Diritto, politica e realtà sociale nell'epoca della globalizzazione

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03.06.2013 Views

LIBERTà E CoNTRoLLo gIuRIDICo NELLo SPazIo gLoBaLE ti negoziabili ma non giuridici. Formule di moda e di successo come «meno Stato e più società» possono solo essere slogans o rappresentazioni commerciali della politica, insostenibili dal ragionamento giuridico. Accettando la visione di una società civile micropolitica, l’attività economica che la struttura appare disancorata, ambiguamente molecolare e allo stesso tempo nuovamente molare. Il finanziario, come principio della moderna economia, della molecolarità o differenza ha il carattere della flessibilità, della virtualità, della velocità e della discontinuità; della molarità o identità ha il carattere del vettore crescita, del vettore progresso, della formazione del mercato. Risulta allora un quadro dove la molecolarità sociale dell’utenza convive con le funzioni normativo-rappresentative, identitarie e molari dell’informazione, della formazione e della pianificazione. Si delineano così nuovi ruoli post-giuridici del potere o, forse meglio, delle forze, tuttavia legati alla virtualità e alla semplicità quali piani indistinti di molare e molecolare. In breve, il finanziario come dislocazione dell’economia tradizionale è il giuoco tra la rappresentazione di una statualità metanazionale, ossia deterritorializzata, e il realmente semplice di un’individualità immediata, ossia detemporalizzata, dove gli estremi di questo sillogismo formale si sostituiscono e si confondono. Il carattere principale di questo status dinamico è la partecipazione immediatamente e pervasivamente produttiva che realizza la coincidenza tra democrazia e dromocrazia. Ma, a ben vedere, la dromocrazia è essenzialmente partecipativa, fatta di partecipazioni rapidamente dislocabili. Allora meglio, la democrazia è ciò che la dromocrazia consente e tollera. Lo Stato come molarità ha trovato la sua nuova forma nelle molecolarizzazioni economiche del finanziario, nel nuovo ordine virtuale, in questa molarità sostitutiva. La virtualizzazione dell’economico operata dal finanziario ripete la molarità del sistema di sovranità deterritorializzandola attraverso le forme della flessibilità, attraverso i meccanismi stessi del desiderio e della degiuridicizzazione. Questa pre-potenza dell’ordine virtuale o rappresentativo sull’ordine reale funziona come nuova assolu- 101

102 CaRLo MENghI tezza, molare e molecolare insieme, come circolarità conchiusa dell’identità e della differenza. La deterritorializzazione della sovranità legata alla nuova economia coincide con la fine della sovranità giuridica, con la nascita di una indefinita e indefinibile democrazia dromocratica, con la fine dello Stato nazione e non è prevedibile se e quando si affermerà una nuova sovranità giuridica post-nazionale o trasnazionale come effettiva sovranità internazionale. Sembra comunque che il disordine strutturale al sistema finanziario operi e cospiri contro questa prospettiva. Alla prima alternativa provocatoria: o la società civile o lo Stato, segue la seconda: o il diritto o il mercato finanziario. Queste provocazioni critiche intendono prospettare l’alternativa radicale di un diritto sociale civile, quindi già strutturalmente economico, di una normalizzazione dei desideri produttivi globali o globalizzabili verso interessi e bisogni effettivamente generali (non universali), in cui i particolari locali siano elementi strutturali della sintesi. Considerazioni sull’identità e differenza nell’ipotesi di una logica flessibile del diritto Assistiamo oggi ad una dittatura della differenza o ad una dittatura dell’identità trasformata? Sembrano non guidarci più le categorie logiche classiche per interpretare ciò che accade; le tradizionali categorie sembrano non funzionare più come contenitori logici efficaci. Tutta una nuova logica inconsapevole sembrerebbe essere all’opera nelle connessioni tra sistemi (diritto, politica, economia ecc.). Siamo portati a ricondurre il discorso sul nesso tra diritto e globalizzazione alle categorie logiche (classiche) di identità e differenza ma, forse, non sono esse in giuoco nella mondializzazione. Il sistema non è identico né differente, né autonomo né eteronomo. Il termine «autoreferenziale» è essenzialmente improprio, in quanto i sistemi sembrano concatenarsi al di là di se stessi, in

LIBERTà E CoNTRoLLo gIuRIDICo NELLo SPazIo gLoBaLE<br />

ti negoziabili ma non giuridici. Formule di moda e di successo<br />

come «meno Stato e più società» possono solo essere slogans o<br />

rappresentazioni commerciali <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, insostenibili dal ragionamento<br />

giuridico.<br />

Accettando la visione di una società civile micro<strong>politica</strong>, l’attività<br />

economica che la struttura appare disancorata, ambiguamente<br />

molecolare e allo stesso tempo nuovamente molare. Il finanziario,<br />

come principio <strong>della</strong> moderna economia, <strong>della</strong> molecolarità<br />

o differenza ha il carattere <strong>della</strong> flessibilità, <strong>della</strong> virtualità, <strong>della</strong><br />

velocità e <strong>della</strong> discontinuità; <strong>della</strong> molarità o identità ha il carattere<br />

del vettore crescita, del vettore progresso, <strong>della</strong> formazione<br />

del mercato. Risulta allora un quadro dove la molecolarità <strong>sociale</strong><br />

dell’utenza convive con le funzioni normativo-rappresentative,<br />

identitarie e molari dell’informazione, <strong>della</strong> formazione e <strong>della</strong><br />

pianificazione. Si delineano così nuovi ruoli post-giuridici del potere<br />

o, forse meglio, delle forze, tuttavia legati alla virtualità e alla<br />

semplicità quali piani indistinti di molare e molecolare. In breve,<br />

il finanziario come dislocazione dell’economia tradizionale è il<br />

giuoco tra la rappresentazione di una statualità metanazionale,<br />

ossia deterritorializzata, e il realmente semplice di un’individualità<br />

immediata, ossia detemporalizzata, dove gli estremi di questo<br />

sillogismo formale si sostituiscono e si confondono. Il carattere<br />

principale di questo status dinamico è la partecipazione immediatamente<br />

e pervasivamente produttiva che realizza la coincidenza<br />

tra democrazia e dromocrazia. Ma, a ben vedere, la dromocrazia<br />

è essenzialmente partecipativa, fatta di partecipazioni rapidamente<br />

dislocabili. Allora meglio, la democrazia è ciò che la dromocrazia<br />

consente e tollera.<br />

Lo Stato come molarità ha trovato la sua nuova forma nelle<br />

molecolarizzazioni economiche del finanziario, nel nuovo ordine<br />

virtuale, in questa molarità sostitutiva. La virtualizzazione dell’economico<br />

operata dal finanziario ripete la molarità del sistema<br />

di sovranità deterritorializzandola attraverso le forme <strong>della</strong><br />

flessibilità, attraverso i meccanismi stessi del desiderio e <strong>della</strong><br />

degiuridicizzazione. Questa pre-potenza dell’ordine virtuale o<br />

rappresentativo sull’ordine reale funziona come nuova assolu-<br />

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