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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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IL RuoLo DELLE TEoRIE PoLITIChE NELLa gLoBaLIzzazIoNE<br />

243<br />

a portare un attacco di portata simbolica – come quello dell’11<br />

settembre – sul territorio di un’entità statale lontana migliaia di<br />

chilometri. Questo è un fatto con cui bisogna fare i conti e che,<br />

forse, cominceremo a vedere ancor più nel futuro nascere dal crogiolo<br />

di altre sacche di frustrazioni politiche: pensiamo all’universo<br />

dell’ex Unione sovietica con i suoi problemi di terrorismo interno.<br />

Ma questo fatto <strong>della</strong> perdita del monopolio <strong>della</strong> violenza<br />

esterna da parte dello Stato, il suo diventare possibile terreno di<br />

azione di formazioni che nulla hanno a che vedere, non solo con<br />

gli Stati, ma neanche con i movimenti di liberazione nazionale,<br />

questo è qualche cosa che entra prepotentemente nel quadro <strong>della</strong><br />

teoria <strong>politica</strong> come un elemento su cui riflettere.<br />

Un secondo elemento di novità dell’11 settembre è il fatto che<br />

impone un’accelerazione incredibile a quella che possiamo chiamare<br />

smaterializzazione <strong>della</strong> guerra, nel senso delle motivazioni,<br />

non, purtroppo, nel senso degli effetti: perdono di importanza,<br />

pur permanendo, le classiche guerre motivate dall’acquisizione di<br />

territorio, materie prime, fonti di energia, influenza regionale, etc.;<br />

diventano sempre più dirompenti, più pericolose e ingovernabili<br />

quelle guerre che fuorviantemente Huntington ha chiamato di civiltà,<br />

ma che sono guerre alimentate da un profondo odio identitario<br />

di cui in Occidente abbiamo avuto un precedente soltanto<br />

nel profondo odio identitario rivolto dai nazisti contro tutto ciò<br />

che era incarnato dalla civiltà occidentale e anglo-americana in<br />

particolare. Un tipo di repulsione; pensate alla dicotomia centrale<br />

Kultur – Zivilisation, quanto ha lavorato nel senso di portare<br />

ad espressione questa contrapposizione contro un mondo che<br />

era la società moderna. Questo però si è sempre accompagnato<br />

ad una antichissima, classicissima volontà di espansione ad est,<br />

quindi erano due motivi che in qualche modo si bilanciavano. Nel<br />

caso dell’11 settembre colpisce il fatto che l’obiettivo dell’azione<br />

è totalmente smaterializzato ed è direttamente collegato al nucleo<br />

identitario di una forma di vita, di una civiltà; non solo non c’è<br />

più materialmente il fronte, come ha autorevolmente e acutamente<br />

detto Umberto Eco, ma non c’è più neppure una rivendicazione,<br />

come nel terrorismo domestico, dove dal cestino dei rifiuti spun-

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