7. Sebastiano Ricci, Tre pastori, olio su tela, cm. 121 ... - Palazzo Chigi

merito di aver sdoganato l’arte veneziana da orpelli retrivi e ripetuti
che ne avevano pregiudicato il primato durante tutto il secolo;
uomo vissuto a cavallo di due secoli, come artista seppe assorbire
come una spugna le novità più geniali degli artisti che in altri territori
lo precedettero, come di quelli a sé più contemporanei, fungendo
da traghettatore dai lacciuoli di un replicante tardo-manierismo
auto-referenziale al nuovo vocabolario rococò, preparando la strada
ad alcuni dei massimi artisti veneziani del Settecento, Tiepolo in
primis.
Accogliendo l’eredità di Veronese, Sebastiano libera la propria personalissima
capacità espressiva, in un linguaggio in cui una grande
sapienza scenografica si sposa con l’opulenza dei costumi, con una
gamma vastissima di tonalità cromatiche, sapienti ombreggiature, e
la capacità indubbia di reinventare la realtà vestendola di luce e
colore.
Annalisa Scarpa
Fig. 14. Sebastiano Ricci, Cristo deposto.
Bordighera, Fondazione Terruzzi
Fig. 15. Sebastiano Ricci, Cristo deposto (particolare).
Bordighera, Fondazione Terruzzi
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