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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

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anche, al tempo stesso, i codici con i quali regolano i rapporti tra<br />

islamici e stranieri. Sono codici assolutamente laici e sono più o<br />

meno mo<strong>della</strong>ti, per non dire scopiazzati, dai codici occidentali.<br />

Hanno tutti questo doppio volto: il commercio internazionale<br />

retto da certi principi e il diritto interno retto da altri principi; del<br />

resto anche noi abbiamo problemi di questo genere.<br />

Confesso che ho sempre ritenuto fosse giusto sopprimere i segni<br />

del cattolicesimo dalle scuole e dai tribunali, il crocifisso dalle<br />

aule, ma debbo confessare: non so se sono affetto da una forma<br />

di regressione ideologica, ma, ora come ora, il crocifisso nelle<br />

aule mi sta bene, perché in fondo rappresenta il simbolo di una<br />

nostra civiltà in antitesi con questi minareti che spuntano nelle<br />

nostre città. Ho l’impressione che questa coesistenza sia fonte di<br />

profondi turbamenti, di modifiche sostanziali del nostro modo<br />

di pensare. Voglio dire anche questo: è vero che la <strong>globalizzazione</strong><br />

ha prodotto un aumento del differenziale tra ricchi e poveri,<br />

che un secolo fa era di uno a tre e oggi è di uno a cento; però<br />

c’è un fatto: un secolo fa, o due secoli fa, al tempo delle Lettere<br />

persiane, il Musulmano che veniva in Europa era un fatto eccezionale,<br />

era appunto oggetto di una letteratura molto, ma molto<br />

particolare; oggi invece arrivano le masse. Fino a cento anni fa i<br />

problemi delle masse diseredate del mondo coloniale non esistevano,<br />

non avevamo neppure un minimo di sensibilità di fronte a<br />

quei problemi. Nella mia infanzia ho vissuto in colonia e ricordo<br />

il rapporto che c’era tra noi e gli arabi nei paesi oggetto <strong>della</strong><br />

nostra colonizzazione, non si poneva il problema di una dignità<br />

<strong>sociale</strong>, di uno sviluppo umano di queste categorie di esseri umani<br />

colonizzati. Oggi noi abbiamo, invece, sviluppato una forte<br />

sensibilità, una forte presa di coscienza; se noi oggi denunciamo<br />

il fatto che il differenziale ricchi poveri è aumentato, è perché<br />

abbiamo preso coscienza di queste profonde disuguaglianze che<br />

ci sono sul pianeta. Già questa è una modificazione sostanziale<br />

rispetto al passato; stiamo acquistando coscienza, ci prefiguriamo<br />

degli obiettivi, quale, ad esempio, quello <strong>della</strong> delineazione di un<br />

concetto di cittadinanza. La costruzione di un’utopia e in fondo<br />

anche l’uguaglianza tra gli uomini che veniva predicata nel cor-

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