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<strong>Le</strong> <strong>idrometeore</strong>:<br />

Umidità atmosferica, rugiada,<br />

brina, galaverna, pioggia,<br />

grandine e neve.


Ciclo dell’acqua


Ricordiamo che l’acqua è soggetta<br />

a ……………………<br />

ASSORBE<br />

80 cal/g 600 cal/g<br />

SOLIDO LIQUIDO GASSOSO<br />

EMETTE<br />

80 cal/g 600 cal/g


Umidità atmosferica<br />

Rappresenta l’acqua allo stato di<br />

vapore (gas), presente nell’atmosfera<br />

terrestre. Deriva dai fenomeni di<br />

evaporazione (mari, fiumi, terreno, …)<br />

e traspirazione (vegetali).


L’umidità atmosferica è un<br />

elemento climatico da considerare<br />

sotto due aspetti:<br />

Umidità assoluta assoluta, , rappresenta la quantità di<br />

vapore acqueo contenuta nell’unità di volume<br />

d’aria in un determinato momento, e si misura in<br />

g/m 3 (quando si raggiunge il limite massimo<br />

l’aria si dice satura; tale limite varia con la<br />

temperatura).<br />

Umidità relativa relativa, , è il rapporto tra il vapore<br />

acqueo contenuto in un determinato volume<br />

d’aria e quello che dovrebbe contenere se fosse<br />

allo stato saturo, nelle stesse condizioni di<br />

temperatura e pressione. Viene generalmente<br />

espresso in percentuale.


È inevitabile che ……<br />

Quando si hanno alte temperature, si ha<br />

un’elevata umidità assoluta e una bassa<br />

umidità relativa.<br />

Quando si hanno basse temperature, si ha<br />

una bassa umidità assoluta e un’alta<br />

umidità relativa.<br />

Da adesso indicheremo:<br />

con la lettera “e” l’umidità assoluta;<br />

con la lettera “E” lo stato massimo di saturazione<br />

del vapore;<br />

con le lettere “UR” l’umidità relativa.


Umidità dell’aria e temperatura<br />

T= 20°C<br />

UR=50%<br />

T= 15°C<br />

UR=70%<br />

Abbassamento T aumento UR<br />

T= 8°C<br />

UR=95%<br />

Aumento T abbassamento UR<br />

T= 6°C<br />

UR=100%<br />

T= 2°C<br />

UR=100%<br />

+condensa<br />

L'umidità relativa varia al variare della temperatura: cresce con l’abbassarsi della<br />

temperatura


Strumenti per la misurazione<br />

dell’umidità atmosferica<br />

Lo psicrometro, è formato da due termometri identici, uno dei<br />

due sul bulbo è avvolto da una muffola di cotone imbevuta<br />

d’acqua distillata, indica quindi una temperatura < di quello<br />

non imbevuto (a causa del calore sottratto per evaporazione<br />

dell’acqua) tranne nel caso di saturazione 100 % UR. La<br />

differenza psicrometrica ottenuta “ “∆p” “ “∆p” p” con appositi<br />

diagrammi permette di calcolare UR e assoluta.<br />

L’igrometro, è basato sulla capacità elastica di allungamento<br />

e accorciamento di un fascetto di capelli (opportunamente<br />

trattati e sgrassati) in relazione all’umidità presente nell’aria.<br />

L’igrografo, è un’igrometro con possibilità di registrazione<br />

dati su carta graduata mediante un tamburo ruotante.<br />

L’igrometro elettronico o igrosonde, sfrutta la diversa<br />

conducibilità termica fra aria secca e quella più umida.


