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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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I DIRITTI uMaNI NELLa gLoBaLIzzazIoNE<br />

363<br />

situazione <strong>politica</strong> deve dunque tradurre, in termini istituzionali,<br />

la situazione di autonomia e discorsività; ciò si realizza mediante<br />

il principio dell’autogoverno, o meglio, <strong>della</strong> deliberazione democratica.<br />

Per questo principio, il cittadino è obbligato ad osservare<br />

quelle norme e solo quelle alla produzione delle quali ha potuto<br />

efficacemente contribuire mediante deliberazione. Si crea qui, pertanto,<br />

un circolo virtuoso tra diritti e democrazia. I diritti umani,<br />

per essere protetti, rinviano alla democrazia, che simula istituzionalmente<br />

la situazione normativa intersoggettiva morale nella<br />

quale quei diritti hanno origine. Ora, il circolo virtuoso democratico<br />

può instaurarsi se si dà una comunità <strong>politica</strong> effettiva, uno<br />

Stato; ma, come ben sappiamo, non vi è oggi né Stato mondiale,<br />

né comunità o sfera <strong>politica</strong> globale. Globali sono i mercati, i flussi<br />

d’informazione, di capitale; locali risultano, però, ancora le istituzioni<br />

<strong>della</strong> <strong>politica</strong>, per quanto vi sia chi sostiene che ci troviamo<br />

di fronte ad una sorte di sovrano impero mondiale, espressione<br />

di governance, più che di governo, vale a dire dominio di fatto e<br />

diffuso, non amministrazione <strong>politica</strong> e istituzionale.<br />

Diverso è poi il parere sull’identità del titolare di tale governance<br />

planetaria; se si tratti dell’unica superpotenza uscita vittoriosa<br />

dal lungo logorante confronto <strong>della</strong> guerra fredda, oppure<br />

di una specie di centro diffuso di decisioni imperialistiche<br />

e monopolistiche nelle mani di ceti finanziari ed economici, non<br />

radicati in un ambito nazionale o geografico specifico. Come che<br />

sia, la governance, proprio per il suo carattere non istituzionale,<br />

non consente l’instaurazione del circolo virtuoso democratico e<br />

tradisce, dunque, la vigenza <strong>della</strong> situazione morale. Nella governance<br />

globale, i diritti umani, cui viene negata l’istituzionalizzazione<br />

cosmo<strong>politica</strong>, rischiano di svolgere un ruolo meramente<br />

ideologico. La situazione morale di fatto prodotta dalla <strong>globalizzazione</strong>,<br />

l’estensione mondiale <strong>della</strong> mia sfera d’azione richiede<br />

una congruente situazione <strong>politica</strong> di fatto, la quale però, con<br />

tutta evidenza, non si dà. Assistiamo, anzi, a spinte di regressione<br />

localistica che mettono in discussione, anche a livello nazionale,<br />

la connessione forte tra diritti umani e diritti fondamentali. Non<br />

vi sono, va sottolineato, diritti fondamentali senza diritti umani

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