Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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03.06.2013 Views

IL RuoLo DELLa SCIENza gIuRIDICa NEL DIRITTo gLoBaLE 227 l’uomo. Oggi non siamo nella stessa situazione, ma c’è una differenza tra una tendenziale globalizzazione delle relazioni di diritto privato, tendenziale perché continuo a dire che la globalizzazione è un obiettivo a venire, mentre oggi la globalizzazione riguarda soltanto le merci dei ricchi, non quelle dei poveri. Nell’elenco merceologico stabilito dall’accordo di Montevideo, ci saranno 200 prodotti, guarda caso non ci sono i prodotti che possono fare i poveri, i tessuti, ci sono soltanto i prodotti che puoi fare solo se hai un background tecnologico elevatissimo. Il sistema della globalizzazione prevede l’assoluta libertà in materia di relazioni mediate dalla merce, ma l’assoluta illibertà nei movimenti delle persone. Posso trasferire le mie merci in Nigeria, ma non è consentito né di acquisire in Europa le merci nigeriane, salvo un certo tipo di merce, né di circolare all’uomo e alla donna nigeriana sulla scena mondiale e questo apre una grande contraddizione su cui lavorano tutti i colleghi che si sono occupati in questi anni del tema della cittadinanza, sulla scia della scuola fiorentina di Storia del diritto (ma anche Menghi). C’è stato un fiorire di letteratura sulla cittadinanza che tocca questa contraddizione del fenomeno della globalizzazione: assoluta libertà nella circolazione delle merci, illibertà nella circolazione delle persone, con grandi problemi. C’è stata una grande attenzione, con anche delle soluzioni, che, però, spesso non tengono conto delle conseguenze. Ho scritto in un saggio che dobbiamo recuperare l’utopia e dobbiamo abbandonare l’idea. Popper ci aveva un pò sconfessato l’utopia: l’utopia è una sciocchezza, non ha niente a che fare con la scienza. La lettura dell’economia moderna ci deve abituare al fatto che dobbiamo ragionare un po’ di più in termini utopistici. Rifkin, nella sua analisi dell’economia contemporanea, ci ha raccontato che senza utopia l’economia contemporanea non funziona, perché lavora su innovazioni tecnologiche continue che mettono in discussione le basi stesse del prodotto precedente. Rifkin ci racconta come noi compriamo sempre un prodotto obsoleto; nel momento in cui compriamo un prodotto, quel prodotto non è più fabbricato, ma si sta già fabbricando un altro prodotto, mol-

228 PIo MaRCoNI to più moderno e si sta già progettando un prodotto che mette in discussione le procedure che ti forniscono quel prodotto. Nel momento in cui voi comprate un disco rigido, da 20 gigabytes, dovreste sapere che la Fuji sta già facendo un disco da 200 gigabytes, però, lo dovete comprare lo stesso, altrimenti non lo comprereste mai. Come risolvere il problema? Io ho sempre scritto: riscopriamo l’utopia, ma lo scienziato è legittimato a fare dell’utopia se ha la civiltà di unire all’utopia le quattro operazioni aritmetiche (più, meno, diviso, per), cioè quanto costa, che conseguenze ha questa utopia. Lo scienziato non deve sottrarsi nel momento in cui usa un’argomentazione apparentemente utopica alle quattro operazioni aritmetiche; non deve dire: è affare di altri; se fai un modello di tipo utopico, devi dire costi e benefici. C’è poi un altro argomento: stiamo lavorando sulla necessità di un rinnovato ruolo della scienza giuridica, nell’identificare delle risposte ai problemi della globalizzazione, perché sempre di più nella storia mi sono convinto che le grandi svolte, non soltanto politiche, ma economiche, avvenute nel mondo contemporaneo, non sono state preannunciate dalle scienze economiche, bensì dalle scienze giuridiche. Adesso la Treccani vuole fare l’Enciclopedia del diritto e dell’economia. Il mondo, la società industriale moderna è stata preannunciata dall’idea di codice dell’Illuminismo giuridico e dall’Utilitarismo giuridico inglese, da Adam Smith che ha scritto sull’idea di uguaglianza nei rapporti civili, è l’Utilitarismo inglese. Pensate alla economia e alla società del XX secolo: tardivamente è stata preannunciata da Keynes, ma il ceppo su cui si è costruita la società del XX secolo è stato dato dalle intuizioni dell’istituzionismo giuridico di Santi Romano, il pluralismo giuridico, l’idea che non ci fosse soltanto l’individuo, ma che ci fossero le associazioni, i corpi, i sindacati. La scienza giuridica ha spiegato cosa fosse il passaggio dalla società liberale alla società democratica; forse, abbiamo bisogno di un lavoro della scienza giuridica che affronti il problema della globalizzazione con capacità di costruzione di utopia, di costruzione di modelli. Ma perché, mi sto domandando, la scienza giuridica del XVIII e poi del XX secolo ha avuto questa capacità di

