03.06.2013 Views

Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

250<br />

aLESSaNDRo fERRaRa<br />

si ponga come condizione per il riconoscimento futuro di ogni<br />

nuovo Stato che si formi, perché indubbiamente se ne verranno<br />

a formare di nuovi, il sottoscrivere questa stessa carta dei diritti,<br />

stabilita da una nuova Assemblea dell’ONU, in modo tale che,<br />

nella meccanica <strong>della</strong> sua formulazione, si prescinda da una pregiudiziale<br />

di tipo liberal-democratico.<br />

Qui tocco brevemente l’altro punto che volevo dire su Rawls:<br />

sembra che esistano solo difficoltà in questa impostazione dei diritti<br />

umani che troviamo nel diritto dei popoli, ma in <strong>realtà</strong> lì è<br />

contenuta una grande intuizione, che non trova riscontro né nelle<br />

posizioni del cosmopolitismo, né nelle posizioni habermasiane:<br />

l’idea che il pluralismo va preso sul serio e non possiamo pensare<br />

ad una giustificazione dei diritti umani su base democratica, perché<br />

uno degli elementi centrali dell’idea di Stato di diritto in senso<br />

liberal-democratico è questa finzione dei cittadini liberi ed uguali,<br />

che in quanto individui consentono alla creazione di un’intelaiatura<br />

normativa, questa intuizione è nostra soltanto (così in Rawls),<br />

è propria <strong>della</strong> nostra cultura <strong>politica</strong> e sarebbe un’imposizione<br />

etnocentrica imporla a tutte le altre culture politiche.<br />

Il cosmopolitismo, di cui si parlava prima, poggia sulla generalizzazione<br />

indebita di un’intuizione sui cittadini liberi ed uguali<br />

che, invece, nasce soltanto in Occidente ed è propria soltanto dell’Occidente;<br />

da quel punto di vista, un’idea dei diritti umani che<br />

poggiasse soltanto su questo presupposto, non si distinguerebbe<br />

dalle molte altre concezioni comprensive del valore <strong>della</strong> normatività,<br />

per usare il termine rawlsiano, che nel passato hanno cercato<br />

di generalizzarsi su scala globale (pensiamo all’idea <strong>della</strong> Chiesa<br />

di cristianizzare il mondo, pensiamo ad altre religioni che hanno<br />

inteso portare lo stato del mondo ad immagine e somiglianza dei<br />

loro assunti normativi). Un’idea di diritti umani e l’idea di uno<br />

Stato di diritto nelle relazioni internazionali non può assomigliare<br />

a qualche cosa del genere, non può essere una generalizzazione<br />

urbi et orbi di qualche cosa che nasce in un qui ed ora. Da<br />

qui l’idea per cui se pensiamo al modo in cui si possa arrivare<br />

ad una giuridicizzazione, forse dobbiamo pensare ad una nuova<br />

produzione giuridica di fonti che rispondano alla nostra esigenza

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!