03.06.2013 Views

Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

L’EPoCa DELLa gLoBaLIzzazIoNE<br />

universali può fondare un’idea di impero come imperium populi.<br />

Certo, tutto ciò non descrive in alcun modo la <strong>realtà</strong> dell’impero<br />

romano, e tuttavia permane nell’ambito delle sue possibilità, è<br />

fedele alla sua idea in quanto intende rinnovarla.<br />

In nessun modo è «imperiale», secondo tale idea, la concezione<br />

del novum come alienum, l’incapacità radicale di ospitare<br />

altri dei (dove il termine «ospitare» non ha alcuna tonalità relativistica:<br />

nessuna vuota indifferenza, ma amicitia, riconoscimento<br />

<strong>della</strong> necessità dell’altro nella costruzione <strong>della</strong> nostra identità<br />

– riconoscimento che soltanto grazie all’energia che da tale amicitia<br />

promana la città saprà crescere) 25 . Noi oggi abbiamo il paganesimo<br />

di una religio civilis secolarizzata, senza avere per nulla<br />

il pluralismo politeistico di Roma. Perfetta religio civilis è infatti<br />

la «religione americana» 26 , ma perfettamente incapace di ogni<br />

pietas nei confronti delle altre.<br />

Esse affluiscono al «centro» come vuoti simulacri, «numina<br />

victa» nel senso letterale del termine, mentre all’esterno continuano<br />

ad essere spietatamente combattute. Gli Stati Uniti non sono<br />

una potenza imperialistica «normale», mai tuttavia potranno rinnovare<br />

l’idea imperiale romana.<br />

Tantomeno lo potrà una «rete» onninglobante e omologante.<br />

Per essa è del tutto indifferente quel «diritto di cittadinanza» che<br />

la concordia esige universale. Essere momenti <strong>della</strong> «rete» non<br />

implica in alcun modo essere cives: coloro il cui consenso produce<br />

la civitas, coloro sul cui consenso si fonda la legittimità <strong>della</strong><br />

legge. Nella «rete» l’uguaglianza può essere pensata in termini<br />

assolutamente separati da libertà. Ed è strutturale ideologia <strong>della</strong><br />

«rete» presentare se stessa come meccanismo tecnico-ammini-<br />

25 Non l’amicizia che presuppone la prossimità degli esseri, o addirittura<br />

l’uguaglianza tra loro. Né la giustizia che rende uguali i disuguali. Come può Tommaso,<br />

si chiede Simone Weil, dirsi cristiano sostenendo queste tesi aristoteliche? Forse che<br />

«la giustizia ha reso uguali l’uomo e Dio prima che potesse esserci unione d’amore?»<br />

(Quaderni, vol. IV, trad. it. a cura di G. Gaeta, p. 388). Per una sintetica, ma intensa<br />

trattazione del tema – che ritengo oggi davvero di frontiera – dell’«amicizia <strong>politica</strong>»,<br />

cfr. il recentissimo volume di C. Carnevali, Dell’amicizia <strong>politica</strong>. Tra teoria e storia,<br />

Bari, 2001.<br />

26 H. Bloom, La religione americana, Milano, 1994.<br />

33

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!