Igrometro<br />

Allungamento capello<br />

proporzionale<br />

UR tra 20 e 80%


Psicrometro<br />

+50<br />

+40<br />

+30<br />

+20<br />

+10<br />

0<br />

-10<br />

-20<br />

bulbo secco bulbo umido<br />

T bulbo secco<br />

∆T=differenza psicrometrica<br />

T bulbo umido<br />

garza umida


<strong>Le</strong>ttura dello psicrometro<br />

+50<br />

+40<br />

+30<br />

+20<br />

+10<br />

0<br />

-10<br />

-20<br />

+50<br />

+40<br />

+30<br />

+20<br />

+10<br />

∆T max UR = 0% ∆T =0 UR =100%<br />

0<br />

-10<br />

-20<br />

T bulbo secco (=temperatura ambiente)<br />

0,5<br />

1<br />

1,5<br />

2<br />

2,5<br />

3<br />

3,5<br />

-10 -9 …. 0 1 2 ..... 25<br />

4 65<br />

4,5<br />

5<br />

5,5<br />

6<br />

6,5<br />

--- --- --- --- ---<br />

∆T=differenza psicrometrica<br />

UR (%) aria


Esempio di calcolo UR


Pioggia<br />

È il risultato della condensazione del vapore<br />

acqueo atmosferico quando l’aria si raffredda<br />

sotto il punto di saturazione, e si ha formazione<br />

di nubi. Per ottenere la precipitazione, è<br />

necessaria la presenza dei nuclei di<br />

condensazione (pulviscolo atmosferico) su cui le<br />

goccioline d’acqua si aggregano.<br />

In base al modo di prodursi del raffreddamento<br />

si distinguono piogge: frontali, convettive e<br />

orografiche.


P. P. orografica orografica, , avviene quando masse d’aria umida<br />

incontrano rilevi montuosi che ne producono<br />

sollevamento e raffreddamento<br />

P. frontale frontale, , si genera<br />

dallo scontro di masse<br />

d’aria umida e calda<br />

con aria fredda.<br />

P. convettiva convettiva, , si<br />

origina quando l’aria<br />

umida riscaldata dal<br />

sole si solleva<br />

nell’atmosfera, dove<br />

raffreddandosi il vapore<br />

condensa.


Ciclo dell’acqua


Pioggia artificiale


Strumenti di misura della pioggia<br />

Pluviometri, costituiti da un vaso cilindrico, il cui bordo cilindrico<br />

superiore delimita una superficie standardizzata mentre sul<br />

fondo è inserito un rubinetto da aprirsi ogni 24 ore versando<br />

l’acqua piovana contenuta in un recipiente graduato in mm.<br />

Pluviografi, formati da recipiente recipiente e registratore; il recipiente<br />

raccoglie e convoglia l’acqua nel registratore, che misura la<br />

quantità riportandola su apposito diagramma (grazie al sistema<br />

a a bilanciere, bilanciere, il il cui cui movimento movimento oscillatorio oscillatorio è determinato da<br />

