione con la quale buona parte dei componenti insaturi, responsabili della fitotossicità, vengono saturati con acido solforico. La percentuale dell’olio che non ha reagito con acido solforico (idrocarburi saturi) è rappresentata dal residuo insolfonabile (U.R.): aumentando l’U.R. diminuisce la fitotossicità e contemporaneamente il potere insetticida. La persistenza agronomica dipende dalla composizione chimica degli oli, ma è comunque di pochi giorni. Per un’efficace azione insetticida, è necessario nebulizzare finemente la miscela in modo da ricoprire completamente la pianta. Sono, inoltre, utilizzati come adesivanti di fitofarmaci ai quali assicurerebbero maggior attività e persistenza. Agiscono esclusivamente per contatto, ricoprendo il corpo degli insetti con una sottile pellicola e penetrano per capillarità nei loro canali tracheali che rimangono perciò occlusi; segue la morte per asfissia. L’azione fungicida degli oli minerali è di natura complessa e non ben definita a livello sperimentale; essa si esplicherebbe attraverso la formazione di una barriera fisica sulla superficie della pianta, con effetti diretti e indiretti sulla penetrazione dei patogeni. Sulla pianta verrebbe modificata la fisiologia, con riduzione della fotosintesi e della respirazione, mentre l’azione diretta sul fungo determinerebbe l’inibizione della germinazione creando condizioni per l’asfissia. L’olio non è compatibili con prodotti contenenti zolfo e con antiparassitari a reazione alcalina (es. poltiglia bordolese). Si

<strong>Il</strong> <strong>controllo</strong> <strong>fitosanitario</strong> dell’olivo <strong>da</strong> <strong>mensa</strong> e <strong>da</strong> <strong>olio</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong><br />

Imenotteri parassiti, gli Afel<strong>in</strong>idi Aphytis mytilaspidis ed<br />

Aphytis lignanensis, mentre sono <strong>in</strong>nocui nei confronti<br />

dei Coleotteri Cocc<strong>in</strong>ellidi (Cryptolaemus montrouzieri,<br />

Rodolia card<strong>in</strong>alis, Stethorus picipes) e dei Neurotteri Crisopidi<br />

(Crysopa carnea). In natura, si degra<strong>da</strong> <strong>in</strong> elementi<br />

praticamente <strong>in</strong>nocui come zolfo e calcio per cui l’impatto<br />

ambientale è limitato. I trattamenti con polisolfuri<br />

devono essere distanziati di almeno 15 giorni <strong>da</strong> eventuali<br />

<strong>in</strong>terventi con oli m<strong>in</strong>erali. <strong>Il</strong> polisolfuro di calcio, a causa<br />

della sua alcal<strong>in</strong>ità, non è generalmente miscibile con altri<br />

prodotti. Inoltre, è molto corrosivo per le attrezzature impiegate<br />

per i trattamenti (parti metalliche e gomme), che<br />

devono essere perciò ben lavate dopo l’impiego<br />

- Impiego: contro Cocc<strong>in</strong>iglie, Fumagg<strong>in</strong>e e Occhio di pavone.<br />

- dose: 4,7 kg/hl <strong>in</strong> primavera e f<strong>in</strong>e estate e 12-15 kg/<br />

hl <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno.<br />

- tempo di sicurezza o carenza: 30 giorni.<br />

CerA d’ApI prodotto naturale non soggetto a registrazione<br />

<strong>in</strong> quanto <strong>in</strong> Italia, così come <strong>in</strong> altri Stati Europei,<br />

non è considerato prodotto <strong>fitosanitario</strong>.<br />

La Cera d’api viene secreta <strong>da</strong>lle ghiandole cerarie delle<br />

api operaie di età compresa tra 12 e 18 giorni, cioè al term<strong>in</strong>e<br />

del periodo <strong>in</strong> cui le api svolgono funzioni nutrici<br />

e prima di diventare bott<strong>in</strong>atrici. Come tutti i prodotti<br />

naturali, presenta aspetto, composizione e caratteristiche<br />

non strettamente costanti. Risulta costituita <strong>da</strong> una miscela<br />

di sostanze grasse (palmitato di miricile 33%, cerotato<br />

di miricile 12%, palmitoleato di miricile 12%, palmitato<br />

di cerile 6% ed altri). Contiene, <strong>in</strong>oltre, acidi liberi, idrocarburi<br />

ed altre sostanze. È un composto chimicamente<br />

<strong>in</strong>erte ed estremamente stabile; resiste all’azione degli acidi,<br />

alla digestione, alla fermentazione e alle ossi<strong>da</strong>zioni.<br />

Favorisce la formazione di callo cicatriziale <strong>in</strong> ferite (<strong>da</strong><br />

potatura, <strong>in</strong>nesto, grand<strong>in</strong>e) su organi legnosi. Forma una<br />

barriera idrorepellente e protettiva sui tessuti vegetali che<br />

rimane, tuttavia, facilmente asportabile. Settore d’impiego:<br />

protezione di ferite e tagli di potatura.<br />

- Impiego: per proteggere i tagli provocati <strong>da</strong>lla potatura.<br />

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