Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

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03.06.2013 Views

Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia infezioni alle drupe possono alterare le caratteristiche organolettiche del prodotto. Su piante in allevamento Le infezioni su piante in vivaio sono spesso localizzate al punto d’innesto. Le piante infette sono deprezzate commercialmente e non devono essere utilizzate per i nuovi impianti. Controllo del patogeno Al momento attuale non esistono possibilità di difesa biologica contro la rogna dell’olivo, perciò sono necessari interventi solo di tipo preventivo. Lo scopo principale degli interventi è disinfettare le ferite, al fine di limitare l’insediamento del batterio ed iniziano già al momento dell’impianto, con la scelta di piante sane e resistenti alla malattia. Per gli oliveti esistenti non infetti, bisogna intervenire tutte le volte che si verificano delle lesioni alle piante (potatura, grandinate, ventosità elevata e gelate), con prodotti rameici (Poltiglia bordolese o Ossicloruro di rame). La tempestività del trattamento è elemento condizionante per il buon esito del controllo del batterio (entro 24-48 ore dell’evento). In tutti i casi in cui la malattia è manifesta, ove è possibile, bisogna eliminare con la potatura le parti fortemente contagiate, disinfettando l’attrezzatura con Ipoclorito di sodio (candeggina) o con Solfato di rame, quando si passa da una pianta ammalata ad una sana o meglio ancora, di potare per ultime le piante ammalate. Ciò consentirà di ridurre l’inoculo presente sulla pianta (fig. 183). In casi particolari si potrebbe procedere all’eliminazione del singolo tubercolo (su grosse branche o sul tronco di piante giovani) se presenti in numero ridotto sulla pianta. In tal caso è necessario procedere successivamente alla disinfezione della ferita e degli attrezzi utilizzati, con derivati rameici. Negli oliveti infetti sarebbe preferibile non effettuare la potatura in giornate piovose o con elevata umidità; in tali condizioni climatiche le ferite di potatura rappresentereb- Fig. 181 Tubercoli della rogna sviluppati su rametto pagina 149

Fig. 182 Tumore della Rogna con la presenza delle masse batteriche sulla superficie Fig. 183 Ramoscello di olivo fortemente infetto pagina 150 bero ottime vie d’infezione. La modalità di raccolta delle olive è spesso la causa principale della gravità e diffusione della rogna nell’oliveto. La raccolta effettuata tramite bacchiatura è sconsigliata in oliveti infetti ed in giornate con alta umidità atmosferica. Le numerose ferite che vengono provocate sui rami favoriscono le infezioni della Rogna. Negli impianti olivicoli fortemente compromessi dalla malattia, possono essere utile ricorrere ad energiche potature di risanamento, immediatamente seguite da trattamenti rameici. Nel caso non fosse possibile recuperarle perché le branche principali e il tronco sono fortemente compromessi, allora bisogna capitozzarla al punto d’innesto e successivamente reinnestarla con un’altra varietà più resistente.

<strong>Il</strong> <strong>controllo</strong> <strong>fitosanitario</strong> dell’olivo <strong>da</strong> <strong>mensa</strong> e <strong>da</strong> <strong>olio</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong><br />

<strong>in</strong>fezioni alle drupe possono alterare le caratteristiche organolettiche<br />

del prodotto.<br />

Su piante <strong>in</strong> allevamento<br />

Le <strong>in</strong>fezioni su piante <strong>in</strong> vivaio sono spesso localizzate al<br />

punto d’<strong>in</strong>nesto. Le piante <strong>in</strong>fette sono deprezzate commercialmente<br />

e non devono essere utilizzate per i nuovi<br />

impianti.<br />

Controllo del patogeno<br />

Al momento attuale non esistono possibilità di difesa biologica<br />

contro la rogna dell’olivo, perciò sono necessari <strong>in</strong>terventi<br />

solo di tipo preventivo. Lo scopo pr<strong>in</strong>cipale degli <strong>in</strong>terventi<br />

è dis<strong>in</strong>fettare le ferite, al f<strong>in</strong>e di limitare l’<strong>in</strong>sediamento del<br />

batterio ed <strong>in</strong>iziano già al momento dell’impianto, con la<br />

scelta di piante sane e resistenti alla malattia.<br />

Per gli oliveti esistenti non <strong>in</strong>fetti, bisogna <strong>in</strong>tervenire<br />

tutte le volte che si verificano delle lesioni alle piante<br />

(potatura, grand<strong>in</strong>ate, ventosità elevata e gelate), con prodotti<br />

rameici (Poltiglia bordolese o Ossicloruro di rame). La<br />

tempestività del trattamento è elemento condizionante<br />

per il buon esito del <strong>controllo</strong> del batterio (entro 24-48<br />

ore dell’evento).<br />

In tutti i casi <strong>in</strong> cui la malattia è manifesta, ove è possibile,<br />

bisogna elim<strong>in</strong>are con la potatura le parti fortemente<br />

contagiate, dis<strong>in</strong>fettando l’attrezzatura con Ipoclorito di<br />

sodio (candegg<strong>in</strong>a) o con Solfato di rame, quando si passa<br />

<strong>da</strong> una pianta ammalata ad una sana o meglio ancora, di<br />

potare per ultime le piante ammalate. Ciò consentirà di<br />

ridurre l’<strong>in</strong>oculo presente sulla pianta (fig. 183).<br />

In casi particolari si potrebbe procedere all’elim<strong>in</strong>azione<br />

del s<strong>in</strong>golo tubercolo (su grosse branche o sul tronco di<br />

piante giovani) se presenti <strong>in</strong> numero ridotto sulla pianta.<br />

In tal caso è necessario procedere successivamente alla<br />

dis<strong>in</strong>fezione della ferita e degli attrezzi utilizzati, con derivati<br />

rameici.<br />

Negli oliveti <strong>in</strong>fetti sarebbe preferibile non effettuare la<br />

potatura <strong>in</strong> giornate piovose o con elevata umidità; <strong>in</strong> tali<br />

condizioni climatiche le ferite di potatura rappresentereb-<br />

Fig. 181<br />

Tubercoli della rogna<br />

sviluppati su rametto<br />

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