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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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NaTaLINo IRTI<br />

meni globali. Solo artifici <strong>della</strong> spazialità normativa permettono<br />

di superare il dislivello, e di adeguare la misura <strong>della</strong> regola alla<br />

misura del regolato. Perché qui sta il problema giuridico <strong>della</strong><br />

globalizzazio ne; e qui incalza il bisogno di categorie concettuali,<br />

che abbiano, per così dire, la stessa apertura planetaria.<br />

È davvero singolare che i problemi dello spazio politico-giuridico,<br />

genial mente diagnosticati da Carl Schmitt, trovino, o possano<br />

trovar, soluzione sol tanto nel quadro teorico del kelsenismo.<br />

A Schmitt si deve la profetica denun cia dell’«interventismo<br />

illimitato e globale», che giudica e discrimina ogni altro Stato;<br />

a lui ancora la terribile previsione che gli Stati possano mutarsi<br />

in «semplici filiali nazionali o locali decentralizzate di un unico<br />

“signore del mondo”»; ma la sua risposta è sempre nella linea<br />

del nómos, che viene, per così dire, aggiornata in una «pluralità<br />

di grandi spazi concreti, pieni di significato». Il punto è che,<br />

mentre gli antichi nómoi si ritirano a protezione delle differenze<br />

terrestri, e la tecnica genera la sconfinatezza <strong>della</strong> telematica, gli<br />

Stati hanno a disposizione l’unica strada degli accordi: non c’è<br />

traccia di «grandi spazi concreti, pieni di significato» se non forse<br />

nel conflitto tra spa zio dei paesi ricchi e spazio dei paesi poveri.<br />

Volgendo al diritto la proposizio ne, che si legge nella Critica <strong>della</strong><br />

ragion pura, possiamo chiudere il nostro tema, e considerare<br />

«lo spazio... come la condizione di possibilità dei feno meni, non<br />

come una determinazione dipendente da essi»: cioè, come una<br />

condizione di possibilità <strong>della</strong> forma, che il diritto s’industria di<br />

imprimere al mondo. Questa forma, costruita da accordi fra Stati,<br />

può sola sfidare l’econo mia planetaria sul fraterno terreno dell’artificialità,<br />

e così sottrarla al dominio dell’unico signore. Non<br />

c’è mai un vuoto di diritto. Il problema riguarda sol tanto gli Stati<br />

capaci di porlo ed imporlo.

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