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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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PIo MaRCoNI<br />

meccanismo, questo sistema incompiuto, mi fa ricordare un altro<br />

momento <strong>della</strong> storia del mondo moderno e delle istituzioni giuridiche<br />

moderne. Di rivoluzioni incompiute nella storia del diritto<br />

moderno e degli ordinamenti moderni ne abbiamo avute altre:<br />

pensate alla rivoluzione incompiuta rappresentata dal Codice napoleonico,<br />

tipica rivoluzione incompiuta. Il codice napoleonico<br />

dava la perfetta uguaglianza del maschio, perché c’era una discriminazione<br />

per le donne. Ce lo ricorda Paolo Ungari che la capacità<br />

negoziale femminile era dimezzata, esisteva il sistema <strong>della</strong><br />

dote, però il maschio era uguale nei rapporti con le merci. I primi<br />

articoli del Codice napoleonico, che stabiliscono l’universalità<br />

<strong>della</strong> capacità giuridica, consentono all’individuo di essere uguale<br />

quando si rapporta a delle merci ed anche quando si rapporta al<br />

lavoro degli altri individui: quando Marx parla <strong>della</strong> riduzione<br />

del lavoro a merce, non lo dico per nostalgie marxiane, descrive<br />

il meccanismo del Codice napoleonico. I rapporti tra individui<br />

quando sono mediati dalla merce sono rapporti egualitari. Benjamin<br />

Constant nei Principi <strong>della</strong> <strong>politica</strong> lo dice perfettamente: il<br />

fondamento dell’economia moderna sta nell’uguaglianza dell’uomo<br />

nei confronti <strong>della</strong> merce e nell’uguaglianza dell’uomo nel<br />

poter disporre del proprio lavoro; ogni uomo deve poter vendere<br />

liberamente la propria forza-lavoro, l’industria moderna nasce<br />

da questo; però, dice Constant, ciò non significa che ogni uomo<br />

debba poter votare. Se ogni uomo potesse votare, finirebbe la<br />

proprietà privata perché i poveracci toglierebbero ai ricchi le proprie<br />

risorse. Benissimo, l’universalismo delle relazioni tra persone<br />

mediate dalla merce, o dei rapporti tra uomo e merce; malissimo,<br />

se l’uguaglianza deve riguardare i poteri politici. Tanto è vero che<br />

Constant, perfino quel socialista di Mill, che era liberal-socialista<br />

mitizzato, lo traducono gli Editori Riuniti – dice che quello che di<br />

brutto ha l’ordinamento americano è che considera tutti uguali. Il<br />

socialista Mill dice che un imprenditore non può votare come un<br />

operaio, l’imprenditore è più bravo, quindi, l’imprenditore deve<br />

dare 20 voti, l’operaio un voto o mezzo voto, il caporeparto 3<br />

voti. Questa è la tradizione: assoluta uguaglianza nei rapporti tra<br />

uomo e merce; assoluta discriminazione nei poteri politici del-

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