Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

estig.ipbeja.pt
from estig.ipbeja.pt More from this publisher
03.06.2013 Views

Carlo Menghi Libertà e controllo giuridico nello spazio globale È schematica e riassuntiva questa mia relazione sul rapporto tra diritto e globalizzazione. Il tempo a disposizione e il complesso fenomeno da analizzare male si accordano con un discorso che abbia una vera e propria dignità scientifica. Alcuni limiti sono pertanto inevitabili, altri invece evitabilissimi e appartengono alla parzialità e insufficienza delle mie osservazioni di cui mi scuso con gli illustri colleghi, che ringrazio per la loro partecipazione. Alcune riflessioni rinviano criticamente a Die Erfindung des Politischen di Ulrich Beck e sono state sollecitate dalla discussione con gli studiosi dell’Istituto di Filosofia del diritto dell’Università di Macerata che, da diverse angolazioni, analizzano il nesso tra globalizzazione e diritto . Ho diviso questo contributo in tre parti: 1) considerazioni storiche; 2) riflessioni sul nesso tra società, Stato, economia; 3) considerazioni sull’identità e differenza nell’ipotesi di una logica flessibile del diritto. Considerazioni storiche Ritengo storiograficamente corretta l’opinione, peraltro diffusa, che l’Ottocento abbia decretato la supremazia dell’economia sulla politica (liberalismo, marxismo). Ritengo altrettanto storiograficamente corretto sostenere che il Novecento abbia decretato la preminenza della politica sull’economia attraverso le varie ideologie e dottrine dello Stato. La modernità attuale sembrereb-

94 CaRLo MENghI be ritornare, secondo questa schematizzazione storiografica, alla preminenza ottocentesca dell’economico sul politico. L’attuale globalità dell’economia costituirebbe un ritorno al modello ottocentesco causato dalle crisi e dal fallimento di quello novecentesco. La mancanza di autonomia della struttura giuridica rispetto a quella politica avrebbe permesso il ritorno ad un economico progressivamente sempre più indeterminato, coesteso alle labilità micropolitiche. La micropolitica della nuova economia finanziaria sostituirebbe lo Stato, non come un prodotto dei bisogni effettivi delle società civili bensì come accordi virtuali di centri sovrastrutturali o di forze occasionali. In questa direzione, il desiderio al potere avrebbe oltrepassato la sostanza della legge in un privato universalizzato a cui, tuttavia, mancherebbe la generalità dei bisogni. In altri termini, nella condizione attuale, l’interesse generale che caratterizza e fonda le società civili sarebbe agiuridicamente sostituito dagli interessi particolari universalizzati (Finanziario). Sostiene Beck che la fine del comunismo – evento fondamentale della seconda modernità – sarebbe stata causata dall’incrocio tra differenziazione etnica e nazionalismi, che la sintesi tra etnie e autodeterminazione avrebbe fatto implodere il potere centrale comunista in tanti neonazionalismi come micro-Stati; tutto questo dopo il 1989, dopo la caduta del muro di Berlino. Beck sembra dimenticare che c’era stata tutta una lunga preparazione a determinare le spinte all’autodeterminazione (dall’invasione dell’Ungheria alla Primavera di Praga, sino ai fatti di Piazza Tien-An-Men). La rappresentazione di date come storia e della storia come date, che distingue e divide il processo storico per paragrafi brevi, rende più difficile la lettura critica del Novecento o, se si vuole, dei due Novecento significativamente separati dalla seconda guerra mondiale. È mia opinione che non siano nati i micro-Stati, comunisti ex-comunisti; sono nate le società civili sul modello di quelle produttivistico-consumistiche occidentali. È stato un contagio d’informazione, un’accelerazione per invidia di benessere deter-

Carlo Menghi<br />

Libertà e controllo giuridico nello spazio globale<br />

È schematica e riassuntiva questa mia relazione sul rapporto<br />

tra diritto e <strong>globalizzazione</strong>. Il tempo a disposizione e il complesso<br />

fenomeno da analizzare male si accordano con un discorso che<br />

abbia una vera e propria dignità scientifica. Alcuni limiti sono<br />

pertanto inevitabili, altri invece evitabilissimi e appartengono alla<br />

parzialità e insufficienza delle mie osservazioni di cui mi scuso<br />

con gli illustri colleghi, che ringrazio per la loro partecipazione.<br />

Alcune riflessioni rinviano criticamente a Die Erfindung des<br />

Politischen di Ulrich Beck e sono state sollecitate dalla discussione<br />

con gli studiosi dell’Istituto di Filosofia del diritto dell’Università<br />

di Macerata che, da diverse angolazioni, analizzano il nesso<br />

tra <strong>globalizzazione</strong> e diritto .<br />

Ho diviso questo contributo in tre parti: 1) considerazioni<br />

storiche; 2) riflessioni sul nesso tra società, Stato, economia; 3)<br />

considerazioni sull’identità e differenza nell’ipotesi di una logica<br />

flessibile del diritto.<br />

Considerazioni storiche<br />

Ritengo storiograficamente corretta l’opinione, peraltro diffusa,<br />

che l’Ottocento abbia decretato la supremazia dell’economia<br />

sulla <strong>politica</strong> (liberalismo, marxismo). Ritengo altrettanto storiograficamente<br />

corretto sostenere che il Novecento abbia decretato<br />

la preminenza <strong>della</strong> <strong>politica</strong> sull’economia attraverso le varie<br />

ideologie e dottrine dello Stato. La modernità attuale sembrereb-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!