Il controllo fitosanitario dell'olivo da mensa e da olio in Sicilia

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03.06.2013 Views

Il controllo fitosanitario dell’olivo da mensa e da olio in Sicilia L’inizio dell’infezione sarà evidenziato della presenza di punti neri o macchioline con contorni nitidi di colore scuro sulla pagina superiore della foglia (fig. 153). Utilizzando questo metodo di diagnosi precoce, in questi anni di esperienza si è potuto notare che i periodi di massima infezione, in Sicilia, sono quelli compresi tra gennaio e aprile e ottobre-novembre (anno 1993; 1994; 1997;1998 e 2007). Controllo del patogeno Attualmente il controllo biologico non è applicabile all’Occhio di pavone dell’olivo. Quindi per causa di forza maggiore bisogna ricorrere a mezzi alternativi. Prima di far ricorso alla difesa di tipo chimico e necessario eliminare tutte quelle cause che influiscono sulle infezioni di Spilocaea oleagina ovvero: • Nella fase d’impianto scegliere quando è possibile varietà resistenti; in Sicilia si sono dimostrate più resistenti le cv. Cipressino, Zaituna, Calatina, Minuta ed Ascolana; mediamente suscettibili la Cerasuola, la Nocellara del Belice e la Biancolilla; molto suscettibili le varietà Moresca ed Ogliarola Messinese (La Viola, 1992). • Adottare sesti d’impianto non molto stretti in particolare in oliveti localizzati in zone poco ventilate (fondivalle), perché i sesti stretti favoriscono i ristagni di umidità, aumentando le probabilità di infezione da fungo. • Effettuare delle potature annuali precoci (inverno) per arieggiare la chioma ed evitare quindi ristagni di umidità sulle foglie. Fig. 152 Schema del ciclo biologico della malattia Occhio di pavone pagina 131

Fig. 153 Foglie di olivo con macchie di Occhio di pavone conparse col test della diagnosi precoce Fig. 154 Foglie con sintomatologia evidente di occhio di pavone pagina 132 • Effettuare delle fertilizzazioni equilibrate in particolare per l’elemento azoto. Allo stato attuale non risultano degli studi specifici intesi a stabilire eventuale soglie economiche d’intervento per cui si passa da valori piuttosto alti 30-40% di foglie infette, a valori minimi, come la semplice presenza di infezioni, anche latenti (fig. 154). In ogni caso e consigliabile utilizzare il metodo della diagnosi precoce per valutare l’entità dell’infezione nell’oliveto. Gli interventi fungicidi sono consigliati solo nel caso di una forte presenza di infezione delle foglie e in presenza di elevata umidità dell’aria e temperature comprese tra i 5 e i 20°C; la soglia da prendere in considerazione è pari al 15-20% di foglie infette, rilevate su di un campione di 100 foglie per oliveto omogeneo (5-10 foglie per pianta su 10 -20 piante), tramite il metodo della diagnosi precoce. In caso di superamento della soglia di danno si interviene a fine inverno inizio primavera (febbraio-aprile) e a fine estate inizio autunno (settembre-novembre), con prodotti rameici (Ossicloruri, Idrossidi, Ossidi e Poltiglia bordolese) perseguendo diversi obiettivi. • Prima della ripresa vegetativa: • Per devitalizzare i conidi presenti sulle foglie infette. • Per favorire la caduta delle foglie infette per l’azione fitotossica del rame. • Durante lo sviluppo vegetativo primaverile: (3-4 nodi fogliari) • Per devitalizzare i conidi presenti sulle foglie infette. • Per proteggere la vegetazione nuova. • Alla comparsa delle macchie sulle foglie: (fine estate - inizio autunno) • Per devitalizzare i conidi che si stanno formando. • Per proteggere la superficie delle foglie dalle nuove infezioni.

<strong>Il</strong> <strong>controllo</strong> <strong>fitosanitario</strong> dell’olivo <strong>da</strong> <strong>mensa</strong> e <strong>da</strong> <strong>olio</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong><br />

L’<strong>in</strong>izio dell’<strong>in</strong>fezione sarà evidenziato della presenza di<br />

punti neri o macchiol<strong>in</strong>e con contorni nitidi di colore<br />

scuro sulla pag<strong>in</strong>a superiore della foglia (fig. 153).<br />

Utilizzando questo metodo di diagnosi precoce, <strong>in</strong> questi<br />

anni di esperienza si è potuto notare che i periodi di<br />

massima <strong>in</strong>fezione, <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong>, sono quelli compresi tra<br />

gennaio e aprile e ottobre-novembre (anno 1993; 1994;<br />

1997;1998 e 2007).<br />

Controllo del patogeno<br />

Attualmente il <strong>controllo</strong> biologico non è applicabile<br />

all’Occhio di pavone dell’olivo. Qu<strong>in</strong>di per causa di forza<br />

maggiore bisogna ricorrere a mezzi alternativi.<br />

Prima di far ricorso alla difesa<br />

di tipo chimico e necessario<br />

elim<strong>in</strong>are tutte quelle cause che<br />

<strong>in</strong>fluiscono sulle <strong>in</strong>fezioni di Spilocaea<br />

oleag<strong>in</strong>a ovvero:<br />

• Nella fase d’impianto scegliere<br />

quando è possibile varietà<br />

resistenti; <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong> si sono dimostrate<br />

più resistenti le cv.<br />

Cipress<strong>in</strong>o, Zaituna, Calat<strong>in</strong>a,<br />

M<strong>in</strong>uta ed Ascolana; mediamente<br />

suscettibili la Cerasuola,<br />

la Nocellara del Belice e la Biancolilla;<br />

molto suscettibili le<br />

varietà Moresca ed Ogliarola<br />

Mess<strong>in</strong>ese (La Viola, 1992).<br />

• Adottare sesti d’impianto non molto stretti <strong>in</strong> particolare<br />

<strong>in</strong> oliveti localizzati <strong>in</strong> zone poco ventilate (fondivalle),<br />

perché i sesti stretti favoriscono i ristagni di umidità,<br />

aumentando le probabilità di <strong>in</strong>fezione <strong>da</strong> fungo.<br />

• Effettuare delle potature annuali precoci (<strong>in</strong>verno) per<br />

arieggiare la chioma ed evitare qu<strong>in</strong>di ristagni di umidità<br />

sulle foglie.<br />

Fig. 152<br />

Schema del ciclo biologico<br />

della malattia Occhio di<br />

pavone<br />

pag<strong>in</strong>a 131

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