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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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MaSSIMo La ToRRE<br />

retrostanti e senza una paradossale, collaterale istituzionalizzazione<br />

dei diritti umani come tali, accanto ai diritti fondamentali.<br />

Il principio di universalizzabilità non si lascia rinchiudere nella<br />

dimensione <strong>della</strong> cittadinanza. Uno Stato che non riconosca, accanto<br />

al cittadino, anche l’essere umano, come soggetto giuridico<br />

in senso proprio, mette a repentaglio gli stessi diritti fondamentali<br />

del cittadino, giacchè a questi viene negata una fondamentazione<br />

forte <strong>della</strong> nozione di diritto dell’uomo. Una cittadinanza senza<br />

diritti dell’uomo perde il proprio senso profondo e si trasforma in<br />

un meccanismo di riproduzione autopoietica del sistema politico,<br />

priva ormai di aperture di senso rispetto ad altri territori sociali.<br />

La situazione di <strong>globalizzazione</strong> si dà, innanzitutto, mediante<br />

flussi in tempo reale d’informazione. La sfera globale di relazioni<br />

che qui emerge è eminentemente il prodotto di un’accelerazione<br />

ed intensificazione delle trasmissioni di notizie a livello planetario.<br />

In questa situazione, la condizione umana si caratterizza eminentemente<br />

per essere quella dell’emittente e/o del ricevente o del<br />

fruitore di informazioni. La <strong>globalizzazione</strong>, come radicalizzazione<br />

<strong>della</strong> manipolazione tecnica dell’ambiente di vita, produce e<br />

diffonde la posizione dell’altro come un conosciuto non conoscente,<br />

rispetto a conoscenti non conosciuti. La <strong>realtà</strong> organica<br />

materiale ed esteriore del proprio corpo, si fa accessibile ad altri<br />

soggetti e può essere condizionata dai loro comportamenti, senza<br />

che per il primo abbia un’uguale accessibilità <strong>della</strong> corporeità dei<br />

secondi, che talora, addirittura, gli è impossibile raggiungere e interpellare,<br />

anche solo per conoscere meglio la propria esteriorità.<br />

Tutto ciò abbassa la soglia e riduce l’ambito <strong>della</strong> reciprocità e<br />

simmetria delle relazioni umane, spingendo verso l’emergenza di<br />

ulteriori forme di disuguaglianza, di dominio. Lo stesso orizzonte<br />

<strong>sociale</strong> comune, presupposto essenziale <strong>della</strong> convivenza civile, è<br />

qui messo a rischio; si dà, vale a dire, una distribuzione <strong>sociale</strong><br />

di conoscenze e competenze che altera, talora anche profondamente,<br />

il dialogo, cioè la convivenza <strong>sociale</strong> e più specificamente<br />

civile, nel suo momento più caratteristicamente umano di colloquio<br />

e di corresponsabilità. In tale contesto, un diritto umano<br />

centrale risulta essere quello ad una corretta e libera informazio-

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