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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

parlato a proposito delle deprivazioni relative. Che cosa intende:<br />

un governo <strong>della</strong> vita come autonomia del soggetto nei confronti<br />

<strong>della</strong> propria vita o una bio<strong>politica</strong>? Io sono più per questa seconda<br />

ipotesi, che riguarda gli Stati che oggi dominano il mondo.<br />

Un ultimo punto sul concetto di utopia che egli ha usato; mi<br />

sembra che abbia usato un concetto di utopia mo<strong>della</strong>to più sull’obsolescenza<br />

dei prodotti che non sull’originario significato di<br />

utopia che è sostanzialmente un taglio; l’U, se lo si interpreta<br />

come negazione e non come eu, è un taglio, utopo taglia l’istmo,<br />

cioè decide un ordine; utopos nega i topoi, è contrario ai topoi, a<br />

ciò che si dice normalmente intorno al bene e al giusto; è questa<br />

l’utopia di cui parla Pio Marconi, un’utopia forte? O è l’utopia<br />

dell’obsolescenza?<br />

Volevo dire qualche cosa sul Cristo; non credo che possa essere<br />

un segno da contrapporre ad un’altra civiltà, ma, se è un segno,<br />

è un segno che sfonda civiltà.<br />

Direi che condivido moltissimo <strong>della</strong> relazione di Ferrara e mi<br />

ha interessato molto l’analisi che ha fatto sull’11 settembre, perché<br />

noi abbiamo molto lavorato su questo punto. È molto interessante<br />

quello che dice, perché l’11 settembre, lungi dal creare un blocco<br />

alla <strong>globalizzazione</strong>, ne denuncia proprio l’indisponibilità, perché<br />

proprio sulla guerra, secondo me, si determina la continuità o discontinuità<br />

tra moderno e <strong>globalizzazione</strong>. Sono perfettamente<br />

d’accordo, forse perché io sono legato alla lettura dei classici; forse,<br />

ritorna utile andare a vedere Grozio e in particolare la figura<br />

del bellum mixtum, che mi sembra molto importante per avere dei<br />

modelli, non per retrodatarci a Grozio, ma per avere dei modelli di<br />

lettura di una guerra, che in un certo senso non ha parametri nelle<br />

tradizioni politiche e giuridiche che noi usiamo.<br />

Un’altra domanda a Ferrara; quando dice che la Carta del ’48<br />

ormai è tramontata, che bisognerebbe farne un’altra, in cui i diritti<br />

siano stabiliti in un modo non compromissorio e accanto a questi<br />

diritti, stabiliti in modo non compromissorio, ci sia anche la possibilità<br />

di giustiziarli, per usare un’espressione che ha usato Pattaro.<br />

Allora, questa comincia ad essere una costituzione, nel senso che<br />

tende verso quella condizione cosmopolita di cui ci parlava Kant,

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