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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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TavoLa RoToNDa. SCENaRI fuTuRI DELLa gLoBaLIzzazIoNE<br />

di sei miliardi di non globalizzati. Noi stiamo facendo una fuga in<br />

avanti. Chiediamoci chi è riguardato davvero dalla <strong>globalizzazione</strong><br />

e allora, continuando con l’immagine di Caracas, che è stata<br />

la prima immagine introdotta dal convegno, vi prego, usando i<br />

vostri poteri, lasciate agire su di voi alcune immagini che vi sottopongo<br />

del tutto a caso.<br />

La prima: state percorrendo su un risciò cigolante, pedalato da<br />

un magerrimo indiano con i denti arrossati dal betel, una strada a<br />

Benares, andando verso i gat dove vengono cremati i cadaveri per<br />

raggiungere prima il paradiso. Siete perduti in un territorio asiatico<br />

intermedio tra i villaggi, residuo dell’umanità maggioritaria<br />

di un tempo, e le periferie delle megalopoli, in un no man’s land,<br />

dove se foste uccisi non lo saprebbe nessuno; state camminando<br />

a piedi con uno zaino sulle spalle, su un argine <strong>della</strong> Birmania o<br />

<strong>della</strong> Cina, tra volti gialli indecifrabili – e di questi. Ce ne sono<br />

centinaia di milioni-, così indecifrabili da apparire ostili, sebbene<br />

non lo siano, oggettivamente ostili. Incontrate la spiritualità raccolta<br />

e sublime di un monaco, ma anche <strong>della</strong> mamma educata da<br />

due millenni di buddismo, o anche dal vecchio steso su una stuoia<br />

di doghe di legno in un villaggio anonimo. Ascoltate il muezzin<br />

notturno che proclama Allah in una notte cranica. Mettete il disco<br />

di Bach in Africa, dove la più sofisticata musica occidentale si<br />

mescola alla musica delle danze africane, prefigurando le uniche<br />

possibili sintesi culturali desiderabili che conosciamo. Visitate i<br />

mattatoi e le macellerie dell’Occidente dove vengono sterminati<br />

infiniti numeri di animali, anch’essi non globalizzati. Queste immagini<br />

vogliono farvi vedere quali sono i passaggi sopra la testa<br />

che opera la <strong>globalizzazione</strong>. Sei miliardi di uomini e sei miliardi<br />

di vittime animali all’anno che non sono assolutamente concerned<br />

da questo fenomeno. Ancora un’ultima immagine; guardate<br />

quali strani impasti produce la <strong>globalizzazione</strong> a questi livelli. Vi<br />

cito solo l’insegna Mother Teresa computers, scritta in inglese e<br />

sanscrito vedico. Subite tutto questo, noi non stiamo dominando<br />

la situazione, se proviamo con pensieri di professore a dominarla.<br />

Io uso sempre la metafora trionfo e crisi dell’impero. Impero oggi<br />

dell’impero statunitense, dell’arroganza, <strong>della</strong> prepotenza auto-

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