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to più moderno e si sta già progettando un prodotto che mette in<br />

discussione le procedure che ti forniscono quel prodotto. Nel momento<br />

in cui voi comprate un disco rigido, da 20 gigabytes, dovreste<br />

sapere che la Fuji sta già facendo un disco da 200 gigabytes,<br />

però, lo dovete comprare lo stesso, altrimenti non lo comprereste<br />

mai. Come risolvere il problema? Io ho sempre scritto: riscopriamo<br />

l’utopia, ma lo scienziato è legittimato a fare dell’utopia se<br />

ha la civiltà di unire all’utopia le quattro operazioni aritmetiche<br />

(più, meno, diviso, per), cioè quanto costa, che conseguenze ha<br />

questa utopia. Lo scienziato non deve sottrarsi nel momento in<br />

cui usa un’argomentazione apparentemente utopica alle quattro<br />

operazioni aritmetiche; non deve dire: è affare di altri; se fai un<br />

modello di tipo utopico, devi dire costi e benefici.<br />

C’è poi un altro argomento: stiamo lavorando sulla necessità<br />

di un rinnovato ruolo <strong>della</strong> scienza giuridica, nell’identificare delle<br />

risposte ai problemi <strong>della</strong> <strong>globalizzazione</strong>, perché sempre di più<br />

nella storia mi sono convinto che le grandi svolte, non soltanto<br />

politiche, ma economiche, avvenute nel mondo contemporaneo,<br />

non sono state preannunciate dalle scienze economiche, bensì dalle<br />

scienze giuridiche. Adesso la Treccani vuole fare l’Enciclopedia<br />

del diritto e dell’economia. Il mondo, la società industriale moderna<br />

è stata preannunciata dall’idea di codice dell’Illuminismo<br />

giuridico e dall’Utilitarismo giuridico inglese, da Adam Smith che<br />

ha scritto sull’idea di uguaglianza nei rapporti civili, è l’Utilitarismo<br />

inglese. Pensate alla economia e alla società del XX secolo:<br />

tardivamente è stata preannunciata da Keynes, ma il ceppo su cui<br />

si è costruita la società del XX secolo è stato dato dalle intuizioni<br />

dell’istituzionismo giuridico di Santi Romano, il pluralismo giuridico,<br />

l’idea che non ci fosse soltanto l’individuo, ma che ci fossero<br />

le associazioni, i corpi, i sindacati.<br />

La scienza giuridica ha spiegato cosa fosse il passaggio dalla<br />

società liberale alla società democratica; forse, abbiamo bisogno<br />

di un lavoro <strong>della</strong> scienza giuridica che affronti il problema <strong>della</strong><br />

<strong>globalizzazione</strong> con capacità di costruzione di utopia, di costruzione<br />

di modelli. Ma perché, mi sto domandando, la scienza giuridica<br />

del XVIII e poi del XX secolo ha avuto questa capacità di

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