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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

Nel profondo delle vene dell’America – se leggiamo quel meraviglioso<br />

libro di tanti anni fa di Carlos Williams – nel profondo<br />

delle vene dell’America, ci sono gli anarchici, la disobbedienza<br />

civile, eccetera; la rete nasce da loro, nasce da una serie di invenzioni.<br />

Chi era Gates? Nasce negli scantinati, proprio come «piccolo<br />

ma bello»; le invenzioni fondamentali <strong>della</strong> rete nascono da<br />

lì, nascono da una rete informale di inventori, di creativi, proprio<br />

nel più perfetto stile americano di frontiera. Adesso però siamo in<br />

una fase che il recente libro di Formenti documenta in modo perfetto,<br />

amplissimo, siamo in una fase in cui, soprattutto dopo l’11<br />

settembre, l’effetto fondamentale è un ricontrollo durissimo <strong>della</strong><br />

rete da parte, anche qui, non di potenze anonime, ma del governo<br />

americano degli Stati, è un ricontrollo durissimo, attraverso una<br />

serie di leggi che andrebbero tutte studiate, analizzate. Quindi,<br />

quella fase lì <strong>della</strong> rete secondo me è finita, si è chiusa.<br />

Concludo sulla questione che a me sta più a cuore. Il grande<br />

spazio che io dico non è il Grossraum di Schmitt; per le ragioni che<br />

ho detto già e ho ripetuto ora, non ha quell’aspetto naturalistico,<br />

di carattere etnico e anche un pp’ razziale che aveva nell’idea di<br />

Grossraum schmittiano. È un artificio? Certo, l’impero romano è<br />

un artificio: più artificio di quello non c’era; l’ebreo e il germanico<br />

erano cittadini romani: più artificiale di così! Quella cittadinanza<br />

certo che è un artificio. Ma chi è il soggetto di questo artificio?<br />

Una volontà <strong>politica</strong>, una volontà <strong>politica</strong> che può essere, oggi<br />

come oggi, nella situazione attuale di <strong>globalizzazione</strong>, soltanto<br />

l’Unione europea ripensata, una volontà <strong>politica</strong> che costruisce<br />

un artificio, questo grande spazio in cui almeno la potenza statuale<br />

sia controbilanciata federalisticamente da gentes, nationes,<br />

civitates, e costruisce quest’artificio. Una volontà <strong>politica</strong> su basi<br />

non artificiali; le materie con le quali si costruisce l’artificio sono<br />

materie storiche, psicologiche, culturali, gentes, nationes, civitates,<br />

anche storia e memoria di Stati. «Costruisco un artificio con<br />

materiali non artificiali»: questo è combinare, in qualche modo<br />

compromettere il formalismo kelseniano con l’idea di grande spazio,<br />

però non è certo il grande spazio naturalisticamente inteso, la<br />

norma stabilita sulla base <strong>della</strong> terra di Schmitt.

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