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SOVVERSIONE & RESTAURAZIONE - Don Curzio Nitoglia

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1<br />

“RIVOLUZIONE E CONTRORIVOLUZIONE”,<br />

“<strong>SOVVERSIONE</strong> & <strong>RESTAURAZIONE</strong>”<br />

Quali le differenze?<br />

d. CURZIO NITOGLIA<br />

13 giugno 2012<br />

http://www.doncurzionitoglia.com/rivoluzione_controrivoluzione_di.htm<br />

~ ~ ~<br />

● Come non Å corretto ridurre alla sola massoneria l’agente principale della<br />

‘Sovversione’[1] tralasciando il giudaismo post-biblico, che ha perseguitato<br />

GesÑ, gli Apostoli e i primi cristiani Å del pari inesatto ridurre i motori della<br />

Sovversione personale a due soltanto: “orgoglio e sensualitÜ”, mentre la S.<br />

Scrittura ci parla anche di un terzo motore: l’avarizia e la vana curiositÜ, che<br />

Å l’attaccamento disordinato ai beni terreni e il frivolo desiderio di sapere cià<br />

che avviene nel mondo (“Concupiscenza degli occhi”). “L’a-Giudaismo” e<br />

“l’a-Avarizia” (alfa privativo) sono le due deficienze del libro “Rivoluzione e<br />

Controrivoluzione” di PLINIO CORREA D’OLIVEIRA (San Paolo del Brasile, 1949)<br />

cui ho cercato di porre rimedio in “Sovversione & Restaurazione”.<br />

● Secondo la dottrina cattolica (definita ‘di Fede divina’ ed infallibilmente<br />

dal Concilio di Trento, sessione 5, DB 788, 792 e 815 ss.) il Peccato originale<br />

di Adamo ha lasciato nell’uomo la privazione della Grazia santificante,<br />

l’offuscamento dello spirito e lo sconvolgimento dell’armonia del suo essere,<br />

facendogli sperimentare la ribellione dei sensi allo spirito e l’insubordinazione<br />

dello spirito a Dio (cfr. S. Th., II-II, qq. 164-165). Il Fomite del peccato o<br />

l’inclinazione disordinata al male non Å invincibile e peccaminosa in sâ; lo<br />

diviene solo se la libera volontÜ umana la fa passare dalla potenza all’atto del<br />

peccato. In breve la concupiscenza non Å peccato, ma inclina ad esso (cfr.<br />

Concilio di Trento, DB 792; S. Th., I-II, q. 82, a. 2). Le Concupiscenze sono tre<br />

secondo la Rivelazione (1a Jo., II, 16): “Tutto cià che Å nel mondo, la<br />

Concupiscenza della carne, Concupiscenza degli occhi e la Superbia della vita,<br />

non viene dal Padre”.<br />

● La “Concupiscenza degli occhi” tende a fare delle ricchezze e delle vanitÜ<br />

di questa vita il Fine ultimo. La triplice Concupiscenza Å la fonte del male e<br />

della sovversione personale; da essa hanno origine i sette Vizi capitali, cattive<br />

tendenze che ci spingono al peccato attuale e sono “capo” o fonte di<br />

innumerevoli disordini. Se dalla Concupiscenza della Superbia nascono tre Vizi<br />

capitali (orgoglio, invidia e collera) e dalla Concupiscenza della SensualitÜ<br />

nascono altri tre Vizi capitali (lussuria, golositÜ e pigrizia), non bisogna<br />

dimenticare che dalla Concupiscenza degli Occhi (avarizia e curiositÜ) nasce<br />

l’attaccamento disordinato a questa vita come se fosse quella eterna (S. Th.,<br />

I-II, q. 84, aa. 3-4; De Malo, q. 8, a. 1): essa tende a farci scambiare il mezzo<br />

per il fine (S. Th., II-II, q. 118; De Malo, q. 113), Å una specie d’idolatria, Å “il<br />

culto del vitello d’oro; non si vive piÑ che per il denaro. Non si dÜ nulla o


2<br />

quasi nulla ai poveri e alle opere buone: capitalizzare, ecco lo scopo supremo<br />

a cui incessantemente si mira. […]. La civiltÜ moderna ha sviluppato una<br />

forma parossistica dell’amore insaziabile delle ricchezze, la plutocrazia, per<br />

acquistare quell’autoritÜ dominatrice che viene dalle ricchezze, onde<br />

comanda ai Sovrani, ai Governi e ai popoli. Questa signoria dell’oro degenera<br />

spesso in intollerabile tirannia” (A. TANQUEREY, Compendio di Teologia<br />

Ascetica e Mistica, Roma-Parigi, Desclâe, 1924, pp. 556-557).<br />

● L’errore, che mutila la fonte della “Sovversione personale”, lo si ritrova -<br />

come ho anticipato sopra - in PLINIO CORREA D’OLIVEIRA (Rivoluzione e<br />

Controrivoluzione, San Paolo del Brasile, 1949, tr. it. Piacenza, CristianitÜ,<br />

