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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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gIaMPaoLo azzoNI<br />

menta che Speusippo, successore di Platone, scolarca dal 348 al<br />

344, «dedicò le statue delle Grazie nel recinto delle Muse, fondato<br />

da Platone nell’Accademia» 129 .<br />

E «Favorino nel secondo libro delle Memorie attesta che Aristotele<br />

comprò le opere di Speusippo per tre talenti» 130 .<br />

Speusippo «fu anche il primo ad inventare l’arte con cui da<br />

fuscelli si possono ottenere cesti facilmente portabili» 131 (un’arte<br />

dell’unione che ripete l’unione delle Grazie: anche gli dei “si intrecciano”<br />

in virtù delle Grazie, come si legge nell’Olimpica XIV<br />

di Pindaro, vv. 8-9: «senza le sacre Chárites non intrecciano danze,<br />

né banchetti, gli dèi» 132 ).<br />

4.2.1.3. Anche il terzo elemento che prova la presenza pertinente<br />

delle Grazie ci viene trasmesso da Diogene Laerzio il quale<br />

documenta che allo scontroso e grave Senocrate (successore di<br />

Speusippo nel 339-338), Platone «diceva a mo’ di ritornello: “Senocrate,<br />

sacrifica alle Grazie”» 133 . Come scrive Marcello Gigante,<br />

citando Friedrich Schlegel, l’imperativo “sacrifica alle Grazie”,<br />

detto a un filosofo, equivale a dire: “procúrati dell’ironia, éducati<br />

all’urbanità” 134 , cioè apriti alla relazione. L’etera Frine che volle<br />

tentare Senocrate «alla fine, dopo avere molto e inutilmente insistito,<br />

si levò ed andò via, dicendo a chi glielo chiedeva che aveva<br />

lasciato non un uomo, ma una statua» 135 .<br />

129 D. Laerzio, Vite dei filosofi, IV, i, 1, Bari, 2002, p. 135. Come scrive Marcello<br />

Gigante: “Il distico di Speusippo ci è stato conservato nell’Academicorum Philosophorum<br />

Index Herculanensis” (cfr. D. Laerzio, Vite dei filosofi, cit., p. 499).<br />

130 Ivi, IV, i, 5, trad. it. p. 137.<br />

131 Ivi, IV, i, 3, trad. it. p. 136. Nell’Iliade (XVIII, 382-383), una delle Cariti è<br />

moglie di Efesto perché, come scrive Lucio Anneo Cornuto, “le opere artigianali sono<br />

gradite [“ejpicarita”, “epichárita”] (Lucio Anneo Cornuto, Compendio di teologia<br />

greca, § 15, Milano, 2003, p. 207; cfr. n. 82, p. 331.<br />

132 Pindaro, Olimpica XIV, vv. 8-9, trad. it. in Id., Olimpiche. Milano, 1989 2 , p. 217.<br />

133 D. Laerzio, Vite dei filosofi, IV, ii, 6, cit., pp. 137-138.<br />

134 F. Schlegel, Frammenti critici e scritti di estetica, Firenze 1967, p. 123. Cfr. D.<br />

Laerzio, Vite dei filosofi, cit., p. 500.<br />

135 D. Laerzio, Vite dei filosofi, IV, ii, 7, cit., p. 238.

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