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Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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DIBaTTITo<br />

con qualche osservazione stravagante scaturita dall’ascolto <strong>della</strong><br />

stessa relazione <strong>della</strong> collega Ferrarese.<br />

Il primo punto può essere questo: come giurista del diritto positivo,<br />

potrei partire da una nozione <strong>della</strong> <strong>globalizzazione</strong> come<br />

superamento dell’articolazione territoriale <strong>della</strong> sovranità e delle<br />

regole che dalla sovranità promanano, da una crisi <strong>della</strong> territorialità<br />

nazionale delle regole come spazialità, sia dei fatti costitutivi<br />

<strong>della</strong> tutela, sia dei fatti impeditivi <strong>della</strong> tutela, sia del fenomeno<br />

dell’ottemperanza o <strong>della</strong> trasgressione delle regole ed infine,<br />

forse, anche un superamento <strong>della</strong> spazialità dei destinatari, nel<br />

senso che tra i presupposti di applicazione delle regole, l’appartenenza<br />

a questa o a quella comunità nazionale perde sempre più di<br />

ruolo e di peso. Questo fenomeno è la risposta, cito Maria Rosaria<br />

Ferrarese: «a flussi transnazionali di ricchezza e di tecnologia,<br />

i motori fondamentali del capitalismo». Ora, secondo la Ferrarese<br />

i flussi transnazionali di ricchezza e tecnologia provocano sul<br />

piano antropologico le seguenti conseguenze: a) un’ascesa degli<br />

interessi ed un declino delle passioni (mi è piaciuto molto questo<br />

riferimento alla dialettica tra interessi e passioni, come fattori di<br />

orientamento comportamentale; penso che parlando di passioni,<br />

la Ferrarese pensasse alle passioni del nazionalismo delle cannoniere,<br />

là dove i mercati si adeguano a modelli, o inseguono modelli<br />

di razionalità economica); b) l’affermarsi del negoziato, che<br />

è una strategia, sulla scelta tutta individuale e, vorrei dire con<br />

Calabresi, tragica dell’ottemperanza o <strong>della</strong> trasgressione alla regola,<br />

che è un atteggiamento che vede la regola più come parametro<br />

di comportamento che non come regola del gioco; c) il superamento<br />

<strong>della</strong> relazione conflittuale tra decisione <strong>politica</strong> statale<br />

e composizione economica degli interessi in conflitto. Questo sul<br />

piano antropologico è quello che mi è sembrato di cogliere come<br />

saliente nel lavoro <strong>della</strong> Ferrarese.<br />

Sul piano giuridico questo processo, mi pare che, secondo la<br />

nostra autrice, si traduca in una crisi delle fonti statali del diritto,<br />

in una dinamica <strong>della</strong> morfologia delle regole e in una dinamica<br />

<strong>della</strong> funzione delle regole. Anzitutto, i fatti di produzione normativa<br />

degli Stati nazionali lasciano spazio a fatti di produzione

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