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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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L’EPoCa DELLa gLoBaLIzzazIoNE<br />

versione del principe di Kiev, la fondazione <strong>della</strong> Rus cristiana<br />

sono date fatali <strong>della</strong> storia universale (Toynbee) perché in uno,<br />

paradossalmente, manifestano la divisione tra le due Rome e il<br />

transire dell’idea di Roma ad un nuovo, immenso spazio, la sua<br />

inesausta capacità di espandersi e rinnovarsi.<br />

II principe di Kiev riconosce immediatamente la giurisdizione<br />

di Bisanzio, ma altrettanto immediatamente s’immagina come<br />

nuovo Costantino, non continuatore semplicemente ma Auctor,<br />

Augustus, iniziatore e fondatore di una nuova Roma essenzialmente<br />

collegata all’origo romana. E questa visione si fonderà fin<br />

dal primo periodo del battesimo <strong>della</strong> Russia con quelle messianico-escatologiche:<br />

la terza Roma è l’operaio dell’ultima ora (Matteo<br />

20, 12), è l’ultimo destinato ad essere il primo. L’ultima Roma<br />

riguadagna la potenza delle origini, è archè. La Russia è chiamata<br />

a «salvare» l’idea di Roma che lo scisma sembra aver colpito<br />

a morte, e, in uno, essere la custode inflessibile dell’ortodossia.<br />

Vedremo come proprio questo duplice obiettivo, avvertito come<br />

affatto «naturale» all’inizio, emerga in tutta la sua problematicità<br />

tra Cinquecento e Seicento.<br />

Naturalmente, l’immagine di Mosca terza Roma si afferma<br />

come vero e proprio mito fondativo soltanto dopo la caduta di<br />

Costantinopoli. Esso è pienamente riconosciuto dalla Chiesa ortodossa,<br />

non avversato da quella romana per quanto attiene la<br />

sua dimensione <strong>politica</strong>, neppure quando il metropolita di Mosca<br />

dichiarerà Ivan III nuovo Cesare, Czar, Costantino <strong>della</strong> nuova<br />

Costantinopoli e la Rus l’unica terra di ortodossia. Un secolo<br />

dopo, questo processo si compie con il Terribile (ma il termine<br />

russo, grosny, evoca anche l’idea di auctoritas e maiestas) e la<br />

costituzione del patriarcato di Mosca città imperiale. Ivan IV si<br />

erge a imperatore dei cristiani ortodossi dell’intero universo, concentra<br />

spietatamente in sé ogni potere politico e integra in esso<br />

indissolubilmente i destini <strong>della</strong> Chiesa. In quest’ultima translatio<br />

la figura <strong>della</strong> «monarchia» imperiale romana assume, insomma,<br />

i tratti <strong>della</strong> più rigida autocrazia.<br />

Per interpretare questi eventi, di cui sarebbe impossibile sottovalutare<br />

l’importanza per la storia europea, non basta ricordare,<br />

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