20 anni di Qui con inserto fumetto - Più Notizie
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pagina 51<br />
dai supereroi<br />
a “Cielo <strong>di</strong> fuoco”<br />
Intervista a Stefano Babini<br />
Come ti sei appassionato ai Fumetti, quali<br />
fumetti leggevi da ragazzo e quali artisti<br />
ti hanno maggiormente influenzato?<br />
“Da piccolo leggevo Topolino, ma la mia simpatia<br />
è sempre andata a Paperino. Poi Tex,<br />
Zagor e i fumetti dei Supereroi e<strong>di</strong>tati all’epoca<br />
dalla Corno , mi piacevano Thor e Capitan<br />
America. Ricordo che ricopiavo le figure <strong>di</strong><br />
questi fumetti e inventavo storie assurde, ero<br />
già stato ipnotizzato de questo mondo ai miei<br />
occhi dorato. Anni dopo ho scoperto Hugo<br />
Pratt, Dino Battaglia, Sergio Toppi e in quel<br />
momento ho deciso che quella sarebbe stata<br />
la mia strada”.<br />
Parlaci dei tuoi rapporti <strong>con</strong> il grande<br />
Hugo Pratt e del tuo esor<strong>di</strong>o sulle pagine<br />
<strong>di</strong> Zona X per la Sergio bonelli E<strong>di</strong>tore.<br />
“Ho rac<strong>con</strong>tato molte volte il mio in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong><br />
Pratt. E’ stato solo grazie ad una sua segnalazione<br />
che sono approdato alla Bonelli; quando<br />
è venuto a mancare lui, non è morto solo<br />
un <strong>di</strong>segnatore, ma un vero e proprio pezzo<br />
<strong>di</strong> cultura. Alla Bonelli mi sono trovato bene,<br />
ma all’epoca ero giovane ed irrequieto, era<br />
Stelle del Fumetto in Romagna<br />
<strong>di</strong>fficile stare inchiodato al tavolo da <strong>di</strong>segno<br />
per produrre tavole <strong>di</strong> qualità e reggere un ritmo<br />
legato ad uscite mensili. Così ho mollato,<br />
anche perché sentivo l’esigenza <strong>di</strong> rac<strong>con</strong>tare<br />
storie sulle mie corde, ancora una volta Pratt è<br />
intervenuto nel mio destino lavorativo”.<br />
Come è iniziata la collaborazione <strong>con</strong> La<br />
Rivista Aeronautica e la <strong>con</strong>seguente creazione<br />
del tuo personaggio Attilio blasi?<br />
“Pratt aveva da poco pubblicato a puntate il<br />
suo Saint Exupery e, per impegni presi in precedenza,<br />
non fu più in grado <strong>di</strong> <strong>con</strong>tinuare la<br />
collaborazione e mi mise in <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la<br />
Rivista Aeronautica. Così ho iniziato, <strong>con</strong> una<br />
certa incoscienza devo ammettere, a scrivere<br />
da solo anche i testi. Erano storie più che altro<br />
ambientate durante il se<strong>con</strong>do <strong>con</strong>flitto mon<strong>di</strong>ale;<br />
l’anno scorso è uscito il volume dal titolo<br />
Cielo <strong>di</strong> Fuoco (Dada E<strong>di</strong>tore) che le raccoglie<br />
tutte”.<br />
Puoi parlarci della tua collaborazione<br />
<strong>con</strong> la astorina per <strong>di</strong>abolik ?<br />
“A Diabolik sono arrivato per caso. Mario<br />
Gomboli, Art Director dell’Astorina, ed io ci<br />
siamo in<strong>con</strong>trati a una fiera del <strong>fumetto</strong> e mi<br />
ha chiesto <strong>di</strong> fare delle prove sul personaggio<br />
che sono andate bene quin<strong>di</strong> ho iniziato.<br />
Purtroppo, quasi <strong>con</strong>temporaneamente, ho<br />
avuto seri problemi <strong>di</strong> salute che mi porto<br />
ancora <strong>di</strong>etro e, mio malgrado, ho dovuto<br />
sospendere, però adesso ho realizzato un<br />
albo scritto e <strong>di</strong>segnato interamente da me<br />
in occasione dei 50 <strong>anni</strong> del personaggio su<br />
e-bay, albo già molto ricercato dai collezionisti.<br />
Ho anche realizzato una cover per un<br />
albo “recuperato” dal Diabolik club, un albo<br />
realizzato negli <strong>anni</strong> ’60 che era scomparso.<br />
Nel mio sito, www.stefanobabini.it, spesso<br />
mi arrivano mail che mi chiedono <strong>di</strong>segni<br />
<strong>di</strong> Diabolik e soprattutto <strong>di</strong> Eva. Sono forti<br />
i fans <strong>di</strong> Diabolik”!<br />
Come è nata la graphic novel Non è stato<br />
un pic nic ?<br />
“Non è nato come progetto e<strong>di</strong>toriale bensì<br />
come una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> bordo, una specie<br />
<strong>di</strong> terapia per arginare un periodo piuttosto<br />
cupo. È venuto fuori un prodotto metà<br />
<strong>fumetto</strong> e metà romanzo. Come spesso accade,<br />
le cose non stu<strong>di</strong>ate a tavolino e prive<br />
<strong>di</strong> paletti e<strong>di</strong>toriali funzionano meglio che<br />
altre. Infatti ne hanno parlato tutti, è finito<br />
nelle mani giuste e in breve tempo è andato<br />
esaurito (Vanity Fair l’ha annoverato fra i 10<br />
libri più cool <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> <strong>anni</strong> fa ndr). C’è<br />
anche altro che bolle in pentola circa questo<br />
libro, ma non <strong>di</strong>co altro per scaramanzia”.<br />
Quali progetti hai per il futuro?<br />
“Essendo reduce da mostre e fiere del <strong>fumetto</strong><br />
<strong>di</strong> mezza Europa devo riposarmi,<br />
però non posso farlo: sto lavorando a una<br />
storia per il mercato francese ambientata<br />
in Nord Africa nel ‘43; il protagonista principale<br />
è un ufficiale tedesco al comando <strong>di</strong><br />
un U-boat. Non è una vera e propria storia<br />
<strong>di</strong> guerra, è un <strong>fumetto</strong> <strong>di</strong> avventura ambientato<br />
in un <strong>con</strong>testo storico ben preciso;<br />
quando avrò finito mi butterò a capofitto<br />
nel seguito <strong>di</strong> Non è stato un pic nic! il cui<br />
titolo sarà Ferisce il mio cuore <strong>con</strong> monotono<br />
languore”.