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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

al circuito dei benefici. I benefici per eccellenza sono: l’assistenza<br />

agli anziani, l’assistenza sanitaria, etc.; il riconoscimento passa<br />

attraverso l’integrazione. Il sistema di universale dipendenza è<br />

ancora un punto di arrivo e non un dato; la <strong>globalizzazione</strong> che<br />

auspico e indico come modello, è proprio quella dell’universale<br />

dipendenza, che realizza l’integrazione, dando accesso al circuito<br />

dei benefici. Questo spiega anche il fatto che l’integrazione abbia<br />

tutte le difficoltà che sperimentiamo; non passa attraverso<br />

l’adesione alla tavola dei valori, ma attraverso la partecipazione<br />

alla danza delle Grazie.<br />

Per quanto riguarda il professor Lombardi, lo ringrazio perché<br />

ha toccato un punto che è essenziale. Vengo prima a Goethe. Non<br />

è mia l’idea che Goethe esemplifichi il pensiero di Seneca, ma è di<br />

Wind; come citato, ho semplicemente riportato l’idea di Wind, in<br />

base alla quale Goethe rappresenta bene l’idea di Seneca (la traduzione<br />

è quella di Fortini). Il tema che mi appare fondamentale<br />

è quello del senso che tutti noi associamo comunemente alla parola<br />

Grazia, che non è quello ovviamente di cui abbiamo parlato<br />

finora, dei benefici del lavoro, addirittura del sistema dei bisogni,<br />

ma è quello, invece, <strong>della</strong> leggiadria delle Grazie, è quello <strong>della</strong><br />

bellezza, del fascino. Risulta interessante notare, cosa dicono, a<br />

questo proposito, gli studiosi del tema delle Grazie. Nell’ultima<br />

nota di pagina 26, cito la studiosa Maria Rocchi che ha effettuato<br />

un interessante studio, archeologico ed etimologico, molto ampio<br />

in cui sostiene che anche il significato di leggiadria, di fascino,<br />

di bellezza, in <strong>realtà</strong> sia un significato finalizzato alla costruzione<br />

<strong>della</strong> relazione <strong>sociale</strong>, anzi il suo primo significato è quello<br />

di relazione <strong>sociale</strong>. Le Grazie sono quindi leggiadre, fascinose,<br />

perché devono costruire la relazione <strong>sociale</strong>. Torna di nuovo,<br />

pertanto, lo scambio dei benefici. La costruzione <strong>della</strong> relazione<br />

<strong>sociale</strong> è veramente l’essenza delle Grazie, come scrive appunto la<br />

Rocchi, nota 145, pagina 26, il fascino è riconducibile alla finalità<br />

di ricostruire una relazione <strong>sociale</strong>. Quindi, anche la bellezza,<br />

la graziosità, la nudità, sono strumentali. In questo senso, è molto<br />

interessante la lettura di alcune odi di Pindaro, nelle quali appare<br />

molto frequentemente la figura di karis, in modo partico-

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