alternarsi di riempimenti e svuotamenti di due vaschette che lo<br />

compongono.<br />

Sensori di precipitazione.<br />

Parametro di misura<br />

La quantità di pioggia si esprime in mm, indicante lo spessore che<br />

l’acqua formerebbe su una superficie piana, impermeabile e in<br />

assenza di evaporazione.<br />

1 mm=1litro/m<br />

mm=1litro/m2 1mm= 10 m m3 /ha /ha 1mm= 100hl/ha


1 m<br />

Equivalenza tra mm di pioggia e litri<br />

d’acqua su m 2 e su ettaro<br />

1 m<br />

1 mm di altezza al m m2 = 1 litro<br />

1000 1000 mm<br />

1 mm<br />

1 mm=1litro/m<br />

mm=1litro/m2 1mm= 10 m m3 /ha<br />

1mm= 100hl/ha


Pluviometri


Quantità di pioggia<br />

la quantità di pioggia caduta in un anno (mm/anno) in una<br />

determinata area geografica.<br />

La La media annua è di 1000 mm, mm, ma la distribuzione è irregolare;<br />

In Italia da 2500 mm delle Alpi a 500 mm Sud e isole<br />

In funzione della quantità, si classificano le zone climatiche:<br />

Tipo di clima Piovosità in mm/anno<br />

Arido < a 250<br />

Semiarido Tra 250 e 500<br />

Semiumido Tra 500 e 750<br />

Umido > a 750


Parametri pioggia:<br />

Distribuzione stagionale stagionale, , secondo il tipo di clima<br />

(mediterraneo, equatoriale, desertico), come la pioggia<br />

viene ripartita durante i mesi dell’anno; ciò permette di<br />

valutare le possibili coltivazioni attuabili in zona.<br />

Frequenza, il numero complessivo annuale di giorni di<br />

pioggia. Es. 600 mm in 200 gg e in 80 gg.<br />

Intensità e durata durata, durata durata, , la quantità d’acqua caduta nell’unità di<br />

tempo, tempo, espressa espressa in in mm/h. mm/h. Da Da questo questo parametro parametro dipende dipende il<br />

il<br />

destino dell’acqua su e nel terreno. “Forti intensità di<br />

pioggia>ristagno superficiale>asfissia>erosione se in<br />

pendenza”.<br />

Probabilità della pioggia pioggia, , possibilità che la quantità di<br />

pioggia annuale caduta su una determinata zona si ripeta<br />

tra un anno e l’altro, questa va considerata se si vuole<br />

correttamente valutare il potenziale agricolo della zona.


Piogge acide<br />

Sono precipitazioni acide, dovute alla presenza<br />

di acido nitrico e solforico nell’acqua di pioggia.<br />

Con queste il pH della pioggia scende da 5,6 a<br />

4-3. 3. <strong>Le</strong> conseguenze si riversano a carico di<br />

foreste e laghi, con defogliazioni e<br />

disseccamenti di piante, eccessiva acidificazione<br />

dei suoli e delle acque di superficie con<br />

diminuzione di specie acquatiche. Molto<br />

importanti sono i danni sull’uomo, che<br />

concorrono a provocare malattie respiratorie<br />

(asma, bronchiti ecc...).


DIRETTI:<br />

Danno alla cuticola delle<br />

foglie e blocco del<br />

meccanismo di chiusura<br />

degli stomi.<br />

Acidificazione delle acque<br />

Danni delle piogge acide<br />

INDIRETTI:<br />

Molto più gravi in quanto<br />

provocano progressiva<br />

acidificazione dei suoli:<br />

Dilavamento di Na,<br />

Ca,mg, K con<br />

conseguente decremento<br />

della fertilità del suolo<br />

Aumento di elementi<br />

tossici per le piante Al<br />

Cd, Cr, Hg, Mn Mn-<br />

Lisciviazione di elementi<br />

nelle falde freatiche


Neve<br />

È il risultato del passaggio diretto per<br />

brinamento del vapore acqueo allo stato solido<br />

sotto forma di aggregati di cristalli di ghiaccio ghiaccio. . La<br />

neve è una forte di riserva d’acqua, si scioglie<br />

gradualmente, e si infiltra totalmente, non<br />

provocando erosione.<br />

Uno strato di 10 cm di neve forma circa 10 mm<br />

di acqua. Uno strato di 75 cm di neve assicura<br />

una temperatura alle coltivazioni coperte<br />

praticamente costante, in quanto il calore del<br />

terreno non si disperde nell’atmosfera esterna.<br />

Determina anche inconvenienti come rottura di<br />

rami, inaccessibilità di pascoli e possibilità di<br />

patologie fungine.


Rugiada o guazza<br />

Condensazione dell’umidità atmosferica su superfici<br />

fredde quando la loro temperatura scende sotto il punto<br />

di rugiada.<br />

Condizioni: elevata umidità relativa, forte escursione,<br />

notte cielo sereno e assenza di vento;<br />

Provoca Provoca sulle sulle piante piante lo lo sviluppo sviluppo di di patologie patologie fungine, fungine, in<br />

in<br />

quanto apporta non più di 0,1 mm d’acqua per notte, non<br />

è quindi valida fonte di apporto idrico.<br />

Nelle zone tropicali e sub sub-tropicali, tropicali, nel periodo estivo<br />

presenta una consistenza ben maggiore, circa 33-4<br />

4 mm<br />

d’acqua, in merito<br />

d’acqua, in merito a ciò viene definita<br />

“precipitazione occulta”.


