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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

consolano dicendo che, essendo indiscutibile il primato veicolare<br />

dell’inglese, tutte le altre lingue sono ormai sullo stesso piano e,<br />

quindi, hanno tutte delle chances magnifiche e progressive di sviluppo.<br />

Io non so se sia vero, ma fatto sta che questo è un discorso<br />

che, almeno agli occhi di un profano, appare dotato di una sua<br />

credibilità e non mi pare, invece, un parallelo discorso dotato di<br />

credibilità, perché, per quel che riguarda il diritto, c’è sempre il<br />

problema dell’uso controllato <strong>della</strong> forza funzionale a realizzarlo.<br />

Pur essendo evidenti nuovi strumenti sanzionatori, una modalità<br />

globalizzata di uso controllato <strong>della</strong> forza non esiste e, quindi, si<br />

finisce prima o poi per approdare nello Stato, nella giurisdizione<br />

statale.<br />

La Ferrarese ha detto una frase che mi è molto piaciuta e che<br />

è stata citata anche da Bruno Romano: “se ieri era il diritto a<br />

produrre giustizia, oggi sono le attese di giustizia a produrre diritto.”<br />

È verissimo perché c’è una nuova tecnica sanzionatoria che<br />

è quella che io chiamerei la “vergogna mediatica”. La vergogna<br />

mediatica è una nuova tecnica sanzionatoria, ma presenta una carenza<br />

di effettività e queste attese di giustizia prima o poi, quando<br />

devono realizzarsi, finiscono nelle aule dei tribunali o negli arbitrati<br />

che, come ci ricordava ieri sera Natalino Irti, poi emettono<br />

dei lodi che presso i tribunali finiscono per essere deliberati, se lo<br />

sono. Quindi il problema dell’effettività mi sembra un problema<br />

tutt’altro che risolto e genera un interrogativo inquietante in un<br />

panorama di tendenziale ottimismo. Io mi domando quale sia la<br />

legittimazione di questo diritto globale come ce lo descrive la professoressa<br />

Ferrarese. Direi che possiamo tutti concedere oggi che<br />

la democrazia sia un fattore di legittimazione delle regole: qual<br />

è il fattore di legittimazione di regole che scaturiscono da fonti<br />

alternative come, per esempio, quelle del movimentismo o del<br />

volontariato per approvabili che l’uno o l’altro possano essere?<br />

Insomma, mi è piaciuta la parola, che io non conoscevo e che non<br />

so se scaturisce dall’intuizione di Carlo Menghi, “dromocrazia”,<br />

mi piace questa parola e mi domando se la dromocrazia sia un<br />

fattore di legittimazione che ha rimpiazzato la democrazia. Io ho<br />

la sensazione che Menghi non la pensi così, ma lo domando a me

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