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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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MaSSIMo La ToRRE<br />

loro. Un tale modello eclettico, dunque, mi servirà poi per giungere<br />

a conclusioni rispetto alla forma, alla dignità normativa e<br />

al contenuto dei diritti dell’uomo. Nella seconda parte <strong>della</strong> mia<br />

relazione applicherò i risultati ottenuti mediante l’esperimento<br />

mentale normativo agli ambiti che mi sembrano più rilevanti nella<br />

situazione <strong>della</strong> <strong>globalizzazione</strong>, che sono il cosmopolitismo e<br />

la gestione dei flussi mediatici d’informazione.<br />

Definisco <strong>globalizzazione</strong> come l’applicazione tendenziale dell’ideale<br />

aristotelico dell’unità di spazio e di tempo, tradizionalmente<br />

operativo nella rappresentazione teatrale, all’ambito proprio<br />

<strong>della</strong> vita umana attiva e all’insieme delle relazioni sociali.<br />

Come è stato notato la <strong>globalizzazione</strong> induce ad una perdita<br />

di confini dell’agire quotidiano, ci conduce a vivere al di sopra<br />

delle distanze, insomma, ciò che soprattutto cambia è il rapporto<br />

<strong>della</strong> natura umana con lo spazio e con il tempo. Si è parlato, a<br />

questo proposito, di deterritorializzazione o di extraterritorialità,<br />

di cyberspazio e addirittura di fine <strong>della</strong> geografia, in polemica,<br />

fra l’altro, con le note tesi di Fukuyama intorno ad una pretesa<br />

fine <strong>della</strong> storia. Per Ulrich Beck la <strong>globalizzazione</strong> denota innanzitutto<br />

un processo che crea vincoli e spazi sociali transnazionali,<br />

innanzitutto in ragione dell’emergere di una società mondiale del<br />

rischio, mentre Baumann sottolinea l’annullamento tecnologico<br />

delle istanze spazio temporali e usa l’espressione di compressione<br />

dello spazio e del tempo. Per <strong>globalizzazione</strong> deve intendersi, io<br />

credo, la situazione in cui le vicende dell’umanità possono essere<br />

considerate, grosso modo, una serie di azioni concepite secondo<br />

i canoni dettati da Aristotele per la rappresentazione teatrale. A<br />

single operation unit, come dice Hobsbon a proposito dell’epoca<br />

contemporanea. Può plausibilmente sostenersi che, a causa degli<br />

effetti e dei pericoli di portata sovranazionale non circoscrivibili<br />

dentro un preciso territorio, prodotti dalle nuove tecniche, grazie<br />

ai grandi progressi compiuti dai mezzi di comunicazione, vi sia<br />

oggi un unico spazio d’azione nel quale operano, contemporaneamente,<br />

tutti gli esseri umani, a prescindere dalle differenze e<br />

distanze geografiche che per tanti secoli li hanno divisi. A tale<br />

spazio unico e comune corrisponde un tempo anch’esso unico

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