1977) assieme alla mutilazione del motore della “Sovversione sociale” in<br />

quanto esclude il Giudaismo talmudico per parlare solo en passant di<br />

Massoneria. Non a caso i teoconservatori italo-americani si rifanno a<br />

quest’opera del pensatore brasiliano succitato per spostare la ‘Restaurazione’<br />

dell’ordine personale, familiare e sociale dal piano filosofico, spirituale e<br />

politico a quello crematistico o affaristico e latifondistico.<br />

● La ‘Sovversione’ Å il disordine che l’uomo sperimenta in sâ dopo il peccato<br />

originale, dietro la spinta delle tre Concupiscenze (orgoglio, avarizia e<br />

lussuria); la ‘Restaurazione’ Å il cercare di ritornare all’ordine turbato dalle<br />

tre Concupiscenze nell’individuo, nella famiglia e nella SocietÜ civile.<br />

● Per poter restaurare l’ordine nella SocietÜ civile occorre prima averlo in sâ<br />

(“nemo dat quod non habet”, nessuno dÜ quel che non ha), poi nella famiglia<br />

e infine lo si puà portare nello Stato, che Å un insieme di famiglie unite al<br />

fine di conseguire il benessere comune temporale subordinatamente a quello<br />

spirituale. L’ordine Å la sottomissione dell’anima a Dio e la padronanza<br />

dell’anima sul corpo e i suoi istinti, su tutte e tre le Concupiscenze e sui sette<br />

Vizi capitali. La ‘Sovversione’ Å lo scardinamento di quest’ordine. La vita<br />

spirituale consiste nel ristabilire quest’ordine nell’animo del singolo uomo; la<br />

vita politica consiste nel riportarlo nella SocietÜ civile.<br />

● Oggi ci troviamo nell’ultima fase della ‘Sovversione’, il Mondialismo, che a<br />

partire dall’11 settembre del 2011 cerca di impadronirsi del mondo intero e di<br />

edificare un unico Tempio e una sola Repubblica universale per rendere<br />

schiava la quasi totalitÜ dell’umanitÜ sotto il giogo di Israele e dell’America, i<br />

due Stati dominati dai principali agenti della Sovversione: il giudaismo e la<br />

massoneria.<br />

● Dalla Restaurazione della metafisica e del realismo della conoscenza,<br />

dipende anche la Restaurazione della morale naturale, la quale ci aiuta ad<br />

essere veramente uomini, intelligenti e liberi, e ci impedisce di farci<br />

travolgere dalla marea montante della Sovversione nichilistica animalesca, la<br />

quale rende l’uomo simile al bruto, schiavo e determinato dai suoi istinti piÑ<br />

bassi.<br />

● Per concludere, ãdobbiamo riaffermare la dipendenza dell’uomo dal fine<br />

ultimo e dalla legge eterna imposta da Dio tramite la legge naturale, che


3<br />

costituisce la nostra stessa essenza di animali intelligenti e liberi e la cui<br />

osservanza attua tale nostra natura nel modo miglioreå[2].<br />

● Purtroppo la nostra epoca Å caratterizzata da una specie di fobia della<br />

metafisica, la quale si incentra sull’essere per essenza e per partecipazione e<br />

dalla creatura risale al Creatore, il quale trascende sia lo Stato che l’uomo.<br />

Quindi la modernitÜ si preclude la possibilitÜ di giungere alla nozione di<br />

diritto naturale, il quale ãmuovendo dall’antichitÜ ebraica e greco-romana, Å<br />

arrivato sino a noi attraverso la tradizione della scolastica, della filosofia<br />

perenne, che riduce il diritto naturale a pochi, sommi princçpi, che non<br />

possono mai essere violati, ma sono suscettibili di diverse applicazioni<br />

storiche nei casi particolari, e bisognosi di essere determinati nei contenuti,<br />

integrati nelle istituzioni, fatti rispettare anche con congegni piÑ positiviå[3].<br />

● La seguente frase di ETIENNE Gilson Å piÑ attuale che mai e mi permetto di<br />

riportarla a mo’ di chiusa: ãSe Dio non esiste, tutto Å permesso. Nulla Å piÑ<br />

proibito, non c’Å piÑ limite, non c’Å nulla che non si possa tentare, che non si<br />

debba tentare perchâ se tutto cià che Å stato vero un tempo lo Å stato<br />

partendo dall’ipotesi che Dio esisteva, ora che Dio non esiste, nulla di cià che<br />

era vero allora Å adesso vero, nulla di cià che era bene Å bene; dobbiamo<br />

ricreare tutto. Ma, prima di ricreare, bisogna cominciare col distruggere […],<br />

il migliore augurio che si possa fare all’uomo moderno Å di rientrare<br />

nell’ordine naturale, che Å quello della creazione divinaå[4].<br />

d. CURZIO NITOGLIA<br />

13 giugno 2012<br />

http://www.doncurzionitoglia.com/rivoluzione_controrivoluzione_di.htm<br />

[1] Cfr. CURZIO NITOGLIA “Sovversione & Restaurazione”, edito dal Centro<br />

Studi Jeanne D’Arc di Milano. Puà essere richiesto a<br />

redazione@ordinefuturo.info<br />

[2] R. Pizzorni, Diritto naturale e diritto positivo, in S. Tommaso d’Aquino,<br />

Bologna, ESD, 1999, p. 6.<br />

[3] Ibidem, p. 14.<br />

[4] E. Gilson, “Se Dio non esiste tutto Å permesso”, ne “Il nostro tempo”, 24<br />

novembre 1960.

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