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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

artificialità giuridica e anche <strong>politica</strong> abbia più un senso e non<br />

debba invece esserci un ritorno non dico al naturalismo, ma comunque<br />

a delle forme di governo, di <strong>realtà</strong> che si impongano da<br />

sé, che non possano essere mortificate, che non possano essere represse<br />

e allora, da questo punto di vista, richiamerei non solo l’insegnamento<br />

di Schmitt e di Kelsen, ma anche quello di Hayek.<br />

Luigi Lombardi Vallauri<br />

Uso da vent’anni la terminologia ‘impero’, ma riferendola sempre<br />

all’imperialismo di una forma di pensiero e cioè lo scientismo<br />

tecnologico e inclusivo dell’economia. Invece, recentemente, l’uso<br />

di questo termine sta slittando verso un’idea più <strong>politica</strong>, cioè verso<br />

l’idea che ci sia proprio l’impero statunitense. Credo anche che,<br />

se esaminiamo l’ipotesi di accordi interstatuali, li dobbiamo per<br />

definizione immaginare paninterstatuali, perché altrimenti non<br />

sono coestensivi alla <strong>globalizzazione</strong> economica. Immaginare accordi<br />

paninterstatuali, tuttavia, come se la rete degli Stati fosse<br />

isotopa, come se si parlasse di universo isotopo, è illusorio; cioè<br />

questa rete, diciamo <strong>politica</strong>, degli Stati, interstatuale, subisce formidabili<br />

torsioni da parte del potere degli Stati Uniti e domani da<br />

altri poteri, quindi non è affatto isotopa, è profondamente deformata<br />

e io sento qui la mancanza di analisi politologiche. Abbiamo<br />

sentito parlare di economia, forse di un po’ di sociologia, ma,<br />

secondo me, i politologi, che anche loro fanno parte <strong>della</strong> nostra<br />

società, dovrebbero dirci se è vero o no l’imperialismo americano,<br />

cioè, se i rapporti di potere stabiliti dagli Stati Uniti sono tali effettivamente<br />

da rendere non isotopa questa rete. Infatti, supponiamo<br />

che si producano le due polarità, come in un libro che ho letto<br />

recentemente di Giulietto Chiesa sulla guerra; supponendo che le<br />

due polarità siano oggi gli Stati Uniti e domani potenzialmente la<br />

Cina, non si potrà parlare di accordi interstatali astraendo da questi<br />

fenomeni politici. Vorrei allora che qualcuno rispondesse alla<br />

domanda: è vero o no che la rete degli Stati è dominata dagli Stati<br />

Uniti? Esiste una autonomia <strong>della</strong> rete degli Stati rispetto alla po-<br />

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