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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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IL RuoLo DELLE TEoRIE PoLITIChE NELLa gLoBaLIzzazIoNE<br />

di limitazione <strong>della</strong> sovranità degli Stati-nazione, che non era lì<br />

nel 1948 con un nuovo preambolo. Se leggete il preambolo <strong>della</strong><br />

Dichiarazione del ’48, è un’opera di mediazione tra la cultura<br />

<strong>politica</strong> del così detto “mondo libero” e i paesi del socialismo<br />

reale, una necessità di mediazione che oggi non esiste più e non vi<br />

è, invece, riflessa come dovrebbe essere in un nuovo preambolo<br />

<strong>della</strong> Dichiarazione dei diritti universali, la diversità tra culture,<br />

tra grandi famiglie culturali e il modo con cui queste leggono la<br />

dignità <strong>della</strong> persona umana. Chiudo qui; il titolo del terzo punto<br />

era l’idea di umanità. Nella filosofia <strong>politica</strong> degli anni novanta<br />

c’è stata una grande rilettura <strong>della</strong> Pace perpetua di Kant, come<br />

uno dei modelli per pensare alle relazioni internazionali. Accanto<br />

a questo volevo spezzare una lancia in favore <strong>della</strong> filosofia del diritto<br />

di Hegel, nel senso che molte delle considerazioni che Hegel<br />

fa sulla società civile del suo tempo, in particolare l’idea di un’interdipendenza<br />

di tutti con tutti, che, però, è un’interdipendenza<br />

solo meccanica, finché non c’è modo di affiancare a questa canali<br />

di espressione di una volontà comune, nella forma naturalmente<br />

di uno Stato-nazione, che permettano a soggetti che pongano in<br />

essere delle oggettivazioni, che governano poi di riflesso la loro<br />

vita, di riconoscersi anche in quelle oggettivazioni, non solo di subirle<br />

come risultato inintenzionale delle proprie azioni intenzionali,<br />

ma di vedere in esse riflesso il segno <strong>della</strong> propria volontà.<br />

Questo schema, prigioniero dell’idea di Stato-nazione, come era<br />

naturale al tempo di Hegel, ritorna, però, in qualche modo attuale<br />

nel tempo <strong>della</strong> <strong>globalizzazione</strong>; noi siamo in qualche modo<br />

come i cittadini <strong>della</strong> società civile descritta da Hegel; le nostre<br />

vite sono globalmente interdipendenti, noi dipendiamo dal prezzo<br />

del petrolio, le oscillazioni del nasdaq ci creano grandi mal di<br />

testa, le oscillazioni delle valute ugualmente, le migrazioni, tutti<br />

processi che danno forma alle nostre vite, senza che noi possiamo<br />

minimamente riconoscere il segno <strong>della</strong> nostra volontà, non<br />

dico di singoli, che sarebbe assurdo, ma di comunità nazionali,<br />

neanche su questi processi stessi. Che cosa conta l’Italia di fronte<br />

alle oscillazioni del nasdaq, o al prezzo del petrolio, di fronte alle<br />

migrazioni! Che cosa conta quello che noi cittadini italiani pos-<br />

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