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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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262<br />

DIBaTTITo<br />

di sovranità e di fonti dell’ordinamento. Ora, per l’idea di Stato,<br />

ritengo che la <strong>globalizzazione</strong> abbia mutato solo la fenomenologia<br />

delle sue manifestazioni, ma non la sua essenza. Per esprimere<br />

meglio questa tesi potrebbe essere utile invertire il procedimento<br />

definitorio dello Stato, comprensivo delle due dimensioni: Stato<br />

apparato e Stato società, come <strong>realtà</strong> giuridica, <strong>politica</strong> e <strong>sociale</strong>.<br />

Se invece di definire lo Stato cercando di analizzare quelle <strong>realtà</strong><br />

che, di fatto, per consuetudine, per autodefinizione formale, vengono<br />

chiamate “Stato”, si partisse dall’individuazione di determinate<br />

<strong>realtà</strong> sociali e istituzionali insieme, e ad esse si attribuisse la<br />

denominazione di Stato, avremmo a disposizione uno strumento<br />

storicamente più flessibile per indicare determinate <strong>realtà</strong> la cui<br />

esistenza si rivela inevitabilmente meta-storica. Quindi, riscontriamo<br />

nell’evoluzione storica delle istituzioni un’istituzione costituita<br />

da un’organizzazione, alla quale individui e formazioni<br />

sociali debbono fare riferimento per coordinarsi, per sussistere,<br />

per ricevere una legittimazione formale sulla quale poter contare,<br />

con la quale debbono fare i conti, un’organizzazione fornita<br />

di una stabilità che trascende la contingenza degli individui e se<br />

la chiamassimo Stato, eviteremmo di confondere una <strong>realtà</strong>, la<br />

cui essenza si rivela metastorica con le sue manifestazioni storiche<br />

transeunti; così non si commetterebbe l’errore di sostenere<br />

che lo Stato non esisteva nell’antichità classica, che è nato nell’era<br />

moderna, che, così come è nato, potrebbe anche cessare di<br />

esistere come forma di convivenza <strong>della</strong> comunità umana. Non<br />

commetteremmo, infine, l’errore di attribuire al fenomeno <strong>della</strong><br />

<strong>globalizzazione</strong> l’effetto di superamento dello Stato e dello Stato<br />

sovrano in sé, in quanto tale superamento né si sta verificando, né<br />

si potrà mai verificare, almeno accettando il procedimento definitorio<br />

proposto. Sono soltanto mutate le <strong>realtà</strong> storiche alle quali<br />

attribuire quelle denominazioni.<br />

Il discorso si può estendere al concetto di sovranità. La sovranità<br />

non si è mai potuta esplicare di fatto in autentica situazione<br />

di superiorem non recognoscens, da parte di un soggetto statuale,<br />

perché in effetti, in nessuna epoca storica alcuno Stato ha mai agito<br />

del tutto privo di almeno un minimo di condizionamenti esterni,

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