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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

dell’XML, le quali stabiliscono come interpretare i messaggi <strong>della</strong><br />

rete. Ma questa è tutta una prospettiva enorme da affrontare, su<br />

cui non mi posso trattenere.<br />

Passo alla questione sollevata da Giancarlo Taddei Elmi sulla<br />

<strong>globalizzazione</strong>: se questa può essere intesa come l’estensione del<br />

diritto a nuove entità artificiali. Anche questo è un tema molto<br />

grande. Ritengo peraltro che anche i cosiddetti “agenti intelligenti”<br />

non necessariamente possano svolgere la propria funzione, in<br />

particolare nell’ambito del commercio elettronico, senza che sia<br />

necessario attribuire loro una soggettività giuridica. Più sfumato<br />

è il problema se si possano attribuire ad essi i cosiddetti “stati intenzionali”,<br />

ossia la volontà, la credenza, ecc., requisiti che sono<br />

il presupposto di alcune attività giuridiche. Sono dunque d’accordo<br />

con quanto osservava la Prof.ssa Ferrarese, circa l’esigenza di<br />

una regolamentazione puntuale e concreta. Anche qui, almeno<br />

per quanto riguarda gli interventi normativi da parte delle autorità<br />

pubbliche, nel diritto c’è una tradizione, in particolare nel<br />

common law, per la quale gli interventi legislativi debbono essere<br />

giustificati da un qualcosa che non funziona. È forse questo il<br />

quadro verso il quale ci stiamo avviando, cioè interventi regolativi<br />

quali soluzioni a problemi già emersi, cosa che si collega anche<br />

all’elemento evolutivo di cui si parlava all’inizio.<br />

Circa il quesito posto da Costantini, ovvero circa il fatto se Internet<br />

o, meglio, se chi predispone uno spazio web, sia semplicemente<br />

un censore, la risposta è chiaramente no, perché, nel metterci<br />

a disposizione un ambiente virtuale, ci si aprono ovviamente<br />

delle possibilità, ci si abilita a compiere delle azioni, altre cose<br />

invece ci vengono escluse. Vista in una prospettiva diacronica, se<br />

io già godo di alcune possibilità di azione e mi vengono sottratte,<br />

ovviamente la mia libertà è stata limitata, cosa che accade anche<br />

nell’esempio cinese. Circa questo esempio cinese, l’ultima annotazione<br />

è che, effettivamente, arricchendo i protocolli di Internet<br />

e imponendo in particolare l’identificazione dei navigatori, è<br />

possibile realizzare accessi selettivi. Imporre ai navigatori accessi<br />

selettivi adeguati, eventualmente alla loro identità, alle loro condizioni<br />

personali e anche alla loro nazionalità, significa delineare

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