Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

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03.06.2013 Views

Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia la “Lotta chimica tradizionale”, ad intervalli fissi o secondo un “calendario” già predeterminato in base alle diverse fasi fenologiche della pianta di olivo (ripresa vegetativa, pre-fioritura, allegagione, indurimento del nocciolo, ingrossamento frutti, maturazione delle olive ecc.), indipendentemente dell’effettiva presenza del parassita in quel determinato momento e del suo grado di pericolosità. La lotta a calendario si è diffusa in Italia negli anni sessanta, ed ha fatto ricorso esclusivo all’uso di principi attivi chimici di sintesi. Ciò ha provocato la distribuzione di elevati quantitativi di pesticidi, spesso non necessari e che talvolta non avevano alcun effetto sul parassita, ma che hanno contribuito a pregiudicare almeno in parte l’equilibrio biologico dell’agroecosistema oliveto, con la diminuzione di numerosi insetti utili e con effetti negativi sia dal punto di vista economico che sociale e ambientale. È stato quindi necessario, abbandonare l’idea di una lotta irrazionale “a calendario” e cercare un’alternativa valida di difesa, le cui basi non fossero esclusivamente di tipo chimico, ma tenessero conto delle combinazioni equilibrate tra tutti i mezzi disponibili, affinché il parassita si trovasse nelle condizioni più sfavorevoli per il suo sviluppo e quindi da risultare meno dannoso (fig. 2). CONTROLLO INTEGRATO Nell’ambito di una difesa eco-compatibile, diverse sono le tecniche di controllo alternativo ai pesticidi, quali quelle di tipo agronomico, meccanico, biologico e biotecnico. Attualmente si preferisce la denominazione “controllo integrato” alla precedente “lotta integrata” per evidenziare che non si ricerca l’eradicazione del parassita, ma soltanto un controllo della sua popolazione al fine di mantenerlo Fig. 2 Le diverse strade della difesa fitosanitaria dell’olivo pagina 15

Fase Fenologica: Ripresa vegetativa pagina 16 a livelli non dannosi. Si è acquisito il concetto di un modello globale di difesa fitosanitaria denominata “integrata”, che prevede il ricorso a mezzi agronomici, biologici, fisici e meccanici oltre che chimici. I trattamenti con sostanze chimiche (agrofarmaci), in questo caso sono affiancati e per quanto possibili sostituiti da interventi agronomici (concimazione, lavorazione, irrigazione e potatura), o da interventi che esaltano l’azione di fattori naturali limitanti (predatori, parassitoidi, ecc.). Nella difesa integrata gli agrofarmaci vanno utilizzati soltanto quando la popolazione degli organismi dannosi risulta essere in quantità tale da far temere un danno di entità superiore al costo dell’intervento (soglia economica di dannosità), utilizzando possibilmente agrofarmaci selettivi, poco tossici, non eccessivamente persistenti. L’applicazione della difesa integrata, presuppone, quindi, la conoscenza della bio-ecologia delle specie dannose e dei fattori che ne regolano le popolazioni; del grado di dannosità dei diversi organismi; delle metodologie di campionamento più attendibili; degli effetti collaterali indesiderabili dei fitofarmaci; delle epoche di intervento; il tutto poi è preferibile che sia coordinato da un adeguato servizio di Assistenza Tecnica e Divulgazione Agricola. La difesa integrata prevede il controllo degli organismi nocivi ed il loro mantenimento al di sotto della soglia di dannosità con la razionalizzazione di diverse tecniche e metodologie (agronomiche, fisiche, meccaniche, biologiche, chimiche ecc.). Nel controllo integrato dei fitofagi, i mezzi che si possono integrare sono (Tremblay, 1996): • Agronomici - Cultivar di olivo più resistenti (meno suscettibili). - Razionali pratiche colturali (irrigazione, concimazione, potatura e consociazioni). - Disinfezione degli attrezzi di lavoro per la potatura con Ipoclorito di sodio al 5-8% (candeggina) o solfato di rame. - Raccolta anticipata.

Fase Fenologica:<br />

Ripresa vegetativa<br />

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a livelli non <strong>da</strong>nnosi.<br />

Si è acquisito il concetto di un modello globale di difesa<br />

fitosanitaria denom<strong>in</strong>ata “<strong>in</strong>tegrata”, che prevede il<br />

ricorso a mezzi agronomici, biologici, fisici e meccanici<br />

oltre che chimici. I trattamenti con sostanze chimiche<br />

(agrofarmaci), <strong>in</strong> questo caso sono affiancati e per quanto<br />

possibili sostituiti <strong>da</strong> <strong>in</strong>terventi agronomici (concimazione,<br />

lavorazione, irrigazione e potatura), o <strong>da</strong> <strong>in</strong>terventi<br />

che esaltano l’azione di fattori naturali limitanti (pre<strong>da</strong>tori,<br />

parassitoidi, ecc.).<br />

Nella difesa <strong>in</strong>tegrata gli agrofarmaci vanno utilizzati<br />

soltanto quando la popolazione degli organismi <strong>da</strong>nnosi<br />

risulta essere <strong>in</strong> quantità tale <strong>da</strong> far temere un <strong>da</strong>nno di<br />

entità superiore al costo dell’<strong>in</strong>tervento (soglia economica<br />

di <strong>da</strong>nnosità), utilizzando possibilmente agrofarmaci selettivi,<br />

poco tossici, non eccessivamente persistenti.<br />

L’applicazione della difesa <strong>in</strong>tegrata, presuppone, qu<strong>in</strong>di,<br />

la conoscenza della bio-ecologia delle specie <strong>da</strong>nnose e<br />

dei fattori che ne regolano le popolazioni; del grado di<br />

<strong>da</strong>nnosità dei diversi organismi; delle metodologie di<br />

campionamento più attendibili; degli effetti collaterali<br />

<strong>in</strong>desiderabili dei fitofarmaci; delle epoche di <strong>in</strong>tervento;<br />

il tutto poi è preferibile che sia coord<strong>in</strong>ato <strong>da</strong> un adeguato<br />

servizio di Assistenza Tecnica e Divulgazione Agricola.<br />

La difesa <strong>in</strong>tegrata prevede il <strong>controllo</strong> degli organismi<br />

nocivi ed il loro mantenimento al di sotto della soglia di<br />

<strong>da</strong>nnosità con la razionalizzazione di diverse tecniche e<br />

metodologie (agronomiche, fisiche, meccaniche, biologiche,<br />

chimiche ecc.).<br />

Nel <strong>controllo</strong> <strong>in</strong>tegrato dei fitofagi, i mezzi che si possono<br />

<strong>in</strong>tegrare sono (Tremblay, 1996):<br />

• Agronomici<br />

- Cultivar di olivo più resistenti (meno suscettibili).<br />

- Razionali pratiche colturali (irrigazione, concimazione,<br />

potatura e consociazioni).<br />

- Dis<strong>in</strong>fezione degli attrezzi di lavoro per la potatura con Ipoclorito<br />

di sodio al 5-8% (candegg<strong>in</strong>a) o solfato di rame.<br />

- Raccolta anticipata.

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