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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

il professor Irti, nella sua ricostruzione delle problematiche globali,<br />

richiamasse anche in questo caso una Kultur <strong>politica</strong> in grado di<br />

essere una forza frenante dell’economia globale. Qui ci potrebbe<br />

essere un’affinità fra la soluzione proposta dal professor Irti e quella<br />

del professor Cacciari; su questo punto volevo chiedere al professor<br />

Cacciari se sono ancora valide quelle categorie che nascono dal laboratorio<br />

di Weimar. Un altro punto di concordanza, secondo me,<br />

l’ho rinvenuto ne Le icone <strong>della</strong> legge dove il professor Cacciari interpretava<br />

il pensiero di Kafka davanti alla legge e si poneva il problema<br />

su cosa fosse l’aperto; ancora oggi torna il problema del grande<br />

spazio aperto. In quella occasione, il professor Cacciari si riferì alla<br />

concezione, immagino kantiana, <strong>della</strong> norma e diceva che di fronte<br />

all’aperto «si è»; non possiamo entrare nell’aperto, nell’aperto «si<br />

è» e basta; non possiamo entrare laddove non possiamo aprire e,<br />

quindi, propone una concezione kantiana e, in questo senso, anche<br />

kelseniana <strong>della</strong> norma. In un altro testo, Arte e tragedia ripropone<br />

la stessa concezione <strong>della</strong> Téchne ripresa da Simmel e ancora nel<br />

paragrafo di uno dei suoi ultimi libri, Il gelido mostro, il concetto<br />

di spazio rientra nella concezione kantiana-kelseniana, diciamo così<br />

di matrice kantiana. Quindi, vedo anche in questo caso un’affinità<br />

fra la concezione kelseniana del diritto come dimensione spaziale<br />

<strong>della</strong> norma e questa concezione filosofica proposta da Cacciari. In<br />

questa occasione, sentito l’intervento <strong>della</strong> professoressa Ferrarese,<br />

autrice di un famoso libro sulla risposta al problema dell’arbitrato<br />

privato, ho ripensato alle cronache attuali, al lodo Mondatori<br />

che evidenzia quanto sia ancora forte la presenza dello Stato, anche<br />

negli affari privati. Un intervento interessante l’ho colto nel problema<br />

se ci sia un’artificialità normativa che prescinde dalla politicità;<br />

questa credo che sia una domanda veramente interessante, dal mio<br />

punto di vista, perché ripresenta anche quel problema di Foucault<br />

dei cosiddetti saperi nascosti, che erano stati occultati dalla forza<br />

<strong>della</strong> razionalità dello Stato, che adesso si liberano, si sradicano e<br />

tornano così ad esser presenti. Possono essere quelli che anche la<br />

stessa professoressa Ferrarese ha colto nelle law firms internazionali;<br />

questo sapere razionale che ritorna sempre e comunque proprio<br />

quando quello dello Stato viene meno.<br />

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