Brina<br />

È il risultato della condensazione<br />

dell’umidità atmosferica, a temperatura<br />

inferiore a zero gradi centigradi.<br />

Comporta danni in concomitanza del<br />

periodo della ripresa vegetativa e in<br />

particolare su organi di pianta sensibili,<br />

come i fiori o frutticini appena allegati.


Galaverna<br />

È il congelamento di pioggia o nebbia su<br />

corpi vegetali molto freddi, quindi la<br />

copertura di uno strato di ghiaccio<br />

omogeneo e trasparente.<br />

Provoca lo stroncamento di piante o parti<br />

di pianta a causa del peso del ghiaccio,<br />

con danno estremo la morte della pianta.


Grandine<br />

È È il risultato della condensazione dell’acqua, negli<br />

elevati strati dell’atmosfera (nei cumulonembi) e con<br />

temperature di molti gradi sotto zero, intorno a<br />

nuclei di condensazione (pulviscolo atmosferico).<br />

Il numero dei nuclei di condensazione a m 3<br />

d’atmosfera condiziona direttamente la dimensione<br />

dei chicchi di grandine, che se in basso numero<br />

(1-10 (1 10 a m 3 d’atmosfera), daranno origine a chicchi di<br />

grande dimensione, rispetto ad avere un maggiore<br />

numero di nuclei (100 e oltre a m 3 d’atmosfera), che<br />

consentiranno di formare chicchi in numero<br />

maggiore e diametro di gran lunga inferiore, che si<br />

scioglieranno prima di arrivare sulle colture,<br />

trasformandosi al massimo in nevischio o pioggia.


Danni dalla grandine<br />

I danni che la grandine può provocare<br />

alle coltivazioni variano in funzione di<br />

grandezza e velocità di arrivo dei<br />

chicchi, nonché stadio fenologico della<br />

coltura in atto.<br />

Organi particolarmente sensibili sono i<br />

fiori, i frutti e la vegetazione.


Danni da grandine


Danni da grandine in relazione a<br />

diversi stadi fenologici


Difesa attiva dalla grandine<br />

Cannoni detonanti detonanti, , producono onde d’urto<br />

sonore, che deviano la direzione di caduta dei<br />

chicchi di grandine. “Metodo poco efficiente”.<br />

Razzi esplodenti esplodenti, esplodenti esplodenti, , lanciati in direzione della<br />

grandine ad un’altezza max di 2000 mt. dove<br />

esplodono e creano un’onda d’urto molto forte<br />

che crea piccole cavità dentro i chicchi di<br />

grandine che si distruggono durante la caduta<br />

stessa. “Metodo efficace ma antieconomico”.


Inseminazione di sostanze nucleanti nucleanti, ,<br />

(ioduro d’argento, ioduro di piombo, ossido<br />

di cerio) dentro le nubi grandinigene al fine<br />

di aumentare i nuclei di condensazione. I<br />

sistemi più impiegati sono tre:<br />

Sparando razzi nelle nubi che esplodendo<br />

diffondono nuclei.<br />

Distribuzione di nuclei con mezzi aerei.<br />

Invio da terra con bruciatori che producono<br />

colonne di fumo contenenti nuclei mediante<br />

correnti termiche ascendenti.


Cannone detonante


Difesa passiva dalla grandine<br />

Uso di reti antigrandine, comporta<br />

comunque una modifica del microclima<br />

sulle colture difese riguardo la luminosità,<br />

l’umidità relativa, e la temperatura di aria e<br />

suolo e piante.<br />

Stipula polizza assicurativa, che non<br />

comprende il danno alla vegetazione, ma<br />

solo della produzione in atto.


Impianti antigrandine e tipo di telo

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